Polis e misericordia

O Governatore Bassolino alle grandi manovre per (ri)diventare sindaco di Napoli con “Sudd”: due “d” come sudditanza...

mercoledì 17 giugno 2009.
 

Dal blog di Roberto Galullo

Ore 9.27 di venerdì 24 aprile. Sul blog di Antonio Bassolino ‘O Governatore, un tal Gianni De Luca scrive testualmente: “Leggo dal web e da qualche giornale che Bassolino pensa a una Fondazione. Sono un sincero iscritto al Pd. Sono stato il fondatore di una lista civica a sostegno della prima candidatura a sindaco di Bassolino. Ho la triste sensazione di non avere più interlocutori politici di partito. Ognuno si fa il suo e chi è iscritto al Pd finisce per restare senza riferimenti. Forse erano meglio le correnti”

E’ vero ciò che scrive il blogger bassoliniano pentito?

Può essere vero che colui il quale ha ridotto la Regione allo stato in cui è, pensi a una Fondazione che - lo si legge in controluce nelle parole del blogger - rappresenti il trampolino di lancio per rioccupare la poltrona di sindaco di Napoli dove è già passato negli anni Novanta lasciando vivi ricordi mediatici e poco più?

Può magari anzichè presentarsi direttamente, far eleggere un suo clone da "governare" direttamente?

Può essere vero che il già indagato Bassolino che non ha mai risolto il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti né da primo cittadino né da Governatore, si ricandidi a quella poltrona?

Può essere vero che colui il quale ha gestito un enorme potere senza risolvere mai “un grande problema uno” della sua regione, come a esempio la sanità, divorata da un immenso buco miliardario, si ricandidi a sindaco?

Può essere vero che ‘O Governatore - anziché rifugiarsi in un’isola deserta - si (ri)lanci senza vergogna in questa avventura?

Può essere vero che questa Fondazione - in barba alle leggi di gravità politica - possa rappresentare un futuro partito trasversale per l’intero Mezzogiorno, insomma la Lega dei terroni contro quella, già devastante, di Borghezio, Bossi e compagnia ruttando?

Potrei andare avanti così per ore ma la domanda è sempre la stessa: tutto ciò è possibile?

Sì. E’ possibile.

IL “VELINO” E LA FONDAZIONE DI BASSOLINO

Qualche giorno prima della lettera sul blog di Bassolino - che, per la precisione, non ha raccolto commenti o smentite a quanto ho potuto vedere - il Velino, agenzia stampa di informazione solitamente ben introdotta nelle trame di potere, aveva scritto quanto segue: “Nel solco di «Red» ma guarderà a Sud. Già molti sponsor politici: da Cozzolino a Oddati. «Sud» sarebbe l’acronimo di «Sinistra unita e democratica». È l’associazione a cui sta lavorando il governatore Antonio Bassolino. Una sorta di «Red» (creatura di D’Alema), che guarda però al Mezzogiorno d’Italia. Secondo informazioni riservate raccolte dall’agenzia Il Velino, ci sarebbero lavori in corso già da alcune settimane. Con un duplice scopo: Bassolino aspirerebbe a diventare paladino delle istanze meridionali, preparandosi contemporaneamente alla possibile debàcle del Pd alle elezioni europee. A spingere in tal senso, soprattutto dopo il no di Franceschini alla candidatura di sindaci e governatori per Strasburgo, sono i fedelissimi di Bassolino, i vari pasdaran come Antonio Marciano, Gianfranco Nappi, Diego Belliazzi, Tino Santangelo con Andrea Cozzolino e Nicola Oddati in seconda fila, ma consenzienti al progetto a lungo respiro. Circolerebbe anche lo statuto di questa associazione, sullo stile delle Fondazioni dalemiane «Italianieuropei» e «Red», pronte a trasformarsi in un nuovo soggetto politico che dialoghi con i vendoliani a livello nazionale: sarebbero disposti ad aderire a “Sud”, infatti, anche i “bassoliniani” rimasti in Rifondazione comunista come Corrado Gabriele e Vito Nocera, contrariati dalla decisione di Ferrero di inviare un commissario a Napoli”

SUD NON HA UNA D MA DUE: LO DICE REPUBBLICA

Quando è uscita la notizia un giornale come Repubblica ha confinato il 15 aprile nelle pagine della cronaca locale una notizia che avrebbe meritato ben altro spazio soprattutto alla luce di quanto il giornalista Angelo Carotenuto era riuscito ad ottenere, vale a dire la bozza della Fondazione che si chiamerebbe Sudd con due d, come il testo teatrale del ’74 di Leo De Berardinis.

Non dunque Sud - Sinistra unita e democratica - ma Sudd come Sinistra unita democratica e diritti. Sudd, dico io, come sudd...itanza nei confronti dei più bassi istinti della politica.

