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ITALIA RICORDA: «IL RAZZISMO PORTA CATASTROFI». Dibattito straordinario al Parlamento europeo - a cura di pfls

I rom non possono diventare il bersaglio di chi porta avanti politiche estremamente populiste (Martin Schultz).
martedì 20 maggio 2008.
 
[...] l’europarlamentare rom Viktória Mohácsi, che nei giorni scorsi ha visitato i campi nomadi di Roma e Napoli. Il suo è un affondo pesante: «In Italia - racconta - i rom sono diventati il capro espiatorio elettorale: l’emergenza rom è stata causata da un presunto rapimento di una bambina a Napoli. A me - sostiene - sembra che la storia sia falsa: la polizia non ha visto nessuna denuncia, non ci sono indagini in corso. Il 13 maggio poi ci sono state le molotov a Ponticelli e sulla base delle informazioni che ho raccolto non c’è nessuna indagine di polizia nemmeno su questa vicenda. Il governo italiano - aggiunge - è forte con i deboli, e debole con i forti. Spero che le autorità italiane - conclude - vogliano perseguire i responsabili degli incendi, compresi quei funzionari pubblici che fanno dichiarazioni che istigano all’odio razziale» [...]

L’Europa ci ricorda la lezione: «Il razzismo porta catastrofi»

Libera circolazione nell’Ue è un diritto *

Strasburgo parla di noi. E quello che ne esce non è un quadro consolante. Il dibattito straordinario del Parlamento Europeo si apre con l’introduzione del commissario europeo agli Affari sociali Vladimir Spidla. E va dritto al sodo: «La Commissione europea - dice - condanna vivamente qualsiasi tipo di violenza verso i rom e chiede garanzie per la loro sicurezza personale. Quanto avvenuto a Ponticelli - prosegue - non è un fatto isolato, ma è un’azione razzista che rientra nel populismo, in parole di odio». La Commissione europea, aggiunge Spidla, «respinge in modo assoluto qualsiasi assimilazione dei rom ai criminali, e chiede alle autorità degli Stati membri di astenersi da qualsiasi sostegno a casi simili, e a mostrarsi di esempio contro il razzismo e a punire con fermezza questi atti violenti».

E quanto all’ipotesi del governo Berlusconi di rivedere il trattato di Schengen, usa parole ancora più dure: l’espulsione di cittadini comunitari «è una misura estrema, una limitazione di quelle che sono le libertà fondamentali del trattato: il principio della libera circolazione - ricorda Spidla - è basato su principi consacrati nella legislazione dell’Unione europea e anche dalla Corte di Giustizia. I Romeni hanno la stessa libertà di movimento degli altri cittadini Ue, perchè sono cittadini dell’Unione e non possono essere trattati in modo diverso da altri. È necessario il rispetto dei loro diritti». Idem sull’ipotesi di introdurre il reato di immigrazione clandestina, il commissario avverte: «Una decisione di espulsione può essere presa esclusivamente caso per caso con la garanzia delle procedure e le condizioni di fondo che devono essere rispettate».

Poi, è la volta degli interventi dei singoli europarlamentari. E se ne sentono delle belle. Parla ovviamente il capogruppo dei Socialisti Martin Schultz, il primo a chiedere il dibattito straordinario. Spiega che «il problema in discussione non è tipicamente italiano, si presenta ovunque nell’Ue: è il problema dell’insufficiente integrazione minoranze, in particolare rom. Non vogliamo accusare l’Italia - afferma - ma tutti i paesi dell’Unione devono muoversi nella stessa direzione, i rom non possono diventare il bersaglio di chi porta avanti politiche estremamente populiste».

Rincara la dose l’europarlamentare rom Viktória Mohácsi, che nei giorni scorsi ha visitato i campi nomadi di Roma e Napoli. Il suo è un affondo pesante: «In Italia - racconta - i rom sono diventati il capro espiatorio elettorale: l’emergenza rom è stata causata da un presunto rapimento di una bambina a Napoli. A me - sostiene - sembra che la storia sia falsa: la polizia non ha visto nessuna denuncia, non ci sono indagini in corso. Il 13 maggio poi ci sono state le molotov a Ponticelli e sulla base delle informazioni che ho raccolto non c’è nessuna indagine di polizia nemmeno su questa vicenda. Il governo italiano - aggiunge - è forte con i deboli, e debole con i forti. Spero che le autorità italiane - conclude - vogliano perseguire i responsabili degli incendi, compresi quei funzionari pubblici che fanno dichiarazioni che istigano all’odio razziale».

Sul governo Berlusconi, dall’Europa, non arrivano parole dolci. L’europarlamentare olandese dei Verdi Elly de Groen-Kouwenhoven arriva a dire che «Berlusconi ha una tattica politica che sembra quella di Milosevic». Adrian Severin, parlamentare europeo rumeno, dice che «in Italia la dottrina ideologica della destra prepara leggi razziali». Un suo collega ricorda i tempi duri, quando la Romania doveva entrare in Europa e le si poneva come condizione quella di «non discriminare le minoranze come i rom». Il nostro connazionale Claudio Fava sostiene infine che «il governo Berlusconi sta reintroducendo il concetto di razza nel nostro ordinamento».

Sul fronte politico opposto, si distingue l’intervento di un italianissimo europarlamentare. Luca Romagnoli di Fiamma Tricolore fa due proposte: «Controllare il Dna di tutti i bambini trovati per strada e creare uno Stato rom: finirebbe così la loro diaspora, migliorerebbe la loro qualità di vita e finalmente migliorerebbe anche la nostra». Concludendo il dibattito, il commissario europeo Spidla definisce «inaccettabili» alcune proposte come questa e ricorda che «la storia europea ci ha insegnato che il razzismo porta catastrofi» e che «se non traiamo lezioni dal passato siamo condannati a riviverlo».

* l’Unità, Pubblicato il: 20.05.08, Modificato il: 20.05.08 alle ore 18.49


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