Niente di nuovo sul fronte meridionale, oltre la tensione. I disoccupati di San Giovanni in Fiore non accettano il dialogo. All’uscita dell’ultimo consiglio, che aveva ad oggetto l’approvazione del bilancio, contro i rappresentanti delle istituzioni locali volano rimproveri e insulti. Nessuna giustificazione di un atto, che è molto grave e denuncia mancanza di serenità politica, sicurezza e libero esercizio di funzioni. Di là da questa si possono porre interrogativi e tentare una modesta riflessione. Perché anzitutto i disoccupati esistono? Ovvio, perchè non c’è lavoro. Questo già è un dato negativo molto grave perchè il lavoro è valore primario della Repubblica. A ciò aggiungiamo: perché nel 2005, secondo l’inchiesta di Stella, i disoccupati iscritti all’ufficio collocamento erano 5997 in una città che non raggiunge i 20000 abitanti? Risposta: perchè il lavoro oltre a non esserci ora, non è stato mai creato in passato. Ancora: perché ora i disoccupati ricorrono alla violenza? Forse perché sono disperati: oltre ad avere fame, sono stufi. E’ stato più volte detto in campagna elettorale che Forza Italia strumentalizzava i disoccupati. Vero, ma questa pratica è in atto da decenni a San Giovanni e si definisce con un unico comune denominatore: usare il popolo per garantirsi la posizione politica. Gli anziani si ricordano le corriere che andavano a prendere alla stazione di Paola gli emigrati perché “votassero comunista”. Non venendo riaccompagnati dopo il voto, erano lasciati allo sbaraglio. Le prime volte venivano, poi basta. L’azione politica florense è per grandi linee omogenea e uguale per tutto il periodo repubblicano. Su abusi e soprusi delle passate amministrazioni esiste una vasta letteratura, da Morrone ad Alessio. Le conseguenze e le ripercussioni di una cattiva gestione della cosa pubblica sono evidenti. Per non essere vago e generico, quali politiche sociali sono state finora pensate e concretizzate? Quali politiche del lavoro? Quali opportunità di crescita, individuale e collettiva? Quale cultura piccolo-imprenditoriale e turistica è stata diffusa? Penso di non avere risposta alcuna, anche perché risposta non danno i grandi politici locali e nazionali che la nostra città vanta (che bel vanto!). La situazione è più grave di quanto non sembra. La vicenda dei disoccupati è solo un sintomo di un disagio profondo che dovrà per forza trovare sfogo, salvo finire nell’isolamento totale. A San Giovanni purtroppo nessuno l’ha mai pagata politicamente. Ma i responsabili sono nomi e soprannomi noti. Quando non si hanno soluzioni immediate e concrete per un problema, che vede da una parte una città (la mia città) in disastro e dall’altra gente che è diventata miliardaria cavalcando il cavallo della politica, è meglio cantare. Magari coll’ironia di Rino Gaetano: “ Beati i nobili e i padroni specie se comunisti...”. Resta ferma la mia sincera solidarietà verso chi, a causa della vicenda, ha subito violenza fisica, morale, verbale. Soprattutto se non ha colpa.
Vincenzo Tiano
Francesco, daccordo. Il diritto di sciopero (protesta) va esercitato nei limiti previsti dalla legge. Chiunque offenda fisicamente o verbalmente deve essere punito. Tuttavia credo che il problema non è solo giuridico. E’ politico, sociale, economico. Ciascuno se ne assuma la responsabilità.
Saluti V.T.