Roma Pride 2009, il carro di Villa Certosa in testa al corteo
di Mariagrazia Gerina *
La trasgressione nei costumi una volta era una loro bandiera. Adesso, come dire, si sentono un po’ scavalcati dalle recenti performance del capo del governo. E proprio ai fasti nefasti di Villa Certosa dovrebbe ispirarsi uno dei più variopinti carri che sfileranno sabato prossimo, nonostante i divieti, per le vie della capitale per il Roma Pride 2009. Una variazione sul tema delle piscine e delle ville del presidente. Ma sui dettagli massimo riserbo dagli organizzatori. Ma certo la fantasia e la provocazione non mancheranno. E nemmeno piume e ballerine brasiliane. “Ma guarda caso nessuno quest’anno si è permesso di criticarci perché mettiamo in mostra le nudità o di darci dei carnascialeschi. Sarà un segnale?”, ironizza la responsabile dell’organizzazione, Rossana Praitano, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
Una sfilata di colore che attraverserà una città “decisamente ingrigita - osserva Rossana Praitano - da questo anno di governo Alemanno”. Cornetti vietati di notte, chiusure anticipate dei locali. Al di là delle marce indietro “sono segnali chiari sulla fruibilità della notte e della città”. E dulcis in fundo, il divieto, per il secondo anno, al Pride romano di concludere il corteo in piazza San Giovanni. La piazza del concertone del Primo Maggio, ma anche sede della omonima basilica, del Laterano, Sede Papale e territorio Vaticano. L’anno scorso c’era un concerto di gala legato al simposio internazionale che si teneva nella vicina università lateranense. Quest’anno il pretesto al diniego era la processione per Sant’Antonio, che per altro non si sarebbe incontrata come orari e percorso con il Pride. E neanche a dirlo, quando gli organizzatori hanno provato a proporre una data alternativa, il 20 giugno, è spuntato un altro santo: San Giovanni, che ovviamente non si celebra il 20 ma il 24 giugno. “Insomma, c’è sempre un santo che spunta” quando si tratta di Pride, sintetizzano gli organizzatori, che su divieti e pretesti hanno presentato ricorso al Tar. “E ovviamente il prossimo anno ci riproveremo”.
Il bello, si fa per dire, è arrivato quando un nuovo divieto è calato anche sul percorso alternativo suggerito dagli organizzatori. Vietato anche passare per Piazza Venezia? Almeno su questo punto la Questura ha fatto marcia indietro. Appuntamento dunque a piazza della Repubblica, da dove i carri, Villa Certosa in testa, per sfilare lungo via Cavour, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia per concludere il corteo a piazza Navona. Slogan: "Liberi tutti, libere tutte".
Del patrocinio del Comune, ovviamente, non se ne parla. Alemanno ha detto no prima ancora che gli fosse avanzata alcuna richiesta. E tanto meno ci sarà quello del Ministero delle Pari Opportunità: “Figuriamoci, il ministro ha tolto dal sito istituzionale anche il riferimento agli omosessuali e ai transgender come soggetti a rischio di discriminazione”, ricorda la deputata del Pd Anna Paola Concia, ancora in attesa di una risposta alla interrogazione parlamentare da lei depositata la scorsa settimana. Segno tangibile dell’arretramento che il tema stesso dei diritti civili ha subito in questo anno di governo di centrodestra. “Il messaggio alla politica istituzionale deve essere chiaro: alle posizione retrograde del Pdl reagiamo fermamente con la nostra protesta”. “Del resto però - aggiungono gli organizzatori - ribadiamo le nostre critiche al Partito Democratico per le posizioni tiepide ed ambigue sul tema dei diritti civili e sociali”.
Non a caso secondo Rossana Praitano l’astensione alle ultime europee e amministrative è stata così alta. Secondo la presidente del Circolo Mario Mieli una fetta di quel popolo che sabato e domenica non è nemmeno andato a votare viene dal mondo Lgbt, stufo di avanzare sempre le stesse richieste senza essere ascoltato.
