Urgente

Fare Verde Calabria sulla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a Papasidero

sabato 3 marzo 2007.
 

In seguito alle numerose segnalazioni che ci erano pervenute, e dopo un nostro sopralluogo presso il Santuario, avevamo scritto al sindaco di Papasidero, bellissimo borgo incastonato nella magnificenza dei monti del Parco del Pollino e lungo le rive del fiume Lao meta di appassionati di rafting, chiedendo di ricevere la documentazione completa inerenti i lavori di messa in sicurezza della rupe che sovrasta la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, i lavori per il restauro del campanile e della chiesa medesima (relazioni tecniche, progetti, valutazione di impatto ambientale, valutazione di impatto paesaggistico, Soprintendenza, fotografie, ecc.). Altresì la documentazione sulle perizie eseguite a seguito dell’incendio del 2000 avvenuto sulla rupe che sovrasta la summenzionata chiesa.

A tutt’oggi il sindaco non si è degnato di fornirci un’adeguata risposta in merito alla nostra richiesta nonostante la Legge preveda un termine di 30 giorni entro cui rispondere.

Forse il sindaco di Papasidero ha qualcosa da nascondere? Durante il nostro sopralluogo abbiamo rinvenuto in mezzo ai calcinacci buona parte del pavimento originario della chiesa che era stato abbandonato in mezzo ai calcinacci. Tali mattonelle sono state da noi fotografate e fatte periziare con la risultante che esse risalgono alla fine dell’ottocento e che, comunque, costituiscono una memoria storica del luogo e pertanto andavano preservate e non abbandonate. In seguito è intervenuto anche il TPA dei Carabinieri che ha documentato l’abbandono di tali mattonelle.

Fare Verde si chiede quale procedura sia stata adottata nell’affidamento dei lavori circa la realizzazione delle gradinate che conducono alla chiesa, che in origine sono in pietra locale, e per la regimentazione delle acque meteoriche sulla roccia che sovrasta il Santuario stesso. Roccia che è stata irrimediabilmente deturpata da uno strato di materiale cementizio misto a resina di colore grigio che la ricopre orribilmente impedendo la nascita di qualunque tipo di vegetazione arborea come un tempo. I gradini che conducono alla chiesa sono stati distrutti durante i lavori di restauro per permettere l’accesso ai mezzi motorizzati senza preventivamente creare delle protezioni agli stessi. Ed anche in questo caso la Soprintendenza è rimasta in silenzio.

Per non parlare dei pessimi lavori di restauro della chiesa stessa e dell’annesso campanile che sono stati dipinti con una scelta cromatica multicolore che mal si sposa con l’ambiente circostante e che in nessuna foto d’epoca, da noi visionate, o degli anni ‘50 è riscontrabile.

Fare Verde resta in attesa della documentazione richiesta, il cui ritardo nella consegna desta molti dubbi sulla correttezza e sulla liceità dei tanti comportamenti che hanno prodotto il risultato che è evidente nella documentazione fotografica che alleghiamo.

FARE VERDE CALABRIA


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