Giustizia

Mediaset, rinvio a giudizio per Berlusconi: è un polverone, non c’entro nulla

Accusato di corruzione in atti giudiziari insieme a Mills nel processo stralcio sui diritti tv: saranno processati a partire dal 13 marzo 2007 a Milano
martedì 31 ottobre 2006.
 

(Adnkronos/Ign) - Saranno processati a partire dal 13 marzo 2007 a Milano Silvio Berlusconi e l’avvocato inglese David Mills, entrambi accusati di corruzione in atti giudiziari nel processo stralcio sui diritti tv. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari Fabio Paparella al termine di una lunga e contrastata udienza nel corso della quale il giudice è stato ancora una volta ricusato dai difensori dei due imputati.

La notizia del rinvio a giudizio ha raggiunto il Cavaliere ad Arcore. E avrebbe lasciato Silvio Berlusconi ’’molto amareggiato’’, ma ’’sereno’’, perché innocente. L’ex premier, riferisce chi ha avuto modo di parlargli in queste ore, ha preso atto della decisione del tribunale di Milano, senza nascondere tutta la sua delusione perché non è stata ascoltata la sua versione dei fatti, che lo scagionerebbe da ogni accusa. Nessuna dichiarazione ufficiale, quindi, ma in privato il presidente di Forza Italia avrebbe sottolineato la sua estraneità, visto che nel processo ci sono i documenti che provano che il denaro dell’asserita corruzione proviene dall’armatore napoletano Diego Attanasio. A tal proposito, riferiscono fonti della Cdl, il leader azzurro considererebbe la vicenda un nuovo polverone sollevato ad arte e il rinvio fondato più su elementi di natura politica che su prove giudiziarie.

’’E’ andato tutto secondo copione - ironizza il difensore del leader di Forza Italia Nicolò Ghedini - e abbiamo avuto una decisione annunciata. Il gup - aggiunge il legale - non ha atteso nemmeno la decisione che la Corte di Cassazione si appresta a formulare rispetto alla nostra prima istanza di ricusazione. Il gup, in una precedente ordinanza, aveva dichiarato la decisione di attendere questa pronuncia. Ma poi, su richiesta del pm - conclude Ghedini - ha fatto il contrario e ha deciso anche quando non poteva farlo’’.

Il 17 settembre scorso infatti, i difensori di Berlusconi e Mills avevano presentato un’istanza di recusazione nei confronti del giudice Fabio Paparella perché, a loro giudizio, si era già espresso nel momento in cui aveva disposto il rinvio a giudizio nell’ambito del procedimento principale sui diritti Mediaset. Procedimento quest’ultimo che vede imputati, ancora una volta, Silvio Berlusconi e David Mills. Ma la Corte d’appello di Milano aveva respinto la richiesta di un ’nuovo’ giudice da parte delle difese, le quali si erano rivolte alla Corte di Cassazione che sul punto non si è ancora espressa. Oggi nel corso dell’udienza a porte chiuse, proprio mentre il gup Paparella stava per leggere il suo decreto di rinvio a giudizio, i difensori hanno ’bloccato’ i lavori presentando una nuova istanza di recusazione nei confronti del giudice. Paparella, però, dopo circa una mezz’ora, ha riconvocato le parti per procedere ugualmente alla lettura del decreto.

A caldo il portavoce del presidente di Forza Italia Paolo Bonaiuti commenta: ’’Il processo di Milano? E’ un altro colpo basso contro Silvio Berlusconi che non ha nulla a che fare con la giustizia e molto con la politica’’. Mentre per Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia: ’’Ancora una volta le lancette dell’orologio della magistratura politicizzata si sono sincronizzate ai tempi della politica, e in particolare rispetto alle difficoltà e alla crisi dell’attuale governo’’.

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