In parlamento - osserva la deputata del Pd Anna Paola Concia - giacciono tutte le proposte di legge che lei stessa ha ripresentato: da quella sulla omogenitorialità a quella sulle coppie di fatto (in tutte le possibili varianti: dal matrimonio ai pacs), da quella sui trans a quella sull’omofobia. L’unica che sta proseguendo il suo iter legislativo. “L’esame in Commissione Giustizia”, spiega la Concia, “è quasi ultimato”.
Per questo la piattaforma del Roma Pride è rimasta identica a quella dello scorso anno e di due-tre anni fa. Anzi, i realtà: “Sono trent’anni che le nostre richieste non vengono ascoltate: e non stiamo parlando di richieste rivoluzionarie, fantasiose o velleitarie ma di diritti che in altri paesi sono ormai acquisiti”. Un immobilismo che è un atto d’accusa per la destra. “Altrove in Europa anche la destra fa leggi a favore degli omosessuali”, osserva la Praiano. Ma anche un appello al “vasto colorato mondo del centrosinistra”, scandisce Anna Paola Concia: “I miei colleghi devono rendersi conto che diritti sociali e diritti civili vanno portati avanti insieme: è quello che stanno facendo Zapatero e Obama, è quello che dovremmo fare anche noi”.
* l’Unità, 09 giugno 2009
Roma Pride 2009: finalmente autorizzato il percorso *
Dopo un lungo braccio di ferro le istituzioni hanno concesso alle organizzazioni del Roma Pride 2009 il percorso richiesto. Partenza da piazza della Repubblica e conclusione in piazza Navona.
La questura di Roma ha autorizzato il percorso del Gay Pride 2009 di Roma del 13 giugno proposto dalle associazioni. Il via libera è arrivato ieri in tarda serata, spiegano gli organizzatori in una conferenza stampa tenuta per l’occasione nella sala del Mappamondo di Montecitorio.
Dal circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, fra i promotori dell’evento, spiegano che il percorso concesso non fa parte dei sei previsti dal protocollo cittadino sulle manifestazioni. Si tratta piuttosto di una deroga ai percorsi esistenti concessa soltanto alle manifestazioni di carattere nazionale.
Il corteo si snoderà lungo le strade interessate anche per il Roma Pride dello scorso anno. La partenza è prevista da piazza della Repubblica. Si proseguirà poi lungo la via Cavour per imboccare la via dei Fori imperiali, via delle Botteghe oscure per terminare infine in piazza Navona.
Il lungo braccio di ferro tra la questura e gli organizzatori del Gay Pride, che andava avanti da settimane, non finisce però qua. L’iter legale, iniziato con un ricorso al TAR , continuerà «per due motivi», ci dice Rossana Praitano, presidentessa del Mieli. «Il primo è perché riteniamo pretesuose le motivazioni che ci hanno impedito di arrivare a piazza San Giovanni negli ultimi due anni. Il secondo è per garantire giuridicamente che in futuro non si presentino più problemi del genere. Ricordiamoci che nel 2011 a Roma ci sarà l’Europride.»
Mondo omosex in piazza: "Più diritti"
Sfilata a Roma dalla regina Lady Gaga
Carri e maschere alla parata ma dietro alle festa c’è l’impegno di chi chiede sicurezza e garanzie *
ROMA. Un abito vintage anni ’90 stampa Versace color aragosta, oro e nero, occhiali con lenti molto grandi e una parrucca verde fosforescente: così si è presentata al Circo Massimo, a Roma, la pop star Lady Gaga, che si è esibita nel corso del concerto per l’Europride, attorno alle 21.30, con un atteso discorso sui diritti delle persone Lgbt e ha cantato una canzone, Born this way, l’hit del suo ultimo disco. Al concerto anche l’ambasciatore americano a Roma, David Thorne, che ha aiutato il comitato organizzatore dell’Europride 2011 a ottenere l’attenzione della cantante.
