TORRE PELLICE (TO): SINODO VALDESE-METODISTA. ALL’ORDINE DEL GIORNO LA BENEDIZIONE DELLE UNIONI OMOSESSUALI.

domenica 22 agosto 2010.


-  L’EVENTO

-  "Benedire le unioni gay"
-  Il Sinodo valdese alla svolta

-  Il Moderatore: lo chiedono i fedeli. Ma per il fronte del "no", guidato dal senatore del Pdl Malan, "è contro l’ordinamento". Oggi il via alla discussione

di VERA SCHIAVAZZI

TORRE PELLICE (TO) - Benedire o no le coppie gay che chiedono di riconoscere in chiesa la loro unione? La domanda agita, e divide, i centottanta delegati del Sinodo valdese-metodista, l’assemblea annuale che si apre oggi in Valle Pellice e detta la linea di questa minoranza evangelica. In molti casi, e pubblicamente a Trapani, nel giugno scorso, coppie omosessuali hanno già ricevuto una sorta di "benedizione" (atto assai diverso dal sacramento matrimoniale cattolico) dal pastore. Ora però la questione è ufficialmente rimessa al Sinodo. E - fatto senza precedenti - un appello contrario a questa possibilità è stato pubblicato a pagamento sul settimanale "Riforma": il primo firmatario è Lucio Malan, valdese e senatore del Pdl.

È stata la pastora Maria Bonafede, da cinque anni Moderatore dei valdesi e metodisti italiani, a proporre che il Sinodo dicesse una parola di chiarezza. "Non si tratta del matrimonio, un fatto che per noi ha valore eminentemente civile e non rappresenta un sacramento - spiega - ma della richiesta che ci giunge da molti fedeli impegnati nelle nostre chiese, delle quali sono parte attiva soprattutto nelle grandi città. Queste persone ci chiedono di riconoscere il loro impegno di amore reciproco invocando la benedizione di Dio, ed è di questo che dobbiamo serenamente discutere".

Di parere opposto Malan e i cofirmatari dell’appello, secondo i quali le benedizioni sarebbero "contrarie all’ordinamento delle nostre chiese". Dalle pagine di "Riforma", prima e dopo la pubblicazione dell’appello che si rivolge al Sinodo, lo stesso Malan ha polemizzato sia col direttore del settimanale, il pastore Luca Negro, sia con Paolo Ricca, pastore e teologo di grande autorevolezza nel mondo valdese, "colpevole" di aver definito genitori una coppia di uomini durante il battesimo, a Roma, di due gemellini adottati grazie alla legge californiana. Gli argomenti del senatore del centrodestra, e della parte più "conservatrice" delle chiese, sono quelli tradizionali: il divieto biblico, contenuto innanzitutto nel Levitico, di avere rapporti con persone dello stesso sesso e la "spaccatura" che la decisione di benedire le coppie gay potrebbe provocare tra i fedeli.

"È vero che si tratta di un tema delicato e controverso - replica la Moderatora - ma l’appello è stato firmato da una piccola minoranza e credo che nelle chiese esista ormai un’ampia condivisione nell’accoglienza alle coppie omosessuali. Ciò che conta è che dal Sinodo inizi un percorso chiaro e condiviso". E Paolo Ricca aggiunge: "Dobbiamo chiederci se ciò che la Bibbia dice su questo tema risenta di condizionamenti storici e culturali che possono relativizzarne il valore, e come impostare questo discorso in un’etica cristiana che ruota intorno all’unico comandamento dell’amore".

I tempi, insomma, sembrano maturi perché la minoranza valdese e metodista - la più antica e probabilmente la più autorevole nel panorama evangelico italiano, anche nei suoi rapporti internazionali - compia anche questo passo, dopo essersi pronunciata non senza lacerazioni in favore del divorzio e della legge sull’aborto. "La benedizione non è il matrimonio né ha valore di sacramento - ricorda Giorgio Bouchard, pastore e altra figura di riferimento - ma non può neppure essere banalizzata: è un momento solenne nel quale si invoca Dio per sottolineare una scelta di vita".

* la Repubblica, 22 agosto 2010


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