Politici florensi e sviluppo del territorio

Edificazione selvaggia e distruzione culturale
mercoledì 4 ottobre 2006.
 
A proposito della visita a San Giovanni in Fiore di Striscia la notizia riproponiamo uno scritto di Francesco Saverio Alessio sulla bestialità delle politiche urbanistiche florensi

1992

[...] Lo stato di diffusa sofferenza sociale, l’evanescenza dei miraggi riverberati dalle residue speranze di sviluppo economico, l’atrofia istituzionale e il degrado politico, lo smarrimento della solidarietà etnica e familiare, lo scacco della cultura tradizionale, la condizione, diffusa e pervasiva, di sofferenza psicologica rappresentano gli indicatori di lungo periodo di un’irrimediabile sconfitta storica e antropologica della società autoctona che, decimata dall’emigrazione di massa, sembra rassegnarsi ormai all’estinzione.

Salvatore INGLESE

2004

Di fatto, San Giovanni in Fiore dopo gli anni di prova, ha perduto in termini di capacità commerciale economica, culturale; in termini potenziali.

II malessere - e il malcontento - ha prodotto reazioni vandaliche e organizzazione criminale, disperazione e ripiego nell’alcol e nell’eroina.

Emiliano MORRONE

San Giovanni in Fiore 15 aprile 2004

L’edificazione selvaggia e la distruzione sistematica di ogni cosa che ricordi il passato o la natura a San Giovanni in Fiore continua ancora indisturbata.

Ci chiediamo se mai ci sarà mai una fine a questo dramma visto che tutti gli uomini politici florensi che governano la Provincia di Cosenza e il Comune di San Giovanni in Fiore, o che si propongono alle prossime elezioni Provinciali, dall’Assessore Franco LARATTA al Consigliere Salvatore AUDIA, dall’attuale Presidente Antonio ACRI al candidato alla prossima Presidenza On. Gerardo Mario OLIVERIO fino al nostro Sindaco Riccardo Succurro sono stati tutti forti sostenitori di progetti a vasto e irreparabile impatto ambientale.

La sciovia di Montenero, sostenuta dall’On. Gerardo Mario Oliverio e da tutti gli altri, compreso Saverio Basile ed il suo Nuovo Corriere della Sila, secondo gli ultimi sviluppi forse per fortuna non sarà mai realizzata; quest’opera avrebbe definitivamente massacrato il lato ovest della città che è "ancora", nonostante L’Istituto Tecnico Commerciale, ed il ritmo di costruzioni e sbancamenti selvaggi, il più recuperabile urbanisticamente oltre a devastatare la Valle dell’Arvo già abbondantemente depreziata da una politica invasiva ed inquinante delle discariche comunali ed abusive.

Questi gestori delle politiche di sviluppo ed i loro sostenitori giornalisti dovrebbero poi spiegare come e perchè un appassionato di sci alpino dovrebbe venire a fare un tratto lunghissimo di funivia per discendere poche centinaia di metri sempre che ci sia la neve, quando in luoghi più civili ed economici dei nostri, sulle Alpi italiane e straniere, con un breve tratto di funivia si può sciare per chilometri. La logica del turista continuerebbe nell’essere ospitato in una città senza marciapiedi, senza acqua, senza verde, senza tradizioni e con la cultura disintegrata da decenni di cattiva amministrazione e dall’emigrazione di massa della sua popolazione, costituita solo da edifici vuoti, tra l’altro sbagliati, brutti e non finiti, assolutamente inutili.

Per gli Istituti Scolastici fuori dalla città.

Dal tempo della mia intervista a cura di Francesco Oliverio "Edificazione selvaggia" apparsa parzialmente su "la Provincia cosentina" del 3 luglio 2003 e nello stesso tempo integralmente sul mensile "La Testata", e dove era sostenuto "si allontanano gli studenti dal centro storico dando un ulteriore colpo alla già debolissima attività commerciale della città antica, si creano disagi ad insegnanti ed allievi in ogni stagione, si aggiungono le spese di urbanizzazione, si aggiungono i costi dei trasporti...l’elenco è lunghissimo[...] Per quanto ho letto sulla stampa la Provincia di Cosenza deve costruire altri due edifici per le scuole superiori a breve, spero organizzi un serio e mirato concorso d’idee con gente che abbia cervello e non cicale all’interno del cranio per evitare qualche altro disastro ambientale e la perdita di un’altra occasione di reale sviluppo."

Da quel tempo dicevamo è stato costruito un magnifico scatolone detto Liceo Scientifico in un vallone dell’Olivaro ovest, che come fece notare con enfasi il Consigliere Salvatore AUDIA su "il Crotonese" del 23-29 dicembre 2003 ha il nulla osta ed il bene placito della Sovrintendenza: "Cecati ha capito perfettamente - ha detto Audia - che la Provincia aveva ed ha una sola esigenza: quella di migliorare la qualità della vita degli studenti anche attraverso la realizzazione di strutture adeguate, non certo quella di deturpare un ambiente che al contrario è nostro interesse non solo tenere integro, ma anche spingere legittimamente a un suo concreto sviluppo sociale ed economico.

