Governo dichiara stato di emergenza in due province
Grecia devastata dagli incendi, 37 morti
Atene chiede aiuto all’Ue: «Mandate tutto l’aiuto che potete, non riusciamo a domare i roghi». Colpito il Peloponneso *
ATENE - Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime degli incendi che stanno devastando la Grecia, in particolare il Peloponneso. Durante la notte sono stati trovati venti nuovi cadaveri dai pompieri. Si teme purtroppo che il bilancio delle vittime possa ulteriormente aggravarsi. Le nuove vittime sono state ritrovate all’interno di auto e abitazioni intorno al villaggio di Zakharo, nella parte sud-occidentale del Peloponneso, dove ore prima erano state rinvenute altre undici vittime. Tra le vittime una madre e i suoi quattro figli tra i 5 e i 15 anni morti su una strada non lontano da Mahista. Già tra le vittime di venerdì si segnalavano tre bambini.
EMERGENZA - Il governo di Atene ha dichiarato lo stato di emergenza nelle province di Laconia e Messenia. I servizi di soccorso sarebbero insufficienti a domare gli oltre 170 roghi in tutto il Paese e il ministro dell’Interno Spyros Flogaitis ha rivolto un appello ai Paesi della Ue per «mandare tutti gli aiuti possibili». In Laconia e Messenia la situazione è stata definita una «tragedia indescrivibile» dal primo ministro Kostas Karamanlis. Anche Atene durante la notte è stata lambita dalle fiamme che ora sono sotto controllo, dopo l’intervento di una decina di mezzi dei vigili del fuoco nel quartiere Filothei.
* Corriere della Sera, 25 agosto 2007
Incendi in Grecia, governo annuncia misure straordinarie Si temono 100 morti
79 vittime certe. Migliaia di evacuati. Stanziati 20 milioni
di Patrizio Nissirio *
ATENE. E’ salito a 79 vittime il bilancio ufficiale degli incendi in Grecia, mentre squadre di soccorso sono ancora in cerca di alcune persone disperse. Lo fa sapere il Comando dei Vigili del Fuoco greci. La portavoce Stavroula Malliri ha precisato che centinaia di soccorritori continuano a cercare nelle aree attorno ad Atene più colpite dal fuoco. Un padre ha chiesto aiuto per localizzare le sue due figlie gemelle viste in un filmato tv scendere a Rafina da una barca che aveva soccorso delle persone su una spiaggia.
Venti milioni di euro di fondi straordinari, un conto corrente per le donazioni, rafforzamento della vigilanza: sono le misure straordinarie annunciate dal governo greco per affrontare le conseguenze dell’emergenza incendi. Tra le misure previste, lo stanziamento di fondi straordinari per un ammontare di 20 milioni di euro, per rispondere alle immediate esigenze dei comuni e dei cittadini colpiti dall’emergenza. Sarà poi attivato un conto corrente bancario speciale per il supporto alle popolazioni sul quale convogliare contributi pubblici e privati, tenuto conto della grande disponibilità alla solidarietà concreta giunta sia dall’interno del Paese che dall’estero. I fondi raccolti - fanno sapere fonti del governo - saranno utilizzati per la riparazione dei danni materiali. Il contributo statale sarà annunciato nei prossimi giorni al termine delle verifiche sui danni.
Il governo prevede poi di rafforzare la vigilanza contro eventuali ’sciacalli’ nelle zone colpite, dispiegando 19 pattuglie miste di Polizia, Vigili del Fuoco e Forze Armate. Altre misure aggiuntive, di sostegno alle popolazioni colpite, sono state annunciate dal Ministero delle Finanze. Nei prossimi giorni saranno poi annunciati i risarcimenti per le famiglie delle vittime. Inoltre, 180 ingegneri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono già in loco per agevolare la conta dei danni, e domani li raggiungeranno altri 120. Il Ministero di Lavoro ha già messo a disposizione strutture per ospitare gli sfollati, mentre unità mobili di psicologi e assistenti sociali sono state allestite per l’assistenza alle persone coinvolte nei roghi o che hanno perso familiari e amici. Infine, la Regione dell’Attica ha creato un apposito centro di coordinamento per i soccorsi e il volontariato. I cittadini che vogliono offrire aiuto possono contattare il numero 0030-2104819.001
Aiuti anche dalla Macedonia che ha offerto 6 milioni di dinari, pari a circa 100 mila euro, quali aiuti urgenti alla vicina Grecia per combattere gli incendi. Il primo ministro macedone Zoran Zaev lo ha annunciato via Twitter, precisando che il denaro sarà a disposizione delle istituzioni greche responsabili per le operazioni anti-incendio.
L’inferno è sceso sull’Attica orientale, alle porte di Atene. Un violentissimo incendio di probabile origine dolosa, partito due giorni fa da diversi punti ed alimentato dalla temperatura torrida e dai forti venti estivi, ha ucciso finora almeno 79 persone - ma il bilancio è verosimilmente destinato a salire oltre i cento, mentre i vigili del fuoco setacciano le case carbonizzate - in particolare nelle località di vacanze di Neos Voutsas e Mati, nei pressi di Rafina, il secondo porto della regione di Atene.
LA TESTIMONIANZA
Negli ospedali della capitale ci sono 164 feriti, ustionati o intossicati dal fumo, tra cui 23 bambini. Le fiamme hanno incenerito oltre mille edifici e distrutto centinaia di automobili. Migliaia sono le persone evacuate e in fuga. Un’immane tragedia che colpisce il Paese in piena stagione turistica, con dettagli raccapriccianti, in particolare per quel che riguarda Mati, piccola località dove molti greci hanno seconde case. Qui, intrappolati dalle fiamme, 26 persone sembra parte di una stessa famiglia o di un gruppo di amici, sono morte insieme carbonizzate mentre cercavano una via di fuga verso il mare. Tra loro, raccontano sgomenti i testimoni, madri trovate abbracciate ai loro bambini, in un disperato tentativo di proteggerli. Una nuova, tragica Pompei.
La Farnesina ha diffuso un numero di emergenza in caso di necessità: +390636225.
