NAVI DEI VELENI, MAFIE, RIFIUTI TOSSICI ...

CALABRIA: AD AMANTEA, UNA GRANDE MANIFESTAZIONE. Per un giorno la capitale di chi dice «no» all’avvelenamento di interi territori.

Di «legalità violentata» ha parlato il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che ha sfilato in mezzo alle bandiere del suo partito. «Dobbiamo lavorare - ha detto Di Pietro - per risvegliare le coscienze. Il silenzio e l’omertà sono atteggiamenti mafiosi».
sabato 24 ottobre 2009.
 
[...] Ad aprire il serpentone, colorato da bandiere, cappellini e palloncini che si sono librati nel cielo carico di nuvole, un grande striscione del «Comitato civico Natale De Grazia. Per non dimenticare». E proprio al capitano di fregata della Marina, scomparso improvvisamente nel 1995 mentre indagava per conto della Procura di Reggio Calabria sul business dei rifiuti radioattivi smaltiti in mare, è stato intitolato il lungomare di Amantea. La targa commemorativa è stata scoperta dalla vedova dell’ufficiale, Anna Vespia, accompagnata dal figlio Giovanni. «Avete dato valore - ha detto commossa la donna - al sacrificio di mio marito» [...]

Nave dei veleni: manifestazione ad Amantea *

Da Chiaiano a Crotone, da Maratea ad Aiello Calabro e Praia a Mare: si è ritrovato in massa ad Amantea il popolo che si ribella alla contaminazione dei veleni affondati nelle «navi a perdere» o sotterrati nelle valli dell’interno sulla base di quello che è ormai uno dei business di punta della ’ndrangheta. In migliaia e migliaia, cittadini e studenti, ma anche autorità e sindaci, con tanto di fasce tricolori e gonfaloni, assieme a rappresentanti di associazioni (in prima fila Legambiente e Wwf), partiti e sindacati, hanno invaso la cittadina tirrenica diventata per un giorno la capitale di chi dice «no» all’avvelenamento di interi territori.

Nemmeno la pioggia, caduta ad intermittenza per tutta la mattinata, è riuscita a scoraggiare la marea umana scesa in piazza. Tanta era la voglia di sollecitare gli interventi immediati necessari per fare chiarezza sul carico della nave inabissata al largo di Cetraro o dei fusti interrati nella poco distante valle del fiume Oliva, dove si registra una mortalità per tumore più elevata del 10% rispetto alla norma. Rabbia e bisogno di verità. Sentimenti espressi nei tantissimi slogan urlati soprattutto dagli studenti, alcuni dei quali hanno anche indossato maschere antigas. «Giù le mani dalla Calabria», hanno scandito i ragazzi provenienti da tutta la regione, imbracciando cartelli con la scritta «Le scorie portatele in Parlamento».

Ad aprire il serpentone, colorato da bandiere, cappellini e palloncini che si sono librati nel cielo carico di nuvole, un grande striscione del «Comitato civico Natale De Grazia. Per non dimenticare». E proprio al capitano di fregata della Marina, scomparso improvvisamente nel 1995 mentre indagava per conto della Procura di Reggio Calabria sul business dei rifiuti radioattivi smaltiti in mare, è stato intitolato il lungomare di Amantea. La targa commemorativa è stata scoperta dalla vedova dell’ufficiale, Anna Vespia, accompagnata dal figlio Giovanni. «Avete dato valore - ha detto commossa la donna - al sacrificio di mio marito».

Di «legalità violentata» ha parlato il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che ha sfilato in mezzo alle bandiere del suo partito. «Dobbiamo lavorare - ha detto Di Pietro - per risvegliare le coscienze. Il silenzio e l’omertà sono atteggiamenti mafiosi». Dura la presa di posizione anche del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che ha partecipato alla manifestazione. «Assistiamo qui - ha detto - ad un’insurrezione pacifica. I calabresi hanno diritto di sapere e questa risposta la deve dare lo Stato perchè noi siamo andati oltre le nostre competenze».

In coincidenza con la mobilitazione di Amantea, è intervenuto il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, secondo cui «è irresponsabile la speculazione politica che pezzi della sinistra stanno conducendo sul caso delle cosiddette ’navi dei veleni. Credo che dinanzi ad una realtà di tale problematicità, la politica debba mostrare responsabilità e capacità di intervento» Per il grande afflusso di pullman e auto, come hanno fatto rilevare con soddisfazione gli organizzatori, è andata in tilt la circolazione lungo la statale 18.

* l’Unità, 24 ottobre 2009


NAVI DEI VELENI E STATO: Gianni Lannes l’alba di una nuova resistenza (palermo 12 dic. 09)


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