A proposito di emergenza-urgenza nel Servizio sanitario della Calabria, oggi vi racconto una storia che stride con le necessità di assistenza determinate dall’impennata dei contagi e dei ricoveri per Covid. Dal primo gennaio scorso, Giovanna Spina Iaconis si presenta al 118 di San Giovanni in Fiore ma non può rientrare in servizio, terminato il congedo parentale concessole dall’Asp di Cosenza sino al 31 dicembre 2021. L’infermiera «non è autorizzata ad accedere nei locali della postazione», ha precisato in una nota dell’otto gennaio scorso Riccardo Borselli, direttore del Suem 118 dell’Asp di Cosenza. Secondo il dirigente, lo impedirebbe una disposizione di trasferimento (temporaneo, nda) della dipendente, del 5 ottobre 2021, che «per quanto di nostra conoscenza - ha argomentato Borselli - non è mai stata modificata o revocata».
In pratica, Spina Iaconis si reca a vuoto sul posto di lavoro e ancora non sa in quale reparto dovrebbe essere impiegata. Infatti, nell’ordine di servizio richiamato dal direttore del Suem 118, firmato dall’allora direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo, è scritto: «Acquisito il nulla-osta del coordinatore infermieristico (Vincenzo Filareti, nda) e del Direttore U.O.C. SUEM-118, si dispone il suo temporaneo utilizzo presso il Presidio Ospedaliero di San Giovanni in Fiore». Questo provvedimento, del 5 ottobre 2021, non ha mai avuto seguito, perché nessuno ha formalizzato la nuova destinazione dell’interessata, nel frattempo rimasta a casa tra ferie e congedo parentale regolarmente deliberati. E nessuno si è preoccupato di definire la pratica del trasferimento temporaneo, ricomparsa soltanto con il ritorno dell’infermiera nel 2022.
L’ordine di servizio in argomento consegue ad un’istanza della dipendente, redatta a mano e datata, attenzione, 29 ottobre 2021, di assegnazione temporanea in altra unità operativa a causa dello stress accumulato nell’ultimo periodo.
Nella seconda metà dello scorso settembre, Cesira Ariani, responsabile del Risk management dell’Asp di Cosenza, aveva avviato dei colloqui con il personale della postazione del 118 di San Giovanni in Fiore, per via di vecchi e irrisolti contrasti tra sanitari del servizio, noti anche al commissario aziendale Vincenzo La Regina. Le audizioni della Ariani si erano svolte in un clima molto acceso, addirittura con il dichiarato intento, da parte di un medico, subito ammonito dalla responsabile del Risk management, di esternare all’opinione pubblica la situazione dello stesso 118. Alla fine Spina Iaconis aveva accettato di cambiare aria, di andare altrove per un periodo limitato. L’Asp di Cosenza ne aveva accolto la richiesta, ma non indicando il reparto di «temporaneo utilizzo» dell’infermiera, che la stessa revocò con una Pec dello scorso 5 ottobre, senza ulteriori determinazioni da parte dell’azienda sanitaria.
Prima del rientro nell’anno nuovo, intorno alla metà dello scorso dicembre Spina Iaconis chiese invano di ricevere i turni di lavoro dal coordinatore infermieristico Filareti, poi ricordando, per il tramite del proprio legale, Luigi Morrone del Foro di Crotone, che il «“temporaneo utilizzo” non può avere durata superiore ad un mese, a mente dell’art. 11 D.P.R. 28 novembre 1990, n. 384».
Il braccio di ferro tra l’infermiera e l’Asp di Cosenza va avanti con comunicazioni reciproche e sta per finire in tribunale, oltre che in Parlamento, stando al recente annuncio del deputato di Alternativa Francesco Sapia, alla Camera componente della commissione Sanità, di voler interrogare sul caso il ministro della Salute.
Riguardo all’organizzazione dei riferiti colloqui sul 118 di San Giovanni in Fiore, in una missiva del 15 settembre 2021, tra gli altri indirizzata al commissario La Regina, il deputato Sapia aveva contestato l’assegnazione di un incarico di coordinamento infermieristico, nel merito richiamando una nota del 31 luglio 2020 - firmata dall’allora commissario dell’Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini, e dall’allora direttore del Personale, Remigio Magnelli - in cui «si puntualizzava che gli incarichi di coordinamento e/o funzioni attribuiti discrezionalmente nell’Azienda sanitaria medesima, dunque non già a seguito della prescritta, obbligatoria procedura selettiva, erano da ritenersi privi di effetti giuridici». «Contestualmente, nella stessa nota del 31 Luglio 2020, si invitavano i vari dirigenti di competenza - aveva aggiunto Sapia - a non assegnare in futuro detti ruoli, definiti “pseudo incarichi”, in ragione delle correlate responsabilità amministrative, patrimoniali e contabili».
Da anni Giovanna Spina Iaconis lavora come infermiera del 118 di San Giovanni in Fiore, dopo una lunga esperienza al Sant’Orsola di Bologna e poi all’ospedale di Crotone.
Emiliano Morrone
SUL CASO IL DEPUTATO SAPIA (ALTERNATIVA) HA INTERROGATO IL MINISTRO DELLA SALUTE, DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DEL PARLAMENTARE
Con propria interrogazione il deputato di Alternativa Francesco Sapia ha chiesto al ministro della Salute «se non ritenga, per il tramite del commissario alla Sanità calabrese, Roberto Occhiuto, di verificare, in ordine alla Pet 118 di San Giovanni in Fiore, i turni dell’ultimo anno, la legittimità dei comportamenti dell’Asp di Cosenza verso l’infermiera Giovanna Spina Iaconis e l’eventuale presenza di personale in rapporto di parentela, in modo da garantirne il corretto funzionamento ai fini della tutela della salute». All’inizio del 2022 il deputato, componente della commissione Sanità, aveva contestato l’atteggiamento ostativo dell’Asp di Cosenza rispetto al rientro dell’infermiera Spina Iaconis nella postazione del 118 di San Giovanni in Fiore, terminato il congedo parentale concessole sino al 31 dicembre 2021. Nella sua interrogazione, Sapia ha citato una recente nota del dirigente del Suem 118 dell’Asp di Cosenza, Riccardo Borselli, secondo cui «l’infermiera non è autorizzata ad accedere nei locali della postazione» per via di un ordine di trasferimento temporaneo risalente al 5 ottobre 2021. Il deputato ha però obiettato che il riferito provvedimento «non ha mai avuto seguito, perché nessuno ha formalizzato la nuova destinazione dell’interessata, nel frattempo rimasta a casa tra ferie e congedo parentale». Sapia ha inoltre rimarcato che il «temporaneo utilizzo non può avere durata superiore ad un mese», secondo la normativa vigente. Con nota del 23 settembre scorso, il deputato aveva inoltre posto precise questioni all’Asp di Cosenza circa turni di servizio ed eventuali parentele nella Pet 118 di San Giovanni in Fiore. «Questi problemi del 118 di San Giovanni in Fiore - accusa Sapia - sono indicativi di comportamenti inaccettabili nell’Asp di Cosenza, che tra l’altro non ha un Servizio infermieristico autonomo, benché previsto dalla legge, ha impiegato anni per coprire le zone carenti di medici di base, continua a mantenere incarichi discrezionali e spesso penalizza chi, come la Spina Iaconis, fa il suo dovere, chiudendo invece gli occhi su anomalie, paradossi e disservizi pesantissimi».