di Emiliano Morrone
Monsignor Leonardo Bonanno, vescovo di San Marco Argentano-Scalea (Cosenza), ci ha mandato una lettera di diffida tramite il suo avvocato, Nunzio Raimondi di Catanzaro.
Il legale ci intima di rimuovere entro cinque giorni tutti i riferimenti al vescovo contenuti nella nostra inchiesta sull’Abbazia florense di San Giovanni in Fiore (Cosenza). A suo avviso, nel pezzo sono presenti «affermazioni del tutto gratuite e palesemente inveritiere», che «offendono l’onore e il decoro personale nonché la reputazione pubblica, privata e ministeriale» «dell’Ordinario Diocesano».
Diciamo subito che noi abbiamo telefonato a Raimondi, rappresentandogli che ogni punto dell’articolo riguardante il suo assistito è documentato (peraltro virgolettato, preso da carte ufficiali: lettere di un parroco, atti d’indagine e dell’Agenzia delle Entrate). Semmai sarebbero altri, dunque, a offendere l’onore e il decoro del vescovo; noi sicuramente no. Pertanto, all’avvocato abbiamo chiarito che non rimuoveremo alcunché.
Al direttore Emiliano
Non mollare. La vera Chiesa, quella francescana è con te.
prof. Pasquale Tiano
AL DIRETTORE DELLA "VOCE DI FIORE",
LA PIENA E TOTALE SOLIDARIETA’
DELLA REDAZIONE DELLA "VOCE DI FIORE"