Sono vicino ai tanti amici abruzzesi e a tutte le persone e le famglie colpite dal terremoto con la più viva e piena solidarietà. Questo è il momento del silenzio e dell’aiuto. Auguriamoci che la macchina dei soccorsi intervenga con la massima efficacia, a sostegno di chi ha bisogno. Vogliamo solo rispetto per le vittime e fatti concreti.
Da domani, però, una riflessione va condotta sul “piano case”. Che non sia uno strumento per aumentare le cubature degli appartamenti. Mi auguro, invece, che si possa ragionare sulla necessità di predisporre un piano che preveda ristrutturazioni efficaci conto i sismi. La responsabilità e il buon senso suggeriscono serene convergenze in questa direzione.
Torino, 6 aprile 2009
Sono pienamente d’accordo col prof. Vattimo. Anche perché, essendo crollate anche costruzioni classificate come "antisismiche", ho l’impressione che certe norme non siano state affatto osservate.
Di più, penso che un terremoto di quella magnitudo, a Tokio o a San Francisco, sarebbe stato molto meno segnato sul piano tanto delle distruzioni quanto delle vittime