La Voce di Fiore

In risposta al direttore della "Voce di Fiore", Emiliano Morrone, sui rinnovamenti e le idee editoriali: si propone una nuova rubrica intitolata "la frasca"

giovedì 15 febbraio 2007.
 

Caro direttore,

aprendo la “Voce di Fiore” per un attimo ho temuto di aver sbagliato e di essere entrato nel sito di TuttoCittà, trovandomi davanti uno stradario, aree di servizio, percorsi alternativi e svincoli nuovi. Alcuni giorni fa lo stesso disorientamento di fronte a un sito che, se solo fossero state inserite delle immagini, avrebbe avuto tutti i crismi pornografici. Dobbiamo riconoscere la pigrizia della penna. Personalmente ho scoperto un mondo affascinante: quello del vino. Non solo - o tanto - nel berlo, cosa abbastanza risalente, ma nel conoscere tutto il mondo che c’è dietro, dalla produzione alla degustazione. Ho intenzione di iscrivermi a un corso di sommelier, dopo aver frequentato due lezioni sulla pratica di degustazione della bevanda tanto amata da Bacco. Poi potremo aprire una nuova rubrica denominata “La frasca” e credo sarà la svolta della “Voce”. Ogni cantina sangiovannese si attiverà una connessione internet (possibilmente wireless, per evitare gli inciampamenti sui fili), al fine di leggere le ultime novità in tema di vino. Credo non ci sia alternativa, per non buttarla sul sesso, sul quale occorre fare una parentesi. Il sesso ha sempre avuto un ruolo determinante nella storia e anche nella filosofia, a tal punto che un filosofo del novecento, Julius Evola, ha scritto un libro intitolato “La metafisica del sesso”. Oggi più di prima se ne avverte la forza dirompente attraverso la globalizzazione e il mondo virtuale, ove lo spazio ha perduto la sua qualità di vincolo. Anche i vecchi democristiani ci si sono abituati: Mastella per esempio che fa tanto l’ortodosso in tema di Pacs e Dico, non ha nessun problema di coscienza a partecipare (anche attivamente) al Bagaglino, ove la bella soubrette Aida Yespica di vestiti non ha null’altro se non un triangolino. E’ vero che “omnia munda mundis”, per cui il buon Mastella non si sarà mica fatto tentare dalle carni peccaminose della Yespica, però la coerenza nella difesa della cristianità richiederebbe anche un atteggiamento critico nei confronti della degradazione dei costumi. Tornando al discorso del vino, da cui eravamo partiti, esso sarà la chiave di volta del tanto atteso rinnovamento annunciato dall’Abate. A tal punto che col vino ci laveranno la strada, come canta De Gregori. Nella cantine ci saranno anche sigari a iosa offerti dal mecenate Ippolito. Nel fine settimana tutti balleranno senza clemenza fuori dalle cantine, si ubriacheranno a morte, faranno liberi amori e a mezzanotte del sabato scateneranno i loro fandango con riti orgiastici di tutti contro tutti. Sarà la volta buona che San Giovanni in Fiore sarà commissariato, per contrarietà all’ordine pubblico e al buon costume. Nicoletti sarà mandato a casa e il nuovo Alcalde vieterà qualsiasi tipo di pubblicazioni, persino quelle edulcorate e innocue dei segretari di partito. Finalmente chiuderemo in bellezza, avendo raggiunto il nostro obiettivo: il silenzio, l’assoluto silenzio su ogni cosa.

Vincenzo Tiano


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