La mappa aggiornata dell’influenza: 787 contagi nel mondo. Sale a 19 morti il bilancio in Messico
Dall’America all’Europa la carta dei Paesi colpiti. Il virus sbarca anche in Italia: due i casi accertati, i contagiati sono già guariti. L’Oms accelera: vaccino entro quattro-sei mesi
ultimo aggiornamento: 03 maggio, ore 13:07
Roma, 3 mag. (Ign) - Dall’America all’Europa la mappa aggiornata dei Paesi colpiti, oltre all’Italia dove si sono registrati ad oggi 2 casi confermati..
Messico: 506 confermati e 19 decessi
Stati Uniti: 160 casi confermati e 1 decesso in Texas
Canada: 70 casi confermati e nessun decesso
Spagna: 13 casi confermati e nessun decesso
Austria: 1 caso confermato e nessun decesso
Germania: 6 casi confermati e nessun decesso
Regno Unito: 15 casi confermati e nessun decesso
Danimarca: 1 caso confermato e nessun decesso
Francia: 2 casi confermati e nessun decesso
Israele: 3 casi confermati e nessun decesso
Nuova Zelanda: 4 casi confermati e nessun decesso
Olanda: 1 caso confermato e nessun decesso
Svizzera: 1 caso confermato e nessun decesso
Sudcorea: 1 caso confermato e nessun decesso
Cina: 1 caso confermato e nessun decesso
Costa Rica: 1 caso confermato e nessun decesso
Irlanda: 1 caso confermato e nessun decesso
Allarme febbre suina. Oms: 70 morti in Messico.
Fazio: ’’Siamo in allerta ma non c’è da preoccuparsi’’
Una nuova variante sconosciuta del virus animale si starebbe trasmettendo da uomo a uomo mietendo vittime. Negli Usa 9 persone colpite ma nessuno ha avuto contatti diretti con i maiali. Per il governo di Città del Messico i morti a causa del virus sarebbero solo 16
Roma, 24 apr. (Adnkronos/Adnkronos Salute/Ign) - Allarme febbre suina in Messico e Stati Uniti dove una nuova variante sconosciuta del virus animale si starebbe trasmettendo da uomo a uomo mietendo vittime. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i morti nel Paese centramericano sono 70. Una cifra smentita dal governo di Città del Messico secondo cui i casi accertati di decesso per influenza suina sarebbero soltanto 16.
Negli Usa la febbre suina ha contagiato nove persone in due Stati. A comunicare i casi sono stati i Centers for Disease Control, riferendo anche che tutti i pazienti si stanno riprendendo e solo per uno è stato necessario il ricovero. A creare un certo allarme è il fatto che il microrganismo responsabile è un virus mai visto prima, per l’esattezza una combinazione di virus diffusi fra maiali, volatili ed esseri umani, sottolineano i Cdc.
Gli esperti ritengono probabile il verificarsi di nuovi casi, ma pensano anche che non sia il momento di allarmarsi troppo in tutto il Paese. Non è ancora certo se gli 8 casi, localizzati in California e Texas, sono collegati alla lunga e severa stagione influenzale del vicino Messico, dove sono morte 20 persone. I primi ad ammalarsi negli States sono stati un ragazzo e una ragazza nelle due Contee più a Sud della California. Poi sono stati scoperti altri 5 casi attraverso la rete di sorveglianza della normale influenza.
Nessuno dei pazienti, che presentano sintomi molto simili a quelli del malanno di stagione, ha avuto alcun contatto diretto con i maiali. Fra i contagiati, due sedicenni che frequentano la stessa scuola a San Antonio e un padre e una figlia. Secondo i Cdc, dunque, la malattia si starebbe trasmettendo da uomo a uomo.
I campioni di virus prelevati ai sette mostrano geni tipici di altri virus responsabili delle febbre suina, della normale influenza e dell’aviaria. Una combinazione di microrganismi presenti negli Usa, ma anche in Europa e Asia.
Per questo gli esperti stanno lavorando con colleghi stranieri per capire che cosa sta accadendo in altre parti del mondo. Anche il vicino Canada alza la guardia, allertando i medici su eventuali casi di malattie respiratorie fra i viaggiatori dal Messico.
Per quanto riguarda l’Italia il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio rassicura:’’Siamo in uno stato d’allerta intermedio sulla febbre suina, tecnicamente a livello 3, ma per il momento non c’è da preoccuparsi’’.
’’E’ stata attivata - spiega all’ADNKRONOS SALUTE - la rete Influnet, dell’Istituto superiore di sanità e altre strutture per la sorveglianza sul territorio delle sindromi e dei virus. Ho sentito i colleghi di altri Paesi europei e anche loro hanno lo stesso livello d’allerta. Un funzionario, inoltre, segue costantemente la situazione’’, prosegue sottolineando che ’’per il momento non c’è da preoccuparsi. Abbiamo stock di farmaci antivirali, gia’ disponibili’’. Il virus, spiega il sottosegretario, ’’è H1N1, uguale al responsabile dell’influenza asiatica. Ha un discreto troopismo respiratorio, cioè è aggressivo nei confronti dei polmoni e dunque pericoloso per categorie piu’ vulnerabili, come gli anziani, per le conseguenze che puo’ causare’’.
DOMANDE E RISPOSTE
Febbre suina: cos’è e come si evita
Il Centro per la prevenzione e la cura sanitaria ha distribuito regole e informazioni utili agli abitanti delle zone colpite dal virus *
Il Centro per la Prevenzione e la cura sanitaria ha pubblicato sulla sua pagina web alcune informazioni utili sull’influenza suina che, dopo aver fatto 60 morti in Messico, sta suscitando panico negli Stati Uniti. «L’unico modo certo per evitare il contagio -informa il centro- è quello di sottoporsi al vaccino». Nel frattempo, comunque, esistono alcune semplici regole da rispettare che riducono i rischi di contrarre la malattia e soprattutto esistono informazioni utili circa l’origine e la diffusione della malattia che servono per evitare allarmismi inutili.
Che co’è l’influenza suina?
La “febbre suina” è un problema respiratorio tipico dei maiali causato da un tipo particolare di virus influenzale (tipo A). Episodi di questa malattia sono piuttosto frequenti tra i suini, Le persone normalmente non vengono contagiate ma un’infezione di questo tipo è comunque possibile. Le probabilità di contrarre la malattia sono più alte nel caso di persone che lavorano a contatto stretto con gli animali ma, dopo il primo malato, il virus si propaga velocemente da una persona all’altra. In America i primi casi di contagio si sono registrati tra la fine di marzo e l’inizio di aprile In Sud Carolina e Texas.
Quali sono i segnali e i sintomi della malattia sulle persone?
I sintomi della “febbre suina” sugli esseri umani sono simili ai sintomi di una normale influenza e includono febbre, tosse, spossamento, mal di testa, nausea e affaticamento. Molte delle persone colpite dal virus suino sono state colpite da diarrea e vomito persistenti.
Come si può essere infettati?
Il contagio può avvenire in due modi: o attraverso il contatto con suini infetti o attraverso il contatto con persone malate. Le persone affette dalla malattia sono considerate contagiose per tutto il tempo dell’influenza e fino a sette giorni dopo la completa sparizione dei sintomi. I bambini, soprattutto, sono potenzialmente contagiosi anche per lunghi periodi.
Si può essere contagiati mangiando carne suina?
E’ impossibile contrarre il virus attraverso il contatto con la carne di maiale. Mangiare carne suina debitamente trattata e cotta non crea nessunissimo problema.
Quali sono le regole basilari per evitare il contagio?
In primo luogo è meglio evitare contatti troppo ravvicinati, specialmente con persone influenzate. Viceversa nel caso ci si ammalasse, anche solo di un normale raffreddore, è consigliabile evitare di uscire per non entrare in contatto con altre persone. Un altro consiglio è quello di coprire con un panno o un semplice fazzoletto il naso e la bocca in caso di tosse o sternuti per prevenire le persone che si trovano nelle zone circostanti. Oltre a queste precise indicazioni è necessario anche rispettare alcune regole igieniche basilari come lavarsi bene e spesso le mani, soprattutto dopo essere entrati in contatto con estranei, ed evitare di toccarsi gli occhi o la bocca con le mani sporche. In conclusione il Cdc invita ad essere attivi psicologicamente, evitando di farsi prendere dal panico, e fisicamente mangiando cibi sani e nutrienti.
* Febbre suina, consigli per chi viaggia
PER ALTRE NOTIZIE, NEL SITO e IN RETE, SI CFR.:
l’intervento
Ilaria Capua: «Non tutti i virus diventano pandemia: ecco perché è esplosa e perché c’entrano i social media»
La virologa: «Sars, Aviaria, Mers sono state tenute sotto controllo nel giro di qualche mese»
di Ilaria Capua *
Sembra incomprensibile, ma i virus pre-pandemici non creerebbero né pandemie né epidemie se solo li lasciassimo nei loro ecosistemi ed equilibri naturali. Insomma, potrei sintetizzare che i virus pre-pandemici hanno un loro «potenziale pandemico» che è molto legato alla loro via di trasmissione e alla loro contagiosità. Chiamiamolo quindi «fattore virus».
Il «fattore virus» non è l’unico elemento dell’incendio pandemico ma ne è la componente unica e insostituibile. Sono certa che più e più volte in questi anni si siano create condizioni analoghe per l’emergenza di un coronavirus pandemico ma che sempre, fino al 2020, moltissimi di questi si siano estinti mentre altri come Sars, Mers, influenza Aviaria,influenza Suina, Ebola e Zika sono state tenute più o meno sotto controllo nel giro di qualche mese.
E perché la diffusione è stata contenuta in questi casi e con il Covid-19 no? Perché molto spesso sono proprio gli esseri umani che creano le condizioni affinché queste emergenze sanitarie si possano controllare oppure esplodano e abbiano poi delle ramificazioni di grande impatto. Vieppiù. La pandemia del 2020 ci informa che la sua evoluzione è particolarmente dipendente dal comportamento dei singoli individui e dai sistemi in cui gli individui operano. È indubbio che la diffusione accelerata in tutto il globo terracqueo sia avvenuta grazie alla movimentazione di persone infette sia a livello internazionale, che nazionale e locale fino a livello di frazione del più piccolo comune. Chiamiamolo quindi «fattore individuo» e questo comprende oltre alle caratteristiche dell’individuo stesso e la sua recettività personale all’infezione anche per esempio la sua mobilità.
