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E sì...
Perché in realtà
è tutta Pubblicità, è tutta Propaganda Progressista
Viviamo in una Prigione
Sempre più Piccola
che ci impedisce di crescere, di maturare e di uscire
E Porte e finestre sono tutte sbarrate
dalle nostre stesse Puttanate
[...]
di Claudio Baldi *
Proteggere i propri cari da tutte le sofferenze inutili e dai dolori insensati è l’etica dominante nella cultura della nostra società. D’altro canto lo sono anche il vivere le disgrazie individuali come se fossero punizioni divine e il vivere in uno stato di paranoia latente ma costante, grazie allo spiccato e ispiratissimo senso di colpa cristiano per qualunque cosa, visto che Dio ci avrebbe lasciato il libero arbitrio e che noi forgiamo il nostro destino ad ogni ora... E facciamo la Storia! (Allora ci Vuole Vasco per smussare un po’ la cosa - e per ricordare e sottolineare almeno la continua possibilità di fuga - dalla follia stupida della nostra epoca - : “Qui si fa la storia ...o non si fa. Si deciderà, tutto qui. CHI può aspettare... aspetterà! NOI - invece - scappiamo fuori di qui!” - da questa follia, da questa pazza attesa continua che si ostinano a chiamare Storia o Fare la Storia, da questa Vita da cui alla fine si esce PER FORZA!).
E’ così
che alleviamo
i nostri figli
Sotto la cupola di cristallo
di informazioni continue, identiche e pilotate
tutte vendute a scopo variabile o a senso prefabbricato
oppure gratuite, automatiche e del tutto prive di
significato
E’ così
che vogliamo restare
anche noi stessi
Al caldo di un focolare a cristalli liquidi ben levigati
Pieno di concetti dietetici, ben cotti e pre-cucinati
Al riparo dai fiocchi freddi, ruvidi e selvaggi dei
liberi pensieri
E lasciando da parte la realtà salata e cruda
fatta di lacrime, sangue, sperma e saliva
E’ così
che teniamo
i nostri cari
Sotto lo schermo protettivo
di immagini che somigliano tanto
a quelle dei lieti spot pubblicitari
Dentro una bolla d’aria
nell’assenza completa di emozioni forti
al riparo dalla vitalità incontrollabile delle passioni
Nel vuoto Pneumatico
distante dal tatto, dall’Altro e da Tutto
e sicuro quanto un Profilattico scientificamente
Testato
E’ così
che vogliamo
un ambiente sano
un luogo asettico
un contesto controllato
un mondo sicuro
una Parrocchia Previdente
e Provvidenziale
E anche la Polizia, Poi...!
Disciplina Preventiva
Piena di Pene e di Peccato
Paternalistica e Punitiva
Male che va c’è il Penitenziario
Tra poco sarà l’inferno
...Intanto il Purgatorio!
E’ così
che oggi si scrive un buon libro
E’ così che si fa la campagna contro l’alcool
contro la velocità, contro il fumo...
Sicurezza Stradale, Sessuale e Salutista
Sfrenata, Suprema
Ma è impossibile
dire Anche Stupida
E’ così
che si fa la televisione
E’ così
che si Produce Profitto dalle Paure
E’ così
che si fa Perfino ...l’Amore!
E così...
La Prudenza, la Prevenzione, la Protezione
sono Prioritarie
per Promuovere e Potenziare
...la nostra Putrefatta Prigionia
E sì...
Perché in realtà
è tutta Pubblicità, è tutta Propaganda Progressista
Viviamo in una Prigione
Sempre più Piccola
che ci impedisce di crescere, di maturare e di uscire
E Porte e finestre sono tutte sbarrate
dalle nostre stesse Puttanate
Si subiscono operazioni e non si dice niente ai
parenti, perché gli si vuol bene, li si vuole far star
tranquilli. I vecchi invecchiano e cercano il congedo
dai figli. I figli però non glielo sanno concedere! La
morte non è più solo inaccettabile, è anche e
soprattutto INAMISSIBILE. E’ un tabù.
Porta sfiga anche solo parlarne. E’ roba per persone
depresse e pessimiste. E’ per gente troppo debole e
triste, che deve vergognarsi, anche, e nascondere
sempre le proprie lacrime!
Eh, miei cari figli, sono un vecchio ...e sto morendo, ormai.
Ma smettila! Ma dài! Ma che dici? Figurati! Stai benissimo! Sei una roccia!
Sorriso e pacca sulle spalle. Così il nonno non può smettere di sentirsi vecchio, debole e morente, ma deve sentirsi anche bambino e stupido perché non preso sul serio, bugiardo perché non creduto, rincoglionito e sbagliato perché contraddetto e confutato. E poi, soprattutto, maledettamente solo e isolato, senza più nemmeno l’ultimo e più significativo diritto umano di dire
Ciao, cazzo, io me ne vado.
* data di pubblicazione sul sito, 01.04.2008.