Caso Caruso

L’onorevole Caruso pianta cannabis nel giardino di Montecitorio: l’Italia deve essere per forza divisa tra bigotti e infantili provocatori

giovedì 16 novembre 2006.
 

La politica è sempre opinabile. Prima nei cessi a Montecitorio (caso Luxuria), ora nelle fioriere, che qualcuno di veramente onorevole ha pensato di trasformare in "erbificio". Ma è mai possibile che in Italia due sono le correnti che debbono per forza segnare la politica: quella dei bigotti, numerosi, e dei provocatori, ancora più numerosi? Che uno il provocatore lo faccia di professione va pure bene: si veda la persona di Gabriele Paolini che, inquietando fotografi e cameramen, ha inventato un lavoro dal quale trae sostentamento economico. Ma che uno si faccia eleggere parlamentare, si becchi decine di migliaia di euro al mese (dico decine perchè non si sa quanto prenda tra indennità, diarie, agevolazioni e compagnia bella) per entrare nell’attenzione, fa veramente tristezza: un pò come l’episodio di Calderoli che insulta l’Islam togliendosi la camicia. Beh, questa è la politica italiana: priva di fantasia e novità oltre la serietà. Caruso caruso, se questa cosa l’avessi fatta ai tempi del Pci e ne fossi stato parte, saresti stato sbattuto fuori a calci. Questi sono altri tempi, della politica fai da te o dell’andare a ruota libera, ma almeno sii originale nelle provocazioni, la tua è solo un’imitazione di Pannella, con l’unica e, direi, non poca differenza che lui ha cent’anni più di te ed era originale, mentre la tua è solo una sparata, tutta "italiana", di questi tempi, in cui nulla si vede all’orizzonte oltre il conformismo e lo stallo.

Vincenzo Tiano


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