Fino alla pandemia del 2020 questi due fattori erano i principali determinanti della diffusione di un virus pandemico e credo che nessuno di noi avrebbe immaginato anche solo qualche anno fa che i principali determinanti dell’andamento della pandemia sarebbero state invece entità virtuali come l’informazione e i social media. Mai, negli ultimi cento anni (durante i quali ci sono state cinque pandemie influenzali) l’informazione è stata così pervasiva, liquida e impicciona di argomenti complicati anche per gli addetti ai lavori.
Il punto chiave che forse sfugge ai più è che questo è il fenomeno biologico e sociale più misurato della storia. È l’evento su cui di punto in bianco si sono rovesciate tonnellate di biotecnologie mature che non solo ci hanno fatto avere milioni di dosi di vaccino in tempo record.
La medesima tecnologia sta identificando centinaia di migliaia di sequenze genetiche virali (ogni virus ha la sua sequenza) che nessuno, prima d’oggi aveva mai avuto l’ardire di decodificare, analizzare, men che meno interpretare. Lo sforzo è planetario. Vi assicuro: si svolgono incontri virtuali praticamente continui fra virologi evoluzionisti di tutto il mondo per seguire i bandoli della matassa pandemica e discutere le implicazioni di quello che osservano.
Lo voglio dire con forza: non è giusto né possibile incasellare una serie di fenomeni biologici come le mutazioni, le delezioni e le loro possibili conseguenze in caselle mentali a misura di clickbait o di telespettatore disattento. Perché non è giusto: si disorienta chi poi ha le chiavi per uscire da questa situazione cioè le persone che altro non sono che il «fattore individuo».
Ma non basta, purtroppo. Oltre alle informazioni giuste o sbagliate - ma comunque pubbliche e quindi tracciabili e verificabili - vi è il mare magnum dei social media. E certo direte voi, questo lo sapevamo. Ecco io volevo solo assicurarmi anche che fosse chiaro che è proprio attraverso il delirio di messaggi che si muovono nella connettosfera dei social e attraverso l’amplificazione di informazioni ambigue emesse da media anche molto accreditati che si determina quello che succede al «fattore virus». Insomma è verosimile che i principali determinanti della pandemia del 2020 saranno quelli virtuali e paradossalmente influenzeranno l’evoluzione pandemica molto di più del fattore virus e del fattore individuo messi insieme. Una pandemia reale che si evolve spinta soprattutto da forze che nel mondo biologico non esistono. Quelle virtuali.
* Corriere della Sera, 2 gennaio 2021 (ripresa parziale, senza immagini).
Zika: Oms dichiara emergenza internazionale
L’annuncio a Ginevra, decisione da comitato di esperti *
Come Ebola (dall’agosto 2014) e la Polio (da maggio dello stesso anno) e com’era stata a suo tempo l’influenza ’suina’, ora anche il virus Zika è una ’Emergenza Internazionale di Salute Pubblica’. Lo ha deciso il comitato di esperti convocato dall’Oms, che ha dato l’annuncio durante una conferenza stampa a Ginevra. "Serve uno sforzo internazionale contro il virus", ha affermato il direttore generale Margaret Chan.
"Gli esperti - ha spiegato Chan - sono stati d’accordo nell’affermare che la relazione causale tra l’infezione da virus Zika in gravidanza e la microcefalia è ’fortemente sospetta’, anche se non è ancora scientificamente provata".
Il comitato, ha aggiunto Chan, non ritiene al momento che ci siano le condizioni per chiedere restrizioni nei viaggi o nei commerci per prevenire la diffusione del virus.
Quella da virus Zika non è un’infezione temibile come le altre già dichiarate Emergenza Internazionale di Salute Pubblica. Ha ricordato David Heymann, a capo della commissione dell’Oms che ha preso la decisione. "Lo Zika virus da solo non sarebbe stato definito un’emergenza - ha sottolineato - perchè per quanto ne sappiamo non causa condizioni cliniche gravi. E’ solo per questo possibile legame con la microcefalia che abbiamo deciso di dichiararla emergenza internazionale, ma non sappiamo quanto ci vorrà per trovare il link". Heymann ha ricordato che al momento per le donne in gravidanza sono sconsigliati i viaggi nei paesi colpiti.
Virus Zika, il crimine di massa della chiesa cattolica
di Paolo Flores d’Arcais *
La chiesa cattolica si sta rendendo complice e anzi mallevadrice di un crimine di massa orrendo: migliaia e migliaia, decine di migliaia, e in crescita esponenziale, di poveri bambini microcefali, condannati a una “vita” di handicap, cioè di sofferenze, spesso gravi e gravissime (ma in taluni casi saranno pressoché normali, sdottoreggiano esibendo statistiche i nuovi sadici della fede).
L’ONU ha chiesto a tutti i governi dove è in corso l’epidemia di Zika di consentire l’aborto terapeutico. È davvero il minimo, una volta tanto le spesso inutilissime Nazioni Unite provano a esercitare i compiti per cui furono istituite.
Ma la conferenza episcopale dei vescovi brasiliani ha già detto di no, la vita è sacra quali che siano malformazioni e sofferenze, anche quando è “vita”, anche quando iniziale conglomerato di cellule (neppure l’embrione ancora informe ma addirittura la blastula: non appena l’uovo è fecondato è già “vita umana”, il dogma contro ogni evidenza scientifica).
Nel frattempo Papa Francesco, che dei vescovi brasiliani è il capo, per la gioia dei suoi aedi che si fregiano di laicità (e che faranno finta di non vedere e non sentire e non parleranno, come le tre scimmiette) si è posto alla testa della Agenzia mondiale della superstizione, ordinando la traslazione della salma di Padre Pio da Pietralcina (Santo, ça va sans dire) in tour a Roma per risollevare le sorti di un Anno Santo in indigenza di pellegrini. Si attendono nuovi miracoli, mentre continua la pressione dei vandeani del Family Day perché l’Italia resti all’ultimo posto della carovana occidentale in fatto di diritto matrimoniale moderno.
Paolo Flores d’Arcais ha appena pubblicato il volume "La guerra del Sacro - terrorismo, laicità e democrazia radicale", Cortina editore, pp.248, euro 15
Ansa» 2009-09-04 20:37
INFLUENZA A: A NAPOLI PRIMO DECESSO E ALTRI DUE CASI
NAPOLI - Gaetano D., 51 anni, napoletano, e’ la prima vittima in Italia del virus H1N1. Lui che ha sempre vissuto nei pochi metri quadrati di una casa popolare di Napoli è stato stroncato da un virus temuto in molti Paesi e la cui diffusione viene spesso legata ai viaggi all’estero, dove lui invece non è mai andato.
L’influenza A, però, secondo quanto tengono a sottolineare con forza i medici dell’ospedale Cotugno di Napoli dove è morto la scorsa notte, non ha avuto un ruolo determinante: a uccidere l’uomo, residente con la madre oggi inebetita dal dolore in uno stabile tra i quartieri di Secondigliano e Miano, sarebbero state soprattutto le malattie di cui soffriva, a cominciare da una grave cardiomiopatia dilatativa complicata da insufficienza renale acuta in un paziente che era già diabetico e oligofrenico, cioé con problemi mentali. Gaetano D. è morto a mezzanotte in punto dopo che nelle ore precedenti le sue condizioni erano bruscamente peggiorate.
I medici hanno tentato l’impossibile dopo un improvviso rallentamento del battito cardiaco ma non c’é stato niente da fare. "Sepsi da stafilococco aureo e broncopolmonite", le cause che hanno portato al decesso. "Non c’é stata - sottolinea il direttore sanitario del Cotugno, Cosimo Maiorino - una virulentazione del virus. La morte è stata provocata dallo stato di debilitazione preesistente legata alle importanti patologie di cui era affetto". E il virus avrebbe avuto, a suo parere, un ruolo "concomitante ma non determinante nella morte". Insomma, le condizioni di Gaetano D. erano tali che anche una banale influenza avrebbe potuto stroncarlo da un momento all’altro.
La salma dell’uomo è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale dove attende che si completino le procedure burocratiche prima che si possano effettuare i funerali. Non ci sarà, fanno sapere dalla direzione sanitaria, alcuna autopsia: c’é assoluta chiarezza sulle cause pregresse che hanno portato alla malattia e successivamente all’insorgere del virus. Al Cotugno, diventato l’epicentro della vicenda virus A, continuano i test sui casi sospetti: due i nuovi contagiati, tra cui uno studente greco. In totale sono quindi cinque, ma i medici sono particolarmente ottimisti sul decorso della malattia e ritengono che non vi sia alcun problema per chi lo ha contratto.
C’é comunque preoccupazione tra chi si presenta al pronto soccorso e chiede di essere sottoposto ai test per scongiurare un’eventuale positività al virus. Basta fermarsi un’oretta per accorgersi dell’afflusso di diverse persone che cercano una smentita ai timori. Tra chi si presenta c’é una donna appena ritornata da una vacanza a Santo Domingo; poi un anziano signore con una sospetta febbre alta da quattro giorni, e una giovane mamma che accusa forti dolori alla testa. Ci vogliono alcune ore per conoscere i risultati degli esami con il tampone faringeo nasale. Sono invece stabili e danno speranze le condizioni di Fabio F., il giovane di 24 anni di Parma ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza per una polmonite causata dall’influenza A. Il bollettino sanitario parla di "lievi segni di miglioramento della funzione respiratoria". Le analisi dimostrerebbero che i farmaci hanno eliminato il virus dal sangue, ma andranno ripetute per avere la conferma definitiva della vittoria.