L’esibizione di Lady Gaga in un Circo Massimo strapieno è stato il clou dell’Europride Roma 2011: nel pomeriggio in 500mila, secondo gli organizzatori, hanno sfilato per le vie del centro di Roma per la "gay parade" tra carri allegorici, palloncini, bandiere arcobaleno e tanta allegria. Nessun momento di tensione, salvo qualche piccola contestazione alla governatrice del Lazio, Renata Polverini, contro la quale qualche manifestante ha gridato «via i fascisti dalla piazza, via via, vattene fascista». Una piccola minoranza che, ancora prima della risposta della presidente, ha trovato la replica di alcuni organizzatori dell’Europride che hanno difeso l’impegno della Polverini.
Come ogni anno, il pride è stato segnato dalla polemica contro il Vaticano: tanti i cartelli con la scritta ’No Vat’ e tanti i manifestanti che si sono radunati, in piazza dei Cinquecento, per farsi una fotografia sotto la statua di Papa Wojtyla inaugurata mesi fa e che a Roma aveva creato numerose polemiche per la sua realizzazione. Ma ha vinto la festa tant’è che il sindaco Gianni Alemanno sottolinea: «Abbiamo smentito ogni illazione di Roma come città intollerante». E infatti i romani hanno sfoderato tolleranza e curiosità. Molti hanno fotografato o si sono fatti fotografare con le drag queen. Alcune famiglie si sono unite al pride con figli al seguito, persino nei passeggini. Questa forse l’immagine più vera di un paese civile che dice che è giunta l’ora di «pari diritti per tutti».
* La Stampa, 11/06/2011
Gay Pride in diretta, 200 mila in corteo
Lo slogan: "Il nostro urlo del silenzio"
di Raffaele R. Riverso , Erica Manna e Giuseppe Boi. Foto Fabio Bussalino (LA REPUBBLICA, 27.06.2009 - ripresa parziale: per aggiornamenti e testo integrale, cliccare sul rosso)
LE FOTO I manifestanti, colori e provocazioni | Il corteo invade Genova
20:52 Piazza De Ferrari piena, concluso il corteo. Si avvia alla conclusione il Gay Pride genovese. Il corteo è arrivato in piazza De Ferrari, dove avranno luogo i saluti e lo show finale di Vladimir Luxuria. I partecipanti riempiono tutta la piazza e via XX Settembre. Dopo il corteo la giornata proseguirà con party musicali, feste di piazza, iniziative culturali in otto luoghi della città.
20:27 Apprensione per la trans caduta, è ancora grave. Piazza De Ferrari è oramai stracolma di gente. Arrivato anche il carro della comunità di san Benedetto al porto, di Don Gallo. C’è ancora molta apprensione per la trans che si è sentito male. Si trova ancora nel reparto di rianimazione dell’ospedale Galliera e le sue condizioni non sono migliorate
20:10 Anche Marta Vincenzi si unisce al corteo. Il sindaco di Genova Marta Vincenzi si è unita al corteo nell’ultimo tratto sino a piazza De Ferrari. "Vedo una città in festa che partecipa - ha detto il sindaco - c’è una partecipazione empatica. Continuo a dirlo agli organizzatori Genova vuole essere la città dei diritti".
19:58 Minuto di silenzio a piaza della Vittoria per ricordare i morti in Iran. Il corteo è arrivato in piazza De Ferrari a tamburi battenti. Tanti giovani, ma anche tante famiglie nonni compresi, tutti attorno alla grande fontana in cima a via Venti. I banchetti che vendono le magliette del Pride 2009 sono stati presi d’assalto. Momento toccante quando in piazza della Vittoria si è osservato un minuto di silenzio in onore dei morti per la libertà in Iran.
