Ansa» 2009-07-02 16:39
STRAGE VIAREGGIO, BILANCIO SALE A 19 MORTI
VIAREGGIO (LUCCA) - Sono salite a 19 le vittime dell’esplosione di Viareggio. Una donna è infatti morta oggi nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Versilia. Lo ha reso noto in conferenza stampa il direttore generale della Asl 12 Giancarlo Sassoli.
’’Si fa una ipotesi probabile: quella del cedimento di un componente meccanico’’, ha affermato Cicala. Il cedimento ha poi provocato ’’il rovesciamento del primo vagone’’. ’’Purtroppo - ha aggiunto - si e’ aperta una falla su una cisterna del primo vagone con fuoriuscita di gpl’’.
Per tre vittime dell’esplosione avvenuta tre notti fa alla stazione di Viareggio non ci sono elementi che possano indicarne l’identita’. E’ quanto emerso durante la conferenza stampa convocata a Lucca dagli investigatori riguardo l’inchiesta. In base a quanto emerso, le persone per cui l’identificazione e’ certa sono tre: Elena Iacopini, 32 anni di Viareggio, Ilaria Mazzoni, 36 anni di Viareggio e Maria Luisa Carmazzi, 49 anni, di Viareggio. La prima abitava in via Porta Pietrasanta mentre le altre due in via Ponchielli. In queste due strade, oggi sotto sequestro, sono avvenuti i crolli delle palazzine. Gli investigatori - erano presenti il procuratore Aldo Cicala, il primo dirigente del commissariato Leopoldo Laricchia e i dirigenti della Polfer toscana Pierluigi D’Angelo e la dottoressa La Spina - hanno spiegato che le persone ancora da identificare sono 15, ma che per 12 di loro ci sono elementi per l’attribuzione dell’identita’.
Ansa» 2009-07-01 09:45
STRAGE VIAREGGIO, 16 MORTI
VIAREGGIO - E’ salito a 16 il numero delle vittime dell’esplosione del gpl, contenuto in un carro cisterna, avvenuta alla stazione di Viareggio nella notte tra lunedì e martedì. I feriti sono 34, e 12 di loro sono gravissimi.
Erano due bambini le ultime vittime accertate della strage: una bimba di tre anni, di origini non italiane, che era ricoverata all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma; e Lorenzo, due anni e mezzo, che invece era stato trasferito all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Entrambi avevano ustioni nel 90% del corpo.
Durante la notte sono proseguite le operazioni per la messa in sicurezza della zona del disastro e per la ricerca dei dispersi, sul cui numero non c’é ancora certezza: alcune fonti parlano di una persona, altre di tre. I vigili del fuoco hanno già svuotato sei dei 14 vagoni cisterna che componevano il treno merci deragliato nei pressi della stazione. La notte è trascorsa tranquilla per i circa 300 abitanti allontanati per precauzione dal quartiere e ospitati in case di amici, alberghi messi a disposizione dal Comune, nella palestra di una scuola dove è stata allestita anche una mensa, o nella tendopoli alzata davanti al Comune.
ESPLOSIONE IN STAZIONE, E’ STRAGE A VIAREGGIO *
VIAREGGIO - Stato d’emergenza per Vareggio, dopo l’esplosione alla stazione della notte scorsa. ’Lo decreteremo gia’ nel prossimo Cdm’, ha annunciato il presidente del Consiglio Berlusconi che ha visitato il luogo del disastro. Il governo - ha detto ancora Berlusconi - garantira’ la ricostruzione del 100% delle case distrutte.
Il presidente del Consiglio ha poi fornito un bilancio di 13 morti. Alle 11 persone che sono state estratte dalle macerie, se ne aggiungono altre due, fra cui una bambina, che sono morti per le ferite riportate. Sono quattro invece i dispersi.
Ma il bilancio potrebbe aumentare, perché alcuni feriti sono in condizioni gravissime ha confermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al briefing fatto in Comune con Guido Bertolaso e le istituzioni locali. "Una persona - ha detto Berlusconi - ha ustioni superiori all’80% della superficie corporea e ci sono altri casi con ustioni superiori al 70%".
Il numero dei 13 morti e’ confermato anche dalla Asl 12 di Viareggio. Al momento, 11 deceduti nell’obitorio dell’ospedale Versilia più due donne morte negli ospedali di Massa e Pisa: viene così aggiornato il dato fornito dalla stessa Asl secondo cui le vittime accertate erano 16.
BERLUSCONI CONTESTATO
Berlusconi e’ stato accolto da applausi ma anche fischi e urla di ’buffone’. Appena arrivato nella sede del Comune di Viareggio è stato accolto da alcune centinaia di persone: alcuni lo hanno applaudito, ma in molti lo hanno fischiato urlando ripetutamente ’buffone’.
La contestazione nei confronti del premier è proseguita anche dopo l’ingresso del Cavaliere nella sede del comune, che è stata blindata dalle forze dell’ordine. Delle circa 300 persone che si trovano davanti al municipio molti hanno ripetutamente urlato "Buffone buffone" all’indirizzo di Berlusconi, rivolgendogli anche offese.
Davanti al comune si trova anche un gruppetto di sostenitori del Cavaliere, meno nutrito, che sta applaudendo nei suoi confronti. Al suo ingresso nella sede del comune Berlusconi non ha risposto alle offese limitandosi a salutare chi lo applaudiva. Nella piazza del comune le fazioni pro e contro Berlusconi si stanno sfidando a colpi di slogan.
Il premier aveva effettuato un sopralluogo alla stazione dove la scorsa notte è esplosa una cisterna carica di gpl. Berlusconi si era soffermato con i vigili del fuoco chiedendo spiegazioni sul tipo di intervento che si sta realizzando ed è passato davanti alle abitazioni che sono crollate e dove si stanno cercando ancora i dispersi.