Alcune persone - tra cui due cittadini polacchi - sono annegate una volta arrivate al mare. Cinque cadaveri sono stati recuperati dalla Guardia Costiera greca, tra cui quello di un bambino, al largo di Artemida, poco lontano da Rafina. Ma il mare ha rappresentato la salvezza per altre centinaia di persone che si sono riversate sulle spiagge della zona, gettandosi in acqua ed iniziando a nuotare. Alcuni hanno raccontato di aver disperatamente raggiunto il largo, e lì sono rimasti per ore, visto che il fuoco era praticamente sul bagnasciuga. Tutti i superstiti hanno raccontato della velocità dei roghi, che li hanno raggiunti nelle case, negli hotel, in auto o lungo le strade. Molti hanno parlato di "fuoco come torrenti di lava" che avanzavano ingoiando tutto. Lungo le strade, le carcasse delle auto sono stasera una scena impressionante.
LE FOTO: PAESAGGI SPETTRALI DEVASTATI DAI ROGHI
Mentre si spengono gli ultimi focolai - in 24 ore, in tutta la Grecia, ci sono stati 47 incendi, tra cui alcuni molto estesi a Corinto, a Chania, a Creta - l’elevato numero di telefonate di persone che non hanno notizie dei propri cari nella zona ai numeri verdi creati dalla protezione civile ellenica e le decine di foto di scomparsi postate sui social media lasciano temere che il conto delle vittime possa anche superare le cento. Ai soccorsi partecipano centinaia di persone, di ogni corpo militare e civile dello stato. Al momento, ha fatto sapere in serata l’Unità di crisi della Farnesina, non risultano italiani irreperibili, né ricoverati tra i feriti.
VIDEO: LE FIAMME VICINO AD ATENE
Il premier greco Alexis Tsipras, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, ha promesso nel corso di un drammatico discorso trasmesso in tv che "nulla resterà senza risposta" sulle cause degli incendi. Una chiara allusione al fatto che il governo greco sospetta che gli incendi siano di origine dolosa, visto che le fiamme sono divampate in luoghi diversi e distanti tra loro. Lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di "incendi asimmetrici". Alcuni media greci ipotizzano che piromani siano entrati in azione per saccheggiare le case abbandonate dai turisti o per motivi di speculazione edilizia.
Ma questo verrà chiarito solo dalle indagini. Giunto sul luogo del disastro, Tsipras ha detto che "oggi la Grecia è in lutto e in memoria di coloro che sono morti stiamo dichiarando tre giorni di lutto nazionale, ma non dovremmo lasciare che il lutto ci sommerga perché questo è un tempo per combattere, per essere uniti, coraggiosi. E’ una lotta per salvare ciò che può essere salvato, una lotta per sconfiggere il fuoco, una lotta per trovare i dispersi, in modo da non piangere altre vite e alleviare il dolore delle persone colpite. Non ci sono parole per descrivere i nostri sentimenti in tempi come questi: il Paese sta vivendo una tragedia indescrivibile, decine di vite umane sono scomparse e questo è insopportabile per tutti, soprattutto per le famiglie che hanno perso i loro cari". Alla Grecia sotto shock è giunta la solidarietà del mondo, con aiuti, mezzi, uomini. Tra gli altri da Usa, Canada, Croazia, Cipro, Spagna, Israele, Unione Europea, anche dalla ’nemica’ Turchia: tutti si sono detti disponibili a dare una mano.
L’Italia, come ha annunciato il premier Giuseppe Conte, ha immediatamente messo a disposizione due Canadair. Il catastrofico incendio ha riportato alla mente dei greci un’altra strage provocata dalle fiamme: nel 2007, 60 persone morirono nei roghi scoppiati nel Peloponneso.
* ANSA, 25 luglio 2018 (ripresa parziale, senza imagini).
Grecia, incendi intorno ad Atene: oltre 60 morti e 556 feriti, 16 bambini in gravi condizioni
Migliaia di evacuati. Il governo sospetta l’origine dolosa. Chiesto aiuto dell’Europa. Mati come Pompei, madri e bimbi morti abbracciati
di Redazione ANSA *
ATENE. Sono almeno 60 le vittime dei devastanti incendi che interessano la zona a nordest di Atene, ha detto all’emittente greca Skai Tv il sindaco di Rafina, Evangelos Bournous. Sono 556 le persone rimaste ferite, almeno 16 i bambini in gravi condizioni. La situazione è drammatica: migliaia le persone evacuate, la località di Mati, la più colpita, è incenerita. Il fumo denso ha raggiunto la capitale, dove il Partenone appare avvolto da una nube fitta. Il governo greco ha chiesto aiuto all’Europa. L’Italia ha messo a disposizione due canadair e anche la Turchia, storicamente ’rivale’ della Grecia, ha offerto aiuto. Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.
"Nulla resterà senza risposta" sulle cause, ha detto il premier greco. Il governo sospetta fortemente che gli incendi siano di origine dolosa, visto che le fiamme sono divampate in luoghi diversi e distanti tra loro. Lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di "incendi asimmetrici". Alcuni media greci ipotizzano, inoltre, che piromani siano entrati in azione per saccheggiare le case abbandonate dai turisti o per motivi di speculazione edilizia.
La Farnesina attraverso l’Unità di Crisi e l’Ambasciata lavora per verifiche con le autorità locali ed assistenza ai connazionali, si legge in un tweet della Farnesina che diffonde anche un numero di emergenza in caso di necessità: +390636225.
Le immagini di Mati "ricordano lo scenario macabro di Pompei": i soccorritori hanno trovato tra l’altro i corpi carbonizzati di due donne morte abbracciate ai loro bimbi. Alcune persone, afferma l’emittente Skai, hanno cercato di sfuggire alle fiamme correndo verso il mare, ma una scogliera li ha costretti a tornare indietro per cercare un’altra via di fuga, e non ce l’hanno fatta.
LE FOTO: PAESAGGI SPETTRALI DEVASTATI DAI ROGHI
Anche dagli italiani in vacanza ad Atene arrivano delle testimonianze."Siamo al sicuro in hotel ad Atene - racconta Michele D’Ambrosio, ex sindaco di Santeramo (Bari) -. Il volo di ieri è stato soppresso e ci hanno portato in albergo. Dovremmo ripartire oggi. Il cielo di Atene ieri era color giallo sembrava una tempesta di sabbia, era il colore del fuoco".
"Abbiamo visto scene raccapriccianti, con almeno 12 ore di inferno e orrore partite da ovest ma poi, a causa del vento, i danni maggiori e le vittime si sono registrate sulle coste est dell’Attica". Lo ha detto l’ambasciatore italiano in Grecia Efisio Luigi Marras, a Rainews24.
