Gli argini del bacino formatosi in seguito al terremoto a un passo dal cedere
La gente cerca la salvezza in collina, ma molti feriti non sono in grado di muoversi
In Cina ora è allarme straripamento
a Beichuan migliaia in fuga dal lago
Miracolo nel villaggio di Taoguan: turista tedesco
estratto vivo dalle macerie dopo 5 giorni
PECHINO - Il lago formatosi vicino a Beichuan, nella zona della Cina occidentale colpita nei giorni scorsi dal terremoto che stando all’ultimo bilancio ufficiale ha provocato quasi 29 mila vittime, è a un passo dallo straripare e migliaia di persone sono in fuga. In un primo momento la Reuters aveva riferito che la catastrofe si era già compiuta, tratta in inganno dal panico che si è creato nella zona dopo l’annuncio pubblico ha consigliato alla gente di fuggire verso le alture vicine.
Le autorità cinesi hanno segnalato che le acque del bacino apparivano sul punto di rompere da un momento all’altro gli argini, lesionati dalle onde telluriche, dopo essere salite rapidamente di livello. Una frana provocata dal terremoto aveva bloccato infatti il fiume Bai He provocando la formazione di un lago a monte dell’abitato.
Poi la situazione è precipitata e gli stessi soldati hanno cominciato ad abbandonare la città e, nel comunicare tra loro con la radio, l’ordine che si trasmettevano era perentorio: "Ritirata generale!". La situazione è resa ulteriormente drammatica dal fatto che nella cittadina vi sono almeno 46 civili che necessitano di un’immediata evacuazione, avendo riportato gravi lesioni a causa del cataclisma. Un’emittente televisiva via cavo di Hong Kong ha nel frattempo reso noto che a Qingchuan, una novantina di chilometri più a nord-est, si sta provvedendo a far allontanare l’intera popolazione, complessivamente oltre un milione di persone.
In una situazione tanto drammatica, va segnalata anche una notizia di segno opposto. A cinque giorni dal terremoto che lunedì scorso ha seminato morte e distruzione nella provincia cinese dello Sichuan, un turista tedesco è stato miracolosamente estratto vivo dalle macerie di una palazzina crollata a Taoguan. L’uomo era rimasto intrappolato per ben 114 ore: a trovarlo, secondo l’agenzia di stampa ’Xinhua’, sono stati i genieri dell’Esercito impegnati nelle operazioni di soccorso. Il turista è stato trasportato in un centro medico e per il momento si ignorano le sue condizioni di salute.
Salvo anche un francese, un insegnante di 38 anni che risiede nella medesima area e la cui odissea è stata meno penosa: è stato individuato in un campo per sfollati e sarà trasferito quanto prima a Chengdu, capoluogo provinciale. A Chengdu sono nel frattempo già stati condotti con un elicottero militare cinque studenti sud-coreani, soccorsi anch’essi nella contea di Wechuan.
* la Repubblica, 17 maggio 2008
Ansa» 2008-05-18 17:21
TERREMOTI: CINA, BILANCIO MORTI SALE A 32.477
PECHINO - Il governo cinese ha annunciato oggi tre giorni di lutto nazionale, da domani a mercoledì, per le vittime del sisma che ha colpito il paese lo scorso lunedì.
Intanto sono saliti a 32.477, secondo un bilancio ufficiale della Nuova Cina, i morti accertati per il terremoto.
Il nuovo bilancio ufficiale e provvisorio, annunciato oggi dall’agenzia Nuova Cina, riguarda tutte le regioni colpite dal sisma. Sempre secondo l’agenzia, che cita il governo, le autorità hanno censito 220.109 feriti. Il precedente bilancio del terremoto di magnitudo 7,9 che ha devastato lunedì il sud-ovest del paese risale a ieri, con 28.881 decessi confermati. Le autorità cinesi temono che il bilancio definitivo possa farsi più pesante, e superare i 50.000 morti.
