Eternit

Ulteriore chiarimento sulla scomparsa dei pannelli di eternit a "Serra longa". Vattimo: «Ci servono i particolari sulla rimozione, vanno misurati i campi elettromagnetici prodotti dalle antenne per i cellulari e si deve indagare sull’eventuale presenza di scorie radioattive in Sila»

Pannelli rimossi da Valle Crati, secondo quanto comunicato da Antonio Nicoletti e Antonio Tiano, sindaco e assessore all’ambiente del Comune di San Giovanni in Fiore. Ci sono ancora elementi da chiarire
sabato 21 maggio 2005.
 
Quando ad Antonio Nicoletti e Antonio Tiano, sindaco e assessore all’ambiente del Comune di San Giovanni in Fiore, abbiamo chiesto notizie sulla scomparsa dei pannelli di eternit denunciati dalla Voce e da Gianni Vattimo nei giorni scorsi, ci hanno risposto che non sapevano e che avrebbero verificato. Nel giro di appena venti minuti dalla nostra telefonata, nel pomeriggio di ieri, 20 maggio 2005, ci hanno contattato comunicandoci che operai specializzati del Consorzio Valle Crati avevano provveduto alla rimozione, dopo la ricordata denuncia pubblica. Già sulla nota di ieri, scritta immediatamente dopo questa notizia, abbiamo considerato la tempestività di Nicoletti e Tiano come effettivo buon esempio di risposta istituzionale. Tuttavia, restano da verificare elementi fondamentali. Come mai gli operai del Consorzio Valle Crati hanno eliminato solo i pannelli visibili e non hanno proceduto a verifica degli spazi circostanti, dove si trovano, sparsi e liberi, rifiuti di materiali edili, fra i quali potrebbero esserci, con alta probabilità, polveri di amianto? Perché non è stata data preventiva notizia alla popolazione? Perché non indire una conferenza stampa congiunta per chiarire pubblicamente tutta la dinamica della rimozione? Nel frattempo, l’onorevole Gianni Vattimo, da Roma, fa sapere che «la rimozione dei pannelli è sicuramente una prima, seppure piccola, vittoria». «Tuttavia - prosegue il filosofo, consigliere comunale a San Giovanni in Fiore e capogruppo del movimento Vattimo per la città - rimane il problema di capire quanto siano attendibili le ricorrenti voci sulla presenza di scorie radioattive in Sila e di misurare l’attuale valore dei campi elettromagnetici prodotti, a San Giovanni in Fiore, dalle antenne per la telefonia mobile. Una misurazione dei valori va fatta subito, è doveroso. L’aumento del 50% dei decessi per tumore, negli ultimi cinque anni, richiede, in Sila, un’immediata indagine scientifica a tappeto».

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