Politica

San Giovanni in Fiore: Emiliano Morrone scrive al nuovo assessore alla Salute, Tonino Candalise. In sintesi e in modo assai garbato gli dice: "Lavoriamo per evitare puttane e puttanate"

venerdì 26 gennaio 2007.
 

Caro Tonino Candalise,

la notizia della tua nomina quale assessore alle Politiche della salute e della società mi conforta molto per due motivi. Sei piuttosto giovane, alleluia. Poi, la sostituzione dell’amico Franco Laratta, oggi deputato della Repubblica e già assessore comunale alla Salute, era necessaria e non più prorogabile. Certo, la medesima è arrivata con enorme ritardo e in circostanze che lasciano pensare a una strana visione della cosa e casa pubblica da parte di chi è stato democraticamente scelto dal popolo per governare la nostra San Giovanni in Fiore. Alludo alle metafisiche ma sostanziose divergenze, per rubare accostamenti impossibili al padre della patristica, fra socialisti radicali e diellini radicati. Mi riferisco alla diatriba paradigmatica fra il sindaco Nicoletti e l’assessore Lopez da un lato e la Margherita toda dall’altro, su "il nome della rosa". Acqua passata, ormai, per tutti. Poiché, come sosteneva il buon Eraclito, "tutto scorre", io, caro Tonino Candalise, vorrei contribuire sinceramente al miglioramento della nostra San Giovanni in Fiore, rappresentandoti alcune priorità, dal mio punto di vista, relative al tuo mandato. Mi auguro, Tonino, che tu possa raccoglierle e interpretarle molto al di là di logiche di naturalizzazione, quelle, cioè, per cui è normale ciò che non lo è, e di cui scrive a sufficienza l’ormai stracitato, da me, Alfonso Iacono, in Autonomia, potere, minorità, edito da Feltrinelli. Partirei dal fatto, non dall’opinione, che i servizi sociali municipali sono completamente da reindirizzare. Nel senso che, sino alla data odierna, hanno in qualche modo e in varia misura avuto una funzione di mero tamponamento di importanti problemi dei più deboli. Nella nostra città, molti sono i casi di anomala od impedita socialità, che poi si sostanziano, per vero, nel ricorso, ancora frenato, al Servizio di salute mentale, anche da parte di giovani e giovanissimi. Io ritengo, modestamente parlando, che le misure preventive possano valere ad evitare che le strutture della psicologia e psichiatria ufficiale intervengano in ritardo. A ciò riguardo, bisognerebbe che tu, Tonino, concordassi un programma specifico con l’assessore alla cultura, in grado di stabilire connessioni funzionali ed efficaci coi centri didattici e pedagogici a vario titolo, ivi comprese le parrocchie. Di poi, varrebbe sincerarsi sulla condizione dell’anziano e fare il punto in merito alla concreta assistenza di invalidi e pensionati, ultraottantenni e persone sole. A questo proposito, un impiego programmato, concordato e realmente in connessione con la asl dei socialmente utili e dei lavoratori di pubblica utilità potrebbe, nei fatti, servire alla causa d’una concreta e apprezzabile assistenza socio-sanitaria in loco. Io punterei di molto, Tonino, sugli anziani, troppo colpevolmente soli, e sui giovani, abbandonati all’immobilità su Via Roma, fatta, come sappiamo, di aromi e opercoli comperati all’erboristeria della morte. Mi prodigherei, presso le sedi di competenza, Tonino, per avviare un’indagine sui decessi per tumore; il cui valore numerico, proprio affidandoci alla statistica, mi sembra molto ma molto allarmante. Quindi, Tonino, io al tuo posto frenerei l’esuberanza del sindaco Nicoletti, che è un mio amico da tempo, nonostante assai distratto, e gli direi che, per realizzare qualsiasi progetto con la Asl di Crotone, si deve saper trattare col suo direttore generale, magari cantandogli l’Inno alla gioia, che è l’inno d’Europa. Non gli riserverei, invece, pezzi alla Leone di Lernia. Ancora, eviterei il meretricio stradale, che, come sappiamo, coinvolge delle minorenni. E, su ciò, obbligherei i servizi sociali all’intervento immediato. E lo stesso farei a proposito di bimbi che non vanno a scuola o che lavorano quotidianamente al freddo e al gelo, contro la normativa di Stato in materia. Resta il fatto, Tonino, che i miei sono, come dire, degli spunti. Resta il fatto che sono certissimo che tu saprai mettere al servizio della città la tua giovine età e che aggiungerai a questi miei semplici suggerimenti molte altre idee forti. Mi auguro che ci sia modo periodicamente di confrontarsi in materia di politiche della salute e politiche sociali e mi aspetto da te, a stretto giro, una posizione pubblica sull’esigenza di razionalizzazioni all’ospedale. Per l’intanto, ti auguro sinceramente un buon lavoro e ti invito a esprimerti sul ruolo che potrebbe svolgere il difensore civico nella nostra città, anche in merito a questioni di assistenza sanitaria e sociale.

Con larga cordialità.

San Giovanni in Fiore, 26 gennaio 2007

Emiliano Morrone


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