Nel nostro paese si vaccinerà inizialmente il 30-40% della popolazione
Influenza A, adesso l’Italia si prepara: vaccinazioni al via da metà novembre
La prima fase prevede l’immissione in circolazione di 8 milioni di dosi *
MILANO - Partirà a metà novembre l’avvio della campagna di vaccinazione contro l’influenza A/H1N1 in Italia che prevede inizialmente la vaccinazione del 30-40% della popolazione. Lo rende noto il ministero del Welfare. La data è stata decisa nella riunione del tavolo permanente delle cure primarie territoriali del 20 agosto scorso. Nel corso della riunione, presieduta dal Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero Fabrizio Oleari, con la partecipazione di Maria Grazia Pompa, Stefania Salmaso e di alcuni funzionari regionali, sono state fissate le tappe e le modalità della vaccinazione di massa. Secondo quanto riferisce Giuseppe Mele, presidente dei pediatri Fimp e presente alla riunione, la prima fase prevede l’immissione in circolazione di 8 milioni di dosi che saranno a disposizione a partire dal 15 novembre sino a tutto il mese di dicembre. Gli altri 16 milioni di dosi del vaccino saranno disponibili a partire dal 31 gennaio in poi. La prima fase, come annunciato, riguarderà gli operatori sanitari e le categorie a rischio. Nel dettaglio, saranno vaccinati contro il virus H1N1 gli addetti ai servizi essenziali e, tra questi, personale sanitario e di assistenza dei servizi sanitari accreditati (resterà fuori da questa prima fase il personale delle strutture private) le strutture socio sanitarie (case di riposo, RSA) il personale dei Distretti Sanitari, almeno il 90% dei medici di famiglia e dei pediatri, i medici competenti, gli addetti ai servizi amministrativi di supporto, il personale delle Poste Italiane e della Telecom. Queste categorie saranno sottoposte a vaccinazione dai Dipartimenti di Prevenzione- Centri Vaccinali. Per queste categorie si prevedono un milione e mezzo di dosi di vaccino.
ALTRO TURNO DI VACCINAZIONI - Saranno coperti inoltre, entro fine anno, i soggetti a rischio dai due ai sessantacinque anni, con 7 milioni di dosi. Gli altri 16 milioni di vaccini saranno indirizzati a partire dal 31 gennaio specificatamente alla popolazione compresa tra i due e i ventisette anni, comprendendo quindi la popolazione sana, con modalità che dovranno ancora definirsi. Si ipotizza anche l’aumento del 20% dell’offerta attiva per la vaccinazione antinfluenzale stagionale classica estendendo tale offerta in maniera attiva su una popolazione più ampia rispetto alle categorie previste negli anni precedenti. Il ministero emanerà una circolare esplicativa sulla base delle valutazioni emerse nel corso della discussione. Si sta studiando una scheda di registrazione unica per tutto il territorio nazionale. Un ruolo importante per la vaccinazione dei soggetti a rischio, riferisce Mele, sarà affidato al territorio secondo quanto previsto per la vaccinazione influenzale stagionale negli ambiti degli accordi decentrati vigenti con raccomandazione di estendere nelle Regioni ove non specificatamente previsti. In ogni caso il vaccino non sarà disponibile in farmacia, sarà privo di foglietto d’istruzioni e sarà multi dose, dieci dosi per fiala. Sarà un vaccino audiuvato con MS 59. Attualmente tuttavia, riporta Mele, «L’offerta di tale vaccino è estremamente inferiore alla domanda. L’intenzione è quella di vaccinare il 40% della popolazione al di sotto dei sessantacinque anni di età. La distribuzione a livello regionale terrà conto di tali percentuali ed avverrà sulla base dei criteri di popolazione residente».
ALLARME NEGLI USA - Sale la preoccupazione sull’esplodere con l’arrivo dell’autunno della pandemia di influenza A in Occidente. I primi a lanciare l’allarme sono gli Stati Uniti , secondo le cui autorità l’influenza A potrebbe contagiare metà della popolazione americana entro l’inverno, obbligando alle cure ospedaliere 1,8 milioni di persone e causando fino a 90 mila decessi, più del doppio di una normale influenza. Si tratta dello scenario tratteggiato lunedì, in un rapporto di 86 pagine, dal Council of Advisors on Science and Technology, lo staff scientifico della Casa Bianca, che ha elaborato tutte le ipotesi possibili in vista di una seconda ondata del virus nei prossimi mesi, per essere pronti al peggio. Fra le varie stime, gli esperti attendono che l’influenza torni negli Usa a metà ottobre, motivo per cui hanno incoraggiato ed esortato la produzione di vaccini, oltre che proporre la nomina di un supervisore alla Casa Bianca che possa coordinare le operazioni contro il virus. Lo scenario ipotizzato prende in considerazione le precedenti influenze pandemiche, analizzando anche il comportamento della nuova influenza registrato negli Stati Uniti durante la primavera e nell’emisfero sud del pianeta, dove si sta chiudendo in queste settimane la stagione influenzale. È la prima volta che gli esperti rilasciano ipotesi sul possibile impatto del virus negli Stati Uniti. Ad accusare i sintomi della prima influenza pandemica in 41 anni potrebbero essere fra i 60 e i 120 milioni di persone, più di metà delle quali potrebbero aver bisogno di cure mediche. Oltretutto, secondo il consiglio di esperti, durante le normali influenze stagionali la maggior parte dei decessi viene riscontrata fra gli anziani, mentre l’influenza suina potrebbe colpire su larga scala bambini e giovani.
L’AVVERTIMENTO - «Sarà una cosa seria», ha specificato Harold E. Varmus del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, copresidente del consiglio presidenziale. «Non sono pronostici, ma è una possibilità concreta», ha spiegato Mark Lipsitch della Harvard School of Public Health, che ha aiutato a compilare il rapporto. «Le stime oltretutto non prendono in considerazione l’ipotesi che il virus muti in una forma più pericolosa. Non è l’influenza a cui eravamo abituati», ha dichiarato il segretario alla Salute Kathleen Sebelius che poi ha aggiunto: «Il virus H1N1 sarà una minaccia ancora più seria questo inverno. Non sapremo quanto sarà pericoloso finché non ci ritroveremo in mezzo, ma è molto probabile che infetterà molte più persone del normale». Gli esperti hanno comunque applaudito alla risposta del governo Usa, che ha speso quasi 2 miliardi di dollari per comprare circa 159 milioni di dosi di vaccino da cinque diverse case farmaceutiche, che però non saranno pronte prima di metà ottobre, quando è prevista la nuova ondata di influenza. Il rapporto raccomanda quindi di rendere disponibili almeno parte delle scorte già da metà settembre.
* Corriere della Sera, 25 agosto 2009(ultima modifica: 26 agosto 2009)
Ansa» 2009-06-11 16:11
NUOVA INFLUENZA, L’OMS DICHIARA PANDEMIA
STOCCOLMA - L’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) ha innalzato il grado di allerta sulla nuova influenza (A/H1N1) al massimo livello di 6, cio’ significa ’pandemia’. Lo ha annunciato oggi il governo svedese in un comunicato.
E’ il vicepreside di una scuola media del Queens. Crescono i casi in Giappone
Oggi riunione dell’Organizzazione mondiale della Sanità
New York, primo decesso
per la nuova influenza H1N1
NEW YORK - Prima vittima della nuova influenza a New York. Il vicepreside di una scuola media di Queens è morto a dopo alcuni giorni di agonia. E’ il quinto decesso negli Stati Uniti.
Mitchell Wiener aveva 55 anni e da giorni era in privo di conoscenza, attaccato a un respiratore artificiale.
Per prevenire il contagio oggi non riapriranno undici scuole della città. Cinque di queste sono già state messe in quarantena.
E in Giappone la situazione desta qualche allarme. Crescono i casi: ai 96 segnalatiti fino a ieri dal ministero della Sanità, se ne sono aggiunti oggi altri 33, per un totale di 129 unità. Si tratta, in base ai riscontri sul territorio fatti dall’agenzia Kyodo, di ulteriori episodi registrati in gran parte a Kobe, la città più colpita dal morbo insieme a Osaka.
I casi finora registrati sono rappresentati da studenti delle scuole superiori: il ministero ha disposto la sospensione delle lezioni in tutti gli istituti medi e superiori nelle prefetture di Hyogo (quella di Kobe) e di Osaka, dove erano stati accertati ieri sera rispettivamente, 53 e 39 episodi di contagio tutti orignati in Giappone.
I quattro casi residui, invece, erano legati a cittadini che si erano recati in viaggio all’estero.
Per oggi è prevista una riunione dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Potrebbe arrivare la dichiarazione di pandemia, anche se gli esperti sono concordi nel ritenere che la nuova influenza H1N1, pur avendo una diffusione di tipo pandemico, non sembra essere così aggressiva. Finora, nel mondo si sono verificati 8.565 casi (otto in Italia) di cui 73 mortali.
* la Repubblica, 18 maggio 2009
Ansa» 2009-05-02 09:08
NUOVA INFLUENZA: OMS, VACCINO EFFICACE E’ POSSIBILE
GINEVRA - L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ritiene che entro 4-6 mesi potrebbero essere disponibili le prime dosi di vaccino per proteggere la gente contro la nuova influenza A(H1N1). Il vaccino usato contro l’influenza stagionale non sembra efficace contro la nuova influenza (la cosidetta influenza da suini), ha detto in una conferenza stampa telefonica Marie-Paule Kieny, direttrice per la ricerca sui vaccini presso l’Oms. Ma l’esperienza e le capacità ci sono e non c’e dubbio sulla possibilità di produrre un vaccino efficace entro un ragionevole periodo di tempo. Servono almeno 4-6 mesi. Infatti - ha spiegato l’esperta dell’Oms - ci sono tappe da rispettare, perché vogliamo un prodotto sicuro.
Sarà possibile ottenere, sostiene anche l’Organizzazione, un vaccino efficace nell’arco di pochi mesi. Casi sospetti sono stati registrati in Russia. La situazione in Messico resta delicata: 343 è il numero dei ricoverati, e il numero dei decessi sale a quindici, secondo il bilancio diffuso dal ministro della Sanità messicano José Angel Cordova. Il virus, ha però spiegato il ministro, non è così aggressivo come si temeva. Gli Stati Uniti hanno un totale di 141 casi accertati di nuova influenza localizzati in 19 Stati diversi, ha annunciato oggi un portavoce del Centro di Atlanta per il Controllo delle epidemie. Si tratta di un aumento rispetto a ieri quando i casi accertati erano 109 diffusi in 11 Stati diversi. La Continental Airlines ha dimezzato temporaneamente i voli verso il Messico In Canada i casi accertati sono saliti a 35. Primo caso accertato anche in Asia: a Hong Kong è stato portato in ospedale un cittadino messicano proveniente da Shanghai. Negativo l’unico caso sospetto in Giappone.
