Esteri

Afghanistan: gravi conflitti a fuoco contro i talebani

Sparatorie a Kandahar e Helmand, morti 58 miliziani e 13 poliziotti. Uccisa anche una soldatessa canadese
giovedì 18 maggio 2006.
 

KABUL (AFGHANISTAN) - Terribile escalation in Afghanistan. Violenti scontri scoppiati nelle province meridionali di Helmand e Kandahar hanno provocato la morte di 58 presunti guerriglieri taleban, 13 agenti della polizia nazionale afgana ed un ufficiale canadese, una donna. Ad annunciarlo sono state fonti delle forze della coalizione ed ufficiali della sicurezza locale.

LUTTO IN CANADA - La vittima canadese è Nichola Goddard, capitano, inquadrata nella forza multinazionale in Afghanistan, caduta durante un’operazione nella provincia di Kandahar intesa a snidare una forza di talebani. La Goddard è l’11mo militare canadese ucciso in Afghanistan, dall’inizio dell’intervento armato occidentale su mandato dell’Onu. Il tutto è accaduto alcune ore prima che il parlamento canadese approvasse, al termine di un dibattito acceso e per una manciata di voti, il prolungamento di due anni, fino al 2009, della missione militare in Afghanistan.

SCONTRI NEL SUD - La battaglia più cruenta c’è stata a Mosa Qala, nella provincia meridionale di Helmand. Centinaia di guerriglieri hanno attaccato la città nel tentativo di espugnarla, incontrando un’accanita resistenza delle forze regolari; la zona è affidata al controllo delle truppe britanniche, che però non sono state coinvolte nei combattimenti. Numerosi i negozi e le bancarelle che sono andate a fuoco durante gli scontri, specie nel mercato cittadino. «È stato l’assalto più massiccio nella nostra provincia mai sferrato dalla caduta del passato regime», ha commentato il vice governatore locale, Amir Mohammad Akhundzada.

KAMIKAZE A HERAT - Le violenze però non finiscono qui. Un’autobomba ha attaccato un convoglio di truppe straniere nella città di Herat, nella zona occidentale dell’Afghanistan, causando la morte dell’attentatore e di un militare americano. Nell’attentato sono rimasti feriti altre cinque soldati Usa. Tutte le vittime appartengono al Combined Forces Command (CFC), ha spiegato il maggiore Toby Jackman, portavoce dell’ISAF.

www.corriere.it


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