LA BOZZA DELLA FONDAZIONE BASSOLINIANA

Nella bozza, la Fondazione - come il mitico Gigi Marzullo - si fa le domande e si dà pure le risposte: tutto da sola e tutto in casa, come nelle migliori democrazie. «È necessario riaccendere e raccogliere passioni, entusiasmo, idee, voglia di partecipazione». Con chi si chiede Repubblica? Eccoli: «Vogliamo farlo insieme a coloro i quali hanno partecipato a quel cimento o lo hanno criticato». Cimento? Quale? Ma vi rendete conto:ma chi è il letterato che ha redatto il documento?

L’autocritica, nota il collega Carotenuto, è in 5 righe. «È innegabile - si legge - che sulla nostra realtà hanno pesato e pesano come macigni alcune emergenze, a partire dall’emergenza rifiuti, con il suo portato di grave disagio, per interi territori stretti nella morsa di una crisi sociale e civile. Non possiamo e non intendiamo rimuovere questa questione, perché è esistita ed è stata avvertita in tutta la sua portata da tutti noi, dai cittadini, dal nostro popolo». Aggiungendo che «tanti pezzi di territorio hanno vissuto il tentativo di costruire un’esperienza, un cambiamento reale nella vita dei cittadini: lo si è fatto "sporcandosi le mani" nelle sfide politiche e nelle scelte di governo. Si sono ottenuti successi importanti, compiuto errori e conseguito sconfitte».

LA LETTURA IN CONTROLUCE DELLA BOZZA E LA PRESENTAZIONE DELLA FONDAZIONE...RIMANDATA

Sempre Repubblica ci informa che la Fondazione avrebbe dovuto essere presentata a ridosso delle elezioni europee, forse per far sentire il fiato sul collo ai dirigenti locali e nazionali del Pd, divisi tra chi ama e chi detesta “Bassolino da Afragola”.

Fatto sta che - maliziosamente e perfidamente - ora gira voce insistente a Napoli che, invece, sarà presentata ai primi di luglio...a sconfitta del Pd incamerata, anche se Bassolino fa finta di pensarla in maniera contraria.

Quel che inquieta della bozza (e sia chiaro che tale la presento io e così l’ha presentata Repubblica) è un passaggio che potrete leggere (allego la bozza in fondo a questo post) a pagina 3.

La Fondazione - che si presenta come la futura Lega del Sud intenta a raccogliere innanzitutto i trombati delle tante anime della sinistra estrema e radicale - asserisce che deve “produrre un determinante shock politico e di profilo identitario e programmatico per una nuova stagione...Per tutto questo è necessario e non più rinviabile un forte rinnovamento della politica...”

Ebbene trovo questa mancanza di spregiudicatezza intollerabile: una classe dirigente che ha condotto la Campania allo sfascio cita shock, ripropone e clona se stessa (con l’ausilio di altre amebe politiche) come “depuratore della politica marcia” (passatemi la frase). Ma vi pare possibile tutto ciò? La risposta è: sì.

SUDD: E’ TUTTO VERO, PAROLA DI

RIVELLINI E DI UN BASSOLINIANO TROMBATO

Ora, visto che mi fido (quasi) solo di me stesso, chiamo due amici e conoscenti tra i tanti che ho a Napoli e che coltivo da quando scrivevo di Bassolino, rifiuti e sanità. Ma non ora, che è facile anche per l’ultimo dei quaquaraqua della penna, visto che Bassolino è in difficoltà. No, ne scrivevo 4, 3 e 2 anni fa, quando Bassolino non si doveva neppure nominare! Ha tentato in tutti i modi di fermarmi ma grazie all’allora direttore Ferruccio de Bortoli, ha trovato un muro alle sue pretese.

Uno è stato appena eletto eurodeputato a Strasburgo tra le fila del Pdl e l’altro, invece, è stato scaricato da Bassolino nei mesi scorsi. Con loro ho voluto verificare cosa sanno e cosa potevano raccontare.

L’uno racconta e si diverte, l’altro racconta e ha paura, tanto che letteralmente mi dice: “io ci tengo ad avere un buon rapporto con lei e mi fido ma mi raccomando, non scriva il mio nome che sennò sono finito!” Evviva il coraggio della politica. Evviva la democrazia nel Pd napoletano! Evviva l’opposizione interna! All’anima dello shock...

Partiamo da Enzo Rivellini, volato a Strasburgo con 106.103 voti nelle ultime europee. “Lo sanno anche i sassi - mi dice Rivellini - che Bassolino si sta spianando la strada per il ritorno al Municipio di Napoli con questa Fondazione. Ma punta anche a farne un movimento trasversale al Mezzogiorno. Fai una cosa: per averne certezza chiama...beep... beep ...E’ stato trombato e ha il dente avvelenato, vedrai che parla”. Come? dico io, ma proprio.....beep...beeep ...”Si, si - risponde Rivellini - proprio lui...”

