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CHIESA CATTOLICA: EPPUR SI MUOVE. Un’intervista di Papa Ratzinger alle tv tedesche

Il cristianesimo non è solo un cumulo di proibizioni...
lunedì 14 agosto 2006.
 

Il pontefice fa il punto su Medioriente, famiglia e rapporti con l’Islam "che inorridisce alla freddezza religiosa dell’Occidente

Benedetto XVI parla alle tv tedesche

-  "Le donne avranno spazio nella Chiesa"
-  "Il cristianesimo non è solo un cumulo di proibizioni"
-  "Spero di andare in Terrasanta in tempo di pace" *

CITTA’ DEL VATICANO - Benedetto XVI parla alle televisioni tedesche di Chiesa e progresso, dei rapporti con l’Islam e del conflitto in Medioriente. "Il Cristianesimo non è un cumulo di proibizioni", afferma papa Ratzinger, che prefigura un nuovo ruolo per le donne nella Chiesa. E sul Medioriente: "Vorrei andare in Terrasanta, ma visitarla in tempo di pace".

In una lunga intervista concessa alla televisione tedesca e alla Radio Vaticana alcuni giorni fa, e andata in onda questa sera, il ponteficie affronta i temi del momento, anche in vista del suo prossimo viaggio in Germania, dal 9 al 14 settembre. Non è mancato nelle parole di Ratzinger il richiamo al suo predecessore. "’L’intero pontificato di Giovanni Paolo II ha attirato l’attenzione degli uomini e li ha riuniti. Ma ciò che è accaduto in occasione della sua morte rimane qualcosa di storicamente del tutto speciale - ha detto Benedetto XVI - Per quanto le cose siano fissate io vorrei cercare di conservare e di realizzare anche qualcosa di propriamente personale".

Collegialità nella Chiesa e spazio alle donne. Concistori più frequenti, Sinodi più incisivi e maggior spazio alle donne. Benedetto XVI vuole più collegialità nella Chiesa Cattolica e intende valorizzare al massimo il ruolo delle donne, la cui esclusione dal sacerdozio non deve precludere altri ruoli. "Noi riteniamo - ricorda - che la nostra fede e la costituzione del Collegio degli Apostoli ci impegnino e non ci permettano di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne. Ma - tiene a chiarire il Papa teologo - non bisogna neppure pensare che nella Chiesa l’unica possibilità di avere un qualche ruolo di rilievo sia di essere sacerdote".

Secondo il Papa, dunque, "anche nel tempo moderno le donne devono, e noi con loro cercare sempre di nuovo il loro giusto posto". Con grande franchezza e apertura, Benedetto XVI descrive poi nell’intervista le sue prime iniziative verso una diversa gestione della Chiesa, a cominciare dal nuovo stile da lui impresso alle "visite ad limina" che i vescovi compiono periodicamente in Vaticano.

Nella visione di Ratzinger, "il Papa non è affatto un monarca assoluto", e la Santa Sede, di conseguenza, deve diventare sempre più "un’istanza unificatrice, che crei anche l’indipendenza dalle forze politiche e garantisca che le cristianità non si identifichino troppo con le nazionalità".

Quanto al suo pontificato e al "mestiere di Papa" di cui spesso parla, il Pontefice ha notato che "Io non sono un uomo a cui vengano in mente continuamente delle barzellette. Ma saper vedere anche l’aspetto divertente della vita e la sua dimensione gioiosa e non prendere tutto così tragicamente, questo lo considero molto importante, e direi che è anche necessario per il mio ministero".

"Non solo proibizioni". Sulla famiglia e sul matrimonio, ha ribadito il Pontefice, "si è sentito dire tanto su ciò che non è permesso, che ora bisogna dire: Ma noi abbiamo un’idea positiva da proporre: l’uomo e la donna sono fatti l’uno per l’altra, esiste - per così dire - una scala: sessualità, eros, agape, che sono le dimensioni dell’amore, e così si forma dapprima il matrimonio come incontro colmo di felicità di uomo e donna, e poi la famiglia, che garantisce la continuità fra le generazioni, in cui si realizza la riconciliazione delle generazioni e in cui si possono incontrare anche le culture".

In un altro passo dell’intervista, comunque, il Papa ha ricordato che "nella gioventù c’è molta generosità, ma di fronte al rischio di impegnarsi per una vita intera, sia nel matrimonio, sia nel sacerdozio, si prova paura" Per quanto riguarda ancora l’aborto, poi, "esso - secondo Benedetto XVI - non rientra nel sesto, ma nel quinto comandamento: ’Non uccidere!. E questo dovremmo presupporlo come ovvio. "Ma ciò diventa più chiaro - ha concluso - se prima è stato detto il positivo".

L’Islam e l’Occidente. Secondo Benedetto XVI "nel mondo occidentale oggi viviamo un’ondata di nuovo drastico illuminismo o laicismo", e le altre culture, in particolare l’Islam - anche se il Papa non lo ha citato espressamente -, "sono inorridite per la freddezza che riscontrano in Occidente nei confronti di Dio". Il Pontefice lo ha affermato nella lunga intervista in lingua tedesca rilasciata a tre testate televisive e alla Radio Vaticana. "Credere è diventato più difficile - ha sottolineato Ratzinger -, poiché il mondo in cui ci troviamo è fatto completamente da noi stessi e in esso Dio, per così dire, non compare più direttamente".

"D’altra parte - ha aggiunto il Papa - l’Occidente oggi viene toccato fortemente da altre culture, in cui l’elemento religioso originario è molto forte, e che sono inorridite per la freddezza che riscontrano in Occidente nei confronti di Dio". "E questa presenza del sacro in altre culture - secondo il Pontefice -, anche se velata in molte maniere, tocca nuovamente il mondo occidentale, tocca noi, che ci troviamo al crocevia di tante culture".

L’appello per la pace. Il Papa ha lanciato un vero e proprio appello per una "durevole" pace in Medio Oriente. Ricordando che la Chiesa non vuole "alcun potere politico", la sollecitazione di Ratzinger è che "vengano mobilitate tutte le forze che riconoscono che la guerra è la peggiore soluzione per tutti. Non porta nulla di buono per nessuno, neppure per gli apparenti vincitori".

"Vorrei andare nella Terra Santa, e spero di poterla visitare in tempo di pace", ha detto poi il Papa nel parlare dei suoi prossimi viaggi. Oltre al viaggio previsto per il prossimo anno in Brasile per l’incontro del Consiglio Episcopale Latino Americano (Celam) e la promessa agli austriaci di visitare il santuario mariano di Mariazell, il Pontefice ha espresso quindi il desiderio di andare presto a Gerusalemme. (13 agosto 2006)

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La Repubblica, 14.08.2006


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