Politica

Un appello al centro sinistra per recuperare la delusione - di Osvaldo Pieroni

mercoledì 8 marzo 2006.
 

Un appello al centro sinistra per recuperare la delusione

9 aprile salviamo la democrazia. L’appello di Umberto Eco lanciato dal sito “Libertà e Giustizia” si rivolge soprattutto agli elettori delusi del centro sinistra per invitarli a votare. Le ragioni per essere delusi sono davvero tante, in Calabria come nel resto d’Italia. “Questa legge elettorale fa schifo” - ha dichiarato senza mezzi termini Massimo D’Alema e tuttavia la composizione delle liste, gli apparentamenti, i traghettamenti, i parenti, le esclusioni, le imposizioni sono tutti a carico dei partiti, anzi dei lontani e chiusi centri romani dello stesso centro sinistra. Non voteremo per chi vorremmo ci rappresentasse. Voteremo per qualcuno che non è stato scelto da noi e che - in molti casi - oltre ad essere lontano dai nostri luoghi, non sappiamo nemmeno chi sia. Eppure occorre votare e l’appuntamento è drammatico. Non credo bastino appelli e non basta nemmeno la paura che la nave continui ad affondare. E’ necessario, prima della scadenza del 9 aprile, il prima possibile, che i partiti del centro sinistra lancino almeno un segnale positivo e di apertura. A ridosso delle elezioni politiche ci saranno diverse tornate amministrative: è l’occasione per rivolgersi agli elettori mostrando che la logica che ha determinato questo brutto affare non appartiene al centro sinistra. Forse è una pia illusione, ma voglio essere benevolo. Che dunque si proceda alla indizione delle primarie, in particolare per scadenze importanti come quella del rinnovo dell’amministrazione provinciale di Reggio e dell’amministrazione comunale di Cosenza. Che le primarie non siano falsate e manipolate da accordi tra partiti intesi a farne solo una manifestazione di facciata. Che si propongano agli elettori candidati liberi dalle logiche autoreferenziali della sempiterna casta dei funzionari di “bottega”. Importanti indagini sociologiche e demoscopiche ci avvertono - se ce ne fosse bisogno - dell’enorme scollamento tra partiti, istituzioni e cittadini, mentre per contro la voglia di politica della società civile emerge anche con manifestazioni eclatanti. Vi sono personaggi che sono stati in grado di gestire il bene pubblico portando i nostri luoghi alla ribalta internazionale, che sono stati in grado di coordinare amministratori locali al di fuori delle risse o della scaramucce tra partiti, che hanno innovato la relazione tra istituzione e società civile, personaggi di indubbio spessore culturale e di marcata sensibilità sociale. Che i funzionari dei partiti facciano un passo indietro e due in avanti, lavorino per un vero rinnovamento e mettano le proprie organizzazioni al servizio - come dovrebbe essere - dei cittadini. Faccio un nome per tutti, che valga ad esempio: Tonino Perna, da sempre impegnato nel sociale e nella politica di sinistra, ma non iscritto ad alcun partito, che ha avuto il coraggio (e non la presunzione - come è stato presuntuosamente affermato) di candidarsi alla presidenza della Provincia di Reggio Calabria. L’esperienza della sua gestione della comunità del Parco d’Aspromonte è stata modello per il Nord e per situazioni oltre frontiera, producendo importanti innovazioni (tra l’altro i contratti di responsabilità che hanno eliminato gli incendi, la moneta locale - l’ecoaspromonte - che ha rivitalizzato l’economia e l’immagine locale, le energie alternative, ecc.). I problemi della provincia reggina (la valorizzazione culturale, ecologica e turistica dell’area dello Stretto, il rapporto tra Reggio e Messina, il rilancio del porto Gioia Tauro e la relazione con Piana, la Locride dopo l’omicidio Fortugno - sono solo alcuni tra i temi salienti) dovrebbero essere affrontati attraverso la costruzione di programmi partecipati e condivisi, elaborati con le comunità locali in uno stile che, al momento attuale, non appartiene alla chiusura dei partiti. E tuttavia la candidatura di Tonino Perna non è una sfida ai partiti, ma piuttosto un invito al rinnovamento ed al superamento di quelle logiche che l’ attuale legge elettorale per le politiche ha inasprito, fino a deludere gli elettori. Aprire per le scadenze amministrative delle primarie vere, tali che possano coinvolgere i cittadini (e che quindi abbraccino un ragionevole arco di tempo), proporre e sostenere candidature come quella appena citata sarebbe, almeno a mio avviso, per l’intero centro sinistra un bel segnale che - nonostante tutto - invoglia anche i delusi a votare il 9 aprile.

Osvaldo Pieroni Rende 8 marzo 2006


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