Astrofisica: Stella !!!

SOGNANDO EINSTEIN. Marta Burgay, una giovane ricercatrice italiana, protagonista di una clamorosa scoperta: un sistema binario di "pulsar"

sabato 2 settembre 2006.
 
[...] "L’eccezionalità" precisa la ricercatrice - è data dal fatto che la pulsar che abbiamo scoperto sta ruotando attorno a un’altra pulsar. Sono 1700 le pulsar scoperte finora nella nostra galassia, di queste una decina circa ruota intorno a un’altra stella di neutroni, ma solo in questo caso la stella attorno alla quale ruota è anch’essa una pulsar ed emette un fascio di onde radio" [...]

La ricercatrice cagliaritana premiata con il "Young Scientists Prize in Astrophysics" sugli studi legati alla Relatività Generale

Stelle, il sistema binario di Pulsar la giovane Marta sogna Einstein

di TULLIA FABIANI (www.repubblica.it, 02.09.2006)

Il telescopio puntato a scrutare un pezzo preciso di cielo. E quattro minuti di osservazione per ognuna delle 6000 posizioni previste. Tempo passato a guardare le stelle: c’è chi lo fa ogni tanto, magari la notte di San Lorenzo mosso da un desiderio, e chi come in questo caso lo fa quasi sempre. Per mestiere, cercando di sapere qualcosa di più sulle leggi scientifiche che governano gli astri e poter dire un giorno "Eureka!". Proprio quello che è successo a Marta Burgay, una giovane ricercatrice italiana dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, vincitrice della prima edizione del premio internazionale "Young Scientists Prize in Astrophysics" per il suo contributo alla scoperta del sistema binario di pulsar Psr J0737-3039. Un riconoscimento assegnato dalla International Union of Pure and Applied Physics, (IUPAP), ai giovani ricercatori che con le loro ricerche nel campo dell’Astrofisica si distinguono nel panorama scientifico internazionale.

La scoperta.

Marta, 29 anni, si considera un’astronoma "per caso": dopo la maturità classica non sapeva quale facoltà scegliere ed è stata un’amica a suggerirle di iscriversi al corso di laurea in Astronomia a Bologna. Una scelta che a distanza di anni, con la laurea e un dottorato alle spalle, l’ha resa protagonista di una clamorosa scoperta. "Nel 2003 durante il dottorato di ricerca" - racconta la ragazza - ero in Australia con altri colleghi per fare osservazioni: dovevo osservare e analizzare i dati di una parte del cielo in cerca di segnali periodici provenienti da pulsar. Lavoravo con radiotelescopi che raccolgono appunto onde radio e a complicare il nostro lavoro c’erano anche le interferenze terrestri, tipo quelle di un frullatore acceso. Qualche tempo dopo però analizzando i dati raccolti mi sono accorta di un segnale periodico molto particolare. Era il segnale di una ’pulsar al millisecondo’, un oggetto celeste in rapidissima rotazione".

Quell’oggetto era Psr J0737-3039, il primo sistema conosciuto di due stelle di neutroni pulsanti: il miglior laboratorio cosmico finora conosciuto per verificare le tesi della teoria della Relatività Generale di Einstein. "L’eccezionalità" precisa la ricercatrice - è data dal fatto che la pulsar che abbiamo scoperto sta ruotando attorno a un’altra pulsar. Sono 1700 le pulsar scoperte finora nella nostra galassia, di queste una decina circa ruota intorno a un’altra stella di neutroni, ma solo in questo caso la stella attorno alla quale ruota è anch’essa una pulsar ed emette un fascio di onde radio".

È una piccola rivoluzione: nei mesi successivi alla scoperta Marta, insieme ai colleghi, firma articoli che finiscono su riviste come ’Nature’ e ’Science’; la loro pubblicazione scientifica è risultata la più citata nel campo delle Scienze dello Spazio per l’intero 2004 e oggi vale un importante riconoscimento.

I finanziamenti. "Grazie alla scoperta e ai nuovi progetti di ricerca" dichiara l’astronoma "stiamo riuscendo ad avere più finanziamenti". In fondo, si sa, questo è il nodo dolente. "In Italia ci sono 14 osservatori astronomici e i soldi sono pochi" continua la ricercatrice - il tempo che dovremmo dedicare allo studio, lo passiamo a fare domande per avere fondi. Il fatto è che si finanzia ciò che ha applicazione immediata nell’industria, eppure la ricerca di base è altrettanto fondamentale e se non si capisce questo non si va avanti". Intanto Marta conta nella realizzazione del Radiotelescopio vicino Cagliari: "Dovrebbe essere finito per l’inizio del 2008 e se questo progetto va in porto senz’altro rimango qui".

In Australia sì, ci andrà a dicembre per ritirare il premio e partecipare al congresso internazionale "Texas Symposium on Relativistic Astrophysics", durante il quale terrà una conferenza sulla sua attività di ricerca. Pensa anche di passare anche lunghi periodi all’estero per "acquisire nuove conoscenze", ma l’idea di Marta è comunque quella di tornare. E la speranza è di non diventare un ’cervello in fuga’, con premi al seguito.(2 settembre 2006)


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