QUALE DIO E QUALE TEOLOGIA?! Dio è Amore ("Deus charitas est") o Mammona (Deus caritas est", 2006)?!

IL VATICANO RINNOVA IL SUO NO AI PRETI OMOSESSUALI. Con un “Rescriptum ex audientia”, a firma del cardinale Tarcisio Bertone e approvato dal Papa, riaffermate le indicazioni dell’Istruzione del 2005. Replicano Vescovo e Teologi di Milano della Chiesa antica cattolica e apostolica - a cura di pfls

lunedì 19 maggio 2008.
 

[...] Chi è integrato e vive serenamente la sua identità e relazione affettiva e sessuale cresce aromiosamente e in equilibrio tra sè ed il mondo sociale, chi la reprime di contro si infila in un vicolo cieco di frustrazione e di ego-distonia, con un meccanismo di sessualità anonima e compulsiva, autodistruttiva, spesso diretta a soggetti impropri.

Della lezione americana Ratzinger non ha capito nè imparato niente: c’è molta probabilità che un prete represso divenga un pedofilo. Mentre un prete, anche omosessuale, integrato e sano può essere un pastore di grande valore sia morale che spirituale. Questo documento insomma va contro la conoscenza, e contro il sapere scientifico, e anzichè affrontare i problemi reali, li raggira con pericolose deviazioni e scorciatoie [...]


CENTRO STUDI TEOLOGICI DI MILANO

CHIESA ANTICA CATTOLICA E APOSTOLICA

Diocesi di Milano - Monza

Comunicato Stampa

-  PAPA e DIVIETO AI PRETI OMOSESSUALI
-  REPLICANO VESCOVO E TEOLOGI di MILANO

-  Milano, 17 Milano 2008

Questo il testo della nuova disposizione papale emanata dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano *

“La Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay”.

Questa norma, contenuta nell’Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica del 4 novembre 2005 (Istruzione circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri), vale “per tutte le Case di formazione al sacerdozio, comprese quelle che dipendono dai Dicasteri per le Chiese Orientali, per l’Evangelizzazione dei Popoli e per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica”.

E’ quanto si precisa in un “Rescriptum ex audientia” a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e approvato dal Papa, pubblicato in seguito a numerose richieste di chiarimento rivolte alla Santa Sede a questo proposito.

L’Istruzione del 2005 - ricordiamo - affermava che a causa della sua configurazione a Cristo “tutta la vita del ministro sacro deve essere animata dal dono di tutta la sua persona alla Chiesa e da un’autentica carità pastorale”: per questo motivo “il candidato al ministero ordinato ... deve raggiungere la maturità affettiva. Tale maturità lo renderà capace di porsi in una corretta relazione con uomini e donne, sviluppando in lui un vero senso della paternità spirituale nei confronti della comunità ecclesiale che gli sarà affidata”.

Per quanto riguarda coloro che presentano tendenze omosessuali profondamente radicate, l’Istruzione, pur affermando la necessità di evitare “ogni marchio di ingiusta discriminazione”, rileva che tali persone si trovano “in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne” per cui “non sono affatto da trascurare le conseguenze negative” che possono derivare dalla loro Ordinazione. “Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l’espressione di un problema transitorio - aggiunge l’Istruzione - come, ad esempio, quello di un’adolescenza non ancora compiuta, esse devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’Ordinazione diaconale”.

* (FIDES NEWS a cura di Sergio Centofanti)

Noi non abbiamo nemmeno la voglia di replicare ad una disposizione così povera di contenuti ed anche puerile, poichè le scienze moderne (non medioevali) dicono che un omosessuale integrato con la sua identità personale può essere equilibrato e relazionarsi con le persone - uomini e donne - come un eterosessuale e forse avere anche qualche qualità in più, considerando le difficoltà che è obbligato ad affrontare nella vita.

Il discorso del Vaticano avrebbe qualche senso se tutti, omo ed etero, fossero invitati alla castità, per cui un problema di candidati gay o etero non si porrebbe, poichè ad entrambi il celibato e la castità sono richiesti come condizione fondamentale per ricevere un Ordine Sacro (cosa che le altre Chiese cristiane, che seguono l’antica autentica tradizione apostolica , non contemplano poichè i Diaconi e i Presbiteri, nelle Chiese Ortodosse, ed anche i Vescovi , in quelle Anglicane e Protestanti, si sposano).

Questo discorso, con le migliori delle intenzioni di chi l’ha prodotto, è un discorso non improntato alla conoscenza scientifica , ma al pregiudizio e al moralismo, per cui nonostante dica di voler rispettare le persone omosessuali, diviene un’ulteriore stigmatizzazione pubblica di gay e lesbiche poichè si basa sull’assunto che l’omosessualità sia un disturbo della personalità. (la psicoanalisi di stampo vaticano).

Come l’allora cardinale Joseph Ratzinger scriveva nel 1986 - nella lettera sulla Cura pastorale delle persone omosessuali - in merito ad alcune figure professonali, come quelle dell’educatore e del docente (professori di educazione civica, ecc. - sic!) insinuando che fossero "indadatte" al loro compito, essendo a contatto con i giovani e adolescenti, così oggi il Papa Ratzinger sostiene che i preti omosessuali sarebbero persone "squilibrate" psicologicamente, ed inaffidabili per la Chiesa, salvo avessero superato (non si capisce come e secondo quale trattamento?) il loro orientamento (definito "tendenza" secondo un impianto teorico nosologico, per continuare a patologicizzare questa realtà emotiva ).