Ecco perchè - ha aggiunto Audia - bene ha fatto il Comune a puntare sul quartiere Olivaro per la costruzione del Liceo e anche dell’Istituto d’Arte i cui lavori sono già iniziati da diversi mesi.[...] il nuovo Liceo Scientifico resta uno degli investimenti più importanti in questa città, fortemente voluto dal Presidente Antonio ACRI."

Altro capitolo dell’urbanistica contemporanea florense la misteriosa (per quale scopo?) variante stradale che dalla zona industriale porterebbe al primo tornante della strada per Bonulignu; un’altra idea grandiosa come quella della metropolitana per l’Olivaro. Voi concittadini florensi vi siete mai chiesti il vero motivo di questa insistenza sul quartiere Olivaro?

Il massacro e la cementificazione del nostro territorio continua inesorabile ed io dovrei credere che questi politici vogliano lo sviluppo della mia città? E quale sviluppo immaginano? Se continuano a dare questo esempio quando credono che la gente smetterà di costruire?

Bisogna smetterla! Basta con le costruzioni! Bisogna valorizzare l’enorme, scadente, inutilizzato patrimonio edilizio florense, composto da un centro storico devastato e da una città moderna completamente sbagliata, vuota, inutilizzata.

Dopo aver assistito inerme all’utilizzo più illogico del nostro territorio, alla scomparsa della cultura florense e di ogni segno vero e autentico che la rappresenti, dopo milioni di metri cubi di cemento non solo inutile ma dannoso, dovrei credere a chi continua a costruire distruggendo ancora il paesaggio?

E il Sovrintendente ha mai visitato San Giovanni in Fiore, il Bacile, l’Olivaro? Ha visto le centinaia di edifici multipiano completamente ed ermeticamente chiusi e vuoti? O non percepisce affatto come noi che lo viviamo e lo soffriamo con passione in una vita di pessima qualità sociale e civile ogni giorno che nella popolazione Florense non esiste alcuna rassegnazione all’esodo, alla EMIGRAZIONE DI MASSA, tantomeno accettazione della strategia di sopravvivenza operata; che il perpetuo ed irrisolvibile esilio dalla catarsi della realtà in questa popolazione si rivela come sospensione del dramma nel vuoto di vuoti edifici? Che la scelta di investimento dei propri sudati e sacrificali risparmi, dettata da motivazioni emotive e non strategicamente razionali, sia un completo fallimento individuale e sociale; che le Amministrazioni Pubbliche e l’Ufficio Tecnico non hanno frenato in alcun modo questo fenomeno, anzi, con gravissime responsabilità e con disastrose conseguenze sul territorio, lo hanno regolato e indirizzato tipologicamente portando all’edificazione selvaggia di edifici tutti uguali, tutti sbagliati, tutti inutili ed alla costruzione di una città invivibile, chiusa, senza possibilità di respiro, composta da vuoti edifici in gran parte non finiti, comunque disabitati, senza alcun valore estetico, funzionale, economico, sociale? Tutto questo il Sovraintendente lo ha visto o non lo ha visto? Questa è Storia e Letteratura Scientifica, è purtroppo realtà antropologica e sociale, non sono mie opinioni personali, sono dati di fatto.

Il Sovrintendente ha permesso di costruire ulteriormente. Costruire poi cosa? Le scuole. Costruire le scuole in campagna con una intera città disabitata, allontanare i ragazzi, le uniche persone rimaste oltre ai vecchi, in una città in via di estinzione e con un fallimento insolvile alle spalle è davvero una idea geniale!

Secondo voi è un unico genio ad avere tutte queste idee o sanno fare un buon gioco di squadra?

Tutto questo in una città dove al 30 aprile 2004 secondo i dati dell’Ufficio del Lavoro esistono 5997 disoccupati iscritti alle liste di collocamento su 18000 abitanti, dove stamattina 6 maggio 2004 alle ore 10:00 la Polizia ha caricato i disoccupati che manifestavano per il diritto al lavoro davanti al Municipio per sgombrarne l’ingresso: lo stesso Municipio che ha prodotto milioni di euro di fuori bilancio e che da decenni non produce alcun progetto serio e sensato di sviluppo territoriale nonostante migliaia di ettari di foreste al centro del Mediterraneo a disposizione che potrebbero fornire occasioni per migliaia di posti di lavoro ed un’economia stabile.

Intanto, "sentitimme", vendetevi le case, se ci riuscite e andate all’estero, almeno sarete in piena tradizione contemporanea florense: sarete emigrati, apparterrete alla Storia dell’emigrazione inarrestabile che ci distingue come popolazione...buon viaggio!

Francesco Saverio ALESSIO

San Giovanni in Fiore: centro del Mediterraneo


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