Difesa dei cittadini

Carlo Madaro, ideatore dello Sportello dei Diritti della Provincia di Lecce e difensore dei deboli, sulla proposta di riforma delle rc auto

venerdì 27 ottobre 2006.
 
"La proposta di legge - oltre a fornire maggiori diritti alle Vittime della Strada e più equità nei risarcimenti - risponde alla necessità di un mercato assicurativo che consenta la reale concorrenza tra le imprese e la gestione attenta degli ispettorati sinistri...". Lo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce la cui delega è stata assegnata all’Assessore al Mediterraneo Carlo Madaro informa i cittadini che la commissione tecnica degli esperti del ramo ed associazioni di settore, tra cui in prima fila gli esperti dello “Sportello dei diritti”, l’Aneis (Associazione Nazionale Esperti d’Infortunistica Stradale), e l’Unarca (Unione Nazionale Avvocati Responsabilità Civile Automobilistica) ha predisposto una proposta di legge volta a correggere i possibili effetti della procedura di “risarcimento diretto obbligatorio” che, se non emendata, andrà in porto il prossimo primo gennaio. Su tale disposizione si sono accesi duri confronti in cui da una parte Assicurazioni, Associazioni dei Consumatori e Governo avevano appoggiato la misura sulla base promesse di mirabolanti riduzioni tariffarie, dall’altra le Associazioni e Ordini Forensi (Oua, Aiga, Cnf Ordini di vari collegi), i riparatori (Aira Cna), i patrocinatori stragiudiziali (Aneis, Sicesa) sottolineavano il rischio del danneggiato di restare in balia delle Compagnie di assicurazioni. Preso atto che ora, dopo un anno di canto delle sirene sulla norma, anche lo stesso consigliere dell’Ania per l’indennizzo diretto, Fausto Marchionni, nonché Amministratore Delegato di Fondiaria SAI ammette che con l’introduzione della nuova procedura vi saranno aumenti dei prezzi delle polizze la proposta di legge - che ha visto tra i suoi più attivi fautori l’on. Felice Belisario, - interviene allo scopo di scongiurare il pericolo che si acuisca lo squilibrio delle posizioni tra Compagnie assicurative e assicurati-danneggiati che sarebbero gravemente lese dalla introduzione definitiva della Riforma. Come ha più volte sottolineato il responsabile relazioni esterne dell’Aneis Dott. Stefano Mannacio occorre intervenire immediatamente per impedire l’attuazione del cosiddetto “indennizzo diretto all’italiana", ossia l’ultima trovata per negare alle vittime della strada loro il diritto alla assistenza di un professionista nella delicata fase stragiudiziale e fornire una facoltà alle Compagnie per operare una duplicazione virtuale dei sinistri. “La misura - aggiunge Carlo Madaro - è totalmente inutile se realizzata in un mercato oligopolistico gestito per l’87% da quattro operatori che non hanno alcuna intenzione di farsi una guerra sui prezzi. Infatti le compagnie negli ultimi cinque anni per acquisire clienti non hanno usato la leva tariffaria ma la fusione o l’acquisizione di compagnie medie o minori. Non sono bastate due leggi e un decreto del Ministero della salute che hanno già penalizzato il diritto delle Vittime della Strada ad ottenere un giusto ed equo risarcimento e che hanno fatto esplodere i profitti delle compagnie, passate da perdite asserite di 4000 miliardi delle vecchie lire nel 1999 a 3000 miliardi di profitti nel 2005, per comprendere che la relazione tra la riduzione risarcimenti e riduzione delle tariffe in un mercato non concorrenziale come quello assicurativo non esiste e non è mai esistita”. “La proposta di legge - afferma Gianni D’Agata, responsabile dello Sportello dei Diritti - oltre a fornire maggiori diritti alle Vittime della Strada e più equità nei risarcimenti, risponde alla necessità di un mercato assicurativo che consenta la reale concorrenza tra le imprese e la gestione attenta degli ispettorati sinistri, diventati ormai immense strutture amministrative dove la professionalità dei liquidatori è svilita e mortificata la professionalità di consulenti e patrocinatori” Il nostro auspicio è che l’affrettato legislatore - spefica il Dr. Francesco D’Agata - conceda una moratoria all’entrata in vigore di quello che ormai è un inganno, un disastro annunciato, cui è necessario porre serie modifiche frutto di una ampia riflessione tra tutte le parti interessate.

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