Tensione

Di fronte al disagio è meglio cantare. Continua, a San Giovanni in Fiore, l’azione di protesta di disoccupati sostenuti da Forza Italia

lunedì 3 aprile 2006.
 

Niente di nuovo sul fronte meridionale, oltre la tensione. I disoccupati di San Giovanni in Fiore non accettano il dialogo. All’uscita dell’ultimo consiglio, che aveva ad oggetto l’approvazione del bilancio, contro i rappresentanti delle istituzioni locali volano rimproveri e insulti. Nessuna giustificazione di un atto, che è molto grave e denuncia mancanza di serenità politica, sicurezza e libero esercizio di funzioni. Di là da questa si possono porre interrogativi e tentare una modesta riflessione. Perché anzitutto i disoccupati esistono? Ovvio, perchè non c’è lavoro. Questo già è un dato negativo molto grave perchè il lavoro è valore primario della Repubblica. A ciò aggiungiamo: perché nel 2005, secondo l’inchiesta di Stella, i disoccupati iscritti all’ufficio collocamento erano 5997 in una città che non raggiunge i 20000 abitanti? Risposta: perchè il lavoro oltre a non esserci ora, non è stato mai creato in passato. Ancora: perché ora i disoccupati ricorrono alla violenza? Forse perché sono disperati: oltre ad avere fame, sono stufi. E’ stato più volte detto in campagna elettorale che Forza Italia strumentalizzava i disoccupati. Vero, ma questa pratica è in atto da decenni a San Giovanni e si definisce con un unico comune denominatore: usare il popolo per garantirsi la posizione politica. Gli anziani si ricordano le corriere che andavano a prendere alla stazione di Paola gli emigrati perché “votassero comunista”. Non venendo riaccompagnati dopo il voto, erano lasciati allo sbaraglio. Le prime volte venivano, poi basta. L’azione politica florense è per grandi linee omogenea e uguale per tutto il periodo repubblicano. Su abusi e soprusi delle passate amministrazioni esiste una vasta letteratura, da Morrone ad Alessio. Le conseguenze e le ripercussioni di una cattiva gestione della cosa pubblica sono evidenti. Per non essere vago e generico, quali politiche sociali sono state finora pensate e concretizzate? Quali politiche del lavoro? Quali opportunità di crescita, individuale e collettiva? Quale cultura piccolo-imprenditoriale e turistica è stata diffusa? Penso di non avere risposta alcuna, anche perché risposta non danno i grandi politici locali e nazionali che la nostra città vanta (che bel vanto!). La situazione è più grave di quanto non sembra. La vicenda dei disoccupati è solo un sintomo di un disagio profondo che dovrà per forza trovare sfogo, salvo finire nell’isolamento totale. A San Giovanni purtroppo nessuno l’ha mai pagata politicamente. Ma i responsabili sono nomi e soprannomi noti. Quando non si hanno soluzioni immediate e concrete per un problema, che vede da una parte una città (la mia città) in disastro e dall’altra gente che è diventata miliardaria cavalcando il cavallo della politica, è meglio cantare. Magari coll’ironia di Rino Gaetano: “ Beati i nobili e i padroni specie se comunisti...”. Resta ferma la mia sincera solidarietà verso chi, a causa della vicenda, ha subito violenza fisica, morale, verbale. Soprattutto se non ha colpa.

Vincenzo Tiano


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