Ambiente

La Sila: Tra mistificazioni e realtà

mercoledì 12 gennaio 2005.
 

Ormai il Parco Nazionale della Sila,fortunatamente,si avvia a diventare una realtà non solo sulla carta. Decisa la sede amministrativa e legale, a Lorica,lo ricordiamo,partito il consiglio direttivo,la giunta esecutiva e gli organismi in seno alla Comunità del Parco,questa importantissima realtà dovrà dimostrare a tutti l’ effettiva utilità per il territorio. Personalmente sono d’accordo che non si tratti di uno strumento per mummificare il territorio, ma che sia un volano di sviluppo per l’ economia depressa di queste popolazioni montane,da epoche immemorabili nell’oblio più assoluto,sia sociale che economico. La natura va rispettata e come tale bisogna impegnarsi affinché essa sia una seria occasione di sviluppo,del resto che parco sarebbe se non ci fosse l’ ecosistema integro e sano? Non dimentichiamoci che la Sila e da sempre nelle mani di gente senza scrupoli,senza cognizione e senza nessuna idea seria,che venga qualcuno a smentirmi e sarò crudo nel affermare questa opini one diffusa e nota a tutti. Fino a qualche tempo fa,recentissimo,volevano costruire una funivia con annessi impianti sciistici sul Montenero,una delle pochissime montagne rimaste immuni dalla speculazione,un progetto vecchio di oltre 30 anni,rispolverato solo per l’ appetito di quei soldi,che avrebbero fatto la fortuna di progettisti e di imprese che sarebbero state impegnate solo nel disboscare oltre 65.000 alberi,uno scempio ambientale senza uguali ,nella storia recente silana.Chi sa che solo il primo lotto era stato finanziato dal CIPE?Chi sa che in Sila e a San Giovanni in particolare,non ci sono ditte specializzate nella costruzioni di grandi opere?chi avrebbe costruito una imponente struttura?Le ditte nostrane si sarebbero aggiudicato solo inutili sub-appalti,certo anche questo faceva gola,in un sistema del “magna magna”,ma a lungo andare cosa avrebbe portato tutto questo?Ve lo riassumo io,un disastro ambientale inaudito e i lavori fermi perché i soldi non sarebbero pi ù arrivati né bastati,in più siamo abituati a scempi e opere inutili,Re di Sole,Piscina comunale e infrastrutture fotocopia,oggi utilizzate per tutti gli scopi,tranne che per quelli cui erano stati ideate. Mi meraviglio come questo fantomatico progetto sia stato appoggiato da un giornale locale,molto attento alla città. Ecco,se ci fosse stato questo disastro,non ci sarebbe stato il Parco,perché l’ unico vero anello di congiunzione tra la Sila Grande e la Piccola e proprio Montenero,ultimo crocevia di una fauna rarissima,scrigno di biodiversità e di foreste a perdita d’ occhio. Pensavano di costruire un nuovo fallimento;a Lorica l’ impianto di risalita e obsoleto,una cestovia cui bisogna raccomandarsi l’ anima al signore,se c’è cattivo tempo,per salire,a rallentatore,verso la verso quasi 2000 mt;poi la vergogna del blak out,proprio quando la neve era caduta e gli alberghi erano pieni zeppi,poi scopriamo che a Camigliatello esiste una efficientissima cabinovia,chiamata “ovovi a”,costata miliardi di vecchie lire,gestita sempre dall’ Arssa e situata in una pista,di indubbio valore sciistico e con un altitudine non sempre sufficiente alle condizioni di innevamento naturale,allora perché Lorica e il suo Bottedonato,la cima più alta della Sila,non godono di tutto ciò,pur essendo in regola con tutte le carte?Ecco la politica di 50 anni a questa parte.In Sila,come nel mezzogiorno dobbiamo cominciare dall’ anno quasi zero,qui il mondo si è fermato ai tempi di Mussolini,qui la vera ricchezza deve essere ricreata,se mai ci sia stata,nessuno e dico nessuno si e mai seriamente speso per la nostra terra. Altro punto interrogativo,sempre in merito alle potenzialità ambientali e turistiche,mi chiedo come mai,sia da una parte che dall’ altra,i nostri politicanti,si prendano meriti non propri,chi si alza al mattino e decide che il parco è nato per sua idea,chi si pensa che il parco e una proprietà del proprio partito,perché qualcuno che conta ha fatto si che ques ta realtà venisse istituita,tutte farse,qui quando qualche politico si alza e fa il proprio dovere e come se avesse fatto un impresa storica,come se avrebbe scalato l’ Everest,insomma una comica,diventata abitudine,e alle prossime elezioni sarà la stessa minestra,tranne se non vedremo gente completamente nuova e lontana da questi personaggi.La realtà della Sila e quella che vediamo con i nostri occhi, e quella che osserviamo tutti i giorni e quella che vedremo per i prossimi decenni,ma solo con i nostri occhi,chi ci vuole convincere a guardarla con i suoi,non può insegnarci niente,una ricchezza enorme,uno scrigno di oro verde,di cui si parla e si sparla,da tutte le parti,facciamo questo e facciamo quello,ma come mai in Sila non esiste un impianto di biomasse?Eppure la legna e i residui vegetali partono da qua verso il crotonese e altre aree,addirittura cartiere fuori regione,come mai con la nostra ricchezza,noi ci impoveriamo e gli altri si fanno ricchi?Mi chiedo se in Sila ci sia un impianto di imbottigliamento delle acque,visto che siamo ricchissimi di sorgenti naturali,le poche realtà presenti,sono all’ esterno dell’ altipiano e sono poco conosciute,sicuramente non a carattere nazionale,gente di Crotone o Cosenza,compra l’ acqua Panna o la Ferrarelle,non togliendo nulla a queste come a tutte le altre acque minerali,ma mi sembra ridicolo che uno beva acqua proveniente da 1500 km e non quella che sta a meno di 50.Come mai la Calabria e ai primissimi posti per la produzione di funghi spontanei in Italia e sicuramente oltre metà di questi provengono dalla Sila,eppure non esiste un azienda o impresa grossa di raccolta e smercio?Solo poche ditte a totale conduzione famigliare,ma non un sistema di ricchezza con relativo indotto. Sicuramente una cosa e certa,se la Sila fosse stata creata dalla mano di Dio,altrove,oggi sarebe musica diversa;immaginate la Sila come una regione montuosa e boscosa del Trentino o dell’ Abruzzo?A quest’ ora saremmo ricchi di tutto,non solo di soldi e la Sila sarebbe ricca di risorse più di prima,visto che in questi posti citati,si sfruttano le ricchezze naturali ma non si distruggono,anzi si proteggono a granvoce,perché producono ricchezza,lo si capisce anche dal numero degli incendi ai boschi,in Trentino non sono mai che poche decine all’ anno,in Calabria e in Sila ,veri bollettini di guerra. Sono riflessioni chiare e lapassiane,mi sembrano frutto di un ragionamento non di distorta visione o frutto di appartenenza politica,chi poi vuol continuare a dormire o sognare,allora lo faccia,ma poi non venga a lamentarsi,siamo buoni solo per questo qua giù.

Congi Gianluca


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