PAPA, DOLORE CHE COLPISCE L’INTERA CITTA’
Appresa la notizia dell’incidente alla stazione di Viareggio, Benedetto XVI esprime "profonda partecipazione" al "dolore che colpisce l’intera città’" e mentre prega "per quanti sono tragicamente morti" invoca "la guarigione per i feriti". Il papa lo scrive in un telegramma inviato all’arcivescovo di Lucca, mons. Benvenuto Castellani e reso noto dalla sala stampa vaticana.
CITTA’ SCONVOLTA, TURISTI IN SPIAGGIA
I viareggini tra la stazione, l’ospedale e il Comune, i turisti in spiaggia oppure a spasso sul lungomare in costume e pareo. Viareggio è oggi una città divisa in due: l’esplosione che ha squarciato la notte ha sconvolto la vita di questa cittadina: fin dai primi istanti successivi allo scoppio del gas fuoriuscito dal vagone cisterna la gente si è riversata in strada, per aiutare i soccorritori, per cercare i propri cari, oppure soltanto per paura.
E con il passare delle ore il viavai è aumentato fino a quando davanti al municipio, dove è stato allestito il centro dei soccorsi, si é formata una piccola folla di alcune centinaia di persone, riunite in capannelli a raccontare quanto è accaduto. Diversa l’atmosfera sul lungomare dove i turisti, la maggior parte stranieri, erano quasi gli unici presenti. Come in spiaggia, tra un beach-volley, un bagno e un po’ di tintarella.
’BLOCCATI IN ESTREMIS DUE TRENI PASSEGGERI’ Secondo la testimonianza del consigliere regionale della Toscana Marco Montemagni (Gruppo misto) "e’erano due treni passeggeri in arrivo nei minuti immediatamente successivi all’incidente che ha provocato la strage nella stazione di Viareggio. Solo grazie alla velocità del capostazione i due treni sono stati bloccati".
"Se quei treni fossero arrivati in stazione sarebbe stata una vera ecatombe - aggiunge Montemagni -. A bordo c’erano centinaia di passeggeri. Il comportamento del capostazione conferma che Ferrovie dello Stato deve desistere dalla sfrenata corsa verso l’automazione. Il fattore umano resta decisivo".
BERTOLASO,2 GIORNI PER OK CIRCOLAZIONE
Tra due giorni dovrebbe essere riattivata la linea ferroviaria dopo l’incidente alla stazione di Viareggio. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, sottolineando che "ci vorranno almeno ventiquattr’ ore per svuotare dal gas le cisterne e altre ventiquattro per riattivare la linea ferroviaria". Quanto alla ricerca dei dispersi, il capo della Protezione civile ha aggiunto che si scaverà fin quando "non avremo la certezza che non vi saranno più persone" e ha ribadito che il numero delle vittime è probabilmente destinato a salire in quanto qualcuno dei feriti non ce la farà.
TRENITALIA, MODIFICHE A PERCORSI
A causa dell’incidente di Viareggio, la circolazione ferroviaria sulla Direttrice Tirrenica è interrotta tra le stazioni di Pisa e Forte dei Marmi. Le Fs hanno quindi adottato provvedimenti di circolazione alternativa per i treni interessati. Ecco il programma: per quanto riguarda i treni a media e lunga percorrenza, al momento sono 12 quelli deviati, 17 i convogli che hanno subito limitazioni di percorso e sostituiti parzialmente con bus, 7 quelli cancellati. I ritardi per i convogli diretti da Sud verso Torino sono compresi tra i 60 e i 240 minuti. Questo perché i treni, una volta giunti a Pisa, vengono deviati in direzione Firenze per poi continuare verso Bologna, Piacenza, Alessandria e Torino. Tra Bologna e Piacenza alcuni treni hanno subito ulteriore ritardo a causa di un suicidio mortale tra le stazioni di Rubiera e Modena. I treni della Direttrice Tirennica che servono la Liguria e il Piemonte meridionale subiscono ritardi medi di 60 minuti in quanto i convogli della lunga percorrenza provenienti da Torino vengono attestati a La Spezia e quelli in arrivo da Roma a Pisa. Tra Pisa e La Spezia sono i bus sostitutivi a garantire la mobilità. E’ stato attivato, inoltre, il numero verde gratuito 800 892021 per tutte le informazioni sulle modifiche del percorso dei treni. Ulteriori informazioni, costantemente aggiornate, saranno disponibili su i new media del Gruppo Fs, FSNews Radio e FSNews, che daranno ampio spazio ai provvedimenti di circolazione alternativa. Il Gruppo FS ha istituito un’Unità di Crisi Nazionale che coordina costantemente i centri operativi dislocati sul territorio, in sintonia con i provvedimenti adottati dalla Protezione Civile.
VIAREGGIO: ESPLOSIONE IN STAZIONE, I MORTI SONO 15 *
VIAREGGIO (LUCCA) - Sono al momento 15 i morti tra cui due bambini, 36 i feriti di cui 12 sono gravissimi, un migliaio le persone evacuate e si scava per cercare i dispersi. E’ il primo bilancio delle tre violente esplosioni e del vasto incendio provocate dalla fuoriuscita di gpl dalle cisterne trasportate da un convoglio merci deragliato intorno alla mezzanotte vicino alla stazione di Viareggio (Lucca) che attraversa il centro. Due palazzine sono crollate. Altre cinque sono state coinvolte dall’incendio e si scava ancora alla ricerca di persone disperse. Tra i feriti ci sono due bambini. Uno è grave ed è ricoverato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze con ustioni in gran parte del corpo. L’altro al Bambin Gesù di Roma. I feriti, tra cui molti ustionati, sono stati distribuiti tra gli ospedali di Pisa, Massa Carrara, Firenze, Parma, Roma e Genova. "Ho sentito un esplosione e sono uscito in strada insieme ad altri volontari - ha raccontato un volontario della Croce verde di Viareggio la cui sede è stata travolta dall’incendio - e ci siamo trovati le fiamme di fronte a noi e, purtroppo, un corpo carbonizzato a terra. E’ stata una scena terrificante". "Abito vicino al luogo dove c’é stato l’incidente e ho visto una scena apocalittica" ha testimoniato invece il sindaco di Viareggio Luca Lunardini. "Uno dei vagoni è deragliato - ha spiegato il comandante del corpo nazionale dei vigili del fuoco Antonio Gambardella che dal centro operativo del Viminale sta coordinando le operazioni di soccorso - e si sono susseguite diverse esplosioni". Quanto alle cause, Gambardella non si è sbilanciato, limitandosi a dire che secondo alcune testimonianze sembra che il treno sia entrato in stazione con i freni in fiamme. I vigili del fuoco sono giunti in forze sul luogo dell’incidente insieme a carabinieri, polizia, guardia di finanza, personale medico del 118 e volontari della protezione civile. A Viareggio è giunto il capo della protezione civile Guido Bertolaso che è in contatto col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In arrivo a Viareggio anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è in contatto con il prefetto di Lucca Carmelo Aronica mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha interrotto la sua visita ufficiale in Venezuela e ha nominato una commissione d’inchiesta. Un’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Lucca. Il treno deragliato è un convoglio merci composto da 14 vagoni e proveniva da La Spezia in direzione Pisa.
