Gay Pride 2009 - Roma, 13 giugno ... Ricordiamoci che nel 2011 a Roma ci sarà l’Europride.

ROMA PRIDE 2009, NEL NOME DEL "PAPI DELLA PATRIA". Il carro di Villa Certosa in testa al corteo. Un articolo di Mariagrazia Gerina - a cura di Federico La Sala

La partenza è prevista da piazza della Repubblica. Si proseguirà poi lungo la via Cavour per imboccare la via dei Fori imperiali, via delle Botteghe oscure per terminare infine in piazza Navona.
sabato 13 giugno 2009.
 

Roma Pride 2009, il carro di Villa Certosa in testa al corteo

di Mariagrazia Gerina *

La trasgressione nei costumi una volta era una loro bandiera. Adesso, come dire, si sentono un po’ scavalcati dalle recenti performance del capo del governo. E proprio ai fasti nefasti di Villa Certosa dovrebbe ispirarsi uno dei più variopinti carri che sfileranno sabato prossimo, nonostante i divieti, per le vie della capitale per il Roma Pride 2009. Una variazione sul tema delle piscine e delle ville del presidente. Ma sui dettagli massimo riserbo dagli organizzatori. Ma certo la fantasia e la provocazione non mancheranno. E nemmeno piume e ballerine brasiliane. “Ma guarda caso nessuno quest’anno si è permesso di criticarci perché mettiamo in mostra le nudità o di darci dei carnascialeschi. Sarà un segnale?”, ironizza la responsabile dell’organizzazione, Rossana Praitano, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.

Una sfilata di colore che attraverserà una città “decisamente ingrigita - osserva Rossana Praitano - da questo anno di governo Alemanno”. Cornetti vietati di notte, chiusure anticipate dei locali. Al di là delle marce indietro “sono segnali chiari sulla fruibilità della notte e della città”. E dulcis in fundo, il divieto, per il secondo anno, al Pride romano di concludere il corteo in piazza San Giovanni. La piazza del concertone del Primo Maggio, ma anche sede della omonima basilica, del Laterano, Sede Papale e territorio Vaticano. L’anno scorso c’era un concerto di gala legato al simposio internazionale che si teneva nella vicina università lateranense. Quest’anno il pretesto al diniego era la processione per Sant’Antonio, che per altro non si sarebbe incontrata come orari e percorso con il Pride. E neanche a dirlo, quando gli organizzatori hanno provato a proporre una data alternativa, il 20 giugno, è spuntato un altro santo: San Giovanni, che ovviamente non si celebra il 20 ma il 24 giugno. “Insomma, c’è sempre un santo che spunta” quando si tratta di Pride, sintetizzano gli organizzatori, che su divieti e pretesti hanno presentato ricorso al Tar. “E ovviamente il prossimo anno ci riproveremo”.

Il bello, si fa per dire, è arrivato quando un nuovo divieto è calato anche sul percorso alternativo suggerito dagli organizzatori. Vietato anche passare per Piazza Venezia? Almeno su questo punto la Questura ha fatto marcia indietro. Appuntamento dunque a piazza della Repubblica, da dove i carri, Villa Certosa in testa, per sfilare lungo via Cavour, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia per concludere il corteo a piazza Navona. Slogan: "Liberi tutti, libere tutte".

Del patrocinio del Comune, ovviamente, non se ne parla. Alemanno ha detto no prima ancora che gli fosse avanzata alcuna richiesta. E tanto meno ci sarà quello del Ministero delle Pari Opportunità: “Figuriamoci, il ministro ha tolto dal sito istituzionale anche il riferimento agli omosessuali e ai transgender come soggetti a rischio di discriminazione”, ricorda la deputata del Pd Anna Paola Concia, ancora in attesa di una risposta alla interrogazione parlamentare da lei depositata la scorsa settimana. Segno tangibile dell’arretramento che il tema stesso dei diritti civili ha subito in questo anno di governo di centrodestra. “Il messaggio alla politica istituzionale deve essere chiaro: alle posizione retrograde del Pdl reagiamo fermamente con la nostra protesta”. “Del resto però - aggiungono gli organizzatori - ribadiamo le nostre critiche al Partito Democratico per le posizioni tiepide ed ambigue sul tema dei diritti civili e sociali”.

Non a caso secondo Rossana Praitano l’astensione alle ultime europee e amministrative è stata così alta. Secondo la presidente del Circolo Mario Mieli una fetta di quel popolo che sabato e domenica non è nemmeno andato a votare viene dal mondo Lgbt, stufo di avanzare sempre le stesse richieste senza essere ascoltato.

In parlamento - osserva la deputata del Pd Anna Paola Concia - giacciono tutte le proposte di legge che lei stessa ha ripresentato: da quella sulla omogenitorialità a quella sulle coppie di fatto (in tutte le possibili varianti: dal matrimonio ai pacs), da quella sui trans a quella sull’omofobia. L’unica che sta proseguendo il suo iter legislativo. “L’esame in Commissione Giustizia”, spiega la Concia, “è quasi ultimato”.

Per questo la piattaforma del Roma Pride è rimasta identica a quella dello scorso anno e di due-tre anni fa. Anzi, i realtà: “Sono trent’anni che le nostre richieste non vengono ascoltate: e non stiamo parlando di richieste rivoluzionarie, fantasiose o velleitarie ma di diritti che in altri paesi sono ormai acquisiti”. Un immobilismo che è un atto d’accusa per la destra. “Altrove in Europa anche la destra fa leggi a favore degli omosessuali”, osserva la Praiano. Ma anche un appello al “vasto colorato mondo del centrosinistra”, scandisce Anna Paola Concia: “I miei colleghi devono rendersi conto che diritti sociali e diritti civili vanno portati avanti insieme: è quello che stanno facendo Zapatero e Obama, è quello che dovremmo fare anche noi”.

* l’Unità, 09 giugno 2009


Roma Pride 2009: finalmente autorizzato il percorso *

Dopo un lungo braccio di ferro le istituzioni hanno concesso alle organizzazioni del Roma Pride 2009 il percorso richiesto. Partenza da piazza della Repubblica e conclusione in piazza Navona.

La questura di Roma ha autorizzato il percorso del Gay Pride 2009 di Roma del 13 giugno proposto dalle associazioni. Il via libera è arrivato ieri in tarda serata, spiegano gli organizzatori in una conferenza stampa tenuta per l’occasione nella sala del Mappamondo di Montecitorio.

Dal circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, fra i promotori dell’evento, spiegano che il percorso concesso non fa parte dei sei previsti dal protocollo cittadino sulle manifestazioni. Si tratta piuttosto di una deroga ai percorsi esistenti concessa soltanto alle manifestazioni di carattere nazionale.

Il corteo si snoderà lungo le strade interessate anche per il Roma Pride dello scorso anno. La partenza è prevista da piazza della Repubblica. Si proseguirà poi lungo la via Cavour per imboccare la via dei Fori imperiali, via delle Botteghe oscure per terminare infine in piazza Navona.

Il lungo braccio di ferro tra la questura e gli organizzatori del Gay Pride, che andava avanti da settimane, non finisce però qua. L’iter legale, iniziato con un ricorso al TAR , continuerà «per due motivi», ci dice Rossana Praitano, presidentessa del Mieli. «Il primo è perché riteniamo pretesuose le motivazioni che ci hanno impedito di arrivare a piazza San Giovanni negli ultimi due anni. Il secondo è per garantire giuridicamente che in futuro non si presentino più problemi del genere. Ricordiamoci che nel 2011 a Roma ci sarà l’Europride.»

* Gay.it, Martedì 9 Giugno 2009


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