STRALCIO DEL DIARIO DI SERVIZIO
COMBATTERE CONTRO I DELINQUENTI DELL’AMBIENTE!!!
di GIANLUCA CONGI*
Quando i Carabinieri di Lorica mi hanno telefonato per farmi sapere che avevano fermato tre persone sospette e che nelle adiacenze erano state avvistate decine di trote morte, ho lasciato tutto e con un mio fidato collega mi sono recato lungo il Torrente Righio in piena Sila.
La storia sarebbe molto lunga da raccontare, sarebbe l’ ennesima storia che ancora oggi al 2006 c’è gente che in pieno giorno si permette, lontano da occhi indiscreti, di avvelenare un fiume, presunto o certo, la causa di morte di quelle trote che abbiamo recuperato lungo il corso d’ acqua sarà svelata tra non molto, sto infatti aspettando i risultati delle analisi del laboratorio dell’Istituto Zoo-Profilattico e per tanto al momento ho proceduto a denunciare la cattura di trote sotto misura minima e in numero superiore a quello consentito. (20.06.2006 - ORE 23:30)
Nel mio territorio, San Giovanni in Fiore, non ho notizia di avvelenamenti documentati e accertati, da alcuni anni, ho messo a ferro e fuoco i bracconieri, spesso provenienti da paesi del crotonese, mi sono speso anima e corpo, ma spesso da solo, spesso da solo perché siamo pochissimi, perchè le altre forze di polizia non hanno uomini e mezzi a sufficienza già per controllare il paese, insomma, chiedo a Dio che mi dia forza soprattutto per fermare questi scempi, che per me non sono solo reati ambientali ma veri e propi attentati e stragi di natura e di civiltà!!!
Denunciate, denunciate, anche anonimamente, non fate finta che non sia successo nulla, fatevi sentire contro i predoni dei nostri fiumi, gente senza scrupoli e senza onore, ma che delinquenti e delinquenti, non sanno neppure cos’è l’ onore e il rispetto, li ho sfidati sempre in faccia e loro sanno che non smetterò mai di cercarli ovunque essi siano, sanno che nelle montagne della Sila c’è ancora un lupo che li perseguita!!!
Ispettore c. Gianluca Congi
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Coordinatore capo del Nucleo Operativo Territoriale della Sila e del Nucleo Investigativo Antibracconaggio - Servizio Nazionale Vigilanza Ambientale;Referente Lipu Sila;Responsabile WWF Sila; Esperto - Tecnico Ambientale.
Cosenza - Denunciati bracconieri nella Sila, ma il futuro della Polizia Provinciale non è roseo
di redazione (GEApress, 06 novembre 2015)
Secondo la nota della Vigilanza calabrese della LIPU un uomo sarebbe stato sorpreso sulla Sila dagli agenti della Polizia Provinciale in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore (CS), mentre stava cacciando di frodo ai danni della selvaggina migratoria. Prontamente bloccato è stato denunciato alla competente autorità giudiziaria.
Nei giorni scorsi erano state denunciate altre persone per violazione della normativa venatoria, sempre nel comprensorio della Sila. A tal proposito il Coordinatore calabrese della Vigilianza LIPU dott. Domenico Laratta informa inoltre come nei giorni scorsi il Presidente nazionale della LIPU, Fulvio Mamone Capria, ha trasmesso all’indirizzo della Polizia Provinciale di Cosenza, nelle persone del Dirigente Giovanni De Rose, del Coordinatore della Polizia Provinciale Sostituto commissario Maria Antonietta Pignataro e del personale dipendente dal Distaccamento di San Giovanni in Fiore Giuseppe Barberio, Giovanni Mancina e Gianluca Congi, un attestato di apprezzamento per un importante operazione antibracconaggio, condotta nei giornis corsi all’interno del Parco Nazionale della Sila.
Lo stesso Coordinatore tiene inoltre ad evidenziare come nonostante il grave clima d’incertezza che si era determinato sul futuro dei corpi e servizi di Polizia Provinciale italiani, questi uomini perseveravano ugualmente per l’affermazione della legalità e della legge, in territori ostili e difficili. Un fattore, quest’ultimo, che andrebbe ancor più elogiato.
Alcuni anni fa sempre la LIPU aveva consegnato alla Polizia Provinciale di Cosenza, alcuni encomi per l’incessante ruolo di protezione della natura portato a segno su una delle più grandi e articolate province d’Italia. Le riforme in tema di polizie provinciali, vedono a oggi, un quadro nazionale a tinte fosche, con corpi fortunatamente salvi, altri smembrati o ridotti e, addirittura, in alcuni casi destinati a sparire. Ed invece, da quanto ora si apprende, in Calabria, rimarrebbero integralmente salvi, solo i Corpi di Polizia Provinciale di Cosenza e Reggio Calabria, mentre la situazione sarebbe incerta su Catanzaro e tristemente negativa per quanto riguarda Vibo Valentia. A Vibo, infatti, dopo oltre 14 anni di servizio, la Polizia Provinciale sembra rischiare lo smantellamento con destinazione degli ufficiali e agenti verso i ruoli di Polizia Municipale o di altri profili che nulla hanno a che vedere con la storica ed insostituibile professione finora svolta dalla Polizia Provinciale.
Un dato, secondo il Coordiantore LIPU, molto negativo ancorchè attuato in una provincia che sta perdendo pezzi importanti a difesa della legalità e con indici di criminalità non certo insignificanti.
Le rispettive amministrazioni provinciali di Cosenza e Reggio Calabria, hanno invece optato per trattenere l’intera forza organica della Polizia Provinciale.
La Vigilanza calabrese, in merito pure a quanto si discuterà presto in Conferenza unificata Stato - Regioni, auspica che, la Regione Calabria, stipuli al più presto delle convenzioni con i corpi di Polizia Provinciale regionali al fine di svolgere il servizio di vigilanza ittico-venatoria che, altrimenti, rischierebbe di sparire con ingenti pericoli, in quanto, a oggi, nessun altro presidio pubblico svolge questo delicato e dedicato servizio.