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Ndrangheta: Arrestato ad Amsterdam Giovanni Strangio, accusato della strage di Duisburg

Lo scrittore Notaristefano: "Operazione di portata eccezionale"
venerdì 13 marzo 2009.
 

Il superlatitante Giovanni Strangio, 30 anni, e’ stato arrestato ad Amsterdam dalla polizia insieme al cognato, Francesco Romeo: e’ accusato di essere stato l’organizzatore e l’esecutore materiale della strage di Duisburg, in cui furono assassinate sei persone. Le vittime della strage, avvenuta davanti il ristorante da Bruno il giorno di Ferragosto del 2007, erano tutte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari, contrapposta a quella dei Nistra-Strangio nella faida di San Luca (Reggio Calabria). Le persone uccise uccise nella strage furono Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del ristorante ’’da Bruno’’; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, di 25, Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17. Ad agire fu un commando della ’ndrangheta venuto da San Luca composto da almeno quattro persone. I complici di Giovanni Strangio nell’esecuzione della strage non sono stati ancora identificati, ma la polizia sarebbe da tempo sulle loro tracce. I due arresti sono stati compiuti ’’grazie all’impegno dei ragazzi della squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco di Roma’’, ha commentato Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, tributando agli investigatori ’’un plauso particolare’’.

Strangio, inserito nell’elenco dei 30 latitanti piu’ pericolosi, e’ stato bloccato dalla polizia nella citta’ olandese mentre era in compagnia della moglie e del figlio. Secondo l’accusa, compi’ la strage per vendicare l’assassinio della cugina, Maria Strangio, uccisa a San Luca il giorno di Natale del 2006. Una delle vittime della strage, Marco Marmo, infatti, era sospettato di essere il responsabile dell’uccisione di Maria Strangio nell’agguato in cui resto’ ferito anche il nipote di cinque anni della donna. Secondo quanto e’ emerso dalle indagini, obiettivo dell’agguato in cui mori’ Maria Strangio sarebbe stato, in realta’, il marito della donna, Giovanni Nirta, considerato uno dei capi della cosca Nirta-Strangio.

Gli investigatori, dopo la strage di Duisburg, grazie alla collaborazione di una testimone, tracciarono l’identikit di uno dei possibili responsabili della strage. E alla fine di agosto identificarono in Giovanni Strangio uno dei presunti esecutori. Strangio era stato scarcerato pochi mesi prima della strage dopo essere stato arrestato perche’ trovato in possesso di una pistola ai funerali di Maria Strangio. Era stato lui ad esprimere i maggiori propositi di vendetta per l’agguato contro Giovanni Nirta costato la vita alla moglie di quest’ultimo.

Giovanni Strangio, in Germania, era titolare di due pizzerie considerate dagli investigatori basi logistiche per gli affari della ’ndrangheta in Germania. Lo stesso ristorante da Bruno, davanti al quale avvenne la strage di Duisburg, sarebbe stato utilizzato dalla cosca Pelle-Vottari per nascondere armi. Romeo, arrestato insieme Strangio, era ricercato dal 1997 con l’accusa di traffico internazionale di droga.

(Ansa)

I commenti dell’associazione Verso Sud, coordinata dallo scrittore antimafia Orfeo Notaristefano

‘NDRANGHETA: VERSO SUD, “VANNO COLPITI COSI’, UNO A UNO”

“La brillante operazione che ha portato all’arresto di Giovanni Strangio e Francesco Romeo dimostra che questo è il metodo giusto per combattere la ‘ndrangheta: questi pericolosi criminali vanno stanati e colpiti uno a uno, ovunque si nascondano. Il fatto poi che l’arresto sia avvenuto a Diemen, nei pressi di Amsterdam, la dice lunga su quale sia la rete di complicità e di connivenze dei mafiosi ‘ndranghetisti in ogni parte di Europa e del mondo”. Lo afferma Orfeo Notaristefano, giornalista e scrittore, portavoce dell’Associazione antimafia ‘VERSO SUD’.

“Da anni andiamo ripetendo che l’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine è irrinunciabile per colpire le mafie: quest’ultima operazione è di portata eccezionale e dimostra che la collaborazione internazionale è indispensabile per spezzare le reti che la ‘ndrangheta ha esteso ormai in tutto il mondo. Proprio perMa tutto questo deve anche dare la spinta perché si attivino azioni più incisive nei territori controllati dalle mafie: Calabria, Sicilia, Campania e Puglia sono regioni dove occorre anche un salto di qualità da parte delle Istituzioni, del volontariato e dell’associazionismo perché ci sia il riscatto economico e sociale che la società attende da anni. Non bisogna dimenticare infatti che le mafie estendono collegamenti internazionali ma continuano a essere fortemente radicate nei territori d’origine e la ‘ndrangheta, in particolare, è la mafia più pericolosa proprio per la sua caratteristica di organizzazione orizzontale e a rete, attraverso la quale ha tuttora un controllo addirittura capillare del territorio calabrese”.


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