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San Giovanni in Fiore, bandi regionali: il Comitato cittadino per il Lavoro dignitoso chiede risposte

venerdì 27 aprile 2018.
 

Il sindaco di San Giovanni in Fiore Giuseppe Belcastro e la Regione - nel specifico il sig. Olivito - sembrano usare le perpetue tergiversazioni ed altre manovre dilatorie per aggirare il processo democratico più basilare, e guadagnare del tempo, non si capisce bene a che scopo razionale, per non dare risposta ai disoccupati e precari della nostra Città.

1) Quasi due mesi fa, in un comunicato stampa il sindaco Belcastro e il presidente del Consiglio comunale Domenico Lacava hanno annunciato la pubblicazione a breve della graduatoria per i 230 corsi di formazione, graduatoria che doveva essere stata pubblicata più di un anno fa. In realtà la Procura non ha ancora rilasciato il nullaosta. Chiediamo una spiegazione pubblica al sindaco ed al presidente del Consiglio comunale.

2 ) In un incontro alla Regione risalendo al 8 marzo 2018, il sig. Olivito ci informò per quello che riguarda i bandi della Misura 8, destinati alle cooperative di disoccupati. Ci disse che stava per iniziare un periodo di due settimane per possibili ricorsi. Dopo di che il Comune poteva procedere all’organizzazione dei bandi per la nostra Città.

Oggi ci dicono di aspettare fine aprile o maggio per la graduatoria provvisoria, ovvero per la procedura che precede il periodo di ricorso regionale.

Gravvissimo abuso e presa in giro ormai scontata? I disoccupati e precari di San Giovanni in Fiore esigono i dovuti chiarimenti, anche perché sta finendo la stagione vegetativa per l’anno in corso.

Senza immediata risposta per il destino delle Cooperative, il Comitato cittadino per il Lavoro dignitoso di San Giovanni in Fiore chiede il rimborso integrale del costo della creazione della Coop visto che fu la Regione stessa a chiedere la sua formazione nel mese di marzo 2017 .

In spirito costruttivo chiediamo un incontro urgente con la Regione prima della fine di questa settimana.

In politica, oltre al rispetto dovuto alle cittadine ed ai cittadini, in particolare disoccupati e precari, serve pure un minimo di decenza istituzionale e umana.

Il Comitato cittadino per il Lavoro dignitoso


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