Ricordare non è cosa facile, si ricordano coloro che per l’impegno profuso nei campi della scienza, della medicina sono diventati "immortali" perchè famosi. Ma chi è chi ricorda coloro che per le condizioni economiche e sociali avverse hanno lasciato i loro paesi nativi senza far più ritorno? Pochi o nessuno, quest’ anno però per celebrare il 40 anniversario di morte di tutti i colori che a Mattmark hanno perso la vita ci ha pensato l’Amministrazione Comunale e l’ Associazione Emigrati che hanno consegnato alle famiglie di tutte le vittime una targa commemorativa. L’ Amministrazione Comunale poi si è distinta in quanto si è presa anche l’incarico di far costruire un monumento più importante per dare la giusta dignità alle vittime. Ma io mi chiedo? Come può solo un monumento pur sontuoso restituire a tutti coloro che sono partiti con il cuore pieno di lacrime e la valigia piena di speranza la giusta dignità? sarà sempre qualcosa di statico, che cattura solo lo sguardo dei passanti. La strada secondo me da intraprendere è quella di dar vita ad una Fondazione, una Fondazione attiva non un museo. La mission della Fondazione dovrebbe esser innanzitutto quella di studiare le nostre condizioni micro e macroeconomiche per essere quindi di sostegno a coloro che vogliono intreprendere un attività produttiva, molte volte infatti, alcune persone intraprendenti, sentono l’esigenza di crear qualcosa ma poi si rendono conto che non hanno le giiuste conoscenze di mercato, di finanziamento, e d’incentivi. Dobbiamo crescere perchè nessuno può impedircelo, dobbiamo fare in modo che le nostre condizioni economiche migliorino rispetto a quelle di quaranti anni fa, a tal proposito su un giornale uscito dopo la sciagura di Mattmark c’era scritto: "Aumenta il divario tra Nord e Sud" dobbiamo fare in modo che questo divario diminuisca. Una fondazione quindi per migliorare le nostre condizioni economiche e arrestare l’ormai nota emigrazione che oltre tutto oggi sta cambiando anche le sembianze, non vanno più via infatti i lavoratori non specializzati ma i "cervelli" i giovani, noi che potremmo esser la salvezza del paese. Pertanto invito tutte le istituzioni, gli istituti di credito a documentarsi su questo progetto, possibile da intreprendre, un buon punto di partenza è quello di visitare il sito www.fondazioni.it
Bernardo Loria
Caro Bernardo,
condivido le sue idee ma ho il dovere di informarla che l’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore è colpevolmente in grave ritardo in fatto di emigrazione. La Consulta degli emigrati attende da troppi anni di essere disciplinata. Inoltre, il monumento commemorativo al quale nel suo scritto ella fa riferimento è opera del Consiglio regionale della Calabria. La ringrazio e la saluto cordialmente.
Emiliano Morrone