FS, CINQUE VAGONI DERAGLIATI
Sono cinque i vagoni del treno merci su cui si è verificata l’esplosione alla stazione di Viareggio che sono deragliati. Lo rendono noto le Ferrovie dello Stato, confermando che non c’é stato alcuno scontro tra convogli. "Alle 23.48 di questa notte, in prossimità della stazione di Viareggio, un carro cisterna contenente gpl, in composizione a un treno merci partito da Trecate e diretto a Gricignano, è esploso per cause in corso di accertamento" sottolineano le Ferrovie in una nota. Secondo le prime notizie disponibili "e stando all’evidenza dello scenario - proseguono - la locomotiva è regolarmente sui binari: dei 14 carri che componevano il treno, il primo, presumibilmente quello esploso, è riverso sulla massicciata, così come gli altri quattro carri successivi. Degli altri nove, due sono rimasti in posizione verticale, ma fuori dai binari, mentre gli altri sette non hanno subito conseguenze". Il treno era trainato da una locomotiva di Trenitalia, mentre dei 14 vagoni il primo è immatricolato presso la compagnia ferroviaria polacca Pkp, mentre gli altri 13 presso le ferrovie tedesche Deutsche Bahn.
DANNO A CISTERNA DITTA DI VIENNA
Apparterrebbe alla società internazionale Gatx con sede europea a Vienna, la cisterna da cui è fuoriuscito il gas che ha innescato l’esplosione alla stazione di Viareggio. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, a provocare il deragliamento è stato il primo carro merci, quello subito dietro la locomotiva, immatricolato dalle ferrovie polacche ma di proprietà, appunto, della Gatx. Il vagone avrebbe subito un cedimento strutturale: si sarebbe rotto un’asse. Ed è proprio la società con sede a Vienna, sottolineano le stesse fonti, che deve assicurare la revisione di tutti gli elementi strutturali. Il treno, precisano inoltre le fonti, procedeva a 90 chilometri orari, una velocità regolare per quel tratto di ferrovia.
MILLE PERSONE EVACUATE
Sono un migliaio le persone evacuate dalle loro abitazioni in seguito all’esplosione di un convoglio avvenuta questa notte alla stazione di Viareggio. Lo ha detto il sindaco della città, Luca Lunardini, che ha spiegato che 200 di queste sono state accolte in un centro di prima assistenza allestito nel municipio. "Nella piazza davanti al Comune - ha spiegato il sindaco - sono state installate cinque tende da campo che ospitano un centinaio di persone. Altrettante hanno passato la notte all’interno del municipio". Il sindaco ha spiegato che gli edifici crollati sono due mentre "altri 4 o 5 sono stati interessati dallo scoppio anche se non sono interamente crollati. Le altre persone sono state evacuate per una questione di sicurezza. Cercheremo di trovare accordi con gli albergatori in Versilia per ospitarle".
IL PREFETTO: 36 FERITI GRAVI
Sono 36 le persone ferite gravemente nell’esplosione avvenuta alla stazione di Viareggio in seguito all’ incidente ferroviario che ha coinvolto un treno che trasportava gpl. Fra questi, ha spiegato il prefetto Carmelo Aronica, ci sono due bambini e quindici persone sono gravissime. I due piccoli sono ricoverati il primo all’ospedale pediatrico Majer di Firenze e al Bambin Gesù di Roma il secondo. Le vittime sono tredici: fra queste alcune persone che si trovavano a passare nelle strada che costeggia la ferrovia e alcuni abitanti di due palazzine crollate in seguito allo scoppio. Danni sono visibili anche su altri edifici limitrofi. Il bambino ricoverato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze ha due anni e mezzo. Il piccolo, secondo quanto si apprende dall’ospedale, è in condizioni molto gravi: ha riportato ustioni su vasta parte del corpo. Il bambino é ricoverato in rianimazione, con prognosi riservata.
TRENITALIA, INTERROTTA DIRETTRICE TIRRENICA
A causa dell’incidente di Viareggio la circolazione ferroviaria sulla Direttrice Tirrenica è interrotta tra le stazioni di Pisa e Forte dei Marmi. Provvedimenti di circolazione alternativi sono stati adottati dal gruppo Fs. I convogli della Direttrice Torino - Genova - Roma potranno subire ritardi, deviazioni di percorso e possibili cancellazioni. I convogli del trasporto regionale provenienti da Sud verranno attestati nella stazione di Pisa, quelli da Nord, invece, a Forte dei Marmi e i treni regionali da Est sosteranno a Lucca. Un servizio di bus sostitutivi garantirà i collegamenti tra queste tre località e le stazioni intermedie. I convogli della media e lunga percorrenza subiranno alcune modifiche di percorso. Alcuni treni diretti da Sud a Torino, arrivati a Pisa, verranno deviati a Firenze per poi proseguire verso Bologna, Piacenza, Alessandria e Torino. Altri convogli della Direttrice Tirrenica verranno attestati a La Spezia (quelli provenienti da Torino) e a Pisa (quelli da Roma) e in questo tratto di linea saranno garantiti i collegamenti con bus sostitutivi.