19:43 Il Gay pride raggiunge via XX Settembre. Il corteo sta quasi raggiungengo piazza De Ferrari, dove intanto si fa già festa a suon di musica, Renato Zero su tutti. La testa del lungo serpentone, infatti, ha già imboccato via XX Settembre, mentre la coda è ancora in via Balbi. Il carro della comunità di don Gallo è ancora in apprensione, come tutti gli altri, per le condizioni del trans che si è sentito male, anche se le sue condizioni sembrano essersi stabilizzate.
19:31 Grillini: "la destra segua l’esempio di La Russa". E’ "molto positivo dire chiaro e tondo, come ha fatto un esponente della destra come il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che i diritti delle persone omosessuali vadano affermati e garantiti". Così Franco Grillini, presidente di Gaynet, ha commentato la dichiarazione espressa oggi dal coordinatore del Pdl in merito alla manifestazione nazionale genovese del Pride.
19:16 Mancuso: "Grande successo, superate le nostre previsioni". "Più di 200 mila in piazza. La manifestazione sta oltrepassando le nostre previsioni": lo ha detto il presidente nazionale dell’Arcigay Aurelio Mancuso. Partito poco prima delle 16:30 da piazza Principe, il corteo si è ingrossato progressivamente al punto che alle 17:50, quando la testa era giunta in piazza dell’Annunziata, gli ultimi due dei venti carri erano ancora in piazza Principe. "A parte le nostre famiglie Arcobaleno ci sono tanti bambini e famiglie eterosessuali. Genova è scesa in strada ed entra nel nostro corteo pian piano", ha aggiunto il presidente dell’Arcigay. Secondo una prima stima della Polizia, i manifestanti sarebbero quarantamila.
19:09 Le trans: "Dateci un lavoro per fare una vita dignitosa". Chiedono un lavoro alcune delle transessuali che sfilano al corteo del Gay Pride genovese. Uno striscione porta la scritta "dateci un lavoro per una vita dignitosa", un altro "gli italiani ci obbligano a prostituirci, vogliamo un lavoro diurno".
19:03 Migliorano le condizioni della trans caduta da un carro. Rianimata in fondo a via Balbi con un massaggio cardiaco, il trans, 54 anni, è stata ricoverata al Galliera in codice rosso per arresto cardiaco e intubata. Ora le sue condizioni sembrano essere migliorate. Sul posto sono intervenute subito due ambulanze. Intanto il corteo è ripartito da circa 20 minuti.
18:45 Trans si sente male, sarebbe ricoverata in rianimazione. È una trans che sfilava sul carro di Don Gallo il manifestante caduto a terra privo di sensi mentre ballava in piazza della Nunziata. La transessuale sarebbe in gravi condizioni e sarebbe stata ricoverata nel reparto di rianimazione [...]
Ansa» 2009-06-13 20:24
GAY PRIDE, IN PIAZZA ANCHE T-SHIRT ’MY NAME IS NOEMI’
ROMA - Hanno sfilato in 300 mila, secondo gli organizzatori, in un serpente dai mille colori caratterizzato da slogan e carri ironici come quelli dedicati al "Papi Gay" o al "Camper anticiarpame". Ma il corteo del Gay pride di Roma 2009, partito da Piazza della Repubblica e giunto in piazza Navona, è stata sopratutto una manifestazione per chiedere conto dei mille diritti negati.
Una kermesse come al solito allegra e folkloristica ma anche un modo per testimoniare impegno civile e diritto di "cittadinanza" per gay e lesbiche. Insieme in 300 mila lungo via Cavour, via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, via delle Botteghe Oscure, Largo Argentina e Corso Vittorio Emanuele prima di giungere a piazza Navona dove la manifestazione si è conclusa. Venti i carri allegorici, tanti i cartelli con su scritto "Habemus papi" e l’immagine del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi con la bocca aperta in segno di smorfia.