In Israele sono stati dimessi oggi, perché ormai del tutto sani, i due israeliani ricoverati nei giorni scorsi perché colpiti da influenza dopo essere rientrati da viaggi in Messico.
Ansa» 2009-04-30 08:16
NUOVA INFLUENZA: CALDERON, STATE A CASA. PAUSA ECONOMIA
CITTA’ DEL MESSICO - Il presidente del Messico, Felipe Calderon, ha chiesto ai messicani di rimanere a casa durante un fermo parziale dell’economia dal primo al cinque maggio, per favorire la lotta all’epidemia di nuova influenza. Calderon ha parlato per la prima volta alla televisione da quando e’ scoppiata l’epidemia la scorsa settimana. Il Messico sospendera’ per cinque giorni i lavori e servizi non essenziali, compresi quelli di alcuni ministeri e aziende private.
NUOVO BILANCIO: 8 I MORTI CERTI
CITTA’ DEL MESSICO - Nuovo bilancio del governo del Messico sul fronte della nuova influenza: il numero delle persone contagiate dal virus è salito a 99, incluse 8 persone morte (finora si era parlato di 7), mentre ci sono altri 17 decessi sospetti, per un totale pari a 176 casi. L’esecutivo ha inoltre deciso di bloccare l’attività della pubblica amministrazione in tutto il paese tra il primo e il 5 maggio, quale misura per rafforzare la prevenzione. I dati sono stati resi noti durante una conferenza stampa presieduta dal ministro della sanità, José Angel Cordova, il quale ha tenuto a precisare che delle 99 persone contagiate, "91 stanno bene". Nella conferenza stampa, Cordova era accompagnato dal ministro alle finanze, Agustin Carstens, secondo il quale il Pil messicano avrà un calo tra lo 0,3% e lo 0,5% a causa dell’impatto della crisi sanitaria. L’incontro con la stampa a Città del Messico è avvenuto poche ore dopo l’annuncio da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità del passaggio da 4 a 5 del sistema d’allerta. La decisione implica che di fatto si è a un passo da una pandemia. Durante le giornate del blocco della pubblica amministrazione, ha proseguito Cordova, andrà al lavoro solo il personale strettamente necessario per permettere l’attività dello Stato. Il sistema dei trasporti, ha aggiunto, continuerà a operare normalmente, mentre rimarranno aperti anche supermarket, mercati, alimentari, farmacie, banche e alberghi. La misura si aggiunge così al blocco deciso qualche giorno fa delle scuole a livello nazionale, fino al 6 maggio, e allo stop imposto a ristoranti, bar, discoteche, e altri locali pubblici a Città del Messico, dove vivono circa 20 milioni di persone.
NUOVA ZELANDA, 13 I CASI CONFERMATI
SYDNEY - Sono finora 13 i casi confermati della nuova influenza in Nuova Zelanda, nonostante che i test di laboratorio abbiano tuttora confermato la presenza del virus solo in tre persone. Tutti erano giunti a Auckland sabato scorso su un volo da Los Angeles, e 12 erano liceali e insegnanti di un gruppo scolastico che aveva visitato il Messico. Il governo li considera ’casi confermati’, ha detto oggi il ministro della sanita’ Tony Ryall, che ha inoltre piu’ che raddoppiato, fino a 104, il numero di casi sospetti sottoposti a test. Nella vicina Australia, sono oggetto di indagine e test piu’ di 100 persone con sintomi del virus, fra cui 22 cittadini australiani che hanno viaggiato con il volo utilizzato dal gruppo di liceali neozelandesi. E il governo ha adottato strette misure di quarantena, in base alle quali il personale sanitario predisposto ai controlli all’entrata nel paese potra’ fermare ed isolare le persone che presentano sintomi dell’infezione virale.
Diretta - ESTERI ***
La nuova influenza colpisce l’Europa
"Una ventina i casi sospetti in Italia"
Un bimbo di 23 mesi, messicano ma morto in Texas, è la prima vittima accertata sul suolo statunitense. Obama preoccupato: "La situazione è seria". Vari casi, sospetti o accertati, in paesi Ue. In Italia a fornire un primo bilancio è il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio. Intanto in Messico chiusi tutti i siti archeologici. Le autorità sanitarie confermano sette morti per il virus ma fanno analisi su oltre 159 decessi
16:07 Due casi sospetti in Sudafrica, i primi del continente Le autorità sanitarie sudafricane stanno indagando su due casi sospetti di influenza suina, i primi segnalati in Africa. Si tratta di persone rientrate da poco dal Messico. Lo ha annunciato il ministero della Sanità.
16:05 Fazio: "Una ventina i casi sospetti" I casi segnalati di possibile influenza suina in Italia sono circa una ventina ma al momento nessuno è stato accertato. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio, incontrando i giornalisti nella sede del Ministero. Fazio ha poi spiegato che nei due casi segnalati dei ragazzi di Lodi ’’non si tratta di influenza H1N1 ma di una coda dell’influenza umana stagionale’’.
15:51 Ue, ministri Trasporti discutono di stop voli Messico I ministri dei Trasporti dell’Ue hanno aggiunto nell’agenda della loro riunione informale, cominciato oggi a Litomerice (Repubblica Ceca), un nuovo punto sulle misure di prevenzione contro l’influenza suina. Sul tavolo, in particolare, la richiesta della Francia di sospendere i voli verso il Messico. Ma il Consiglio dei ministri dei Trasporti si è limitato per il momento a consigliare agli europei di non andare nelle zone a rischio, in attesa del Consiglio dei ministri della Sanità di domani.
15:41 Dal Papa solidarietà e preghiere per i malati Benedetto XVI ha espresso "solidarietà al popolo messicano" e ha chiesto esplicitamente che "attraverso i mezzi d’informazione si faccia sapere che il Pontefice è vicino a tutti gli ammalati e sta pregando per le vittime e le loro famiglie". Lo ha reso noto la Radio Vaticana.
15:22 Zaia: "Evitiamo un’altra pandemia mediatica" "Non esiste l’influenza suina, ma quella messicana: il virus influenzale non va abbinato al nome dell’animale. Ai consumatori lancio un appello: continuiamo a consumare la carne di maiale, perchè non comporta alcun problema di sicurezza alimentare, ed evitiamo una nuova pandemia mediatica che rischierebbe di mettere in ginocchio il comparto". Lo ha detto oggi il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia.
15:06 Bimbo morto negli Usa era messicano Il bambino di 23 mesi morto per la febbre suina in Texas non è americano, come è stato detto finora, ma un bambino messicano che era stato portato a Houston per farsi curare. Lo rendono noto le autorità sanitarie della città texana.
14:42 Egitto ordina di macellare tutti i maiali L’Egitto ha ordinato la macellazione a partire da oggi di tutti i suini presenti sul territorio, a titolo precauzionale contro l’epidemia di influenza suina. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Hatem el-Gabali. Paese a maggioranza musulmana, l’Egitto ha una popolazione di circa 35.000 suini, la cui carne viene consumata dalla minoranza cristiana (il 10 per cento della popolazione).
14:19 Obama: "Scuole con casi di influenza andrebbero chiuse" "La situazione è seria, talmente seria da richiedere le massime precazioni", ha detto oggi il presidente americano Barack Obama. Aggiungendo cje l’amministrazione è pronta a "fare tutto il necessario" per fermare il contagio. Obama ha sollecitato le scuole statunitensi in cui si siano verificati casi sospetti a prendere "seriamente in considerazione" la possibilità di chiudere.
14:12 Bimbo americano morto era stato in Messico Il bimbo di 23 mesi morto in Texas era recentemente stato in Messico. Lo hanno reso noto fonti governative.
13:58 Caso sospetto in Calabria Sono in corso accertamenti in Calabria per un caso sospetto di nuova influenza. Una donna, rientrata nei giorni scorsi dal Messico, ha accusato sintomi influenzali ed è attualmente ricoverata a Reggio Calabria.
*** la Repubblica, 29.04.2009 (ripresa parziale - per aggiornamenti, clicca sul rosso).
Ansa» 2009-04-28 10:48
INFLUENZA DA SUINI SBARCA IN UE. 152 MORTI IN MESSICO
ROMA - L’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) ha alzato il livello di allerta per l’influenza da suini dalla fase tre alla fase quattro, come ha annunciato ieri sera a Ginevra il vice direttore generale dell’organizzazione, Keiji Fukuda, dopo quattro ore di riunione del comitato d’emergenza. In Messico, dove il focolaio si e’ manifestato, il numero dei morti e’ salito a 152 mentre il virus arriva anche nella Ue, con tre casi accertati: due in Scozia e uno in Spagna. Negli Usa siamo a oltre 40 casi.
CINA: OMS, DIVERSI CASI SOSPETTI - Diverse persone sospettate di essere portatrici del virus dell’influenza da suini sono in osservazione in Cina. Lo ha reso noto Hans Troedsson, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel Paese.
PER OMS NESSUN PAESE IMMUNE DA RISCHIO - Nella sua conferenza stampa, il numero due dell’Oms ha detto che ’’nessun paese e’ immune da rischio’’ e che chiudere le frontiere nella speranza di arginare il virus non servirebbe a niente. Fukuda ha spiegato anche che la fase quattro indica ’’un significativo aumento’’ del livello d’allerta, ma che non significa che una pandemia e’ ormai inevitabile. L’Oms a considera prudente per le persone malate di rinviare viaggi all’estero. Per mettere a punto un vaccino, ha poi aggiunto, ci vorranno sei mesi e per produrne in grossi quantitativi occorrera’ molto piu’ tempo.
MESSICO, BILANCIO MORTI SALE A 152
Il bilancio ’’probabile’’ e provvisorio dell’epidemia di influenza da suini in Messico sale da 149 a 152 morti. Lo ha annunciato il ministro della Sanita’ messicano, Jose’ Angel Cordova. Cordova, in una dichiarazione precedente, aveva evocato un possibile rallentamento nel ritmo dei decessi a causa dell’influenza dei suini.