TRENITALIA: POSSIBILE CEDIMENTO CARRELLO
In relazione all’incidente del treno merci 50325 Trecate-Gricignano, gli elementi al momento a disposizione fanno presumere che il cedimento del carrello di uno dei primi carri cisterna sia la causa piu’ probabile di quanto accaduto. Lo comunicano le Ferrovie dello Stato in una nota. A causa di cio’ il carro sarebbe deragliato trascinando altri 4 carri. Lo svio avrebbe provocato la fuoriuscita del gas Gpl contenuto nella cisterna che si sarebbe incendiato al di fuori di questa. Non ci sarebbe stata dunque l’esplosione del primo carro cisterna come precedentemente reso noto a causa delle prime indicazioni. Il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate non aveva evidenziato alcuna anomalia
IGNOTE ALCUNE DELLE VITTIME, PARENTI IN OSPEDALE Un pellegrinaggio ininterrotto di amici, parenti e conoscenti è in corso da ore al pronto soccorso dell’Ospedale Versilia dove si è concentrata l’emergenza sanitaria causata dall’esplosione alla stazione di Viareggio. Sono ancora da identificare nove dei 10 deceduti, e fra i numerosi feriti ci sono ancora persone senza nome. Nella sala d’aspetto del pronto soccorso si avvicendano viareggini, ma anche stranieri alla ricerca di notizie di congiunti e conoscenti. "La persona deceduta da noi - ha spiegato il direttore del pronto soccorso Sergio Milletti - è stata riconosciuta dalla sorella grazie ad una catenina perché il corpo era completamente ustionato e ci sono ancora persone da identificare anche tra i feriti; per gli extracomunitari questo compito è ancora più difficile". Per molti, la speranza che i propri cari non siano tra i deceduti è che siano stati trasferiti in altri ospedali, oppure che facciano parte dei feriti a cui non è stato ancora possibile dare una identità. Al pronto soccorso sono stati curati soprattutto gli ustionati. "Si tratta di gente - ha proseguito il direttore - raggiunta dal fuoco in strada, nelle abitazioni e nei pressi della stazione. Invece i pochi traumatizzati arrivati da noi hanno avuto ferite o contusioni per cadute causate dallo spostamento d’aria provocato dall’esplosione".
* Ansa» 2009-06-30 (per aggiornamenti, cliccare sul rosso).
Un merci deraglia ed esplodono due vagoni carichi di gas: fiamme alte
L’esplosione investe cinque abitazioni, ed decine di automobili
Viareggio, treno esplode in stazione. E’ strage
In fiamme auto e palazzi: 13 morti e 35 feriti
Testiomonianze in diretta su internet: "Tanti scappavano coi vestiti in fiamme"
daL nostrO inviato MAURIZIO BOLOGNI
VIAREGGIO - Tredici morti tra cui un bambino carbonizzato, 50 feriti di cui 35 feriti ustionati in modo grave (alcuni nel 90% del corpo), altre decine di persone contuse, sotto schock, disperse, un migliaio di abitanti evacuati. E poi due palazzine distrutte e altre tre evacuate, alcune centinaia di sfollati. Lutti e devastazione in un paradiso delle vacanze al mare, Viareggio, a causa di un treno merci carico di Gpl (Gas propano liquido) che a mezzanotte deraglia in stazione e innesca l’apocalisse nel centro della città: una serie di esplosioni e l’incendio.
Il bilancio delle vittime è provvisorio. Alle sei della mattina vigili del fuoco e uomini della protezione civile stanno ancora scavando tra le macerie da cui hanno già estratti vivi tre bambini, un uomo e una donna.
"Come un terremoto, come un tornado, ho avvertito uno spostamento d’aria e il pavimento muoversi" racconta un giovane. "Dormivo, mi è piombato il lampadario addosso, sono vivo per caso" dice un altro. "Mio marito, un eroe. Mi ha preso di peso e trascinato fuori da una porta sul retro prima che crollasse tutto. Da sola, con queste gambe malridotte, operate da poco, non ce l’avrei mai fatta" aggiunge un’anziana sorretta a braccia da due volontari della protezione civile che l’accompagnano nella tendopoli allestita in piazza del municipio.
Racconti dall’inferno della Versilia. Dalle Alpi Apuane, che imbiancano del marmo di Carrara le montagne, dicono di aver visto il cielo diventare arancione. E’ poco prima di mezzanotte quando in stazione transita un treno merci, che si muove da nord verso sud, da La Spezia in direzione di Pisa, col suo convoglio di quattordici vagoni cisterna carichi gas. "Non è che andasse proprio piano, almeno a 90 all’ora" racconta qualcuno. "Il treno sferragliava sui binari, ho visto delle scintille" è la tesimonianza di un altro. Poche decine di metri ed è la catastrofe.
In quel punto la linea ferrata è costeggiata dai palazzi, in parallelo corre via Ponchielli. Il merci 50325 Trecate-Gricignano deraglia, probabilmente per il cedimento del carrello di uno dei primi carri cisterna che trascina fuori dai binari altri quattro vagoni. Solo uno dei vagoni salta in aria. Purtroppo basta a causare l’immane disastro. Le esplosioni e le fiammate investono i palazzi e la strada. Una palazzina, dove vivono 18 persone, si sbriciola. Una più piccola, monofamiliare, prende fuoco. Alla fine, crollate o gravemente danneggiate, le case coinvolte saranno cinque. Come un proiettile, un grosso pezzo di metallo investe un uomo - che risulterà essere un quarantenne extracomunitario - e lo scaraventa ad una decina di metri uccidendolo. Per lo spostamento d’aria un’altra persona vola contro un cassonetto e avrà le gambe maciullate. Una ragazza, avvolta dalle fiamme, corre in strada, grida, cerca di strapparsi i vestiti.