Lo striscione con lo slogan - leit motiv del corteo -"Liberi tutti, libere tutte", ha aperto la manifestazione. I carri, organizzati dal circolo "Mario Mieli-Mucca assassina", hanno attinto a piene mani con la loro ironia alla recente attualità "in risposta a una politica che si permette di tacciare il Pride di volgarità e immoralità". Hanno spiegato gli organizzatori. Nel "Camper Anticiarpame", sempre organizzato dal "Mario Mieli", sono stati apposti cassonetti dell’immondizia in cui i manifestanti hanno gettato foto dei politici e articoli di giornali "con dichiarazioni razziste e omofobiche".
Tanti i cartelli contro il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, bersaglio "storico" dell’ironia del popolo gay: Alcuni partecipanti hanno sorretto cartelli con su scritto: "Carfagna dice: gay costituzionalmente sterili. I gay rispondono: cervello della Carfagna sterile ad ogni forma di intelligenza". "Vogliamo la parità di diritti e di doveri". Ha detto il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, ricordando che dopo la manifestazione dell’ orgoglio omosessuale di oggi nella capitale il 27 giugno si sta continuando la preparazione a Genova del Pride nazionale. "Migliaia di persone, etero, giovani, ragazze, famiglie hanno sfilato oggi a Roma per riaffermare il diritto di tutte e di tutti a vivere in un Paese laico e democratico - ha detto Mancuso -. Dalla richiesta del matrimonio civile alla necessità di norme contro le discriminazioni che combattano realmente la violenza omofobica che in questi giorni è tornata a colpire a Roma come a Verona, il popolo delle vere libertà ha dimostrato ancora una volta che un altro Paese è possibile".
Roma, in 200mila per il Gay pride. Ci sarà il carro per «Papi»
Guidato dallo striscione con lo slogan della manifestazione «Liberi tutti, libere tutte», sostenuto tra gli altri dall’ex parlamentare Vladimir Luxuria, è partito da Piazza della Repubblica a Roma il corteo del Gay pride. Sono migliaia le persone che al suono della musica dance diffusa dai camion stanno imboccando via Cavour dirette verso il centro della Capitale. Carri allegorici a tema (atteso anche un carro dedicato a "papi"), musica, drag queens e go go boys, alla tradizionale parata
Tra le tante presenze di politici spicca quella del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti: «Il Pd è l’incontro tra diverse culture e sensibilità che con la loro convivenza arricchiscono l’Italia - dice Zingaretti -. A tutti dico: non dobbiamo aver paura, ci sono cose fondamentali come la lotta alla discriminazione, la vicinanza ai diritti delle minoranze, la ribellione contro l’incitamento all’odio per il colore della pelle o l’orientamento sessuale».
Il corteo si snoda sul percorso: piazza della Repubblica, piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, piazza Madonna di Loreto, piazza Venezia, via delle Botteghe Oscure, largo Argentina, corso Vittorio Emanuele e si concluderà in piazza Navona. Il carro del comitato RomaPride 2009 è completamente fasciato con il logo della manifestazione e lo slogan «Liberi tutti, Libere tutte», oltre al riferimento all’EuroPride che si terrà a Roma nel giugno 2011.
Sul carro del comitato il richiamo a Stonewall, nel quarantennale della rivolta newyorchese che la comunità lgbtq idealmente riconosce come il momento di nascita del movimento lesbico, gay, bisessuale, transessuale/transgender e queer. In ricordo di quel momento l’animazione in perfetto stile anni sessanta/settanta che condurrà il corteo per le strade del Centro. Il carro Mario Mieli/Muccassassina è ispirato al tema «Papi Gay» per ricordare che, come hanno ribadito gli organizzatori - «la volgarità è quella dell’attuale politica, non di gay, lesbiche e transessuali che sfilano in piazza per i diritti». Per Rossana Praitano, presidente del circolo Mario Mieli, è importante che «dopo le innumerevoli peripezie tecniche e burocratiche il RomaPride ha finalmente ottenuto un percorso degno della manifestazione. Una ventina di ragazzi girano nel corteo del Roma Pride indossando una maglietta nera con una scritta bianca «My name is Noemi».
