IL SUD, L’ITALIA E LA DEMOCRAZIA COLPITA AL CUORE... di Francesco Precenzano

Francesco Precenzano, presidente di Gens, riflette amaramente sull’attuale momento e sprona la gente a tener alta la guardia in nome della nostra Costituzione e delle nostre conquiste di civiltà giuridica e sociale
lunedì 14 luglio 2008.
 

IL SUD, L’ITALIA E LA DEMOCRAZIA COLPITA AL CUORE...

Dopo quindici anni dalla fine di Tangentopoli e di un sistema politico malato, siamo al punto di partenza , anzi al punto di non ritorno. Infatti, dopo tante speranze per l’avvento di una nuova stagione politica e di rinascita per il nostro paese, un cancro sottile ma lento sta definitivamente stritolando questo paese dal Sud al Nord. L’ennesimo ritorno al Governo di Silvio Berlusconi e di tutta la sua corte di nani, ballerine e cavalier serventi , coincide probabilmente con l’ultimo attentato al cuore della democrazia di questo paese. Senza ripercorrere la genesi di questo cancro che sembra aver fatto, ormai, metastasi nel profondo del tessuto dell’Italia, occorre anche rimarcare le gravissime se non principali responsabilità politiche dello schieramento di centrosinistra che tale scempio ha permesso. Passando dalla sua indiretta complicità nel non regolamentare questioni legislative di primaria importanza per il nostro paese, quali una seria Legge sul Conflitto d’Interessi, ed una seria legislazione sul riordino complessivo dell’intero sistema televisivo, per arrivare dopo i ridicoli e goffi inganni della Bicamerale, all’ultima campagna elettorale dove, attraverso una Legge Elettorale truffa, con i programmi di Veltroni e Berlusconi praticamente identici, ci ritroviamo nuovamente a dovere fronteggiare un’ennesima e ancor più grave emergenza democratica. A Berlusconi, infatti, i vari D’Alema, Amato, Rutelli e Veltroni hanno di fatto riconsegnato il paese su un piatto d’argento, consentendogli di completare l’opera rimasta incompiuta ossia di sfasciarlo definitivamente dal Sud al Nord in ogni suo organo vitale. La Giustizia, lo Stato Sociale, la Cultura, l’Istruzione, il mondo del Lavoro e dell’Economia, gli apparati e gli organi Costituzionali, in poche parole la Democrazia stessa di questo paese, - già pesantemente intaccati dai primi Governi Berlusconi, - sono direttamente e pericolosissimamente minacciati. Nulla verrà tralasciato da questa lenta distruzione. Senza nessun pudore e senza nessuna vergogna per le priorità annunciate, ossia il Sud - trattato ancora una volta come pura merce di scambio e serbatoio elettorale- ed i suoi innumerevoli problemi, il lavoro precario di milioni di italiani, la grave crisi economica e sociale che attanaglia questo paese, questo uomo per l’ennesima volta sta solo risolvendo i suoi problemi personali con la Giustizia ed i suoi interessi- vedi questione Rete 4- senza preoccuparsi minimamente di aggirare la Legge e la Costituzione . Nè le volgarità e le bassezze venute fuori dalle intercettazioni telefoniche che vedono proprio Berlusconi coinvolto in prima persona, sembrano frenarlo , anzi, ne hanno sollecitato un’accellerazione dei propositi. I primi veri e propri provvedimenti legislativi che stanno prendendo corpo sono, infatti, il Lodo Alfano sull’immunità delle quattro più alte cariche dello Stato (tre su quattro sono espressione di questa maggioranza e Berlusconi , in particolare, da Presidente del Consiglio, ha il terrore della sentenza che sta per arrivare dal Tribunale di Milano per corruzione); la legge sul divieto delle intercettazioni telefoniche, con cui non solo non sapremo più nulla delle basse immoralità di questa classe politica, ma soprattutto non sapremo più nulla di fatti ancora più gravi di corruzione e della commissione di tantissimi altri reati . E questo è solo un assaggio. In realtà , senza nessun pudore, il Ministro della Giustizia , che non sappiamo da dove sia sbucato fuori, ha già annunciato modifiche all’art. 41 bis ossia alla norma sul carcere duro per i mafiosi, norma che ha consentito di mettere seriamente alle corde tutte le principali organizzazioni criminali presenti nel nostro paese. Questo gravissimo annuncio, non significa altro che assassinare per la seconda volta i Giudici Falcone e Borsellino che di questa norma sono stati i padri ispiratori. Il secondo significato è quello di far rialzare la testa a tutte le mafie, rendendole ancora più forti e penetranti, con enorme e grave inganno per tutti gli Italiani, ai quali questo Governo aveva promesso rigore, legalità e sicurezza!. Il quadro è a dir poco allarmante e per tutte le regioni del Sud, compresa la nostra Calabria, nemmeno una parola, nessun serio progetto di sviluppo e di affermazione del principio di legalità dello Stato. Solo la conferma definitiva di un abbandono al proprio destino . E, tuttavia, è proprio davanti a questa prospettiva drammatica, che occorre, invece, in modo fermo ed intransigente, lottare affinché il nostro Stato Democratico e le sue libertà fondamentali, non vengano abbattute definitivamente. Oggi, più che mai, occorre tenere la schiena dritta, presidiare in modo civile ma fermo tutte le principali istituzioni di questo paese e soprattutto la nostra Carta costituzionale. In tal senso, occorre utilizzare tutti gli strumenti democratici che la legge riconosce ancora ai cittadini, per fermare questo violento attacco, quali referendum, petizioni popolari e parlamentari, e soprattutto la presenza in prima persona . Il momento è di una drammaticità estrema, e tutti i sacrifici dei nostri padri costituenti, nonché quelli ancora più recenti di tantissimi servitori dello Stato, uccisi da mafie e apparati deviati di questo stesso Stato, rischiano di essere umiliati e offesi. Occorre, quindi, compattezza ed unità di forze, senza cedimenti, esibizionismi personali ed ulteriori divisioni che hanno fatto, e rischiano di fare ancora , solo il gioco di questi signori. Oggi, infatti, la consapevolezza che bisogna avere è quella di trovarsi difronte al più grave e pesante attacco che le istituzioni democratiche di questo paese abbiano subito sin dalla loro nascita. La società civile tutta, pertanto, in assenza di una vera e propria opposizione in Parlamento, tranne qualche voce isolata, ha l’obbligo morale e generazionale di non far si che questo paese scivoli non solo in fondo all’Europa, ma verso un idea di Stato cosi lontana dai principi fondamentali della nostra Costituzione che ne andrebbe a minare per sempre la sua stessa integrità ed esistenza. E allora, tutti insieme, compatti e coesi, da Sud a Nord teniamo ancora accesa la fiamma della resistenza civile e democratica di questo paese e lottiamo tenacemente con tutte le forze e gli strumenti democratici per salvare il nostro Stato di Diritto. Francesco Precenzano Presidente Associazione G.E.N.S -Generazione Europea Nuovo Sud - coordinatore di CALABRIA PROTAGONISTA.


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