La giunta disgiunta: cronaca di uno spippamento margheritino e dell’avanzata pallapalliana

Ancor prima di nascere, la giunta comunale soffre per causa dei mangioni nei partiti della sinistra
lunedì 9 maggio 2005.
 
I margheritazzi all’attacco. La compagine larattofila ha posto vetazzi coi cavolfiori in sede di definizione della giunta pallapalliana del Comune di San Giovanni in Fiore. E’ tutto un gran bordellazzo e chi più ne ha più ne levi, dice il vecchio saggio (Palla Palla). Insomma, passa il tempo e passano le ore e la giunta ancora non si vede, non si sente e, soprattutto, non c’è. Non c’è il profumo del lupo, ancora, del vecchio Wolf incallito, supermago della politica coi controbaffi, artefice degli artefici, genius indiscussus, prestigiatore eccellente, protettore di tutta la città. L’uomo del monte ha detto: "No". E la storia prosegue, come una grande telenovela, in cui si danno colpi da una parte e dall’altra. Ora spunta che Lammiratazzo, come già detto, deve far il president do consigliazzo comunal. Pecchiri? Chi tenari? Volontà du boss, se capisc. Vabbuò, chi ce volimm fa? Un po’ come la zuffetta della candidatura do sindacazzo, arrivata proprio, guarda ’n po’, l’ultimu juornu ca tutti sapimu. Chissa è la sinistra, proprio na bella sinistra, ca s’assetta, mangia, beve e nun fa nu... . E nu, cumu fiss, continuamm a vota’. Però, ni conforta, non poco, ca lu diessinu Giuvanniellu Spadafora trase nall’esecutivu. E’ nu bravu guaglione, perciò simm cuntent. Pu, u sindacazz, cura, cura, cumu Battiato. Stamu a vidì. chi succede.

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