Difensore civico

Il responsabile del Comitato per l’istituzione del difensore civico a S. Giovanni in Fiore intervista il Difensore civico di Bologna: la strada da seguire è quella della sensibilizzazione

domenica 17 dicembre 2006.
 

Giovedì 16 novembre il responsabile del Comitato per l’istituzione del difensore civico, Vincenzo Tiano incontra il Difensore civico del Comune di Bologna, avv. Giorgio Spallone, per chiedergli chiarimenti e suggerimenti sul difensore civico, figura che tutela i diritti dei cittadini e garantisce l’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione. Ringraziamo l’avv. Spallone, a nome di tutto il Comitato, per la cordialità e la disponibilità con le quali ha ricevuto l’interlocutore nel suo ufficio di difesa civica e riportiamo qui l’oggetto del dialogo.

Vengo da un comune del mezzogiorno, San Giovanni in Fiore, nel quale manca l’ufficio del difensore civico e ho costituito assieme ad altri un Comitato per chiederne l’istituzione. Abbiamo approfondito la figura da un punto di vista normativo, però di più vorremmo sapere dal punto di vista pratico, motivo per cui siamo qui. Chi è il difensore civico e cosa fa?

“Non esiste una figura unitaria di difensore civico e anche per questo la Conferenza nazionale dei difensori civici delle Regioni e delle Province autonome, ha elaborato recentemente, a Roma, un progetto di legge rubricato “Norme in materia di difesa civica e istituzione del Difensore civico nazionale”. Attualmente possiamo dire che il difensore civico è, riprendendo Pirandello, “uno, nessuno e centomila”. Fuor di metafora, è una figura che può esservi o meno ed aver funzioni assai diverse”.

Da che cosa dipende l’esserci o meno e il fare molto o poco?

“Il primo aspetto dipende dall’importanza che l’organo deliberativo, a livello locale il consiglio comunale, gli attribuisce al punto da ritenerne utile l’istituzione. Il secondo dai poteri che la delibera istitutiva dell’Ufficio gli conferisce, dall’autorevolezza riconosciuta alla persona nominata ed, infine, dall’approccio positivo e di collaborazione dei Settori dell’Amministrazione verso la funzione di garanzia dei cittadini esercitata dal Difensore Civico.”

E’ proprio questo il problema e il motivo principale per cui siamo qui: il consiglio comunale di San Giovanni in Fiore, salvo Militerno e pochi altri, non ha intenzione di istituirlo, quindi se manca la volontà niente difesa civica?

“Qui a Bologna, prima che venisse istituito a livello comunale nel 2004, la difesa civica era garantita da una convenzione fra Comune e Regione, in base alla quale il Difensore Civico Regionale si occupava anche delle questioni riguardanti il Comune di Bologna”.

Scusi se la interrompo ma in Calabria nemmeno a livello regionale c’è il difensore civico, quindi...

“Rimane la tutela giurisdizionale rispetto alla quale, però, la difesa civica è tutt’altro: il difensore civico è definito come “magistratura di persuasione”, una forma di autocontrollo che l’amministrazione stessa si da, ponendola a disposizione di singoli, enti, associazioni”.

Dice bene, se considera che il TAR Calabria dista circa 150 Km da San Giovanni in Fiore e il cittadino può non avere gli strumenti, anzitutto economici, per tutelarsi...Tuttavia gli esponenti politici adducono tra le ragioni del no al difensore civico il fatto che le sue funzioni possano ugualmente essere svolte da altri, per esempio il consiglio comunale. E’ d’accordo su questo argomento?

“No. Il consiglio è un organo elettivo, politico amministrativo. Il Difensore Civico, come ho detto poc’anzi, ha tutt’altre funzioni, poteri e finalità, rientrando nella categoria delle authorities”.

Altro argomento è che essendo eletto dal consiglio comunale è influenzato da esso, quindi non agirebbe con imparzialità e indipendenza, che ne dice?

“E’ un’obiezione debole. Certo potrebbe accadere, ma tutto dipende dall’autorevolezza, dalle qualità morali e dall’imparzialità del Difensore Civico. Inoltre l’elezione del Difensore Civico prevede la sussistenza di requisiti per la presentazione della candidatura e, in genere, sistemi a maggioranza qualificata per la relativa elezione”.

Può essere eletto dal popolo stesso?

“Le rispondo con il testo dell’art 11 comma II del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267: “Lo statuto disciplina l’elezione, le prerogative ed i mezzi del difensore civico nonché i suoi rapporti con il consiglio comunale e provinciale”.

Per chiarire, essendo cambiata a Bologna la maggioranza in consiglio comunale, il suo operato, in termini di risultati, è migliorato, peggiorato o rimasto uguale?

“E’ rimasto immutato: il difensore civico prescinde dagli equilibri politici”.

E quanto incide sulla tutela dei diritti?

“Consideri che il difensore civico non ha poteri impositivi, sanzionatori o di annullamento. In estrema sintesi, riceve le istanze dei cittadini e dopo un esame preliminare di competenza, richiede all’Ufficio interessato le necessarie informazioni e documentazione svolgendo poi l’attività utile alla soluzione della problematica, al fine generale di contribuire, in primo luogo attraverso la trasparenza, a dare concretezza al principio di buona amministrazione. Importante è la funzione specifica, attribuita al Difensore Civico dalla L. 241/1990, di riesame del diniego all’istanza di accesso agli atti amministrativi”.

Quali i settori in cui riscuote più successo? Immagino si rivolgano a lei le fasce più deboli...

“Non solo, il degrado ambientale riguarda più o meno tutti, così come il traffico e la mobilità in generale. Quello cui lei si riferisce vale per i servizi sociali: il mondo delle associazioni, in generale, si rivolge spesso al Difensore Civico”.

Capisco, ma il problema a San Giovanni in Fiore, come già detto, è che il difensore civico non è desiderato dai politici, cosa può consigliarci?

“La strada da seguire non può che essere quella della sensibilizzazione della società civile, affinché maturi in sede istituzionale la convinzione circa l’utilità di questa figura e della sua previsione nello statuto comunale”.


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