Scene così ce ne sono tante. Le fiamme avvolgono un gazebo dove stanno cenando alcune persone. Scattano i soccorsi. Per timore che possano espoldere anche gli altri vagoni rimasti integri, vengono evacuati altri tre palazzi. "La cabina è stata invasa dal gas, siamo riusciti a scappare - raccontano i due macchinisti, feriti in modo non grave - Siamo vivi per miracolo".
* la Repubblica, 30 giugno 2009
Ansa» 2009-07-04 11:57
VIAREGGIO: DOMANI LA CAMERA ARDENTE, MARTEDI’ FUNERALI DI STATO
VIAREGGIO (LUCCA) - Dal primo pomeriggio i parenti delle vittime di Viareggio potranno salutare per l’ ultima volta i loro cari nella camera mortuaria dell’ospedale dela Versilia. L’ospedale ha allestito nell’obitorio uno spazio in cui saranno visibili le salme delle 22 persone morte la notte dell’esplosione. La camera ardente nel Palasport di Viareggio sara’ invece pronta domani e, probabilmente, verra’ aperta alla cittadinanza lunedi’ mattina. Intanto rimangono 16 le persone ricoverate in prognosi riservata negli ospedali del centro-nord d’Italia.
Le situazioni piu’ critiche riguarderebbero almeno tre di questi. All’Ospedale Versilia, al Lido di Camaiore, sono stati trasferiti i corpi delle vittime, anche quelle provenienti da fuori Toscana. Ancora non e’ stata stabilito un orario ufficiale per l’apertura della camera ardente che si suppone possa avvenire fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio. Continuano poi le operazioni di identificazione: in base a quanto si apprende a tutte le vittime sarebbe stato attribuito un nome. Ieri sera vi erano ancora due non identificati.
I funerali di Stato si svolgeranno probabilmente martedi’ allo Stadio dei Pini. Il Consiglio dei ministri ha decretato ieri lo stato di emergenza e ha annunciato lutto nazionale.
I funerali per le vittime marocchine saranno celebrati in patria per volontà delle famiglie, come spiegato dall’avvocato Domenico Maccari, legale dell’ambasciata marocchina arrivato oggi in procura a Lucca insieme all’ambasciatore Mohammed Nabil Benabdallah che ha, tra l’altro, incontrato i familiari degli scomparsi. L’ultima vittima, morta a Pisa nel pomeriggio, si chiamava Stefania Maccioni ed era madre di tre bambini: Luca, Lorenzo e Leonardo Piagentini. Anche Luca e Lorenzo sono deceduti per l’esplosione del vagone.
Il marito Marco è ricoverato in gravissime condizioni al centro grandi ustionati di Padova. Stamani poco dopo le 10 era morto un uomo di nazionalità marocchina ricoverato a Carrara. La notte scorsa, sempre a Carrara, era morta un’altra donna. Tra i feriti, almeno cinque sono in pericolo di vita.
Le identificazioni ufficiali sono difficili per lo stato dei corpi, gravemente ustionati. A Roma, per "consentire alla protezione civile di fronteggiare con mezzi finanziari straordinari le conseguenze della sciagura e la ricostruzione", il CdM ha ha approvato lo stato di emergenza che rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2009. "Il Consiglio dei ministri - si legge nella nota della presidenza del Consiglio - ha osservato un minuto di raccoglimento e ha ricordato con grande commozione le vittime del disastro ferroviario di Viareggio. Il presidente Silvio Berlusconi, nell’esprimere il cordoglio più profondo, vivo e sentito e nel preannunciare funerali solenni per le vittime e la proclamazione del lutto nazionale, ha ribadito che saranno compiuti tutti gli accertamenti circa le modalità e le cause dell’incidente, auspicando che simili disgrazie non abbiano modo di ripetersi".
A Viareggio, intanto, si cerca di tornare a vivere. Stamani pochi minuti prima delle 6, ha fermato alla stazione il primo treno dopo il disastro. I binari disponibili per il transito sono due su otto e una rete di protezione divide in due l’area, impedendo l’accesso al luogo dell’incidente dove sono ancora in sosta alcuni vagoni del convoglio deragliato. "Dei 1100 sfollati registrati inizialmente, sono ora 80 le persone senza casa - ha spiegato il sindaco Luca Lunardini - la ’zona rossa’ é stata annullata con ordinanze progressive via via che sono state rese agibili le case nell’area circostante la strada sequestrata dalla magistratura. Rimangono ancora circa 30 edifici sotto sequestro o inutilizzabili.
Le persone senza casa potrebbero alloggiare nei 32 edifici reperiti dal Comune di Viareggio e da altri Comuni versiliesi". Il sindaco ha spiegato che, complessivamente, sono 228 le unità immobiliari rimaste danneggiate dall’esplosione; la metà (115) ha subito lesioni rilevanti mentre tra gli immobili più gravemente danneggiati figurano anche 81 abitazioni. Una prima stima minimale sull’ammontare dei danni è di almeno 20 milioni di euro.
STRAGE A VIAREGGIO
Treni-bomba, la legge dimenticata
Approvata la direttiva europea sui trasporti pericolosi, ma è ancora inapplicabile
di DAVIDE FEDERICI (La Stampa, 4/7/2009)
VIAREGGIO Le norme per il trasporto ferroviario in Europa sono un puzzle, con conseguenze facili da immaginare: un vagone collaudato in un paese permissivo circola in tutto il continente. Per fortuna l’Ue l’anno scorso ha prodotto la direttiva «Trasporto interno di merci pericolose». Sembra scritta pensando a Viareggio. Il suo spirito è semplice: stesse norme di sicurezza, stesse garanzie per tutti. Ma in Italia la direttiva non è stata ancora recepita. Il limite previsto era il 30 giugno scorso. Il giorno dell’incidente di Viareggio. Il testo della direttiva è compreso nella legge comunitaria 2008 approvata il 23 giugno scorso dal Parlamento. Per l’entrata in vigore serve però un decreto legislativo. «Purtroppo - ricorda Alessandro Rocchi, segretario della Filt-Cgil - l’Italia ha il record del ritardo nel recepimento delle direttive europee».
