CENTRO STUDI TEOLOGICI
Diocesi della CHIESA CRISTIANA Cattolica Antica Apostolica di Milano e Monza*
MILANO, 4 ottobre 2007
COMUNICATO STAMPA
MILANO, 4 Ottobre 2007 - LE PAROLE DEL PATRIARCA ORTODOSSO DI MOSCA ALESSIO II AL PARLAMENTO EUROPEO SUGLI OMOSESSUALI SONO - AL PARI DI QUELLE DEL VATICANO- PRIVE DI CONTENUTI SCIENTIFICI: ESPRIMONO UN CRISTIANESIMO DELL’ OSCURANTISMO - CHI HA UN PASSATO PER NIENTE CHIARO E PER NIENTE SPECCHIATO NEL RAPPORTO COL REGIME ATEO SOVIETICO CHE HA CALPESTATO ANCHE LA CHIESA ORTODOSSA NON E’ TITOLATO A PARLARE SUI DIRITTI UMANI: VARI VESCOVI DEL SINODO RUSSO ERANO STATI PRESI CON LE "MANI NELLA MARMELLATA" CIOE’ IMPEGNATI IN RAPPORTI DI TIPO OMOSESSUALE, E IL PATRIARCA E’ INTERVENUTO SOLTANTO A SCANDALO ORMAI SCOPPIATO - UN ALTO ESPONENTE DELLA CHIESA ORTODOSSA IN GRECIA STA MORENDO DI AIDS CONTRATTO CON RAPPORTI OMOEROTICI, PER CUI OCCORREREBBE MAGGIOR UMILTA’ E MAGGIOR PRUDENZA, MA ANCHE COERENZA E ONESTA’ QUANDO SI TRATTA DELLE PERSONE OMOSESSUALI -
Le parole di Alessio II Patriarca di Mosca ci hanno sorpreso per la sfacciata sicurezza e arroganza in merito all’omosessualità da condannare come una "malattia" : tutto questo contrasta con la ricerca scientifica e clinica, e con quanto ormai consolidato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ma al pari del Vaticano il Patriarca di Mosca nella sua ignoranza ed approssimazione scientifica preferisce non tener conto della scienza ed esprimere giudizi offensivi e diffamatori.
A tal proposito gli rispondiamo che da Lui, uomo di riferimento di un Regime come quello Sovietico, che fu ateo e mistificatore, dal passato non chiaro nè specchiato non prendiamo lezioni sui diritti umani : si ricordi piuttosto quanti suoi confratelli della Chiesa e tanti cittadini e fedeli hanno sofferto sotto il Regime comunista mentre Lui saliva i gradini del potere ecclesiastico attraverso collusioni e complicità di cui mai ha ritenuto di dover rendere conto a chicchessia. Speriamo un giorno ne renda conto dinanzi al Signore Dio, cui certamente nulla è nascosto del cuore umano e dei suoi misfatti!
Quanto agli omosessuali : sono accaduti in tempi recenti vari scandali anche dentro il S. Sinodo di Mosca, con vescovi e metropoliti coinvolti in storie di sesso omosessuale...
Il Patriarca si rivolga a questi suoi confratelli prima che agli altri se vuol essere credibile: mentre molti sanno che in Grecia sta morendo di AIDS un altro eminente arcivescovo che ha contratto il virus stesso con i rapporti omoerotici....
Questa Chiesa Russa - come quella di Roma - dovrebbe imparare l’umiltà , la coerenza e l’onestà, grandi virtù cristiane, anzichè paludarsi dietro una sacralità di facciata, finta e pomposa, che sfrutta le ingenuità popolari, per nascondere una realtà che Cristo stesso indicava come quella dei "sepolcri imbiancati, di fuori tutti belli e dentro pieni di ossa putride...!" (Vangelo)
PREGHIAMO PERCHE’ANCHE QUESTA CHIESA SORELLA RITROVI LA PROFEZIA DEL VANGELO CHE E’ PRIMA DI TUTTO AMORE PER LA VERITA’ E NON MISTIFICAZIONE E INGANNO, COME PURE STRAPOTERE E FALSO MORALISMO.