OLTRE 40 CASI NEGLI USA - Quella degli Stati Uniti resta l’area piu’ colpita, dopo il Messico, dall’epidemia influenzale. Gli esami di laboratorio hanno confermato 40 casi in cinque diversi stati (almeno 28 a New York, 11 in California, 2 in Texas, 2 in Kansas e 1 in Ohio). Il sindaco di New York, Michael Bloomberg ha detto che nella scuola del quartiere Queens, dove sono stati riscontrati i casi di influenza, potrebbero essere 100 gli studenti colpiti dalla sindrome influenzale. ’’Abbiamo un unico focolaio di influenza in citta’ ed e’ in quella scuola’’, ha detto il sindaco aggiungendo che tutti gli studenti colpiti hanno sintomi leggeri e, quel che e’ importante, nessuno mostra segni di peggioramento’’. In totale sono 6 i casi confermati in Canada. In giornata il Cdc di Atlanta ha annunciato un ammonimento ai cittadini americani a non recarsi in Messico, ’’se non per motivi di forza maggiore’’.
L’INFLUENZA ARRIVA IN EUROPA - E’ un ragazzo spagnolo di 23 anni il primo caso di influenza da suini riscontrato in Europa. Il giovane era ricoverato da sabato scorso nell’ospedale di Almasa (Albacete) dopo aver accusato, di ritorno da un viaggio in Messico, i sintomi dell’influenza. Attualmente si trova in isolamento, come gli altri 17 casi sospetti. Ma quello spagnolo non e’ l’unico caso riscontrato in Europa. In Scozia due persone sono risultate positive ai test. ’’Si stanno riprendendo bene’’, ha assicurato il ministro della Sanita’, Nicola Sturgeon.
OBAMA, PREOCCUPAZIONE MA NON PANICO - Preoccupazione, prudenza, ma non panico: il presidente Barack Obama, che come ha ribadito la Casa Bianca non corre rischi di contagio, ha cercato di calmare l’America. L’influenza ’’ e’ ovviamente causa di preoccupazione - ha spiegato - che richiede un aumentato stato di allerta, ma non e’ motivo di allarme’’.
CARNE SUINA MESSA AL BANDO - Cina, Ucraina, Kazhakstan, Filippine, Tailandia e gli Emirati Arabi Uniti hanno messo al bando carne di maiale proveniente da alcuni stati americani: lo ha confermato l’ufficio del Rappresentante Commerciale americano, l’equivalente del ministero del Commercio Estero.
INFLUENZA DA SUINI: UN CASO IN SPAGNA, EUROPA SI MOBILITA
ROMA - L’influenza da suini è arrivata in Europa, con la conferma ufficiale del primo caso in Spagna, dove si segnalano anche altri 17 casi sospetti. Ma secondo i Centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc) i casi sospetti nel Vecchio Continente sono in tutto 12, concentrati in Spagna, Francia e Gran Bretagna (Scozia). Sono negativi i controlli sui primi cinque viaggiatori italiani che, tornati da zone a rischio per l’influenza dei suini, con alcuni sintomi, si sono sottoposti in Italia ad accertamenti, ha detto a Milano il sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio.
Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non esclude la possibilità di alzare il livello di allerta per l’influenza da suini direttamente dalla fase tre alla fase cinque su un totale di sei.
Le cifre drammatiche continuano a salire: sono 110 i morti e oltre 1.600 i casi sospetti in Messico. I primi a reagire sono stati ieri gli Stati Uniti, che hanno proclamato lo stato d’emergenza. Numerosi i Paesi che invitano a non andare in Messico e che hanno fatto scattare misure alle frontiere. Cominciano a farsi sentire anche le prime ripercussioni economiche dell’influenza da suini, che oggi ha mandato a picco i titoli delle compagnie aeree sui mercati internazionali.
Ancora prima che venisse annunciato il primo caso europeo, oggi il commissario europeo alla Sanità, Androulla Vassiliou, aveva annunciato di voler convocare "una riunione straordinaria dei ministri della sanità dell’Ue in seguito all’allarme internazionale sull’influenza da suini", sperando che sia "il più presto possibile". In Italia "i rischi sono davvero insignificanti": ha detto oggi il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al suo arrivo al consiglio esteri della Ue. Frattini ritiene inoltre "utile attivare tutti i coordinamenti europei" sui rischi di epidemia da influenza da suini così come l’Unione europea ha già fatto sull’influenza aviaria. Nel frattempo è attesa oggi l’attivazione del numero verde del ministero del Welfare. Sempre il ministero, che ha attivato un’Unità di crisi sulla pandemia, sta studiando una strategia vaccinale. Negli aeroporti vengono già distribuiti i volantini preparati dal ministero con i consigli per i viaggiatori in partenza o in arrivo dalle zone colpite dall’influenza da suini.
Diretta - ESTERI
Febbre suina, 103 i morti *
08:22 Febbre suina frena i mercati asiatici Le preoccupazioni sulle eventuali conseguenze di una pandemia di influenza da suini sull’economia internazionale, che potrebbe ulteriormente aggravare la recessione globale, frena i mercati asiatici. In controtendenza la borsa di tokyo, spinta in territorio positivo dalle buone performance degli istituti finanziari
07:21 Oltre 1600 casi Il ministero della Sanità del Messico ha annunciato che i casi accertati di febbre suina nel paese sono 1.614
07:09 Negativi i test sui due casi australiani Due persone tornate dal Messico con sintomi influenzali sospetti sono state ricoverate in ospedale in australia e sottoposte ad analisi della febbre suina. Gli esami hanno dato esito negativo. Lo ha annunciato la portavoce del primo ministro dello stato del queensland, Anna Bligh. "Abbiamo avuto due casi di persone sospettate di essere state contagiate dalla febbre suina. Le due persone sono state sottoposte a analisi che si sono rivelate negative" ha dichiarato all’Afp la portavoce.
07:08 Il bilancio sale a 103 morti Il governo messicano ha quantificato in 103 il numero dei decessi che si sospetta siano dovuti all’epidemia da febbre suina. Sono 1.614 le persone ricoverate in ospedale. Il ministro della Salute, Josè Angel Cordova, ha assicurato che continua l’attività di prevenzione e la distribuzione dei medicinali.
* la Repubblica, 27.04.2009 (per aggiornamentei - cliccare sul rosso).
Che sintomi ha? Quali le precauzioni? Domande e risposte dal Ministero della Salute *
Cos’è l’Influemza suina?
L’influenza suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata virus influenzali del tipo A, che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini. I Virus dell’influenza suina causano alti livelli di malattia e bassa mortalità nei maiali. I virus dell’influenza suina possono circolare tra i maiali in tutti i mesi dell’anno, ma la maggior parte delle epidemie si manifestano nel tardo autunno ed in inverno, così come accade per le epidemie nella popolazione umana. Il virus dell’influenza suina classica (virus influenzale A/H1N1 è stato isolato per la prima volta begli anni 30 del secolo scorso.
Quanti sono i virus dell’influenza suina?
Come tutti i virus influenzali anche quelli dell’influenza suina mutano continuamente: I maiali possono essere infettati dai virus dell’influenza aviaria così come da quelli dell’influenza suina. Quando virus influenzali di differenti specie animali infettano i suini, i virus possono andare incontro a fenomeni di "riassortimento" e nuovi virus che sono un mix di virus umani/aviari/suini possono emergere. Nel corso degli anni, sono emersi diverse varianti di virus influenzali suini ; al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A : H1N1, H1N2, H3N2, and H3N1. Comunque, la maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono stati H1N1
L’influenza suina può infettare l’uomo?
I virus dell’influenza suina non infettano normalmente l’uomo. Comunque, possono verificarsi infezioni umane sporadiche con virus influenzali suini. Comunemente questi casi di infezione umana da virus influenzali suini si manifestano in persone con esposizione diretta ai maiali (per esempio lavoratori addetti ad allevamenti e industrie suinicole, frequentatori di fiere zootecniche).
Quali sono i sintomi dell’influenza suina nell’uomo?
I sintomi dell’influenza suina sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d’appetito, tosse: alcune persone con influenza suina hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Come l’influenza stagionale, anche l’influenza suina può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti e in passato sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria) e decessi associati ad infezione da virus dell’influenza suina .
Quanto à grave l’influenza suina nell’uomo?
Come l’influenza stagionale, l’infezione da virus influenzale suino nell’uomo può presentarsi in forma lieve o grave.
Le persone possono prendere l’influenza suina mangiando carne di maiale?
No, i virus dell’influenza suina non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre l’influenza suina mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. Mangiare carne maneggiata in maniera appropriata, carne cotta e prodotti a base di carne suina. Cuocere la carne a temperatura interna di 70-80 ° gradi uccide il virus dell’influenza suina, così come gli altri batteri e virus.
Come si trasmette l’influenza suina?
I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all’uomo e dall’uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini , come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche. E’ possibile anche la trasmissione da persona a persona. Si ritiene che ciò accada con le stesse modalità di trasmissione dell’influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo sternuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione.
Il virus di quest’epidemia in Messico e USA è contagioso?
Ci sono evidenze, stabilite dai CDC degli Stati Uniti d’America, che il virus responsabile dei casi negli Stati Uniti si sta diffondendo da persona a persona: comunque in questo momento non è possibile sapere quanto facile sia questa trasmissione.
Come si può diagnosticare l’infezione da virus influenzali suini nell’uomo?
Per la diagnosi di influenza suina A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 - 5 giorni dall’inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L’identificazione del virus dell’influenza suina richiede l’invio del campione ad un Laboratorio di riferimento della rete Influnet, con il coordinamento dell’Istituto superiore di sanità..
Quali farmaci possono essere usati per trattare le infezioni da virus influenzali suini nell’uomo?
Sono disponibili diversi tipi di farmaci antivirali per il trattamento dell’influenza: amantadina, rimantadina, oseltamivir e zanamivir . Mentre la maggior parte dei virus dell’influenza suina si sono rivelati suscettibili a tutti e quattro i farmaci, i virus influenzali suini isolati recentemente dagli uomini sono resistenti alla amantadina e alla rimantadina; pertanto solo oseltamivir e zanamivir sono raccomandati per il trattamento / prevenzione dell’Influenza umana da virus influenzale suino
Quante epidemie di influenza suina si conoscono?
