Il deserto avanza...

L’ITALIA E I CAMBIAMENTI CLIMATICI. CONFERENZA NAZIONALE. L’allarme del ministro dell’Ambiente: ’’Nel nostro Paese la temperatura cresce 4 volte più che nel resto del mondo’’. Il Presidente Giorgio Napolitano: ’’Problema grave, Europa parli a una sola voce" - a cura di pfls

mercoledì 12 settembre 2007.
 
[...] Alla conferenza anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Sono venuto qui perché sono ovviamente convinto che quello del cambiamento climatico e del futuro dell’ambiente sia uno dei più gravi e complessi problemi globali del nostro tempo", afferma all’uscita il capo dello Stato. ’’Anche l’avvio della discussione di questa conferenza - aggiunge - conferma che per influenzare intese e sforzi coordinati che devono realizzarsi a livello mondiali innanzitutto è essenziale che l’Europa parli con una sola voce" [...]

’’Desertificazione problema per la Sicilia e anche per Pianura Padana’’

Clima, ’’l’Italia pagherà il prezzo più alto’’

L’allarme del ministro dell’Ambiente all’apertura della Conferenza nazionale sul clima: ’’Nel nostro Paese la temperatura cresce 4 volte più che nel resto del mondo’’. Napolitano: ’’Problema grave, Europa parli a una sola voce’’

Roma, 12 set. - (Adnkronos/Ign) - L’Italia è tra i paesi che pagheranno il maggior prezzo in termini di danni ambientali, perdita di vite umane e salute nonché costi economici. A sottolinearlo è il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio intervenendo alla conferenza nazionale sui cambiamenti climatici che si tiene oggi al Palazzo della Fao, a Roma. "I primi a pagare saranno agricoltori ed operatori turistici -ha continuato- la produttività agricola a causa dell’eccesso di caldo e della minore disponibilità d’acqua potrebbe diminuire del 22%: i danni sarebbero pari a 2-3 milioni di euro l’anno".

Quanto alle perdite in termini di turismo Pecoraro ha sottolineato come "le regioni mediterranee diventerebbero piuttosto inospitali per il turismo estivo marino, sia per la mancanza d’acqua che per l’eccessivo calore e, il turismo invernale, specie quello alpino, subirebbe una considerevole riduzione. Nel nord Europa, viceversa, le opportunità di sviluppo turistico sarebbero notevoli. I danni potrebbero variare nel nostro paese da 200 a 800 milioni di euro all’anno".

"Agire subito è necessario anche dal punto di vista economico -ha proseguito il ministro- nell’ipotesi ormai ampiamente superata che la temperatura globale cresca solo di 1,5 gradi (in base alle stime del rapporto Stern), nel nostro paese i costi per far fronte ai danni prodotti dai cambiamenti climatici sarebbero di 50 miliardi all’anno. Nella situazione più catastrofica prevista a livello globale dal rapporto (crescita di 6 gradi di temperatura) i costi arriverebbero a 200 miliardi di euro l’anno". Inoltre, secondo Pecoraro Scanio, "per mettere in campo azioni che taglino le nostre emissioni di gas serra, servono da 3 a 5 miliardi l’anno e predisporre le misure di adattamento, che deve essere sostenibile, costerebbe da 1,5 a 2 miliardi di euro l’anno".

Il ministro dei Verdi denuncia poi come ’’la temperatura in Italia è aumentata 4 volte di più che nel resto del mondo e cioè 1,4 gradi negli ultimi 50 anni mentre la media mondiale e di 0,7 gradi nell’intero secolo". "Già ora le piogge diminuiscono (il 5% nell’ultimo secolo con 14 giorni di pioggia in meno al Sud). Gli episodi di siccità si moltiplicano e la desertificazione sta diventando un problema non solo per la Sicilia ma anche per la Pianura Padana", spiega.

Secondo quanto sottolinea ancora il ministro, "i nostri ghiacciai alpini hanno perso metà del loro volume e il 30/% della loro superfice in meno di un secolo. Il Po, come tutti i fiumi italiani, sta subendo riduzioni progressive delle portate medie mentre aumenta la variabilità tra piene e secche".

Ma non solo. "Un chilometro su tre delle nostre coste basse - denuncia il titolare dle dicastero della Cristoforo Colombo - è in arretramento e 33 aree costiere rischiano di essere sommerse dal mare nei prossimi decenni". "La biodiversità marina, così come quella terrestre - ha inoltre sottolineato Pecoraro - cambia e nuove specie aliene si stanno insediando nel Mediterraneo".

Quanto alla lotta al cambiamento climatico Pecoraro ha detto che consta di 2 fasi: la strategia di mitigazione dei cambiamenti climatici che agisce sulle cause di questi e ha l’obiettivo di ridurre l’emissione di gas serra e ha bisogno di grandi accordi internazionali. L’altra fase, complementare e da integrare alla prima, è la strategia di adattamento sostenibile che agisce sugli effetti dei cambiamenti del clima e ha l’obiettivo di minimizzare le conseguenze negative e prevenire i danni riducendo al vulnerabilità territoriale e quella socio-economica ai cambiamenti del clima. Questa strategia, quando è possibile, frutta nuove opportunità di sviluppo socio-economico che dovessero sorgere con i cambiamenti climatici.

Alla conferenza anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Sono venuto qui perché sono ovviamente convinto che quello del cambiamento climatico e del futuro dell’ambiente sia uno dei più gravi e complessi problemi globali del nostro tempo", afferma all’uscita il capo dello Stato. ’’Anche l’avvio della discussione di questa conferenza - aggiunge - conferma che per influenzare intese e sforzi coordinati che devono realizzarsi a livello mondiali innanzitutto è essenziale che l’Europa parli con una sola voce".

Quindi, aggiunge Napolitano, "che si porti davvero avanti quella politica europea integrata dell’ambiente e dell’energia che è stata annunciata nel Consiglio europeo di questa primavera. L’Italia deve fare la sua parte".


la Repubblica: ildiscorso del Ministro


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