VIDEO: LE FIAMME VICINO AD ATENE
"Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento". E’ la testimonianza di una donna sopravvissuta agli incendi alla tv greca Skai, ripresa dai media internazionali. Mati è una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Qui si conta il maggior numero di vittime, morte nelle loro case o nelle auto.
La Turchia ha offerto il suo supporto. "Siamo pronti ad aiutare", ha detto il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu in una telefonata all’omologo greco Nikos Kotzias. Non è chiaro tuttavia se Atene accetterà l’offerta. I due Paesi, divisi da una storica rivalità e protagonisti anche di tensioni recenti, avevano in passato cooperato in caso di disastri naturali, come nella cosiddetta ’diplomazia dei terremoti’ del 1999.
Nella vicina Mati la Guardia Costiera è stata costretta a intervenire per evacuare i turisti intrappolati sulla spiaggia. Un secondo incendio sta devastando le pinete in una zona a 50 chilometri a ovest di Atene. Il fumo denso, arrivato fin sulla capitale, ha costretto alla chiusura della principale autostrada di collegamento con il Peloponneso. Sul campo sono stati dislocati centinaia di vigili del fuoco e decine di mezzi. Sette aerei anti-incendio e quattro elicotteri cercano di circoscrivere i roghi dall’alto.
* ANSA 24 luglio 2018 (ripresa parziale, senza immagini).
Grecia: divampa vasto incendio alle porte di Atene
Emergenza nel Peloponneso, 100 persone intrappolate su una spiaggia
di Redazione ANSA
ATENE 17 luglio 2015 18:08
Un grosso incendio è divampato alle porte di Atene, sulle pendici del monte Imetto, ad est dal centro della capitale, e su un colle alla spalle del monte. Lo ha costatato l’inviato dell’Ansa. Un grande pennacchio di fumo, con apparentemente più di un focolare, spicca nel cielo azzurro della capitale greca.
Un centinaio di persone è su una spiaggia nella zona Laconia, nel Peloponneso meridionale, è intrappolato da incendi scoppiati nella foresta circostante. Lo riportano i media greci, specificando che un mezzo della Guardia Costiera ed altri imbarcazioni stanno cercando di salvare le persone, ma le operazioni sono ostacolate dal mare grosso. L’incendio nel Peloponneso meridionale, secondo i media locali, è cominciato all’alba nei pressi di Neapolis e ha toccato il villaggio di Kastania, arrivando fino al mare. Una casa di cura e due campeggi sono stati evacuati. Le fiamme hanno danneggiato i tralicci di un elettrodotto, lasciando senza elettricità la vicina isola di Cythera
Ansa» 2009-08-24 21:08
GRECIA: FUOCO SOTTO CONTROLLO MA E’ ’DISASTRO BIBLICO’
di Giulio Gelibter
ATENE - Il grande incendio che per tre giorni ha bruciato la regione dell’Attica, provocando migliaia di sfollati e assediando la stessa capitale Atene, è ormai sostanzialmente sotto controllo. Ma la stampa e le autorità locali denunciano un "disastro biblico" con ventimila ettari di foreste e coltivazioni in fumo. E se il principale partito di opposizione, il Pasok, si è mantenuto cauto, la sinistra ha attaccato duramente il premier Costas Karamanlis, già sotto la minaccia di elezioni anticipate, e i comunisti gli hanno chiesto di riferire in parlamento. Mentre continuano roghi a Porto Germeno in Beozia, regione limitrofa, e sull’isola di Evia, fonti del comando dei vigili del fuoco hanno annunciato che "al momento in Attica la situazione è sostanzialmente sotto controllo, anche se rimane in piedi l’intero dispositivo antincendio per precauzione". Il portavoce dei pompieri Yannis Kapakis ha poi confermato. Gli ultimi incendi in Attica sono stati segnalati in fine mattinata sulla costa, nell’area di Nea Makri, e a Pikermi, dopo che erano stati posti sotto controllo i focolai a Maratona, Grammatiko, Dionysos e Aghios Stefanos, teatro ieri di un esodo di massa.
E’ la fine di un incubo, anche per Atene che ha vissuto ore di angoscia per giorni con il suo cielo estivo coperto di fumo, e con l’Acropoli ad appena 20 km dalle fiamme che avevano raggiunto il monte Pendeli e il vicinissimo quartiere residenziale di Pallini. Ma se è la fine di un incubo, è anche l’inizio di un altro, suggerisce la stampa: far fronte alle conseguenze di una "catastrofe biblica" dovuta alla mancanza di un vero piano antincendio. E i sindaci,a cominciare da quello di Maratona, Spyros Zagaris, accusano il governo - impietosi fronte ad un’emergenza che ha riguardato contemporaneamente decine di altri roghi - di avergli negato i mezzi necessari. I giornali, soprattutto di sinistra, avvertono che gli incendi annunciano "il colpo di grazia per l’Attica" già devastata da altri precedenti roghi. E si deve ora pensare ad una ricostruzione quasi impossibile perché è stato ferito al cuore il principale patrimonio, quello ecologico.
Dopo sessanta ore di sforzi senza sosta da parte di un migliaio tra pompieri, volontari e militari, assistiti da centinaia di autopompe, veicoli, aerei, anche italiani francesi austriaci e ciprioti, stamane si era cominciata a vedere la luce alla fine del tunnel, grazie alla parziale diminuzione del vento. E a mezzogiorno il portavoce dei vigili del fuoco, Yannis Kapakis, in una conferenza stampa aveva confermato che la situazione era "migliorata" grazie ai venti la cui intensità é scesa da 8 a 6 sulla scala Beaufort in tarda mattinata, dando così respiro ai soccorritori. Il miracolo di questa grande tragedia è che non vi sono vittime: solo qualche intossicato, contro i 70 morti del 2007. Ma i danni ambientali appaiano enormi. Non si conoscono ancora le cause degli incendi, ma il Partito comunista (Kke) ha denunciato "un ben organizzato piano doloso" a fini speculativi sul territorio.