Probabilmente l’epidemia più conosciuta è quella che ha colpito i soldati di Fort Dix , New Jersey (USA), nel 1976 , con circa 200 casi tra i soldati presenti nel campo. Il virus causò malattie con segni radiologicamente evidenti di polmonite in almeno 4 soldati e 1 decesso: tutti i colpiti erano precedentemente in buona salute . Il virus si era trasmesso attraverso contatti stretti nel corso di sedute di addestramento, con trasmissione limitata al di fuori di questo contesto. Si ritiene che il virus abbia circolato per un mese , per scomparire spontaneamente. La fonte del virus , il momento esatto della sua introduzione a Fort Dix e i fattori che possono avere influenzato la sua diffusione e durata sono sconosciuti. L’epidemia potrebbe essere stata causata da un virus animale introdotto in contesto di particolare affollamento nel periodo invernale .Il virus influenzale suino isolato dai soldati di Fort Dix fu denominato A/New Jersey/76 (Hsw1N1). L’episodio fu alla base di una estesa campagna di vaccinazione antinfluenzale nel 1977.
*Fonte: CDC e Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali - Direzione generale Prevenzione sanitaria
* l’Unità, 26 aprile 2009
ANSA» 2009-04-26 19:11
INFLUENZA DA SUINI: GLI USA DICHIARANO L’EMERGENZA
WASHINGTON - Gli Stati Uniti hanno proclamato lo stato d’emergenza per l’influenza da suini. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e’ ’’molto preoccupato per i recenti casi di influenza’’ causata da un virus dei suini. Lo ha detto uno dei consiglieri per la Sicurezza Nazionale, John Brennan, aprendo il briefing convocato allaCasa Bianca sull’allarme causato dall’influenza. Brennan ha confermato che sono stati accertati una ventina di nuovi casi negli Stati Uniti e che la messa a punto di un sistema di sorveglianza e di comunicazione corretta e’ considerato ’’alta priorita’’’.
Gli studenti di una scuola privata di New York domani e dopodomani non andranno a lezione in modo che le autorità sanitarie possano verificare se ci sono o meno rischi di contagio alla St Francis Preparatory School, nel Queens, dove otto alunni potrebbero aver contratto l’influenza causata dal virus A-H1N1 dei suini. I primi test effettuati sugli otto studenti da personale del Centers for Desease Control and Prevention (CDC) hanno confermato che i pazienti hanno contratto un’influenza di tipo non umano di tipo A, e non hanno escluso che possa essere quella dai suini. La scuola pertanto ha deciso di chiudere le sue attività per due giorni.
ITALIA: ATTIVATA L’UNITA’ DI CRISI - E’ stata attivata presso il ministero del Welfare l’Unità di crisi sull’influenza da suini. Lo ha detto oggi il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio. L’Unità di crisi, già al lavoro, è composta da quattro-cinque esperti e lavora in contatto costante con le autorità sanitarie internazionali per monitorare la situazione. "Ci stiamo preparando da anni, fin dai tempi dell’aviaria, ad affrontare un’eventuale pandemia di influenza", ha detto Fazio precisando che nessun caso e’ fino ad ora stato segnalato in Italia.
"Al momento - ha proseguito Fazio - non ci sono in Italia né pericoli né rischi". Inoltre, ha proseguito, "abbiamo continui contatti con i Paesi europei per mettere a punto possibili strategie contro una possibile pandemia". Una eventuale pandemia di influenza "é un’emergenza alla quale ci si prepara da tempo", ha aggiunto, e "da tempo l’Italia ha scorte di farmaci antivirali". Oltre all’Unità di crisi, è attiva anche "la sorveglianza attraverso la rete dei medici sentinella", una rete collaudata da anni per la sorveglianza dell’influenza stagionale e che è in grado di dare segnalazioni sia sul virus sia sui sintomi. E’ inoltre in corso presso gli uffici della Sanità marittima e aerea la distribuzione di volantini per i passeggeri in arrivo dalle zone a rischio, dal Messico in particolare. In arrivo fra due o tre giorni anche un numero verde per in passeggeri in arrivo dal Messico, o in partenza. "Stiamo inoltre valutando - ha detto infine Fazio - le iniziative da prendere nel caso in cui si rendesse obbligatoria la vaccinazione. Dalla prossima settimana ci occuperemo di questo". In caso di pandemia, ha precisato, la vaccinazione scatterebbe comunque nelle ultime due (cinque e sei) delle sei fasi di allerta fissate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
L’influenza dei suini continua a tenere alta l’attenzione in tutto il mondo, anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms), che per oggi non prevede riunioni ne’ comunicati ufficiali, mantiene il livello di allarme pandemico fermo alla fase tre. Sono 81 i morti (20 delle quali attribuite con certezza al virus dei suioni A/H1N1) e 1.324 sospetti in Messico, dove il governo ha messo in atto provvedimenti speciali per isolare i casi confermati e sospetti. Otto casi, di lieve intensita’, sono stati accertati negli Stati Uniti (California e Texas) e due nuovi casi nel Kansas.
A questi casi si aggiungono otto probabili a New York e dieci in Nuova Zelanda. In Europa non si registrano casi, hanno dichiarato i Centri Europei per il Controllo sulle Malattie (Ecdc), ma la sorveglianza si intensifica ovunque. In Italia un uomo proveniente dal Messico con i sintomi dell’influenza e’ risultato negativo dopo gli esami eseguiti nell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma. In Gran Bretagna si sta esaminando il caso di uno stewart proveniente dal Messico. Altri due casi sospetti, anche questi provenienti dal Messico, sono sotto osservazione in Francia, tre in Spagna e uno in Israele. Nel frattempo l’Oms ha reso pubblica la sequenza genetica del virus e ha distribuito le indicazioni per analizzarla ai laboratori di tutto il mondo. Esperti dei Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Ecdc) stanno lavorando a stretto contatto sua con le autorita’ sanitarie degli Stati americani colpiti dal virus, sia con le autorita’ sanitarie messicane. Gli esperti continuano a ribadire che il virus si diffondersi da uomo a uomo in modo simile a quello degli altri virus dell’influenza stagionale e che mangiare carne di maiale non e’ rischioso.
Ansa» 2009-04-26 12:34
INFLUENZA SUINI: NUOVA ZELANDA, SEGNALATI CASI
ROMA - "Nessun caso di influenza da suini é stato registrato in Europa", informa in una nota il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) con sede a Stoccolma. "La situazione attuale richiede una particolare attenzione" e l’Ecdc "continua a seguire la situazione e le sue potenziali implicazioni per la sanità pubblica". L’organizzazione europea sta lavorando a stretto contatto con i partner della Commissione Europea, con gli Stati membri e inoltre con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e i Centri americani per il controllo delle malattie (Cdc). E’ nel frattempo attivo il sistema di allerta precoce Ewrs (Early Warning and Response System).
FRANCIA: DUBBI SU DUE CASI SOSPETTI Le autorità francesi annunciano di avere "dubbi non confermati" su due casi sospetti legati all’infezione suina. "I dubbi riguardano due persone rientrate dal Messico", ha precisato oggi il direttore generale della Sanità Didier Houssin. A Marsiglia, le autorità sanitarie hanno reso noto che una donna incinta di ritorno dal Messico è stata sottoposta a test che hanno dato esisti negativi, escludendo ogni rischio di contagio.
ROMA: NEGATIVO CASO SOSPETTO E’ risultato negativo ai test virologici per l’influenza da suini il paziente proveniente dal Messico che ieri si è presentato all’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie, la persona accusava sintomi simili all’influenza ma era in condizioni non gravi. Per la provenienza dal Messico il paziente è stato sottoposto per motivi precauzionali ad accurata visita medica e al test della Pcr (reazione della polimerasi a catena) in grado di rilevare la eventuale presenza di materiale genetico virale del tipo H1N1. Gli esami clinici e di laboratorio sono proseguiti per tutta la notte ma per fortuna hanno dato esito negativo.
FARNESINA: NON ANDATE NELLE ZONE A RISCHIO Si sconsigliano viaggi che non siano improrogabili nelle zone del Messico dove sono stati registrati i casi di febbre che sui media viene indicata come influenza da suini. E’ quanto è scritto nella sezione Avvisi particolari del sito della Farnesina ’Viaggiare sicuri’. "Nelle ultime settimane si è registrato in Messico un aumento di casi di influenza acuta di origine non ancora definita particolarmente concentrati nella capitale Città del Messico", si rileva nel sito ’viaggiare sicuri’, precisando che "casi isolati dell’infermità si sono registrati anche negli stati di Sonora, Baja California, Stato del Messico e Oaxaca". "A meno di motivi improrogabili si consiglia ai viaggiatori che intendano recarsi nelle zone sopra indicate di rinviare i propri programmi di viaggio in attesa che la situazione sanitaria locale torni alla normalità", sottolinea ancora il sito, rilevando infine che "per evitare il contagio, alla popolazione è stato raccomandato di evitare la frequentazione di luoghi pubblici, di porre particolare attenzione nella cura dell’igiene personale e di accede a strutture sanitarie in presenza di sintomi influenzali".
NUOVA ZELANDA,PROBABILE CONTAGIO STUDENTI WELLINGTON - Dieci liceali neozelandesi che erano stati in Messico per una settimana sono stati probabilmente contagiati dalla influenza da suini, di cui presentano i sintomi. Lo ha detto oggi il ministro della sanità neozelandese Tony Ryall "Responsabili del ministero mi hanno detto che non è certo che si tratti di influenza da suini, ma che è molto probabile", ha detto I dieci facevano parte di un gruppo di 25 persone - 22 studenti e tre insegnanti del collegio Rangitoto du Aukland - che erano state per tre settimane in Messico e che, rientrate in patria, erano state messe in quarantena.
81 I MORTI IN MESSICO,1.300 CASI SOSPETTI L’ultimo bilancio dell’influenza da suini in Messico è salito a 81 morti sospette dal 13 aprile ad oggi. Lo ha dichiarato il ministro messicano della salute, José Angel Cordova in una conferenza stampa, precisando che 20 di queste sono state attribuite con certezza al virus e che i malati sotto osservazione sono al momento 1.324. Predisposto l’isolamento delle persone colpite dall’infezione.