Il destino dei 22 morti di Viareggio non sarebbe cambiato, ma bisogna guardare anche al futuro. L’incidente, secondo i primi accertamenti, è stato causato dal cedimento dell’asse del primo carrello del convoglio. Come ha scritto ieri La Stampa, il vagone che ha ucciso 22 persone era immatricolato in Germania: le norme su controlli, revisioni e certificazione di sicurezza erano quelle tedesche. E le norme in questione prescrivono che le analisi radiografiche sul metallo dell’asse dei vagoni debbano essere compiute solo per la porzione tra una ruota e l’altra, perché più soggetta a sollecitazioni. Purtroppo, però, il pezzo si è fratturato proprio in corrispondenza della ruota. Ma che cosa c’entra la direttiva 68 con tutto questo? Il documento al punto 1 chiarisce: «Il trasporto di merci pericolose su strada, per ferrovie e per vie navigabili interne comporta un considerevole rischio di incidenti. E’ pertanto opportuno adottare misure atte ad assicurare che tale tipo di trasporto sia effettuato nelle migliori condizioni di sicurezza possibili». E’ solo l’inizio: la direttiva ha come fine «l’instaurazione di un regime comune che contempli tutti gli aspetti del trasporto interno di merci pericolose». Il punto 22 aggiunge: «L’obiettivo (...) è l’applicazione uniforme di norme di sicurezza armonizzate in tutta la Comunità e un livello di sicurezza elevato nelle operazioni di trasporto nazionale e internazionale».
Nella direttiva si parla di trasporti stradali, ferroviari e fluviali. Si dettano prescrizioni per l’etichettatura e la disposizione delle merci pericolose. C’è anche un capitolo dedicato ai vagoni cisterna che in Europa sono centinaia di migliaia. Scrive la direttiva: «Gli Stati membri possono autorizzare, sul loro territorio, l’utilizzo di cisterne e vagoni costruiti anteriormente al primo gennaio 1997 che non sono conformi alla presente direttiva, ma sono stati costruiti secondo le prescrizioni nazionali in vigore al 31 dicembre 1996, sempre che le cisterne e i vagoni in questione siano mantenuti in condizioni atte a garantire i livelli di sicurezza richiesti». I vagoni costruiti dopo il primo gennaio 1997 «che non sono conformi alla presente direttiva», ma rispettano precedenti norme possono continuare a effettuare soltanto trasporti nazionali. Il vagone che ha provocato la strage è stato costruito nel 2004, ma, secondo Mauro Moretti, ad delle Ferrovie, aveva pezzi realizzati nel ‘74 in Germania Est. Avrebbe potuto circolare liberamente in Europa con la nuova direttiva europea?
La nostra Cernobyl quotidiana
di MARCO BELPOLITI (La Stampa, 1/7/2009)
Passano rasente le case, vicino a scuole e ospedali, a fabbriche e depositi. Ogni notte e tutte le notti, piccole Cernobyl ci sfiorano senza che noi lo sappiamo, senza che nessuno lo sappia. Al mattino non ci sono più. Sono arrivate a destinazione. Attraversano l’Italia, da costa a costa la visitano tutta; transitano sotto tunnel, s’infilano sulle tangenziali, entrano nei paesi, lambiscono chiese e basiliche, viadotti e sottopassi.
Nessuno, salvo pochi o pochissimi, sa davvero cosa trasportano. Il destino è scritto in una bolla di consegna, in una fattura, in un file illeggibile. Un destino inesorabile, a volte benigno, a volte infausto. Sono in movimento. Sono il movimento stesso, indaffarato, inesausto, inesorabile. Il terrore è la realizzazione della legge del movimento, ha affermato una volta Hannah Arendt. Mentre scriveva questa frase la filosofa tedesca non poteva certo alludere al treno partito l’altra notte, come molte altre notti, carico di gas, da Trecate, vicino a Novara, per raggiungere più a sud, molto più a sud, Gricignano, in provincia di Caserta, attraversando la pianura e visitando le coste, dal Piemonte alla Liguria, e poi giù per la Toscana, il Lazio, la Campania. Voleva la Arendt riferirsi alla guerra-lampo, all’accelerazione progressiva di ogni attività umana iniziata negli anni dieci del XX secolo, e mai cessata. La nostra epoca sembra segnata proprio da questa accelerazione estrema che riguarda ogni evento, per cui il trasporto delle persone e delle cose si presenta come uno dei suoi tratti salienti.
Un sociologo e architetto, Paul Virilio, sostiene da tempo che il futuro, come è stato concepito negli ultimi due secoli e mezzo, fondato sull’attesa del cambiamento, è stato sostituito da una serie di eventi che culminano con l’incidente, in cui l’accadimento naturale (terremoto o tromba d’aria, alluvione o frana) è superato dall’avvenimento artificiale prodotto dall’uomo stesso. L’incidente sarebbe l’effetto della nostra stessa tecnologia, dalla caduta imprevista e imprevedibile di un aeromobile nelle acque dell’Atlantico al deragliamento di un treno o di un’autobotte nel bel mezzo di un abitato, come è accaduto ieri a Viareggio. Ora lo sappiamo, i treni che trasportano liquidi velenosi o infiammabili, sostanze chimiche, o misteriose composti, che alimentano i cicli inarrestabili della produzione, passano nella notte, rumori secchi e subito lontani. Virilio, che conosce per mestiere l’infinita sequenza dei disastri, sostiene che l’incidente è ciò che accade a noi tutti, propriamente l’incidente sarebbe il tempo stesso che passa, un tempo sempre più veloce, sempre più incalzante: il tempo è l’incidente degli incidenti.