La relazione affettiva-sessuale, il documento poi la chiama "pratica omosessuale", proprio per non darle alcuno statuto di legittimità, poichè al contrario della sessualità eterosessuale (con procreazione o meno ) che potrebbe essere virtuosa e anche santa, questa è soltanto vista come pratica erotica, fine a se stessa e non aperta al mutuo scambio di amore, semmai fondata su una sorta di "autoinganno" reciproco , e quindi peccaminosa e abominevole agli occhi degli uomini e di Dio.

Oggi sappiamo, dalle scienze psicologiche e antropologiche, che un omosessuale non decide di essere ciò che è: il suo orientamento precede ogni libertà di scelta del soggetto e che l’attuazione o la repressione di questa fondamentale caratteristica porta a conseguenze ben diverse.

E sappiamo pure che la sua condizione non preclude affatto - come dice questa teologia vaticana - ad una relazione di amore, sincera e vituosa, stabile e anche feconda perchè genera armonia e benessere anche spirituale tra le persone, sottraendole ad una disperazione solitaria, ed egotica, che le chiuderebbe spesso irreversibilmente anche all’amore di Dio e alla dimensione spirituale.

Quale Dio ha potuto pensare e creare uomini e donne (numerosi milioni nel mondo) destinati ad una tale tragica solitudine di morte? Lui che è il Dio non dei morti ma dei vivi? Il Dio della vita? Oppure quale Dio avrebbe potuto creare esseri umani che - attratti l’un l’altro in modo naturale - fossero soltanto capaci di generare peccati di perversione anzichè mutuo scambio di amore ed affetto? Un Dio che è amore in Cristo Gesù suo Figlio non crea esseri di questo tipo poichè contraddicono in toto la stessa sua identità divina. ("Dio è amore" afferma infatti in modo deciso Giovanni apostolo ed evangelista).

Chi è integrato e vive serenamente la sua identità e relazione affettiva e sessuale cresce aromiosamente e in equilibrio tra sè ed il mondo sociale, chi la reprime di contro si infila in un vicolo cieco di frustrazione e di ego-distonia, con un meccanismo di sessualità anonima e compulsiva, autodistruttiva, spesso diretta a soggetti impropri.

Della lezione americana Ratzinger non ha capito nè imparato niente: c’è molta probabilità che un prete represso divenga un pedofilo. Mentre un prete, anche omosessuale, integrato e sano può essere un pastore di grande valore sia morale che spirituale. Questo documento insomma va contro la conoscenza, e contro il sapere scientifico, e anzichè affrontare i problemi reali, li raggira con pericolose deviazioni e scorciatoie!....

Noi comprendiamo con chiarezza di essere su due posizioni teologiche che stanno agli antipodi, la nostra e quella vaticana o ratzingeriana: ma sta proprio qui la differenza tra la nostra Chiesa e quella di Roma. E’ in gioco una visione opposta di teologia biblica e di teologia morale: noi rispondiamo alla domanda di senso e di umanità che viene dai milioni di persone omosessuali e transessuali.

Il Dio in cui crediamo dà loro delle risposte degne della loro dignità, qui invece con la teologia papale Dio si limita ad essere il grande Giudicatore e Repressore, contraddittorio, di ciò che Lui stesso ha creato!

Inoltre questa teologia papale espone queste persone anche al giudizio severo e senza misericordia del resto dell’umanità (non migliore per altro), generando discriminazioni e sofferenze inaudite, mentre noi riteniamo che nessuno abbia il diritto - se non il Signore che vede i cuori - di giudicare chicchessia, essendo tutti bisognosi del suo dono e della sua grazia, senza la quale non siamo nulla.

La nostra opzione teologica dunque non è in continuità ma di rottura, come lo fu la scelta del Maestro rispetto al suo tempo : tra una Chiesa che ascolta il Vangelo di Cristo e una che segue invece le altre sirene del Vecchio Testamento del Dio mosaico, un Dio che Gesù Cristo stesso aveva sempre cercato di superare e che di fatto ha superato.


Sul tema, nel sito, si cfr.:

-  Il magistero del "logo" di "Mammasantissima" e "Mammona" ("Deus caritas est") o il magistero del "Logos" d’ Amore ("Deus charitas est") di Gesù, Giuseppe e Maria?!!
-  "CHARITAS", "HOMO", E L’ "H" DELL’UMANITA’ DI OGNI ESSERE UMANO!!! SULLA VIA DELLA VERITA’, NON DELLA MENZOGNA.
-  Caro Papa Ratzinger ... "Sàpere aude!", Amare aude! Sia "charitatevole" e "maggiorenne" verso se stesso e verso il prossimo!!! Risponda eu-angelicamente (o almeno come Pilato: "Ecce Homo" - ma senza togliere la "H" alla Parola, come ha fatto nell’enciclica) al grido dei fratelli e delle sorelle omosessuali, dentro e fuori dalla Chiesa. Non abbia paura, la grazia (cHaritas) di Dio, il "Padre nostro", La illuminerà - a cura di pfls Non abbiamo nulla da nascondere, e voi? La domanda sale dalla lettera aperta che un gruppo di omosessuali preti sottopone alla comunità cristiana e alla gerarchia cattolica ...

-  IL LETTO DI PROCUSTE DELLA GERARCHIA VATICANA, L’ONU E L’ORIENTAMENTO SESSUALE DELLE PERSONE.


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