Politica

La deludente neo-giunta regionale Loiero, targata Cosenza, porterà benefici al territorio silano?

sabato 7 maggio 2005.
 

La deludente neo-giunta regionale Loiero, targata Cosenza, porterà benefici al territorio silano? Piccola analisi di uno scenario già annunciato. 5 maggio 2005 di Marco Militerno

Con il varo della nuova giunta regionale calabrese, cominciano a materializzarsi alcuni dubbi sull’effettiva volontà, in seno a questa classe dirigente, di cambiare registro sul modo di far politica e sana amministrazione. Abbiamo assistito ai soliti rituali spartitori che se da un lato, certamente, suffragano l’aberrante principio democratico del chi vince se magna tutto, più finemente inglesizzato in spoil-system; dall’altro ci riporta, tristemente, nella realtà più squallida dei favori e spartizioni varie di cui i nostri politici sono ferventi assertori. Si trasecola quando si vede tessere con tanta enfasi, da parte dell’ex presidente Nisticò, le lodi su alcuni politici entrati a far parte della nuova giunta, definiti di alto profilo, quali Adamo e Pirillo. Non sarebbe opportuno, infatti, vederli prima all’opera e valutare, poi, se meritano o meno quel forte apprezzamento che li introdurrebbe nell’olimpo della politica calabrese? E’ pur vero che questa tornata elettorale ha confermato, oggi come ieri, la preoccupante penuria di nuove leve in grado di innescare quel tanto sospirato ricambio generazionale della classe politica regionale. A tal proposito, sarebbe stato quanto meno doveroso, innanzi alla grave situazione economica in cui versa la regione, coinvolgere il maggior numero possibile di professionalità, di cui questa terra è tanto ricca, e metterle finalmente nella condizione oggettiva di lavorare per la propria terra. Come non essere d’accordo, peraltro, sull’opinione dell’ex contendente di Chiaravalloti quel Nuccio Fava, di televisiva memoria per intenderci, che dissente fortemente sui metodi e i meriti delle scelte che hanno ispirato il rigattiere Loiero nella composizione della sua squadra? Oggettivamente, si fa un gran fatica a capire che tipo di contributo potranno apportare i due assessori esterni, in termini di competenza e qualità, alla neo-giunta regionale chiamata a risolvere i gaps strutturali ed economici più gravi e complessi d’Europa. E’, altresì, condivisibile la delusione per l’ennesimo atto di spreco, in nome del sacro principio spartitorio, che ha visto istituire la figura dei sottosegretari. Francamente, dopo un quinquennio di feste e balocchi consumati sotto l’amebico e godereccio governo Chiaravalloti, ci si aspettava un atteggiamento più austero da parte dei nuovi occupanti, quindi più consono al clima di crisi economica e sociale che si respira in regione, nella gestione della cosa pubblica. Di una cosa, però, noi sangiovannesi potremo star tranquilli: la forte presenza cosentina nella neo-giunta, con buona pace del presidente Acri e del resto della Calabria, dovrebbe far mettere le ali alla tanto depressa economia silana. La santa trinità rossa, così cara al presidente Oliverio, tanto invocata per elargire benessere e abbondanza tra le foreste silane, finalmente si è manifestata. Porterà davvero i suoi frutti nella granitica terra dei cachi, pardon degli scacciatielli?

Marco Militerno


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