La velocità ha trasformato radicalmente la vita umana, così che ci muoviamo di incidente in incidente. In tutto questo, la catastrofe divoratrice di vite umane di Viareggio, con le sue fiamme alte sopra palazzi e case, si presenta nella forma di un evento quasi inevitabile. L’esplosione delle cisterne di gas è la rivelazione della potenzialità stessa dei nostri combustibili, così come le inondazioni evidenziano le potenzialità distruttive dell’acqua e i terremoti la forza del movimento della Terra. Una visione che rovescia la visione consueta delle cose, per cui l’incidente non è più l’eccezione e il controllo del mondo la norma, bensì l’incidente la sua regola. C’è una soluzione a tutto questo? Possiamo sperare di rovesciare l’incidente imponendogli di essere una possibilità remota e non la normalità? Difficile dirlo, visto che la stessa realtà delle nostre città, come ebbe a dire negli anni venti Le Corbusier, dopo aver visitato New York, è quella di essere un «cataclisma al rallentatore».
Virilio sostiene da tempo l’urgenza di uno studio filosofico del disastro, il tentativo di istituire forme di pensiero che rovescino l’andamento apocalittico. Nel visionario film di Kubrick, Il dottor Stranamore, la soluzione contro l’accidente nucleare, effetto della follia imprevedibile di un generale qualsiasi, era proposta da Peter Sellers: rifugiarsi nel fondo di una caverna per ripopolare di una nuova umanità la nostra esausta Terra Madre, mentre l’ingenuo ed esaltato comandante del bombardiere scendeva a cavallo della Bomba per coerenza con il proprio passato di cow boy. Ma un’altra soluzione è possibile. Adesso non ci basta più vivere sicuri nelle nostre tiepide case in attesa del disastro prossimo e venturo, tornare a sera e trovare cibo caldo e visi amici quando catastrofe è anche per noi.
La Stampa, 30/6/2009 (7:55)
INCIDENTE A VIAREGGIO
LA RABBIA DEI SINDACATI
"Sottovalutati i precedenti incidenti"
I ferrovieri: «La sicurezza dei treni
va a picco e col macchinista unico
la situazione peggiorerà ancora»
ROMA«La rottura di un asse di un carrello del vagone merci è un incidente tipico che non è stato mai tenuto nella giusta considerazione nonostante l’elevatissimo rischio connesso. Esso si è ripetuto innumerevoli volte, sempre fortunatamente con conseguenze meno gravi, da ultimo nei giorni scorsi sempre in Toscana, a Pisa S.Rossore ed a Prato». È quanto affermano in una nota i delegati Rsu-Rls dell’Assemblea Nazionale dei Ferrovieri, organismo trasversale composto da lavoratori e iscritti a tutte le sigle sindacali, intervenendo così sull’incidente di questa notte a Viareggio. «Il fatto che i carri possano essere di proprietà delle singole aziende produttrici delle merci trasportate e non del gruppo Fs - prosegue la nota - non può essere utilizzato come giustificazione, anzi, questa circostanza pone drammatici interrogativi sulle modalità di controllo e di verifica adottate per l’ammissione a circolare sulla rete».
«Esprimiamo -continuano i ferrovieri- il nostro profondo dolore per le tante vittime innocenti di questa tragedia e il ringraziamento ai soccorritori». «Facciamo appello -dicono ancora i ferrovieri nella nota- a tutte le autorità istituzionali affinchè non ignorino le segnalazioni di pericolo che come ferrovieri portiamo a conoscenza dell’opinione pubblica poichè il trasporto ferroviario è un servizio complesso in cui anche il più piccolo incidente, o guasto, può determinare immani tragedie e come tale va analizzato e preso, sempre, nella massima considerazione». «Rinnoviamo la più ferma critica al gruppo dirigente delle Ferrovie che -conclucde la nota- ha dirottato risorse e tecnologia sul servizio ’luccicantè dell’alta velocità lasciando che il resto del servizio ferroviario, in particolare merci e pendolari, deperisse sia in termini di qualità che di sicurezza».
Il bilancio delle Fs «forse è in pareggio» ma la sicurezza dei treni «va a picco» e con il macchinista unico la situazione peggiorerà. Lo sostiene Ezio Gallori, ex leader dei Macchinisti Uniti, in un intervento pubblicato sulla rivista sindacale "Ancora in marcia" subito dopo l’incidente alla stazione di Viareggio. «Mentre ci inchiniamo alle innocenti vittime di questa tragedia - afferma Gallori - non possiamo che rinnovare la nostra denuncia sullo stato in cui sono state ridotte le nostre Fs: due giorni fa i treni erano fermi a Padova per la caduta della linea aerea, qualche giorno prima la linea aerea era caduta, sempre a Prato, sotto la galleria dell’Appennino ferendo il macchinista; ogni giorno un incidente o un disservizio grave - sottolinea - che viene minimizzato e presentato all’opinione pubblica come fatto isolato o casuale».
«Era andata bene qualche giorno fa - spiega il sindacalista - quando per un cedimento di un carro simile a quello di Viareggio, una cisterna di acido fluoridrico aveva sfiorato un treno pendolari nei pressi della stazione di Vaiano, producendo l’interruzione per quasi due giorni del traffico ferroviario Nord-Sud. Oggi è andata molto peggio e quanto temevamo è accaduto con il catastrofico incidente che ha convolto l’intera città di Viareggio». Gallori denuncia poi «la quotidianità degli incidenti, una situazione paradossale in cui i ferrovieri che segnalano le criticità vengono puniti e, addirittura, gli Rls che cercano di denunciare le insufficienti manutenzioni vengono puniti e licenziati, come è accaduto a Dante De Angelis. Avevamo detto che le nozze con i fichi secchi non si fanno - evidenzia - e la riduzione da 220mila ferrovieri a poco più di 80mila non può che produrre questo tipo di risultati».
«Ma non è finita - attacca Gallori - perchè da qualche giorno i treni viaggiano con un solo macchinista (vanto dell’autoritario amministratore delegato Mauro Moretti) per risparmiare e, siccome due occhi vedono meno di quattro, ci dobbiamo preparare anche su questo fronte». «Come macchinisti, testimoni diretti del degrado in atto - conclude il sindacalista - richiamiamo alle loro responsabilità istituzionali direttamente e individualmente ogni parlamentare, i membri del governo e le Regioni affinchè mandino a casa questo gruppo dirigente delle Fs che si vanta di risanare il bilancio ma che, inevitabilmente, lascia che a pagarne il prezzo siano la qualità e la sicurezza del servizio».
