Cronaca

Calabria, legale di Parrotta: "Gip di Urbino incorso in palese e superficiale errore, presenteremo ricorso al procuratore generale presso la Corte d’Appello di Perugia"

Morrone e Alessio, autori di "La società sparente", il libro incriminato: "Totale serenità e massima fiducia nei confronti della magistratura, che ha già archiviato la querela"
martedì 30 settembre 2008.
 

Continuano le traversie legali per gli scrittori calabresi Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, a proposito del loro libro su ’ndrangheta e politica "La società sparente" (Neftasia, Pesaro, 2007).

Archiviato dal Gip di Urbino l’ultimo procedimento penale contro gli autori per diffamazione aggravata, Francesco Caputo, legale del querelante, l’imprenditore calabrese Domenico Parrotta, in una nota pubblicata il 26 settembre su "Il quotidiano della Calabria" ha scritto:

"A giorni sarà presentato ricorso al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Perugia per la riapertura delle indagini atteso il palese e superficiale errore in cui è incorso il Gip di Urbino".

Morrone e Alessio, che presto riprenderanno iniziative antimafia in Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania e Calabria, commentano: "Siamo, come sempre, assolutamente sereni e fiduciosi nella magistratura. Era stato perfino richiesto il sequestro del nostro libro, non concesso dal Tribunale civile di Cosenza".

Morrone, che col giornalista Biagio Simonetta sta ultimando "Black Mountains", romanzo sulla scriminalità calabrese, sottolinea: "Scrivere della Calabria comporta rischi e persecuzioni. Tutto quanto è avvenuto dalla pubblicazione di ’La società sparente’, minacce, intimidazioni, pressioni politiche e azioni legali, è stato seguito con molta attenzione da un’ampia rete dell’antimafia e dalla stampa nazionale. Consapevoli di non essere da soli, continueremo a raccontare ciò che avviene nella nostra Calabria; perché, come sostiene Roberto Saviano, la parola scritta è sempre più forte del silenzio e dell’indifferenza".


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