A tre giorni dall’emergenza, sono iniziate le polemiche politiche sui ritardi dei soccorsi
Roghi in Grecia, ridotti a 4 i fronti del fuoco in Attica. Evacuato monastero ortodosso
ultimo aggiornamento: 24 agosto, ore 19:26
Atene - (Adnkronos/Ign) - Terzo giorno di fiamme nella regione. I vigili del fuoco: "Le fiamme continuano a divampare con una intensità meno forte dei giorni precedenti". L’Unione europea invia altri due Canadair: "E’ disastro ecologico’’
Atene, 24 ago. - (Adnkronos/Ign) - Continua senza sosta l’attività dei vigili del fuoco e dei soccorritori in Grecia dove si sono ridotti a quattro i fronti del fuoco che minacciano l’Attica, nelle zone di Maratona, Ekali, Pikermi e Nea Makri a nord di Atene. In quest’ultima localit, in particolare, i pompieri hanno lavorato tutta la notte per contenere l’incendio che si era propagato sulla montagna e costretto all’evacuazione una decina di suore di un monastero ortodosso.
"Le fiamme continuano a divampare con una intensità meno forte dei giorni precedenti", ha spiegato un portavoce dei vigili del fuoco, Yannis Kapakis, e sono sotto controllo a Agios Stefanos, dove ieri hanno costretto alla fuga 10 mila persone.
Oltre al fronte del fuoco che minaccia Atene, altri incendi sono stati segnalati nelle isole di Zacinto, Skiros e Eubea, nella città portuale di Karistos e ad ovest della capitale, vicino a Porto Germeno. La forza dei venti era rallentata questa mattina, ma le previsioni meteo indicano che potrebbe di nuovo aumentare.
L’Unione europea ha inviato due Canadair della sua ’riserva tattica’ per rispondere alla furia devastatrice degli incendi che stannno colpendo la regione di Atene. Per il commissario europeo all’Ambiente Stavors Dimas, gli "incendi boschivi nei pressi di Atene stanno causando un disastro ecologico". "E’ imperativo che tornino sotto controllo il più presto possibile", avverte Dimas in un comunicato diffuso a Bruxelles. Attualmente, gli Stati membri dell’Ue hanno contribuito attraverso il loro meccansimo di protezione civile con otto aeroplani e un elicottero: l’Italia ha inviato ieri due Canadair, lo stesso ha fatto la Francia nelle ultime ore, mentre Cipro ha mandato sul posto un elicottero. Un’offerta di aiuto è venuta anche dalla Spagna, che ha messo a disposizione altri due Canadair.
Intanto a tre giorni dall’emergenza, cominciano le polemiche politiche sui ritardi dei soccorsi. Il portavoce del governo di Costas Karamanlis, Evangelos Antonaros, ha precisato che le evacuazioni ordinate dalle autorità sono state "limitate" e in molti sono già potuti rientrare nelle loro case. "Per contenere gli incendi è in atto un grande sforzo, con un gran numero di soccorritori fin dal primo momento", ha aggiunto.
Intanto, il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha chiamato al telefono la collega greca Dora Bakoyannis, per offrire aiuti e assistenza.
Per il terzo giorno le fiamme devastano la regione dell’Attica
Stamattina si è riusciti a contenere l’avanzata del fuoco
La Grecia continua a bruciare
cala il vento, breve tregua *
ATENE - Per il terzo giorno consecutivo le fiamme continuano a devastare la regione dell’Attica a nord-est di Atene. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case, ma questa mattina un calo dei venti ha consentito di contenere l’avanzata del fuoco verso la capitale e ridurre il numero dei focolai più gravi.
Il responsabile dei vigili del fuoco questa mattina ha sottolineato che le fiamme minacciano i settori abitati a nord di Atene, la città costiera di Nea Makri e il sito storico di Maratona: "Restano alcuni punti pericolosi e il fuoco continua a crescere", ha detto il portavoce dei pompieri Yiannis Kappakis. Numerose case sono state bruciate ma per il momento non ci sono notizie di vittime. In fumo migliaia di ettari di foresta e vegetazione. "La situazione resta difficile e un lavoro enorme prosegue su tutti i fronti", ha detto il premier Costas Karamanlis, dopo aver incontrato i vertici dei pompieri nella notte.
Ieri sera sono stati registrati in totale novanta incendi su tutto il territorio, in particolare sulle isole di Evia e Skyros, nell’Egeo, e su quella di Zacinto, nell’ovest del paese. L’incendio più violento si estende per una decina di chilometri quadrati nella regione dell’Attica (a nord-est della capitale), dove sabato è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Il prefetto di Atene, Yiannis Sgouros, ha parlato di una situazione "tragica". Almeno quindicimila ettari di pineta e boscaglia sono stati bruciati, secondo le stime ufficiali.
A Nea Makri, città costiera sul Mar Egeo a sud di Maratona, le autorità hanno annunciato che il fuoco si estende su un fronte di quattro chilometri che scende lungo una collina in direzione delle case e una decina di religiosi sono stati evacuati da un vicino convento ortodosso. Nella regione di Maratona, a nord-est di Atene, le fiamme si avvicinano al sito archeologico di Rhamnus, minacciando i templi. Il sindaco di Maratona, Spyros Zagaris, in un’intervista televisiva ha "supplicato" il governo di inviare aerei ed elicotteri.
Più tranquilla al momento la situazione a Agios Stefanos, una località di circa 10.000 persone, dove ieri era avvenuta una evacuazione di massa.
Alle prime luci del giorno è ripreso il lavoro di aerei ed elicotteri. Sono impegniati quattordici velivoli, fra cui due Canadair dall’Italia, e nove elicotteri, a sostegno del lavoro di pompieri, volontari e militari. In arrivo due Canadair dalla Francia, un elicottero da Cipro, sei aerei e elicotteri austriaci, ha precisato il ministero greco della Difesa.