La Stampa, 30/6/2009 (16:54)
INFERNO ALLA STAZIONE
Berlusconi fischiato a Viareggio
Scatta la contestazione al premier:
«Buffone». Ma c’è chi lo applaude
VIAREGGIO Prima gli applausi ma poi soprattutto fischi per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arrivato a Viareggio presso il centro operativo allestito in Municipio dalla Protezione civile. Il premier è entrato dentro l’edificio del Comune salutato da un coro alto e insistente «buffone, buffone».
Berlusconi, il cui arrivo era stato già annunciato in mattinata, dopo aver visitato brevemente l’area della stazione, dove si è verificato il tragico incidente di stanotte, ha raggiunto il Municipio intorno alle 16.25. All’inizio è stato accolto dagli applausi dei suoi sostenitori, cui hanno reagito i contestatori presenti gridando «vergogna», «ma che applaudite», e anche «in carcere», prima di esplodere in un coro di «buffone, buffone». Il premier, accompagnato dalla scorta, è entrato in Municipio rapidamente e senza rilasciare dichiarazioni. In piazza sono invece proseguite le schermaglie e i battibecchi tra i sostenitori di Berlusconi ed i suoi detrattori: i fan del premier hanno quindi intonato un coro di ’Silvio, Silviò.
Berlusconi è stato accompagnato da applausi e fischi anche durante il sopralluogo nella zone degli edifici crollati in seguito all’esplosione della notte scorsa. Quando il premier è uscito dall’auto è partita una salva di fischi da uno sparuto gruppo di contestatori, che sono stati poi allontanati da altri presenti che invece applaudivano. Il sopralluogo del presidente del Consiglio è durato circa 20 minuti e Berlusconi ha visitato i luoghi della strage insieme ai soccorritori senza rilasciare dichiarazioni. «Per come si è appalesato» a Viareggio si è trattato di «un incidente grave e sconvolgente» ha detto il premier che si è recato Viareggio con l’intento di «prendere in mano la situazione»
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, profondamente colpito dal catastrofico incidente di Viareggio, in una telefonata al sindaco Luca Lunardini ha espresso i suoi sentimenti di partecipazione al dolore delle tante famiglie colpite e di vicinanza all’intera cittadinanza. Come ha sottolineato in una nota la Presidenza della Repubblica, il sindaco ha aggiornato il presidente sulle situazioni di particolare gravità che si presentano tra i feriti e sugli accertamenti in corso circa i fattori determinanti della tragedia. Il capo dello Stato viene costantemente informato dal prefetto di Lucca, Carmelo Aronica, sulle operazioni di soccorso e sulla dinamica del tragico episodio.
Dopo il disastro di Viareggio polemica sui controlli
Aperte due inchieste. Il pg: omissioni da individuare
Il j’accuse del procuratore
"Un disastro non per caso"
dal nostro inviato FRANCA SELVATICI *
LUCCA - Disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo. Sono le ipotesi dalle quali prende le mosse l’inchiesta aperta dalla procura di Lucca sull’incidente che ieri notte ha provocato una strage a Viareggio. "I dati parlano da soli: è stato veramente un disastro", dichiara il procuratore Aldo Cicala, che coordina le indagini con il sostituto Giuseppe Amodeo. Anche il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli ha nominato una commissione di inchiesta.
Al momento il fascicolo penale è a carico di ignoti. La procura di Lucca ha di fronte a sé un compito arduo: fare giustizia per le vittime del disastro cercando le responsabilità in un intrico di competenze in materia di manutenzione e di normative complesse e in rapida evoluzione sul trasporto di merci pericolose. Il procuratore generale Beniamino Deidda, uno dei magistrati più esperti in Italia in materia di sicurezza sul lavoro, è tuttavia molto chiaro: "Questo incidente non è frutto del caso ma di precise azioni od omissioni che saranno attentamente vagliate". "Tutto ciò che circola sulla rete ferroviaria italiana - precisa il magistrato - deve essere a norma, e Trenitalia ne è responsabile".
Dunque, se è vero che la causa prima del disastro va probabilmente attribuita alla rottura di un’asse che avrebbe determinato il cedimento del carrello di uno dei carri, e se è vero che 13 delle 14 cisterne che componevano il convoglio appartengono a società straniere, resta da chiarire chi dovesse verificare lo stato di usura del materiale rotabile e se i controlli siano stati adeguati. Le Ferrovie fanno sapere che il convoglio "era stato controllato dai tecnici della verifica alla partenza da Trecate" (Novara), dove ha sede la raffineria Sarpom, e che non era stata evidenziata "alcuna anomalia". Alla luce di quanto poi è accaduto, un esperto come il professor Carlo Vaghi, dell’Università Bocconi, ritiene però molto probabile che i controlli in qualche passaggio non siano stati fatti a dovere, e sottolinea che essi competevano a più soggetti: Trenitalia, "di cui suppongo sia il locomotore", Gatx, la società americana proprietaria del carro cisterna deragliato, e la Sarpom, che peraltro dichiara di aver delegato i controlli a Fs Logistica, società del gruppo Trenitalia coinvolta, secondo le accuse, nella tragica morte dei cinque operai uccisi in una cisterna dalle esalazioni di acido solfidrico il 3 marzo 2008 a Molfetta.
E mentre Trenitalia dichiara nel suo sito che le ferrovie italiane sono le più sicure d’Europa, i sindacati mettono sotto accusa l’inadeguatezza dei controlli e degli investimenti in manutenzione, ricordando lo stillicidio di incidenti: cinque in Toscana nel solo mese di giugno - sottolineano i macchinisti dell’Orsa - fra i quali il deragliamento il 22 giugno a Vaiano di una cisterna contenente acido fluoridrico: se si fosse spezzata sarebbe stato un disastro.
* LA REPUBBLICA, 1 luglio 2009)