Religio

Cristianesimo: Francesca Ribeiro, della scuola di Pierri, parla della confusione ermeneutica di Adel Smith, caotico per esibizionismo

mercoledì 30 maggio 2007.
 

Gentile direttore,

che cosa penserebbe se un noto ladro sporgesse denuncia contro un signore accusandolo di furto? Non le verrebbe qualche dubbio sulla credibilità del querelante? Un pubblico ministero di Bari ha rinviato a giudizio Renzo Guolo «per vilipendio della religione islamica». Ora, il querelante, signor Adel Smith, è noto per aver detto peste e corna della religione cristiana, e quindi qualche dubbio sulla sua credibilità avrebbe dovuto sfiorare la mente del pubblico ministero. Renzo Guolo è uno studioso serio che non cerca pubblicità; il buon Adel Smith non solo ha sempre disprezzato volgarmente la religione cristiana, ma ha anche sempre dimostrato di averci capito ben poco. Basta leggere il suo libro "Crocifisso?" (Edizioni Alethes), che ha pretese "scientifiche" (lui lo afferma a pag. 8), ma che si basa in realtà su un dato di fede, vale a dire che i libri sacri (Bibbia e Corano) siano, parola per parola, rivelazione diretta di Dio. Ciò è vero (per fede) per i musulmani, i quali reputano il Corano integralmente e fedelmente parola di Allah; ma non è altrettanto vero per i cristiani, i quali considerano autori della Bibbia, sia Dio (per fede) sia l’uomo. Un esempio dell’ignoranza della fede cristiana da parte di Smith è questo confronto tra Islam e cristianesimo: "L’Islam non rende l’umanità passiva ma autonoma ed attiva. La salvezza si conquista, non si acquisisce passivamente e/o gratuitamente attraverso il sacrificio altrui. E’ l’uomo che può acquisirla, meritatamente, con le proprie opere e non, inoperosamente, mediante la sofferenza e l’uccisione di altri..." (nota pag. 7). Secondo il nostro acuto autore il cristiano avrebbe il paradiso assicurato.

Francesca Ribeiro


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