* la Repubblica, 24 agosto 2009
Italia e Francia hanno inviato tre canadair
L’incendio arriva alle porte di Atene
Migliaia di persone in fuga
Il perimetro del rogo è di 80 chilometri: divorati boschi
e abitazioni. Evacuati ospedali e colonie di bambini
MILANO - Da tre giorni minaccia Atene, ora è arrivato alle porte della capitale. L’incendio, che sabato ha devastato la zona di Maratona, è a circa 200 metri dall’ingresso della città, raccontano i testimoni. Le fiamme minacciano sobborghi residenziali della capitale. Ad Agios Stefanos, 23 km a nord di Atene, è stato ordinato lo sgombero di tutti i 10mila residenti. Minacciati anche Anthousa, Gerakas e Pallini. Migliaia di persone stanno fuggendo dalle proprie case. Il perimetro del rogo, scoppiato venerdì notte in una zona rurale a circa 40 chilometri a nord-est di Atene, è di 80 chilometri, cresciuto nella notte a causa dei forti venti: divorati boschi e abitazioni, mentre il governo ha fatto evacuare ospedali e colonie di bambini in vacanza. La Grecia ha chiesto aiuto a Francia e Italia, che hanno inviato rispettivamente uno e due Canadair. Finora ben poco si è potuto fare contro le fiamme alte venti metri, come quelle che si vedono sul monte Pendelis, polmone verde di Atene, un’area già colpita in passato da incendi, compreso quello terribile del 2007. Lì sono stati evacuati due ospedali. Nelle comunità assediate dal fuoco gli abitanti rimasti tentano disperatamente di difendere le proprie abitazioni. Nella lotta all’incendio, che si stima abbia già bruciato 12mila ettari di terreno, sono impegnati 400 vigili del fuoco e 300 militari dell’esercito e della marina, dodici aerei anti-incendio e nove elicotteri, oltre a centinaia di veicoli a terra.
«SITUAZIONE TRAGICA» - «La situazione non è migliorata e anzi l’area interessata dalle fiamme si è estesa, riguarda una decina di località. La situazione resta molto grave e pericolosa a causa dei forti venti» dice un portavoce dei vigili del fuoco. Non sono segnalate vittime, ma molte case, soprattutto di campagna, sono bruciate insieme a centinaia di ettari di bosco e di aree coltivate, soprattutto olivi. I sindaci dei comuni di Maratona, Dyonisos, Grammatiko hanno lanciato appelli in tv parlando di una «situazione tragica». Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza in tutta la regione dell’Attica. Il premier Costas Karamanlis, che sabato ha tenuto una riunione di emergenza nel quartier generale dei vigili del fuoco, ha assicurato che «obiettivo primario è salvare le vite dei cittadini e i loro beni» e ha definito «sovrumano» lo sforzo dei pompieri che combattono da oltre trenta ore senza riposo contro le fiamme. La Protezione civile ha segnalato nelle ultime 24 ore un centinaio di incendi in tutto il Paese: la crisi peggiore dal 2007, quando morirono 77 persone e furono distrutti 250mila ettari di terreno, in particolare nel Peloponneso e sull’isola di Eubea. Il rogo peggiore, dopo quello in Attica, è a Zante dove sono andati distrutti 400 ettari di macchia.
EQUIPAGGI ITALIANI - Il Dipartimento della Protezione civile ha dunque inviato due aerei. «Sono due Canadair CL415, capaci di rilasciare sulle fiamme 6000 litri d’acqua ad ogni lancio» spiega la Protezione civile. Decollati domenica mattina dall’aeroporto di Lametia Terme (Catanzaro) hanno raggiunto Elefsis, a nord di Atene. Inoltre sono stati inviati tre equipaggi dei Canadair, per assicurare l’operatività dei velivoli durante l’intero arco della giornata. Il team italiano potrà contare anche su tecnici e sul supporto logistico necessario a garantire la piena operatività degli aerei anfibi.
* Corriere della Sera, 23 agosto 2009 (ripresa parziale)
L’incendio è divampato nella Regione di Maratona, e si è poi spostato verso l’Attica
Appello all’Unione Europea. Dall’Italia partiti stamane due canadair
La Grecia in fiamme da due giorni
minacciata anche la capitale Atene
La situazione è molto grave anche a causa del forte vento *
ATENE - Le fiamme dell’incendio divampato ieri nella regione di Maratona, in Grecia, stanno minacciando anche la capitale Atene, a causa soprattutto del forte vento. A rischio in particolare i sobborghi residenziali a meno di 15-20 chilometri dalla capitale, e cioè Anosouli, Pallini e Agio Stefanos. Circa 400 vigili del fuoco, con centinaia di mezzi di terra, aerei ed elicotteri, aiutati da volontari civili e con il supporto dell’esercito e della marina greci, stanno cercando di spegnere il rogo.
GUARDA LE FOTO
Rispondendo all’appello della Grecia all’Unione Europea, il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto l’invio di due dei propri Canadair ad Atene: entrambi sono decollati già questa mattina dall’aeroporto di Lametia Terme (Catanzaro) per raggiungere l’aeroporto di Elefsis.
Nei sobborghi di Atene già raggiunti dall’incendio vi sono alcune case già colpite dalle fiamme; due ospedali sono stati inoltre evacuati vicino a Pendelis, area nel quale sorge l’omonima montagna già colpita e semidistrutta da numerosi incendi, l’ultimo, il più grave nel 2007.
"La situazione non è migliorata da ieri e anzi l’area interessata dalle fiamme si è estesa, riguarda una decina di località. La situazione resta molto grave e pericolosa a causa dei forti venti", ha detto all’Ansa in fine mattinata un portavoce dei vigili del fuoco il quale ha precisato che due aerei antincendio arriveranno nelle prossime ore dall’Italia e uno dalla Francia.
Non sono segnalate al momento vittime, ma numerose case, soprattutto di campagna, sono bruciate insieme a centinaia e centinaia di ettari di bosco e di aree coltivate, soprattutto olivi. I sindaci dei comuni di Maratona, Dyonisos, Grammatiko hanno lanciato appelli televisivi definendo "tragica" la situazione. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza in tutta la regione dell’Attica (il cui capoluogo è Atene).
Il premier Costas Karamanlis, che ieri aveva tenuto una riunione di emergenza nel quartier generale dei vigili del fuoco, ha assicurato che "obiettivo primario è salvare le vite dei cittadini e i loro beni" ed ha definito "sovrumano" lo sforzo dei pompieri che combattono da oltre trenta ore senza riposo contro le fiamme. La protezione civile ha segnalato nelle ultime 24 ore un centinaio di incendi in tutto il paese: la crisi peggiore dal 2007 quando morirono oltre settanta persone. Il rogo peggiore, dopo quello in Attica, è a Zante dove sono andati distrutti 400 ettari di macchia.