E così chiamo e mi aspetto il petto in fuori di un cuor di leone. Trovo invece la panza in dentro dopo il ruggito del coniglio.

L’interlocutore parla ma solo senza essere citato. Va bene, meglio di niente. “Bassolino - mi spiega quello che ora in avanti chiamerò ufficialmente “beep beep” - ha una rete che ormai punta alla sua valorizzazione e al recupero della sua immagine. Vuole forzare, visto che il suo ciclo in Regione è finito e presentarsi come il paladino di Napoli e del Mezzogiorno. La invito però a riflettere su una cosa...”

Prego, faccio io, cercando ancora di convincerlo a parlare senza timore. “Tutto il sistema bassoliniano, tutta la corazzata bassoliniana, che cosa hanno prodotto alle ultime elezioni europee?”, mi chiede.

Lo so, ma casco dal pero. “Glielo dico io - afferma sicuro “beep beep” - hanno prodotto solo 136.859 voi dati all’indagato Cozzolino, spedito in Europa, di cui appena 10-15mila raccolti a Napoli. Altri personaggi, compresa quella Capacchione mandata allo sbaraglio, hanno raccolto insieme centinaia di migliaia di voti. Così come è stato mandato allo sbaraglio Luigi Nicolais che si era opposto ad un certo punto alla sua forma di potere”.

Già, la collega Capacchione che senza lo straccio di un aiuto degno di questo nome ha preso 73mila voti. Una domanda: ma la questione morale nel Pd, caro Franceschini dal ciuffo alla Morgan dei poveri, che fine ha fatto la questione morale? Dov’ era il sostegno a una giornalista che vive blindata perché la camorra vuole farla fuori? Meglio che la macchina - la gioiosa macchina da guerra di dalemiana memoria - si sia mossa per gli indagati (non solo Cozzolino ma anche Angelo Montemarano, vicere della Campania, re della sanità campana, indagato per corruzione e atti contrari al dovere d’ufficio che, intelligentemente, Bassolino ha fatto di tutto per togliere di mezzo, con la beffa che non è stato eletto a Strasburgo)?

Dove era il Pd non lo so ma so che Bassolino ha rialzato la cresta alla grande, come dimostra ancora sul suo blog (www.antoniobassolino.it). Ieri Berlusconi ha affermato che il Pdl caccerà Bassolino dalla Regione (temo al pensiero di chi proporrà l’amico di Noemi per il Pdl) e Bassolino che fa? Invece di cogliere la provocazione risponde che non può più essere eletto (e secondo lui Berlusconi non lo sapeva?) e che “in ogni caso cercherò di fare il possibile perché non vinca neppure l’anno prossimo contro il candidato di una nuova alleanza democratica e meridionalista. La partita è aperta”. Insomma, si è fatto l’identikit su misura.

ECCOLA LA NAPOLI CHE NON STA CON BASSOLINO, CHE INTANTO PREPARA LA SQUADRA DI GOVERNO...

Chiedo allora a “beep beep”: ma se ci sono tanti voti contrari e tanta (supposta) opposizione, come fa Bassolino a essere sicuro di farcela nella corsa per Napoli? “Perché è una macchina da guerra - mi dice - e piazza sempre gli uomini giusti al punto giusto. Ha contato le sue ultime mosse?”

Ovvio che sì, altrimenti non avrei deciso di scriverne, ma lascio che sia “beep beep” a parlare. “Claudio Velardi, fedelissimo di Bassolino - afferma - si è dimesso da assessore con delega al Turismo. Stia certo che sta già lavorando per ricostruirne l’immagine da far splendere alle amministrative del prossimo anno. Cozzolino è volato a Strasburgo lasciando l’assessorato regionale alle Attività produttive. E chi chiama ‘o guaglione?”

Gia chi chiama? “Per sostituire Velardi - prosegue imperterrito “beep beep” al quale giocoforza ho garantito l’anonimato - chiama Riccardo Marone, che per sette anni ha ricoperto la carica di vicesindaco a Napoli proprio con lui. E per sostituire Cozzolino chiama a sé Gianfranco Nappi, attuale capo della segreteria politica del presidente della Regione. Tutto chiaro? Mi raccomando...non esisto...non esisto...”

E come no, cuor di leone e ruggito da coniglio, non esiste (su un foglietto ho segnato anche l’ora dell’intervista: 14.40 del 16 giugno 2009, peccato non averlo registrato, non ero più a Radio24 a quell’ora...) ma di certo esistono le garanzie che Bassolino ha affidato al Corriere del Mezzogiorno il 9 giugno. “’Na cosa ‘a vota. Il Pdl prende tre province ma non conquista Napoli. Stanno scricchiolando (!!!!???? n.d.a.) e dunque la partita per la Regione e per la Campania è tutta da giocare”.

Chiaro? Chiarissimo, fino a prova (magari giudiziaria) contraria...

roberto.galullo@ilsole24ore.com


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