Cordova ha confermato la chiusura delle scuole e delle università della capitale, megalopoli con 20 milioni di abitanti, in atto da venerdì scorso. La riapertura è ora prevista per il prossimo 6 maggio. Le misure di sicurezza sono state estese al vicino stato di San Luis Potosì, particolarmente toccato dal virus. Il ministro ha poi chiesto la collaborazione degli organizzatori per la "sospensione totale" di ogni manifestazione pubblica prevista, al chiuso e all’aperto, inclusi i luoghi di culto. Intanto, la polizia messicana ha arrestato due persone per aver venduto mascherine sanitarie a prezzi maggiorati di 25 volte.
Il governo del Messico ha stanziato 450 milioni di dollari nelle ultime ore per fronteggiare l’emergenza finanziaria.
Intanto a Citta’ del Messico, l’arcivescovo della capitale messicana ha annunciato la sospensione delle messe fino a nuova comunicazione.
USA: CDC, CONTAGIO NON CONTENIBILE Secondo le autorità sanitarie americane la febbre suina che ha ucciso decine di persone in Messico e contagiato otto negli Usa si è largamente diffusa e non può essere contenuta. Lo ha detto Anne Schuchat dei Centers for Disease Control and Prevention. "E’ chiaro che è diffusa e che non possiamo contenere la diffusione del virus", ha detto la Schuchat che dirige ad interim i programmi di scienza e sanità pubblica dei Cdc. La responsabile americana ha detto che le autorità Usa stanno collaborando strettamente con Messico, Canada e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il portavoce della Casa Bianca Red Cherlin ha detto che l’amministrazione Obama sta seguendo da vicino la situazione.
* Ansa (ripresa parziale - per aggiornamenti, cliccare sul rosso).
Nella città positivi 8 test su 9. Due casi nel Kansas. Il virus ha già ucciso 61 persone
Il ceppo è una ricombinazione di quello suino con quello umano, mai visto prima
Febbre suina, paura a New York
Oms: "La situazione è seria"
I consigli del ministero della Salute per chi viaggia nei Paesi a rischio
La Ue non ritiene di dover applicare misure restrittive agli spostamenti
CITTA’ DEL MESSICO - Dopo la California e il Texas, la paura arriva a New York. Otto studenti di un liceo di Queens - una alla periferia della città - sono risultati positivi a una influenza di ceppo A. Le loro analisi sono state inviate ai centri federali di prevenzione di Atlanta per accertamenti. Altri due casi confermati in Kansas. Nel caso di New York, potrebbe essere la stessa influenza che ha fatto decine di vittime in Messico: lo ha detto, in una conferenza stampa, il commissario Usa alla Sanità Thomas Frieden, precisando che in tutti i casi i sintomi sono leggeri. Il virus responsabile dei casi mortali in Messico appartiene alla famiglia A/H1N1. La Casa Bianca segue da vicino l’emergenza.
L’allarme a New York. Era scattato dopo che negli ultimi due giorni alcuni allievi della St. Francis Prep si erano sentiti male. Erano stati ordinati i test mentre l’istituto aveva disposto la sospensione di tutti i doposcuola.
Prevenzione in California. Nello Stato si sono verificati sei dei dieci casi americani finora accertati (gli altri due sono stati registrati nella contea di Guadeloupe in Texas). Il governatore Arnold Schwarzenegger ha invitato a misure preventive: coprirsi bocca e naso quando si starnuta, lavarsi bene le mani, evitare contatti ravvicinati con altre persone. Attivato il Centro operativo congiunto per l’emergenza, e avviati contatti con le autorità messicane: "La nostra - ha detto Schwarzenegger - è una risposta forte e vigorosa".
Monitoraggio alle frontiere. Tutti i pazienti americani vivevano in zone di confine con il Messico. Il Pentagono ha reso noto che il Northern Command sta monitorando i focolai della malattia e valutando se prendere misure preventive per i militari di stanza lungo la frontiera. Ai varchi di San Isidro e Otay Mesa, ai doganieri americani sono state distribuite mascherine.
Oms: "Emergenza internazionale". In America Latina sono aumentati i controlli negli aeroporti e sono stati attivati piani sanitari di emergenza. Le autorità americane avevano già espresso la loro preoccupazione dicendo che "la febbre suina non può essere contenuta". Dopo le notizie giunte da New York, l’Organizzazione mondiale della Sanità (che già aveva paventato il "rischio di una pandemia") ha dichiarato che si tratta di "un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale". E ha fatto sapere che la struttura genetica del virus contratto dalle vittime messicane è lo stesso dei contagiati in California e Texas. Questo fa temere il cosiddetto salto di specie, ossia che la malattia possa essere trasmessa "da uomo e uomo", come riferito da Anne Schuchat, direttore del Centro di immunologia e patologie respiratorie del Cdc di Atlanta.
Il ceppo incriminato. Le analisi mostrano che il ceppo incriminato è una mescolanza mai vista prima tra virus aviario, suino e di essere umano. Preoccupa il fatto che gran parte dei decessi riguardi persone tra il 25 e i 45 anni, poiché le influenze stagionali tendono invece a colpire gli anziani e i bimbi piccoli.
Emergenza in Messico. Il Messico ha autorizzato le autorità sanitarie a mettere in isolamento i pazienti e a controllare le abitazioni e i viaggiatori in arrivo nel paese, dove finora sono stati accertati almeno 20 casi di decesso per il virus. Altri 42 sono ritenuti sospetti, e più di mille sono le persone ammalate. I primi casi sono stati individuati il 13 aprile ma solo da giovedì si è compresa l’estensione e la gravità dell’epidemia. Chiusi scuole, musei, biblioteche, teatri in tutta la capitale e in una provincia vicina, "fino a nuovo ordine".
Il vaccino. Nel frattempo si lavora al vaccino, sulla base delle prime informazioni sul virus. Per il direttore del Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena, che da oltre dieci anni studia il vaccino anti-pandemia, i primi milioni di dosi potrebbero essere pronti in meno di sei mesi. Ma il direttore del Centro di controllo e prevenzione delle malattie di Atlanta, Richard Besser, ha osservato che "probabilmente è troppo tardi" per contenere una nuova epidemia.
I consigli per chi viaggia. Il ministero della Salute ha pubblicato una serie di consigli per i viaggiatori diretti nelle aree interessate. Ecco i principali: evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si può venire a contatto con suini; consumare cibi a base di carne suina solo dopo accurata cottura; evitare di portare le mani a contatto con occhi naso e bocca; lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool. Il ministero avverte inoltre che "la vaccinazione con i tradizionali antinfluenzali (vaccini stagionali), pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione".
Per quanto riguarda invece i viaggiatori provenienti dalle aree interessate dai focolai, il ministero avverte che "nel caso si ritenga di essere stati esposti a contatti con suini o con persone affette da influenza suina" è necessario "tenere sotto controllo lo stato di salute per almeno 7-10 giorni. Se durante questo periodo si dovesse accusare febbre e sintomatologia simil-influenzale (faringite, tosse secca, mal di testa, dolori muscolari ecc)", il ministero raccomanda di "consultare telefonicamente un medico o contattare i numeri telefonici che verranno indicati segnalando il viaggio e l’eventuale contatto con suini o persone affette da influenza".
Ue, nessuna restrizione. Nessuna restrizione al momento per i viaggi internazionali ma solo una prima valutazione dell’efficacia delle misure messe a punto dai singoli paesi. Questa la conclusione della riunione, in teleconferenza, dei tecnici dei ministeri della Salute dei 27 paesi dell’Ue. L’Italia ha presentato le misure predisposte dal sottosegretario Ferruccio Fazio, dalla distribuzione degli opuscoli per chi va o proviene da Usa e Messico e l’attivazione di un numero verde.
* la Repubblica, 25 aprile 2009
Ansa» 2009-04-25 20:46
INFLUENZA DA SUINI: OMS, SITUAZIONE SERIA
Secondo le autorità sanitarie americane la febbre suina che ha ucciso decine di persone in Messico e contagiato otto negli Usa si è largamente diffusa e non può essere contenuta. Lo ha detto Anne Schuchat dei Centers for Disease Control and Prevention. "E’ chiaro che è diffusa e che non possiamo contenere la diffusione del virus", ha detto la Schuchat che dirige ad interim i programmi di scienza e sanità pubblica dei Cdc. La responsabile americana ha detto che le autorità Usa stanno collaborando strettamente con Messico, Canada e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il portavoce della Casa Bianca Red Cherlin ha detto che l’amministrazione Obama sta seguendo da vicino la situazione.
OMS: SITUAZIONE SERIA
di Enrica Battifoglia
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è pronta a dichiarare che l’epidemia di influenza da suini in Messico e negli Stati Uniti è "un evento di sanità pubblica che richiede attenzione a livello internazionale". E’ attesa a breve una dichiarazione ufficiale in questo senso relativa anche alle regole sanitarie che dovranno essere adottate a livello internazionale".
Un virus mai visto finora e che si trasmette da uomo a uomo. Un nome non ce l’ha ancora, ma il suo identikit sta diventando sempre più chiaro di ora in ora, nei laboratori che lo stanno studiando in tutto il mondo. Il nuovo virus, del tipo A/H5N1, è un singolare puzzle che unisce insieme frammenti di virus di due tipi di influenza dei suini (nordamericana ed eurasiatica), della molto più nota aviaria e della familiare influenza umana.
E’ avvenuto cioé il riassortimento del quale si parlava e che si temeva dal 1997, quando i primi casi della cosiddetta "influenza dei polli" fecero la loro comparsa a Hong Kong. Allora si cominciò a parlare del probabile arrivo di una nuova pandemia, dopo la Spagnola del 1918, l’Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1968. Virologi di tutto il mondo ne hanno sempre dato per scontato l’arrivo, rilevando che sarebbe stata una questione di tempo. "La situazione è seria e deve essere seguita con grande attenzione", ha detto il direttore generale dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Margaret Chan, che ha consultato un gruppo di 15 esperti internazionali. Il direttore ha rilevato il nuovo virus ha un potenziale pandemico, ma non si sa ancora, ha rilevato, se può causare una pandemia. La prudenza è d’obbligo in attesa di conoscere in modo preciso le caratteristiche del virus e l’evolversi della situazione. Il nuovo virus si trasmette più facilmente e rapidamente rispetto a quello dell’aviaria, ma di sicuro, affermano gli esperti, non ci sono rischi legati al consumo di carne suina. In contatto con gli esperti internazionali sta lavorando anche il ministero italiano del Welfare, ha detto oggi il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio.