* la repubblica, 23 agosto 2009 (ripresa parziale)
Brucia l’Arcadia, Atene in piazza contro il governo *
Non cessano di ardere le campagne e i boschi della Grecia. Molti roghi si sono riaccesi nel Peloponneso e continuano a bruciare ancora giovedì mattina devastando vaste zone boschive tra la prefettura di Ilia e quella di Arcadia, nel Peloponneso centro-occidentale. In queste aree mercoledì sera si è reso necessario evacuare i residenti di cinque villaggi minacciati dalle fiamme. Ma le radio ateniesi, citando un portavoce del comando dei pompieri, raccontano che molti abitanti dei paesi si sono rifiutati di abbandonare le proprie abitazioni giungendo al punto di barricarsi dentro. Nella zona dove gli incendi ora divampano con maggior vigore sono operativi centinaia di pompieri appoggiati da cinque aerei e quattro elicotteri anti incendio. Tutti gli altri roghi ancora attivi nel Peloponneso sono invece di bassa intensità e dovrebbe essere possibile circoscriverli e domarli senza troppe difficoltà a meno di un improvviso rafforzamento del vento. Un altro incendio di vaste proporzioni continua intanto a bruciare nella parte centrale dell’isola di Eubea, la terza isola greca per grandezza a nord-est di Atene, ma almeno per il momento le fiamme non minacciano alcun villaggio.
Il bilancio dei roghi che da venerdì scorso hanno distrutto alcune delle più belle zone della Grecia è per ora fermo a 63 vittime ma si teme che possano essere molte di più perché si registrano ancora decine di dispersi.
E scatta l’indignazione popolare. Mercoledì sera oltre 10mila persone, in maggior parte vestite di nero e con cartelli con scritto «No alla distruzione della natura», si sono radunate all’esterno della sede del Parlamento nel centro di Atene per una protesta silenziosa. Alcuni manifestanti hanno fischiato e insultato la polizia in assetto antisommossa, che ha risposto lanciando granate stordenti. Altre mille persone hanno organizzato un’analoga manifestazione a Salonicco. Le manifestazioni pare siano state organizzate da un non meglio precisato gruppo di «cittadini» che si sono passati parola con sms o messaggi e-mail. E alla fine qualche centinaio di manifestanti hanno attaccato la polizia con pietre e bastoni. Gli agenti hanno risposto col lancio di lacrimogeni.
Sempre ieri anche il papa Benedetto XVI, in mattinata al termine dell’udienza generale, ha invitato «a pregare per le vittime» delle inondazioni in Asia e dei «disastrosi incendi in Grecia, in Italia e in altre nazioni europee». E ha lanciato un anatema contro le «azioni criminose» dei piromani e contro «l’irresponsabile comportamento» di chi provoca disastri naturali mettendo «a rischio l’incolumità delle persone» e distruggendo «il patrimonio ambientale, bene prezioso dell’intera umanità».
Il governo di Atene ha concesso prestiti immediati sulla fiducia tramite gli istituti di credito per risarcire i cittadini dai danni degli incendi di questa settimana. Nella sola giornata di sono stati distribuiti 24 milioni di euro. E oggi migliaia di sportelli bancari sono stati presi letteralmente d’assalto da folle di persone che chiedevano i risarcimenti: fino a 3 mila euro senza dover esibire prove dell’effettivo danneggiamento.
Si tratta di un provvedimento con cui il governo conservatore di Caramanlis cerca di recuperare rapidamente consensi per le elezioni politiche che restano firmate per il 16 settembre prossimo. Ma nello stesso tempo, come segnalano alcuni direttori di filiali bancarie, è un provvedimento che si espone a frodi molto facili.
* l’Unità, Pubblicato il: 30.08.07, Modificato il: 30.08.07 alle ore 16.29
INCENDI: GRECIA;ANCORA ROGHI FUORI CONTROLLO NEL PELOPONNESO *
ATENE - E’ ancora emergenza incendi in Grecia dove per tutta la notte decine di roghi hanno continuato a bruciare foreste e colture soprattutto nel Peloponneso e sull’isola di Evia (Eubea), a Nord-Est di Atene. Le fiamme, come ha dichiarato alle radio locali un portavoce dei pompieri, "sono ancora fuori controllo" ma "per il momento" non minacciano nessuno dei villaggi vicini. Il problema comunque, sempre secondo la stessa fonte, rimane il forte vento che ancora soffia nelle zone a rischio e che potrebbe all’improvviso cambiare direzione.
Nella prefettura di Ilia (Peloponneso occidentale), dove si sono registrate una cinquantina delle 63 vittime finora accertate, sono tuttora al lavoro circa 1.000 pompieri appoggiati da sette velivoli Canadair e quattro elicotteri antincendio. Pompieri e mezzi antincendio sono all’opera anche nella prefettura di Arcadia (Peloponneso centrale) e nel Sud, mentre i boschi continuano a bruciare alle pendici dei monti Taigeto e Parnon, nei pressi della città di Sparta. Ancora in fiamme le foreste sull’isola di Evia, la seconda per grandezza dopo Creta, dove focolai sono ancora attivi presso i villaggi di Marmari, Seta e Neokhori.
SCOSSA DI 4.4 RICHTER A NORD DI ATENE
Una scossa tellurica di magnitudine 4.4 della scala Richter è stata registrata questa mattina alle 07:35 locali (le 06.35 in Italia) 45 km a nord di Atene ma non si sono registrati danni alle persone né alle cose. Lo hanno reso noto radio locali citando informazioni diramate dall’Istituto di geodinamica di Atene secondo cui l’epicentro del sisma è stato localizzato dai sismografi presso la località di Avlida ma è stato avvertito anche in alcuni quartieri della periferia settentrionale della capitale. Ieri mattina una scossa di intensità 5.1 Richter era stata registrata al largo dell’isola greca di Cefalonia, nel mare Ionio. Le scosse, secondo gli esperti, non sono preoccupanti in quanto tutta la Grecia è una zona particolarmente tellurica a causa della sua posizione lungo un’importante faglia ed è il Paese più sismico d’Europa, nel quale si registrano almeno la metà dei terremoti che avvengono in tutto il continente.