+ Mons. Giovanni Climaco MAPELLI
Vescovo emerito Ortodosso
e attuale Vescovo della Chiesa ANTICA CATTOLICA E APOSTOLICA DI MILANO E MONZA
Presidente del CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO - comitato direttivo dei Teologi -
CENTRO ECUMENICO
tel 339.5280021
02.95310741 fax
www.centrostuditeologici.too.it
ufficio di segreteria Vescovile
Via Vescovo Garibaldo,5/a
20065 INZAGO MILANO
* Chiesa di tradizione e successione apostolica autentica non dipendente dal Vaticano e dal Papa (ANTICA CATTOLICA ED APOSTOLICA DEL PRIMO MILLENNIO )
Sul tema, nel sito, si cfr.:
RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULL’OMOFOBIA.
RIPENSARE L’EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO"!!!
PUTIN, ALESSIO e RATZINGER: I TRE DELL’AVE MARIA O MEGLIO DEL REQUIEM DEI DIRITTI UMANI (GAY COMPRESI)... *
Il patriarca della chiesa ortodossa russa, Alessio II, ha iniziato il suo viaggio in Francia da Strasburgo dove è intervenuto al Consiglio d’Europa e ha scatenato un vespaio di polemiche per le sue affermazioni:
"C’è oggi una frattura funesta tra i diritti dell’uomo e la morale.
La si può vedere nella comparsa di una nuova generazione di diritti che sono in contraddizione con la morale, fino alla giustificazione di atti amorali con l’aiuto dei diritti dell’uomo".
Poi si è lanciato in dichiarazioni sull’omosessualità come malattia rispondendo ad un europarlamentare in merito al negato Gay pride di Mosca:
"Se la propaganda impone l’omosessualità, dobbiamo fare appello alla società e dire che fare pubblicità per questo è peccato, è una malattia, è cambiare la personalità dell’uomo.
La distruzione delle norme morali e la promozione del relativismo nei costumi rischiano di minare la percezione che i popoli europei hanno del mondo e condurli là dove perderanno la loro identità".
Alessio II ha continuato tracciando un confine netto con la Comunità Europea sulla questione Kossovo pur dichiarandosi disponibile a garantire il proprio impegno per un accordo di pace:
"Per i serbi il Kosovo è una terra sacra speciale, la Chiesa non può rimanere silente quando le chiese che sono state costruite dal dodicesimo al quattordicesimo secolo vengono distrutte con il tacito consenso.
Tutti quelli che stanno affrontando il problema del Kosovo dovrebbero visitare la provincia.
Il problema è praticamente intrattabile se non si conoscono le difficoltà che esistono sul terreno".
Sono seguiti gli scontati riferimenti alle radici cristiane d’Europa che, altrettanto scontatamente hanno riscosso l’apprezzamento del Vaticano. Il patriarca si è anche detto disponibile ad un incontro con il papa.
Alessio II aveva in merito già dichiarato a Le Figaro:
"Siamo uniti in merito a molte tematiche fondamentali tra cui la concezione di una libertà che non sia il fare quello che ci pare, la lotta al riconoscimento delle unioni omosessuali, la contrarietà alla diffusione dell’aborto e dell’eutanasia e la non negoziabilità dei valori morali su cui si fonda l’Europa.
Entrambi vogliamo, insomma, difendere i valori cristiani contro un materialismo aggressivo.
L’incontro dovrà essere preparato accuratamente per rimuovere tutti gli ostacoli presenti".
’’Si tratta di parole interessanti’’, commenta padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, "Bisogna valutare le parole del patriarca con realismo anche se non mancano accenti positivi".
L’apertura del patriarca russo quindi è dovuta alla volontà cristiana di negare i diritti in Europa e sembra essere la risposta alle parole dello stesso Benedetto XVI che in merito all’elezione del nuovo patriarca rumeno aveva ricordato Giovanni Paolo II aggiungendo dichiarazioni che erano un prologo a quelle di Alessio II:
"Sono sicuro della vostra volontà a proseguire e intensificare il dialogo tra ortodossi e cattolici, nel corso di nuove fasi di dialogo nel momento in cui ci si prepara ad affrontare questioni cruciali per le nostre relazioni.
Si devono intensificare i legami che ci uniscono, per il bene della Chiesa.