Sono state allertate la rete di controllo Influnet del ministero, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, e le altre strutture per la sorveglianza del virus sul territorio, mentre é ancora in fase di valutazione l’opportunità di controlli alle frontiere. Secondo le prime valutazioni, il nuovo virus di trasmetterebbe in modo simile a quello dei virus dell’influenza stagionale e questo perché, secondo il microbiologo Michele La Placa, dell’università di Bologna, è probabile che nel riassortimento il virus abbia affinato le armi che gli permettono di ancorarsi alle cellule. Le armi si chiamano emoagglutinina (indicata con la lettera H) e neuroaminidasi (N) e, immaginando il virus come il riccio di una castagna, sono gli aculei molecolari per agganciarsi alle cellule. Normalmente i virus umani sono sensibili solo alle cellule dell’apparato respiratorio, spiega l’esperto, ma questo virus potrebbe essere in grado di legarsi a più tipi di cellule. Capacità che molto probabilmente il nuovo virus avrebbe acquisito in quel vero e proprio crogiuolo che è il maiale, dove sono riusciti a fondersi ben quattro virus provenienti da tre specie diverse. Nel frattempo si sta già lavorando al vaccino, sulla base delle prime informazioni genetiche e biochimiche sul nuovo virus. Per il direttore del Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena, che da oltre dieci anni studia il vaccino anti-pandemia, la speranza è che i primi milioni di dosi potrebbero essere pronti in meno di sei mesi.
Ansa» 2009-04-25 16:50
INFLUENZA DA SUINI: OMS, SITUAZIONE SERIA
ROMA - "La situazione è seria che deve essere seguita con grande attenzione". Lo afferma il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan nel corso di una conferenza stampa a Ginevra dedicata ai casi di influenza di origine suina. "Non sappiamo ancora la possibile diffusione dell’infezione rispetto ai casi registrati in Messico e negli Stati Uniti". Chan ha detto che gli esperti ritengono che sia un nuovo virus che ha potenziale pandemico, ma non si sa ancora se possa causare una pandemia.
"Questa infezione - ha spiegato il direttore dell’Oms - non è stata registrata in altre parti del mondo". Gli esperti dell’Oms coinvolti nella valutazione del rischio di trasmissione stanno studiando il tasso di infezione e di ospedalizzazione per comprendere a fondo la pericolosità del virus, ma anche le fasce di popolazione maggiormente colpite che non sono anziani e bambini ma giovani adulti sani. "Si tratta di una nuova infezione e la situazione in questi casi evolve rapidamente".
In Italia il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha rilevato che si sta seguendo la situazione "con estrema attenzione, in raccordo con gli altri Paesi europei, ma senza allarmismi e senza sottovalutazione". Per il momento la malattia non ha un nome e le autorità sanitarie internazionali la definiscono genericamente come "influenza suina" o "’’malattia simili all’influenza".
Il maggior numero dei casi si è registrato in Messico, dove il governo locale ha segnalato i primi casi a partire dal 18 marzo. La diffusione, però, è diventata molto più rapida a partire dal 23 aprile e attualmente, informa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), a Città del Messico si registrano oltre 854 casi di polmonite.
Di questi, 59 sono morti. Altri 24 casi, con tre morti, sono stati segnalati nella zona centrale del Paese e quattro in una zona al confine con gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti si registrano cinque casi in California e due nel Texas, più nove casi sospetti. A New York stati sottoposti a test 75 studenti che hanno lievi sintomi di una malattia respiratoria. Per due dei sette casi confermati è stato necessario il ricovero internazionale e nessuno di essi è morto. Dei casi segnalati in Messico, 18 sono stati analizzati in Canada e dai test di laboratorio risulta che si tratta di virus dell’influenza suina del tipo A H1N1, mentre altri 12 casi risultano geneticamente identici a quelli del virus dell’influenza suina del tipo A H1N1 segnalato in California.
Nella maggior parte dei casi, ha reso noto l’Oms, sono stati colpiti giovani adulti in buone condizioni di salute: un’anomalie rispetto alla tradizionale diffusione dei virus influenzali, che tendono a colpire innanzitutto bambini e anziani. "Questi gruppi tuttavia - rileva l’Oms - non sono stati colpiti in modo significativo in Messico". Per questo l’Oms sta lavorando in queste ore "in contatto costante con le autorità sanitarie di Stati Uniti, Messico e Canada per comprendere i rischi" e ha inviato diversi gruppi di esperti in Messico per lavorare a contatto con le autorità sanitarie locali.
ALLERTA IN SCUOLA NEW YORK - Decine di allievi di un liceo di New York, nel Queens, si sono sentiti male nelle ultime 48 ore e gli addetti alla sanità del comune hanno ordinato test a tappeto per accertare che non si tratti della febbre suina che ha fatto scattare l’allarme in Messico e di cui sono stati registrati finora otto casi, per fortuna non letali, in California e in Texas. Il liceo St. Francis Prep ha ordinato la sospensione di tutti i doposcuola dopo che ieri, per il secondo giorno consecutivo, decine di studenti con sintomi influenzali, si erano messi in coda davanti all’infermeria dell’istituto. "E’ prematuro per ora gettare l’allarme: potrebbe essere normale influenza di tipo B, che colpisce tardi nella stagione, o qualcosa che non abbiamo mai visto", ha detto il medico scolastico Ross White. Negli Stati Uniti i sintomi della influenza derivata dai suini sono stati in genere leggeri, ma in Messico, dove sono stati registrati oltre mille casi sospetti, 60 persone sono morte a causa del virus. L’assessorato alla Sanità spera che i test condotti nel corso del week end sugli allievi confermino che si tratta di un ceppo di influenza noto. In caso contrario i campioni saranno inviati ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) di Atlanta per esami più approfonditi.(ANSA).
Messico e Usa in allerta per contenere gli effetti del virus che ha già ucciso 61 persone nel Paese centramericano
e contagiato 8 statunitensi. Il ceppo è una ricombinazione di quello suino con quello umano, mai visto prima
Nuova influenza, cresce l’allarme
"Difficile evitare l’epidemia" *
CITTA’ DEL MESSICO - Le autorità di Messico e Stati Uniti sono in allerta nel tentativo di contenere l’epidemia di influenza suina che si teme abbia già fatto 61 morti in Messico (venti i casi già accertati) e contagiato otto persone negli Stati Uniti. E l’allarme è già esteso in tutti i Paesi latinoamericani, dove sono aumentati i controlli negli aeroporti e attivati piani sanitari di emergenza per evitare il contagio.
Il presidente del Messico, Felipe Calderon, ha presieduto venerdì per varie ore un incontro con i massimi esperti sanitari del Paese per valutare la situazione. L’influenza suina, un sotto-tipo del tradizionale ceppo H1N1 che si è trasferito dai maiali all’uomo, ha causato nella capitale messicana e in un’area limitrofa almeno 20 morti e un migliaio di contagi. I primi casi del virus sono stati individuati il 13 aprile, ma è solo da giovedì che si è compresa l’estensione e la gravità dell’epidemia. Il Messico ha chiuso scuole, musei, biblioteche, teatri in tutta la sua popolosa capitale e in una provincia vicina "fino a nuovo ordine". Anche se le autorità sanitarie fanno notare che la media dei decessi non è aumentata e non si è verificato quell’incremento esponenziale dei contagi che si temeva. Le analisi genetiche mostrano però che il ceppo incriminato è una mescolanza mai vista prima tra virus aviario, suino e di essere umano.
E il fatto che la gran parte dei decessi riguardi persone tra il 25 e i 45 anni è considerato un preoccupante segno che fa pensare alla pandemia perchè le influenze stagionali tendono invece a colpire gli anziani e i bimbi piccoli.
Intanto negli Usa, il direttore del Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie (il Cdc di Atlanta), Richard Besser, ha ammesso che "probabilmente è troppo tardi" per riuscire a contenere una nuova epidemia. Negli Stati Uniti i casi accertati sono 8 tra California e Texas (sei risiedevano nel sud della California e due nell’area di Sant’Antonio, in Texas) ma solo uno era stato in Messico. E si indaga su alcune decine di studenti di un liceo nel Queens che si sono ammalati con sintomi simili.
Il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha assicurato di avere un "rigoroso" piano di risposta all’epidemia. Ma Besser ha spiegato che è probabilmente troppo tardi per cercare di contenerla vaccinando, trattando o isolando la popolazione. "Gli elementi in nostro possesso ci fanno credere che il contenimento (del contagio) non sia (più) molto probabile", ha spiegato, confermando che il virus sembra essere lo stesso negli Usa e in Messico.
Besser ha sottolineato però che al momento non è chiaro per quale motivo il virus si sia rivelato così letale in Messico e, finora, non abbia causato vittime negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha convocato per oggi una riunione di emergenza, ha fatto sapere che la struttura genetica del virus contratto da 12 vittime analizzate in Messico è lo stesso degli otto contagiati in California e Texas. Questo fa temere il cosiddetto ’salto di specie’, ossia che la malattia possa essere trasmessa "da uomo e uomo", come riferito da Anne Schuchat, direttore del Centro di immunologia e patologie respiratorie del ’Cdc’.
Intanto, la Casa Bianca ha annunciato di seguire molto da vicino l’espandersi del virus: il dossier è arrivato sul tavolo di Barack Obama. In Messico però è già psicosi e si teme una pandemia: nella capitale, dove vivono oltre 20 milioni di persone, i soldati hanno distribuito le mascherine protettive. Il governo ha esortato gli abitanti ad astenersi da manifestazioni eccessive di affetto, come baci e strette di mano, e di non condividere cibo e bevande per il timore di un contagio, non ancora provato, da essere umano a essere umano. I sintomi sono la febbre superiore ai 39 gradi, che si presenta in maniera repentina, la tosse, il dolore di testa intenso, quello muscolare e alle articolazioni, l’irritazione agli occhi e il flusso nasale.
* la Repubblica, 25 aprile 2009