* ANSA» 2007-08-28 09:51
Il fuoco ha lambito il sito archeologico. In mille circondati dai roghi in Arcadia
Filmati due piromani nella periferia di Atene. Arrestati quattro sospetti
Il Peloponneso brucia ancora
Fiamme vicino all’antica Olimpia
Almeno 57 morti. Il governo fissa una taglia di un milione di euro sugli incendiari
La Farnesina assicura che nessun italiano dei 20 mila in Grecia è tra le vittime*
ATENE - Non accenna a diminuire la violenza distruttiva degli incendi che da tre giorni devastano il Peloponneso. Il governo ha deliberato lo stato d’emergenza e fissato una taglia di un milione di euro a chi fornirà informazioni per identificare gli incendiari. Si aggrava intanto il bilancio delle vittime, almeno 57; decretati tre giorni di lutto. Le fiamme hanno sfiorato anche il sito archeologico dell’antica città di Olimpia, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. L’incendio è arrivato a pochi metri dal famoso e antichissimo stadio lambendo le rovine che secondo una fonte del ministero della Cultura greco "sono state però salvate". In quella zona sono in azione oltre 1.000 pompieri e circa 400 militari con l’appoggio di diversi aerei ed elicotteri antincendio. E nel villaggio di Andristena, nella prefettura dell’Arcadia, circa mille persone si sono radunate nella piazza principale per sfuggire alle fiamme che hanno circondato tutto l’abitato. "La situazione è ancora molto critica", ha dichiarato un portavoce dei vigili del fuoco.
Un milione di euro sugli incendiari. Il ministero ellenico per l’ordine pubblico ha offerto una ricompensa variabile da 100.000 a un milione di euro "a chiunque fornirà informazioni che conducano all’identificazione e all’arresto degli appartenti ad una organizzazione criminale che si sono resi responsabili degli incendi divampati nel paese dal 1 luglio ad oggi".
Video degli incendiari. La polizia ha arrestato quattro persone, sospettate di incendio doloso. E a riprova dell’origine dolosa degli incendi, la tv privata Antenna ha trasmesso alcune immagini che riprendono due sconosciuti mentre appiccano il fuoco alla periferia di Atene. Nei fotogrammi, filmati ieri - ha precisato l’emittente - si vedono distintamente due individui di spalle che armeggiano nei pressi di alberi e cespugli sul monte Imetto, alla periferia orientale della capitale. Dopo alcuni secondi, davanti ai due uomini comincia a sprigionarsi fumo e i due si danno alla fuga. Antenna non ha precisato se i due piromani siano stati identificati e arrestati.
Nessun italiano tra le vittime. Il bilancio delle vittime è purtroppo ancora provvisorio perché vi sono fondati timori che molte persone si siano barricate nelle abitazioni per sfuggire alle fiamme e che siano morte asfissiate dal fumo. La Farnesina assicura che nessun italiano è rimasto vittima degli incendi. Secondo le stime in possesso del ministero degli Esteri sarebbero circa 20 mila gli italiani presenti in questi giorni in tutta la Grecia.
Danni incalcolabili. I danni provocati dagli incendi sono incalcolabili. Al momento si ritiene che siano bruciate almeno 500 abitazioni oltre a migliaia di ettari di campi coltivati a grano, uliveti e alberi da frutta, foreste di pini, abeti e platani.
Il fuoco avanza. Oltre alla situazione critica nella zona dell’antica Olimpia, gli incendi continuano ad avanzare intanto nei pressi di Megalopoli, nel centro del Peloponneso, e le fiamme sono arrivate a minacciare anche la periferia di Kalamata, una cittadina di 40.000 abitanti sulla costa occidentale. Frattanto bruciano ancora altre zone della Grecia come l’isola di Evia, a Nord-Ovest di Atene, dove diverse località balneari sono state fatte evacuare, come pure sono stati evacuati diversi piccoli paesi nella zona di Keratea, sulla costa ateniese.
Aiuti dalla Ue. In Grecia sono frattanto cominciati ad arrivare gli aiuti dell’Unione europea per dare manforte ai pompieri locali: in giornata si uniranno alle operazioni di spegnimento altri cinque Canadair (due italiani e tre francesi), una sessantina di vigili del fuoco francesi e circa 30 mandati da Cipro.
* la Repubblica, 26 agosto 2007.
Grecia devastata dal fuoco: 51 morti
Il Peloponneso la zona più colpita Stato d’emergenza in tutto il Paese
ATENE. La Grecia continua a bruciare. Questa notte le fiamme sono avanzate nel Peloponneso, e ora assediano Atene. Gli incendi sono ancora fuori controllo soprattutto nelle zone di montagna. A esser minacciati sono anche alcuni villaggi alle porte dell’antica Olimpia e della città di Pyrgos, nel Peloponneso occidentale. Finora le fiamme hanno causato la morte di 51 persone.
Ad Atene, sull’Acropoli piovono ceneri originate da focolai nelle zone circostanti. In diverse aree del Paese mancano energia elettrica e acqua. La televisione nazionale ha trasmesso appelli drammatici. «Qui bruceremo vivi» ha detto una donna del villaggio di Lambeti, secondo la quale per difendersi dalle fiamme molte persone sono costrette a usare pompe per inaffiare. Molti abitanti delle zone più colpite hanno denunciato come inadeguato l’intervento dei vigili del fuoco.
Paura anche a Lolyri, un piccolo paese nei pressi di Pyrgos. «La situazione è disperata», ha detto in tv un residente. In molti, questa notte, hanno tentato di fuggire dal villaggio. Il primo ministro greco Costas Caramanlis ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e tre giorni di lutto per le vittime. In un discorso alla tv rivolto alla nazione, il premier conservatore ha definito gli incendi una «tragedia nazionale», annunciando misure punitive per i eventuali piromani, ma anche per la speculazione edilizia.
Intanto le autorità stanno seguendo diverse piste che porterebbero a incendi dolosi: sarebbero quattro le persone arrestate con l’accusa di incendio doloso. In precedenza le autorità di vigili del fuoco avevano riferito dell’arresto di un uomo di 65 anni con l’accusa di incendio doloso ed omicidio plurimo. Fonti ufficiali dei vigili dei fuoco hanno precisato ieri che 22 degli incendi scoppiati nelle vicinanze della città di Aeropoli, dove sono morte sei persone, erano scoppiati nello stesso arco di tempo, poso prima che facesse buio. Molti i turisti bloccati nelle zone ancora invase dalle fiamme fuori controllo.
