Il ministero dell’Interno: «Attacco terroristico pianificato» Serie di esplosioni a Bombay, oltre 180 morti Oltre 600 feriti nei sette attacchi messi a segno in diverse stazioni ferroviarie della metropoli indiana, affollate nell’ora di punta (www.corriere.it, 12.07.2006)
BOMBAY - Un giorno di terrore a Bombay. Una serie di esplosioni a catena in stazioni ferroviarie che ricordano il tragico attentato a Madrid dell’11 marzo 2004, con 192 morti e oltre 1500 feriti. Nell’arco di venti minuti sette ordigni piazzati in altrettante stazioni ferroviarie e in una stazione della metropolitana, hanno sventrato treni e causato oltre 180 morti e oltre 600 feriti, ma il bilancio è forse destinato ad aumentare ancora. L’ultima triste conta, resa nota dalla polizia locale, parla di 183 morti e 624 feriti.
MASSACRO - L’attentato è stato messo a segno nell’ora di punta (tra le 18 e le 19) lungo la linea Western Railway: una bomba è esplosa nella stazione di Khar, le altre nelle stazioni di Mira Road, Matunga, Santa Cruz, Jogeshwari, Borivili e Bhayendar. Il governo si è riunito per una seduta d’emergenza, mentre è stato innalzato il livello di allerta a Nuova Delhi e in tutte le altre grandi città del Paese. Dopo gli attacchi un uomo è stato arrestato a Nuova Delhi e altri sei sono stati fermati nel Kashmir, ma fino ad ora non ci sono state ammissioni né rivendicazioni. Nessun italiano tra le vittime e i feriti degli attentati. Il console Zaccagnino, che è in contatto con le autorità di polizia e gli ospedali, sta provvedendo alla ricognizione degli italiani residenti, cica un centinaio. Altrettanti dovrebbero essere i connazionali di passaggio.
TROVATI DETONATORE E TIMER - Sul fronte delle indagini, la polizia indiana ha trovato alcuni congegni utilizzati dai terroristi per comandare a distanza le bombe che hanno seminato morte e distruzione. Tre detonatori e due timer sono stati rinvenuti nei pressi di tre delle sette stazioni dove si sono verificate le esplosioni.
ELEZIONI NEL KASHMIR - «È stato un attacco terroristico pianificato» ha detto il ministro degli Interni indiano apparendo in televisione. Secondo la polizia le bombe piazzate sulla rete ferroviaria di Bombay erano ad alto potenziale e secondo le prime informazioni sarebbero state lasciate negli uffici bagagli. Secondo fonti del ministero dell’Interno l’attentato non avrebbe collegamenti con altre bombe esplose in Kashmir, a Srinagar, ma si teme che sia da mettere in relazione con le elezioni che si tengono in queste ore nel POK, la zona del Kashmir controllata dal Pakistan e che dietro l’attacco ci sia la mano del gruppo terrorista Lakshar-e-Taiba (legato ad Al Qaeda) che si batte per l’autonomia del Kashmir da India e Pakistan e si è reso responsabile di numerosi attacchi in passato, tra i quali quello al parlamento di Delhi nel 2001 e le bombe nei mercati di Nuova Delhi lo scorso ottobre. Il gruppo ha però negato di essere coinvolto nell’attentato, condannando il gesto.
CONDANNE - Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha inviato al suo collega indiano Manmohan Singh un messaggio di cordoglio: «Desidero farle pervenire il profondo cordoglio e la mia personale partecipazione al lutto che ha colpito l’India a seguito degli attentati avvenuti nella città di Mumbai, che hanno provocato gravissime perdite di vite umane e ingenti danni materiali. A nome del mio Governo e di tutti gli italiani vorrei esprimerle la più sincera solidarietà, unitamente alla più ferma condanna per questi atti di inumana violenza, che rafforzano il fermo proposito della Comunità internazionale di agire con la massima determinazione nella lotta contro il terrorismo». Anche il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, ha condannato duramente gli attentati a Bombay. Una nota del ministero degli Esteri di Islamabad definisce l’attacco «un spregevole atto di terrorismo». India e Pakistan sono due potenze nucleari in conflitto da decenni per il controllo della regione del Kashmir.
12 luglio 2006
Dopo l’attentato di ieri, la metropoli indiana sconvolta cerca di tornare alla normalità I gruppi separatisti del Kashmir respingono le accuse: "Atto barbaro" Bombay, 200 morti e 714 feriti Sospetti su gruppo legato ad Al Qaeda Papa Bendetto XVI: "Un atto insensato contro l’umanità"*
BOMBAY - Si aggrava il bilancio degli attentati sui treni a Bombay (ora Mumbai): secondo le autorità ci sono almeno 200 vittime e 714 feriti. Tre detonatori e due timer sono stati trovati nei pressi di tre delle sette stazioni dove si sono verificate le esplosioni.
