L’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia lancia un appello

Lodi: Il comandante Clementi nega l’esistenza della mafia. Giulio Cavalli è in pericolo.

è inaccettabile che Giulio Cavalli e chi, come lui, denuncia giornalmente le pesanti e comprovate infiltrazioni mafiose nel territorio lodigiano ed in quello lombardo, passino per gli invasati di turno.
martedì 24 marzo 2009.
 

“Leggiamo oggi su “Il cittadino” di Lodi, un’intervista al comandante provinciale dei carabinieri Fabrizio Clementi secondo cui la mafia, nel suo territorio, non esisterebbe”.

Lo affermano in una nota i componenti dell’ Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia per voce di Salvatore Borsellino, fratello del Giudice Paolo e membro dell’ associazione, che si dice “preoccupato per le dichiarazioni rilasciate dal tenente colonnello Fabrizio Clementi”.

“Se un alto graduato delle forze dell’ordine - ha affermato Borsellino - a fronte delle comprovate infiltrazioni nel tessuto economico di Lodi e provincia denunciate da un’ allarmante relazione della DIA di Milano, fa una simile affermazione, significa che le cosche, fortemente presenti nel territorio lodigiano, hanno la strada libera per continuare a fortificare le proprie attività illecite poiché da oggi sanno che non esiste alcuna forma di controllo e di attenzione verso il fenomeno da parte delle forze dell’ordine”. “Ma c’è anche un altro aspetto che ci desta non poca preoccupazione. La sicurezza di Giulio Cavalli, attore famoso per le sue ridicolizzazioni delle cosche mafiose, mittente di numerosi atti intimidatori proprio a Tavazzano, in provincia di Lodi, è affidata al Comandante Clementi. Come può - si chiede Borsellino - una persona che nega l’esistenza stessa delle mafie nel suo territorio difendere Giulio Cavalli dalle “attenzioni” dei clan?” “Se fosse vero, come dice Clementi, che Lodi è un territorio “immune” dalle infiltrazioni mafiose vorrebbe dire che Giulio Cavalli è un folle e che quelle scritte intimidatorie comparse a Lodi magari le ha ideate e fatte da solo. Così, in un pomeriggio di noia, per passare il tempo”. “Le dichiarazioni del Comandante Clementi sono quanto di più deleterio possa essere per la lotta alla mafia ed è inaccettabile che Giulio Cavalli e chi, come lui, denuncia giornalmente le pesanti e comprovate infiltrazioni mafiose nel territorio lodigiano ed in quello lombardo, passino per gli invasati di turno. Non solo. Il Comandante preposto alla tutela di Cavalli, con le sue dichiarazioni, ha messo in atto un pericolosissimo meccanismo poiché negando l’esistenza della mafia ha di fatto dato il via libera a chi vorrebbe intraprendere azioni poco benevole nei confronti dell’attore e regista lodigiano, comunicando loro che le forze dell’ordine non hanno alcuna forma di attenzione nei confronti delle mafie e di conseguenza nessuna preoccupazione per la sicurezza dell’attore”.

“Le mafie - ha chiosato Borsellino - a Lodi esistono ed operano in modo capillare e pressoché indisturbate e noi non permetteremo che l’attenzione nei confronti di Giulio e di chi combatte, con diversi strumenti, le mafie insediatesi a Lodi, si abbassi. A breve Giulio porterà il suo spettacolo a Lodi e provincia. Chiediamo che la sua sicurezza sia affidata a persone competenti, informate sui fatti e consapevoli del rischio che corre”.

Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia


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