Nessuna informazione è sinora pervenuta sull’identità e sulla nazionalità delle vittime. Timori, comunque, anche per i moltissimi italiani in vacanza in Grecia. «Siamo isolati, siamo circondati dal fuoco, siamo sulla spiaggia e non possiamo andare da nessuna parte». Silvia Cristina Benzi, una turista italiana in vacanza nel sud del Peloponneso, ha raccontato la sua angoscia al Gr Rai. La donna si trova sulla spiaggia del villaggio di Methoni, e ha segnalato che nella zona ci sono numerosi italiani. «Qui su questa spiaggia siamo alcune decine ma in paese ci sono centinaia di italiani. Nel primo pomeriggio abbiamo assistito a scene di panico. Abbiamo visto tanti greci che caricavano la famiglia sulla macchina e scappavano. Verso dove nessuno lo sapeva. Qui è tutto nero c’è una nuvola che sopravanza, cenere che continua a cadere, ma in questo punto dove siamo possiamo respirare».
Dopo l’appello rivolto all’Ue dal primo ministro Caramanlis, ieri sono arrivati i primi soccorsi: la Francia ha inviato altri due Canadair alla Grecia, deviando quelli che inizialmente erano stati inviati all’Italia. In arrivo anche 72 pompieri francesi. L’Italia, a sua volta colpita da numerosi gravi incendi, ha deciso di inviare un Canadair. Altri due aerei antincendio sono giunti dalla Spagna. La Svezia ha messo a disposizione un altro aereo antincendio, la Germania tre elicotteri e la Norvegia un grande elicottero. Cipro ha inviato sei veicoli e 30 pompieri.
INFOGRAFICA: lA MAPPA DEGLI INCENDI
VIDEO La Grecia lotta contro le fiamme
FOTOGALLERY Le immagini della Nasa degli incendi in Grecia
FOTOGALLERY Incendi, la Grecia devastata dal fuoco
* La Stampa, 26/8/2007 (9:45)
Il sud del Paese in ginocchio: in 48 ore divampati oltre 170 roghi
Distrutti migliaia di ettari di boschi. Ad Aeropolis abitanti in fuga
In Grecia 50 morti per gli incendi
Dichiarato lo stato d’emergenza
Tra le vittime anche bambini, vigili del fuoco e due cittadini francesi
I paesi Ue inviano Canadair. Prodi: "Importante impegno di solidarietà europea" *
ATENE - Cinquanta morti e devastazioni senza precedenti. Il sud della Grecia è in ginocchio per gli oltre 170 incendi scoppiati nelle ultime 48 ore. Per questo il governo greco ha dichiarato lo stato d’emergenza in tutte le regioni del Paese. E il primo ministro, Costas Karamanlis, ha promesso di trovare e punire i piromani: i numerosi fronti, infatti, "non possono essere una coincidenza".
Centinaia di persone sono rimaste intossicate e ferite. Le fiamme hanno distrutto migliaia di ettari di boschi e decine di edifici. Gli incendi lambiscono Atene: il centro della città si trova sotto una pioggia i cenere, trasportata dal vento dalla periferia nord-orientale in fiamme. Gli abitanti della cittadina di Aeropolis, nel Peloponneso, sono stati costretti a lasciare le proprie case.
Una situazione drammatica di fronte alla quale il governo di Atene ha chiesto l’aiuto degli altri paesi dell’Unione europea: Bruxelles ha quindi attivato il "meccanismo per la protezione civile", che coinvolge ben trenta paesi (alcuni non fanno parte della Ue). Mezzi aerei sono stati inviati in Grecia da Francia, Norvegia, Germania e anche Italia. "Nonostante i nostri problemi abbiamo mandato un Canadair - spiega il presidente del Consiglio, Romano Prodi - mi sembrava giusto perché il livello della tragedia in Grecia è molto aldilà della nostra situazione durissima. E’ un impegno di solidarietà europea molto importante". E il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, aggiunge: "Siamo di fronte aduna tragedia che ha colpito i paesi del Mediterraneo e per fronteggiare più efficacemente questa emergenza serve una strategia europea".
Bilancio provvisorio. Il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora. Secondo l’ultimo aggiornamento della tv privata Skai hanno perso la vita almeno 50 persone. Le autorità di Atene hanno proclamato lo stato di emergenza in due province, avvertendo peraltro che il numero di roghi e vittime potrebbe aggravarsi ancora.
Le prime sei vittime si sono registrate tra la tarda mattinata e il pomeriggio di ieri a nord della cittadina di Aeropolis, circa 300 km a sud di Atene. I corpi semicarbonizzati dei sei, tra i quali due turisti francesi e due vigili del fuoco, sono stati rinvenuti a poca distanza da un piccolo albergo. Secondo i primi accertamenti, i pompieri sarebbero rimasti intrappolati dalle fiamme a causa di un improvviso cambiamento della direzione da cui proveniva il forte vento. Le fiamme hanno raggiunto anche la periferia della cittadina di Aeropolis che si trova a sud del monte Taigeto: le sue pendici sono inghiottite da un grave incendio da giovedì sera. Sempre ieri le fiamme avevano ucciso cinque persone sul promontorio di Mani: quattro turisti e un pompiere, colpito da infarto mentre era in servizio.
Tra le ultime vittime ritrovate, secondo quanto riferito dalla televisione greca Net, ci sono anche una donna con i suoi quattro figli tra i 5 e i 15 anni, che sono morti mentre cercavano di sfuggire alle fiamme su una strada nei pressi del villaggio di Machista. Resti carbonizzati sono stati recuperati anche nei dintorni di Zacharo, un villaggio nella parte sud-occidentale della penisola dove ieri erano già stati scoperti undici corpi: tre bambini tra le vittime, mentre almeno sei persone sono morte a bordo delle autovetture con cui stavano cercando di mettersi in salvo.
Condizioni meteo sfavorevoli. La Tv ha mostrato le terrificanti immagini delle zone devastate dagli incendi, le scene di disperazione della gente che ha perso i propri cari e le squadre di soccorso che si dirigono verso l’ospedale di Pyrgos portando decine di sacchi per i cadaveri. Dall’alba di oggi sono al lavoro 14 Canadair e sei elicotteri. Il governo ha mobilitato anche l’esercito inviando 700 soldati nelle tre zone più colpite, Laconia, Mesinia e Ilias.
Il compito di vigili del fuoco e soccorritori è reso più difficile anche dalle condizioni meteo: anche oggi i forti venti stanno alimentando le fiamme e rendendo quasi impossibile l’intervento con i mezzi aerei.
* la Repubblica, 25 agosto 2007.