L’azione terroristica non è ancora stata rivendicata, ma i sospetti ricadono sui gruppi separatisti del Kashmir. Adesso si teme che qualche cellula impazzita abbia trovato un legame stretto con Al Qaeda. D’altra parte il gruppo Lashkar-e-Taiba ("L’armata dei puri") - maggiormente sospettato - ha smentito il proprio coinvolgimento negli attentati.
Oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha espresso la sua solidarietà con il popolo indiano, definendo "ingiustificabili" azioni di questo tipo. "Il terrorismo - ha proseguito Annan - rappresenta una delle minacce più gravi per la sicurezza e la pace internazionali, per questo urge un’azione coordinata di tutti i Paesi per sconfiggerlo".
La condanna del Papa. Anche il Papa che si dice "profondamente addolorato" definisce l’atto terroristico "atto insensato contro l’umanita". In un telegramma fatto pervenire alle autorità civili ed ecclesiastiche indiane dal cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato uscente, il pontefice assicura preghiere e vicinanza spirituale a tutti coloro che in queste ore stanno soffrendo e "sui numerosi feriti invoca il dono della forza, della consolazione e del conforto".
Oggi Bombay tenta di tornare alla normalità. Le ferrovie funzionano, in città sono attese le maggiori cariche dello Stato. Non c’è stata nessuna manifestazione; scuole, uffici e negozi hanno aperto normalmente. Anche la linea ferroviaria è stata ripristinata e i treni a lunga percorrenza hanno svolto il normale servizio, perfino sulla direttrice occidentale colpita dalle bombe. E ci sono molti cittadini disperati alla ricerca di notizie sui familiari.
Prime indagini. "Si è trattato di un’operazione coordinata e ben preparata". Queste le prime parole del capo della brigata antiterrorismo incaricato dell’indagine sugli attentati. "E sembra che dietro tutto questo ci sia un’importante potenza", ha proseguito. La polizia sta tentando di capire quale tipo di esplosivo sia stato utilizzato dai terroristi e, visto l’impatto delle esplosioni, sembrerebbe che si tratti di Rdx o di esplosivo al plastico.
Il quotidiano Indian Express, citando responsabili coperti da anonimato, ha detto che la polizia sta ricercando due uomini sospettati di aver collocato degli ordigni in uno dei treni della stazione di Borivili. Secondo il giornale, la polizia ha fatto un identikit di un giovane che è salito e poi sceso precipitosamente dal treno.
I maggiori indiziati. I sospetti della polizia ricadono principalmente sul gruppo Lashkar-e-Taiba (Let), considerato legato a Al Qaida e con sede in Pakistan. Ma il gruppo smentisce con fermezza ogni coinvolgimento e già ieri il portavoce Abdullah Ghaznavi, ha definito gli attentati "atti disumani e barbari". Ma per gli inquirenti il Lashkar-e-Taiba resta il maggior sospettato, con la complicità del SIMI (Student Islamic Movement of India), con base a Mumbai che già in passato si era reso complice del LeT.
A far propendere gli inquirenti per il LeT come responsabile delle bombe, anche il tipo di esplosivo usato, l’RDX, sempre usato in passato dal Lashkar, e la doppia coincidenza delle elezioni nella zona del Kashmir occupato dal Pakistan e della data, quell’11 ricorrente in tutti gli attentati riconducibili ad Al Qaeda o a gruppi ad essa collegati come il LeT.
La polizia, inoltre, ha fatto sapere che il presunto terrorista del LeT arrestato ieri a New Delhi aveva ricevuto nella stessa giornata di ieri diverse telefonate sia da Bombay che da Srinagar, la capitale estiva del Kashmir dove nel pomeriggio c’erano state cinque bombe che avevano ucciso almeno cinque turisti indiani.
Al margine, ma sempre fra i sospettati, anche l’Hizb-ul-Mujahidin, una coalizione di una decina di gruppi separatisti islamici del Kashmir, che come il Let ha base in Pakistan, ha condannato gli attentati definendoli "scandalosi". (12 luglio 2006)
Mumbai, come Madrid Sette bombe in altrettanti treni pendolari nell’ora di punta: è una strage, 163 morti e quasi 500 feriti nella metropoli economica e finanziaria dell’India. Che non è nuova al terrore Marina Forti*
La prima bomba è esplosa alle 6,24 del pomeriggio su un treno che entrava nella stazione di Khar, lungo la linea metropolitana che collega il centro commerciale di Mumbai (Bombay) ai quartieri nord-occidentali. Nell’arco di dieci minuti ne sono esplose altre sei, au altrettanti treni della stessa linea. Il bilancio è spaventoso: ieri sera il capo della polizia di Mumbai ha confermato 163 morti e i medici stavano cercando di curare circa 460 feriti, tra cui parecchi gravi. Le tv indiane ieri sera mostravano immagini di sangue e di panico. La rete ferroviaria metropolitana di Mumbai, 17 milioni di abitanti, [...]
* il manifesto, 12.07.2006