Approfondimento

Calabria: gli amici dell’Abbazia florense per il rilancio del monumento

martedì 22 maggio 2012.
 

Emiliano Morrone è sparito? Perché non attacca la giunta attuale, guidata dal pidiellino Antonio Barile? Dal centrosinistra gli rimproverano di ritornare nella sua città solo per lanciare le solite bordate contro il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio.

Intervistato, il fondatore della Voce di Fiore risponde: "A me non importa dei colori e delle bandiere. Se qualcuno accusa, e non credo che affermazioni gratuite possano imputarsi all’intero centrosinistra locale, è perché finge di non sapere. Poi non capisco perché dovrei attaccare per forza qualcuno. Io racconto fatti, con documenti, testimonianze, ricerche. Il confronto deve essere sui fatti, non su altro. Ogni giudizio parte dai fatti".

Che cosa significa?

"Vuol dire che qualche politico locale dimentica il passato e oggi approfitta della mia assenza fisica; irrilevante, se ci basiamo sulla singola conoscenza dei fatti. In ogni caso, ricordo la battaglia che facemmo, di là dai partiti, per l’Abbazia florense. Fu un momento di grande coesione per la città: alla catena umana per il monumento di Gioacchino da Fiore parteciparono associazioni fuori regione, politici e attivisti di ogni area".

Quindi?

"Arrivammo a quell’azione dopo incontri pubblici con rappresentanti della politica. C’erano nostri accusatori, ma non colsero l’opportunità per un rilancio dell’Abbazia florense. Preferirono buttarla sul ’giuoco delle parti’. Uso il ’noi’ perché non ho mai fatto da solo, sono un collettivista. Con me gli amici Roberto Bonina, Federico La Sala, Vincenzo Tiano e Orfeo Notaristefano. Noi non siamo politica, io sono un giornalista e i miei amici hanno una forte coscienza civica. Tiano ha poi scelto un suo impegno politico alle comunali, ma abbiamo sempre distinto le rispettive posizioni. Non abbiamo mai mescolato le carte. A riguardo parlano i fatti e gli scritti. Attendo obiezioni".

Ma a San Giovanni in Fiore non fai più niente, dicono.

"Ti pare? Continuo a scrivere del luogo, a informare. Sono aggiornato. Sto fuori, spesso sono in giro per l’Italia, soprattutto a Sud. Faccio informazione con gli scritti e la parola. Come Biagio Simonetta, per esempio, amico e collega".

Sì, ma che c’entra questo con San Giovanni in Fiore? Tu non stai seguendo i tanti problemi del paese.

Non so se il tuo "paese" porta la miuscola o la maiuscola: non so se ti riferisci all’Italia o a Fiore, come amo chiamare la città di Gioacchino. Nel primo e nel secondo caso sono sempre i fatti che falsificano le tue affermazioni. Informare è difficile, faticoso. Devi sentire tutti, essere imparziale, ricostruire le vicende sulla base delle carte e delle interviste. I critici si limitano alla superficie, a questioni ristrette.

Non hai detto niente sullo scandalo dell’ufficio staff di Barile (sindaco di San Giovanni in Fiore), non hai detto niente sul fatto che Barile ha lasciato stare l’Abbazia, non hai detto niente sui metodi della giunta, peggiori di quella precedente. Questo si dice in giro.

Argomenti sterili, mi interessano le questioni importanti. Uno è il piano personale, altro quello professionale. Conosco da anni Antonio Barile e Antonio Nicoletti, il precedente sindaco. Non dissi nulla quando Nicoletti prese la collega Barbara Marrella come portavoce. Chi amministra sceglie i collaboratori di sua fiducia, è ovvio. Non vedo, dunque, perché dovevo scandalizzarmi per le assunzioni nello staff di Barile. Il punto è un altro, se vogliamo andare oltre le sciocchezze. Qui la politica è ferma a vecchi schemi. Le masse sono sempre soggiogate da un sistema che non crea lavoro e impone voti. Non vedo segni di emancipazione, orizzonti, prospettive. Né in maggioranza né in opposizione.

E l’Abbazia florense?

Ne abbiamo scritto e parlato, anche di recente. Restano i fatti: quattro coinvolti sotto processo, i lavori sono fermi, la politica non ha fatto nulla per il monumento, simbolo e futuro della città. Con Bonina, Notaristefano e gli altri amici andremo avanti. Tocca a ciascuno sposare la causa. L’Abbazia florense è patrimonio del mondo.

Intanto, Gian Antonio Stella "assolve" Morrone, che denuncia sprechi e immobilismo della politica. In un articolo apparso sul Corriere della Sera del 17 maggio ascorso (qui il link per leggerlo), il celebre giornalista ha richiamato un’inchiesta di Morrone, realizzata insieme ad Andrea Succi. Entrambi di Infiltrato.

Sesto Palermo


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