I cattolici sono al fianco dei loro fratelli ortodossi, nella preghiera e nella disponibilità per ogni collaborazione utile.
Le due Chiese devono rafforzarsi per rispondere ai bisogni dell’Europa e del mondo di oggi, sia sul piano religioso che su quello sociale.
Una testimonianza comune sempre più necessaria per rispondere alla nostra vocazione comune e alle urgenze del nostro tempo".
Ancora una volta il miglior terreno di dialogo tra le diverse religioni e confessioni è la discriminazione degli omosessuali e la negazione netta dei loro diritti. Se non ci riguardasse così da vicino anche a livello politico e sociale potrebbe addirittura essere un motivo d’orgoglio!
Spagna, nostalgia franchista. La Chiesa beatifica 500 fascisti
Zapatero: legge di condanna del regime
La chiesa spagnola ha nostalgia del fascismo, e il Vaticano le dà corda, accogliendo la decisione di beatificare quasi 500 fascisti spagnoli. Sono religiosi e laici che secondo i vescovi sono stati perseguitati durante la Repubblica e che vengono ora beatificati per rispondere ai tentativi del governo Zapatero di rifare i conti con il passato spagnolo. È una vera e propria battaglia a colpi di memoria, quella tra il Governo e la Chiesa spagnola. Da una lato, quindi, l’esecutivo guidato da Zapatero che si prepara a varare una legge in cui il franchismo venga finalmente condannato e in cui si dichiari l’illegittimità di ogni suo “strascico”, come ad esempio le sentenze emesse dai tribunali duranti il regime. Dall’altra invece la Chiesa spagnola che si prepara al 28 ottobre data in cui ha deciso di beatificare 498, tra religiosi e civili, «martiri della Repubblica». Racconta la vicenda El Pais, quotidiano progressista iberico.
Tra venti giorni, dunque, papa Benedetto XVI celebrerà la funzione in piazza San Pietro: mai prima d’ora si era verificata una beatificazione così numerosa, e il numero dei beati potrebbe anche salire. La Conferenza episcopale spagnola calcola che il numero di religiosi e laici, che sarebbero stati perseguitati e uccisi durante la guerra civile (1936-1939) che portò alla fine della Repubblica e all’avvento della dittatura del generale Francisco Franco, potrebbe oscillare tra i duemila e i diecimila. Numerosissimo anche il pubblico di pellegrini che la Chiesa prevede parteciperà alla funzione. «Piazza San Pietro - dicono dalla Cei iberica - non sembrerà vuota. Sarà una grande festa, perché grande è la pagina di storia che rappresenta». Non c’è dubbio.
«Nessuna megalomania» ribadiscono dal Vaticano, ma una risposta alla legge sulla Memoria Storica voluta dal governo. Il portavoce dei vescovi spagnoli, Martínez Camino, ci tiene a sottolineare la «persecuzione religiosa durante la Repubblica» subita dai futuri beati: «Non un caso isolato - insiste Camino - ma rientra nella grande persecuzione subita nel corso del XX secolo in Europa dai cristiani di tutte le confessioni». La cerimonia a Roma, conclude il portavoce «aiuterà l’opinione pubblica italiana conoscere una pagina incompresa della storia della Chiesa spagnola».
L’iniziativa dei vescovi iberici, è un nuovo capitolo della «memoria è rimasta in frigorifero» come l’ha definita su Le Monde Diplomatique lo scrittore Josè Manuel Fajardo: la democrazia spagnola rinata con la fine del franchismo «per evitare atti di violenza e di vendetta» avrebbe scartato «qualsiasi ipotesi di messa sotto accusa di coloro che avevano partecipato alla dittatura e ai suoi crimini». In questo senso, la legge sulla memoria servirà a «ridare dignità alle vittime tramite iniziative come la dichiarazione di nullità dei processi franchisti e l’esumazione dei cadaveri dei repubblicani sotterrati anonimamente in fosse comuni». Ma sta scatenando accese polemiche nella politica spagnola: per la sinistra è troppo timida, mentre la destra continua a boicottarla.
* l’Unità, Pubblicato il: 06.10.07, Modificato il: 06.10.07 alle ore 15.52