Tra i cartelli presenti al corteo spiccano quelli contro il ministro delle Pari Opportunità: «Carfagna dice: gay costituzionalmente sterili. I gay rispondono: cervello della Carfagna sterile ad ogni forma di intelligenza. Carfagna la pari opportunità non sa manco dove sta». Sfilano, al Roma Pride 2009, anche automobili con la scritta «Just married from Hawaii» e «Oggi sposi? Domani», oltre ad una auto con due lesbiche vestite da spose. In corteo anche lo striscione: «Rassegnatevi, siamo ovunque» e un trenino dell’Associazione genitori omosessuali.
* l’Unità, 13 giugno 2009
C’è anche il carro ’arcobaleno’, composto di genitori omosex
Al via il ’Papi gay’, carri e costumi per la festa dell’orgoglio omosessuale
Roma - (Adnkronos) - Gay Pride a Roma: la manifestazione quest’anno ha deciso di fare il verso a Noemi. A Roma sfilano in centinaia, nei cortei anche tanti bimbi. In piazza della Repubblica allestito un banchetto ’anti Ratzinger’. Fiorello in campo: "Sull’omosessualità insopportabile ipocrisia"
Roma, 13 giu. - (Adnkronos) - Al via, a Roma, il ’Papi gay’, la festa dell’orgoglio omosessuale che quest’anno ha deciso di fare il verso a Noemi, la ragazza di Casoria che ha attirato l’attenzione del presidente del Consiglio. E infatti, quando ancora la manifestazione del ’Gay pride’ non è partita arriva il carro variopinto del circolo Mario Mieli-Muccassassina che, prendendo appunto spunto dall’attualita’, si intitola ’Papi gay’, "In risposta - spiegano gli organizzatori - a una politica che si permette di tacciare il pride in volgarità e immoralità".
Un carro con l’immagine luccicante di una eldorado dei diritti, "una sorta di terra promessa a cui gay, lesbiche e transessuali, - dicono ancora - non hanno accesso, vista la politica razzista e discriminatoria del governo in carica". Un vero e proprio carnevale quello che andrà in scena oggi a Roma e che vedrà centinaia di migliaia di gay e lesbiche sfilare per le vie della capitale con abiti che, in alcuni casi, sono arrivati direttamente da Rio de Janeiro e realizzati appositamente dalle transessuali brasiliane.
Tra i carri che sfileranno quello di ’Facciamo breccia’, un tripudio di tulle rosa e viola che copre, sommergendolo, il cupolone del Vaticano. E ancora il carro Wonderbears, un tributo a wonder woman, ovvero gli Orsi in abiti da inverosimili, supereroine pronti a lottare per i diritti.
In piazza della Repubblica è stato allestito anche un banchetto ’anti Ratzinger’ dal titolo ’no Vat - meno Vaticano’. Tra le centinaia di migliaia di persone che si stanno radunando per la manifestazione ci sono anche tantissimi bambini.
Mario di Roma con in spalla il figlioletto di due anni, spiega così le baby presenze: "Mio fratello è un gay. Normale essere qui con mio figlio". E devono essere in tanti a pensarla come lui visto che tra i carri variopinti c’è anche il carro ’arcobaleno’, composto di genitori omosex.
«Sul Gay Pride il Pd sia meno timido»
di ce.bu. *
«Sul Gay Pride il Pd sia meno timido». Si sono un po’ stufati gli aderenti al “tavolo per i diritti di gay, lesbiche e trans del Partito Democratico” (tra loro Paola Concia, Cristiana Alicata, Ivan Scalfarotto, Enrico Fusco, Carlo Guarino, Sergio Lo Giudice). «E prima c’era la campagna elettorale, e poi i risultati delle elezioni, poi ancora i ballottaggi e i referendum, insomma da settimane si rimanda la decisione di schierarsi ufficialmente a sostegno del Gay Pride, prima per quello di Roma in programma questo pomeriggio, ma soprattutto per quello nazionale che si svolgerà a Genova il 27 giugno. Così oggi ci siamo riuniti e abbiamo buttato giù un documento per chiedere al segretario Franceschini di aderire ufficialmente alle due manifestazioni e di prendere una posizione netta e inequivocabile sul tema della parità dei diritti delle persone lesbiche, gay e trans».
