1 MAGGIO: SINDACATI A RAVENNA, PIU’ REDDITO E SICUREZZA *
RAVENNA - "Più reddito, più sicurezza": é questo il tema della manifestazione nazionale dell’ 1 maggio promossa quest’anno da Cgil, Cisl e Uil a Ravenna. "Quasi un evento - hanno sottolineato i tre segretari sindacali ravennati Costantino Ricci, Giorgio Graziani e Riberto Neri presentando l’appuntamento - che sia stata scelta una città di medie dimensioni. Di solito la Festa nazionale viene organizzata in un grande centro. Ma Ravenna è stata teatro della più drammatica tragedia sul lavoro del dopoguerra: la morte dei 13 operai all’interno della Mecnavi, il 13 marzo 1987. Oggi che il tema della sicurezza è in primo piano, la scelta di Ravenna è quindi ’simbolica’ dell’importanza della qualità del lavoro". I tre segretari nazionali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti parleranno alle 11,30 di giovedì dal palco allestito ai Giardini pubblici. Prima di loro ci sarà un breve saluto del sindaco Fabrizio Matteucci. "Da quel 13 marzo 1987 - hanno ricordato i sindacalisti ravennati - sono stati fatti importanti passi in avanti, e l’ultimo esempio è l’accordo per la sicurezza al porto. Ma la provincia di Ravenna è al quarto posto per numero di infortuni, quindi non si può abbassare la guardia. Ravenna è una città evoluta e sviluppata ma convivono irregolarità ed evasione fiscale. Nel primo caso significa che la sicurezza è trascurata, nel secondo che laddove c’é evasione non c’é equità fiscale. Per i salari, riteniamo che la detassazione degli straordinari non risolva tutti i problemi: va data più forza alla contrattazione territoriale che, in realtà sindacalizzate come la nostra, può significare notevoli miglioramenti per i lavoratori". Due i punti in cui si concentreranno i partecipanti alla festa nazionale: piazza Baracca per i ravennati e i lavoratori provenienti dal resto della Romagna, la piazza dello Stadio per coloro che vengono da altre province italiane. In serata è previsto il concerto della Pfm. Durante il giorno ci saranno intrattenimenti musicali e giochi per bambini.
ROCK IN PIAZZA E RACCOLTA CONTRO MORTI LAVORO
Piero Pelù, Tiromancino, L’Aura, Linea 77, Ascanio Celestini e Giuliano Palma&The Bluebeater si aggiungono al cast del Concertone del Primo maggio a Piazza San Giovanni promosso dai sindacati, condotto quest’anno da Claudio Santamaria. Al concerto sarà inaugurata una raccolta fondi dal titolo ’Basta morti sul lavoro’ e le immagini della maratona in diretta (in alta definizione) su Raitre diventeranno un dvd i cui proventi confluiranno nell’iniziativa. Molti gli omaggi alle canzoni del ’68 e ai 70 anni di Adriano Celentano da parte dei tanti artisti presenti, tra cui Subsonica, Elio e le Storie Tese, Caparezza, Tricarico, Max Gazze’, Afterhours, Irene Grandi con Baustelle, Enzo Avitabile e i Bottari con Manu Dibango, Marlene Kuntz, Aprés la Classe, Raizx, Sud Sound System, Bisca Zulu con Enrico Capuano e la All Star Jazz Band, guidata da Stefano Di Battista. Alla presentazione erano tra gli altri presenti il presidente e il dg Rai, Claudio Petruccioli e Claudio Cappon, il direttore di Raitre Paolo Ruffini, il segretario della Uil Luigi Angeletti, della Cisl Raffaele Bonanni e Fulvio Fammoni della segreteria nazionale Cgil.
Hillary, Obama e gli operai
di Immanuel Wallerstein *
In tutto il mondo il 1° maggio è celebrato come la festa dei lavoratori. Unica eccezione gli Stati Uniti. L’ironia è che il 1° maggio si celebra in memoria di un evento americano, la rivolta di Haymarket a Chicago. Il 1° maggio 1886 in molte città americane i lavoratori furono impegnati in uno sciopero generale in difesa delle otto ore lavorative. A Chicago, 80 mila lavoratori marciarono per questo. Al quarto giorno di manifestazioni esplosero le violenze. Chi e come le provocò non è ancora chiarito. Alcuni poliziotti furono uccisi. Come conseguenza degli incidenti, i leaders dello sciopero furono tutti arrestati e quattro di loro furono condannati a morte con l’accusa di omicidio. Anche se erano sindacalisti immigrati dalla Germania, morirono cantando la Marsigliese, una espressione della solidarietà di classe internazionale. Nonostante questo, i politici negli Stati Uniti hanno sempre provato a minimizzare l’importanza dello scontro di classe, dicono che non sia uno dei temi della politica americana, ed è questa una delle ragioni per cui non si celebra negli Stati Uniti il 1° maggio.
Siamo nel 2008, ed è in corso una dura corsa per la presidenza degli Stati Uniti. C’è una competizione in campo Democratico per la nomination. In lizza una donna e un afro-americano. Il candidato per i Repubblicani è un uomo bianco. All’inizio, tutti hanno negato che la questione della "razza" e del genere fossero un problema. Ma man mano che la competizione è diventata più feroce, sia la "razza" che il genere sono venuti alla ribalta. Ma tutti continuano a negare che la questione di classe sia un tema.
L’incrocio tra "razza", genere e classi è una delle vecchie storie del moderno sistema mondiale. E’ al centro della storia politica degli Stati Uniti. Il 1848, è stato un anno di importanti turbolenze politiche in tutto il mondo. La Francia assisteva alla prima rivoluzione sociale della sua storia moderna, e in tutta Europa vi furono sommosse nazionaliste, tanto che gli storici la chiamarono "la primavera delle Nazioni". Negli Stati Uniti l’evento più importante fu la Seneca Falls Convention, che viene indicata da molti come la fondazione del movimento femminista americano. La sua famosa "Dichiarazione dei sentimenti" del 20 luglio 1848, che riprendeva la dichiarazione di Indipendenza, inziava così: "Riteniamo chiare di per sé le seguenti verità: che tutti gli uomini e le donne sono stati creati uguali". Tra le lamentele elencate nel documento c’era il fatto che le donne erano deprivate "dell’inalienabile diritto al voto", diritto che sarà poi riconosciuto "anche al più ignorante e al più indegno degli uomini, sia indigeni che stranieri".