Continua quindi a crescere il bilancio di quella che il primo ministro Wen Jiabao ha definito "la più terribile disgrazia ad essersi verificata dal 1949" in Cina, mentre incombe l’incubo dello straripamento di un lago in una delle zone vicine all’epicentro che ha costretto all’evacuazione di migliaia di superstiti.
Il presidente cinese, Hu Jintao, ha espresso la propria gratitudine, "a nome del Comitato centrale del partito comunista di Cina, del Consiglio di Stato e della Commissione militare centrale", ai paesi stranieri ed agli stranieri che hanno offerto il proprio aiuto alle vittime del terremoto. La portata del disastro causato dal sisma non emergerà ancora per qualche giorno.
Fino ad oggi il disastro più grave degli ultimi decenni rimane il terremoto di Tangshan del 1976, che causò la morte di quasi trecentomila persone.
A Beichuan, una delle località rase al suolo, duemila persone sono state evacuate in fretta e furia dalle vicinanze di un lago formato nei giorni scorsi dai detriti e dai massi che hanno ostruito il corso del fiume Qingzhu. In pochi giorni, il lago ha raccolto dieci milioni di metri cubi d’acqua e minaccia di straripare, con conseguenze disastrose. "Se la l’ acqua sale di altri due metri comincerà a straripare", ha detto uno dei soldati che hanno dato l’ allarme. "Abbiamo fatto evacuare la gente perché dobbiamo essere pronti al peggio", ha aggiunto. Secondo l’ agenzia Nuova Cina oggi gli esperti hanno studiato la situazione dei bacini a rischi - più di 400 secondo il governo - per valutare sia il caso di procedere nei prossimi giorni a straripamenti controllati. In Cina la mobilitazione per aiutare le vittime e prevenire nuovi disastri è totale. Dopo il primo ministro Wen Jiabao, che é stato nel Sichuan per cinque giorni, ora è il presidente Hu Jintao a dirigere personalmente le operazioni. Come Wen, Hu si fa fotografare mentre conforta bambini e impartisce direttive a soldati (il presidente è ancora segretario del Partito Comunista e comandante dell’ Esercito Popolare di Liberazione). I soldati impegnati nei soccorsi sono 148mila, e sono affiancati da migliaia di uomini dei corpi paramilitari e di volontari civili. La sottoscrizione lanciata dalla Croce Rossa e sostenuta da tutte le reti televisive e i siti web cinesi, ha permesso di raccogliere oltre sei miliardi di yuan (seicento milioni di euro).
Tra gli altri, partecipano alla sottoscrizione le centinaia di tedofori impegnati nella staffetta della fiaccola olimpica che, da una festa con una colorazione polemica verso l’ Occidente troppo esigente sui diritti umani, si è trasformata in una sobria manifestazione di solidarietà con i terremotati. Quella per salvare altre vite è una corsa contro il tempo ma i soccorritori sono incoraggiati dall’ aver trovato oggi in vita almeno 165 persone, secondo un portavoce del governo. "Sappiamo che il tempo è poco, ma salvare vite umane rimane la nostra priorità", ha aggiunto il portavoce. Nel Sichuan hanno intanto cominciato ad arrivare gli aiuti stranieri e gli specialisti della cooperazione.
ARRIVATO SECONDO CARICO AIUTI ITALIANI
CHENGDU (CINA OCCIDENTALE) - Il secondo degli aerei con gli aiuti italiani ai terremotati del Sichuan è arrivato oggi a Chengdu. Con il secondo aereo sono stati portati 4 tonnellate di cibo energetico non deperibile, 5.000 coperte, 60 tende da 12 posti che l’ Ambasciatore italiano Riccardo Sessa, volato oggi da Pechino a Chengdu. ha donato al ministero degli esteri della provincia del Sichuan. Il carico del primo aereo, arrivato stamattina, è già partito per Deyang e Mianyang, due delle località più duramente colpite dal sisma.