Ma hanno fatto anche altro gli aderenti al tavolo lgbt democratico. Hanno fatto un blitz nei sotterranei del partito per prendere bandiere e insegne del Pd da portare alla sfilata di questo pomeriggio a Roma. «Il nostro è un gesto simbolico per affermare che il Partito Democratico è laico, riformista e valorizza le differenze come i tutti i grandi partiti progressisti d’Europa» spiegano.
«Ora il Pd al RomaPride ci sarà. Ci saranno i suoi elettori, ci saranno moltissimi coordinatori di circolo, consiglieri comunali, ci sarà il segretario del Pd Lazio Roberto Morassut e ci sarà Nicola Zingaretti presidente della provincia, ci sarà Paola Concia deputata del Pd. Ci saranno i gay e le lesbiche del PD che oggi, riuniti a Sant’Andrea delle Fratte, hanno deciso per la linea dura» scrive sul suo blog Cristiana Alicata, che conclude: «Se non alziamo il livello, anche mediatico, di questa lotta, anche quella interna, non andiamo più da nessuna parte...».
* l’Unità, 13 giugno 2009
CHIESA + CRISTIANA ANTICA + CATTOLICA E + APOSTOLICA
DIOCESI DI MONZA per L’ITALIA
COMUNICATO STAMPA
Milano, 12 Giugno 2009
L’Arcivescovo Mons. + Giovanni Climaco Mapelli, della Chiesa Cristiana Antica Cattolica e Apostolica in Italia, esprime solidarietà e vicinanza morale ai due giovani omosessuali americani picchiati selvaggiamente a Roma ieri 11 giugno, da ragazzi italiani idioti e omofobi fanatici.
Non è il primo caso in Italia, e a Roma, e siamo stati sempre molto preoccupati per l’incultura e il disprezzo che dilagano in questo nostro povero Paese.
Oggi il debole viene preso di mira nel disinteresse sociale, e la cultura del degrado viene veicolata dalle stesse Autorità dello Stato: il resto lo fa’ la Chiesa Cattolica Vaticana (nessun suo Vescovo aprirà bocca!) che tace sempre quando vengono picchiati o ammazzati gli omosessuali: non capiamo che senso ha dire di essere "cristiani" quando le persone umane vengono fatte oggetto di un tale disinteresse e la loro dignità viene calpestata.
Se non si amano le persone come le amava Cristo, tutte, ecco che poi arrivano queste realtà incredibilmente disumane e anche i religiosi stanno attoniti o indifferenti in silenzio!
Basta ormai aver accumulato l’odio religioso moralistico per tanto tempo per non sentire più nessun senso di colpa quando i volti di due inermi ragazzi gay vengono sfigurati dal linciaggio di pochi esaltati, che tanta società romana e tanta Chiesa cattolica romana in fondo non sente nemmeno il dovere morale di condannare.
Fu così anche per gli Ebrei e per altre minoranze sociali negli anni bui del nazifascismo lo è oggi dove una certa politica, con i suoi personaggi spesso ridicoli e grotteschi, e una parte della Chiesa romana, ormai pressochè svuotata di amore evangelico e di umanità, seminano ingiustizia e discriminazione.
La Segreteria dell’Arcivescovo Primate per l’Italia
Padre Mario Metodio
Diocesi di Monza - Milano
CHIESA CRISTIANA ANTICA CATTOLICA e APOSTOLICA
tel. 339.5280021 - fax 02.95310741
Parrocchia Diocesana dei Santi Cirillo e Metodio
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MILANO
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