TERREMOTO IN CALABRIA E SICILIA, SCOSSA DI MAGNITUDO 5.7
ROMA - La scossa di terremoto che ha interessato il sud Italia, secondo i dati ufficiali dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si e’ verificata alle 16:28 e ha avuto una magnitudo di 5.7. I dati preliminari dello stesso istituto parlavano di magnitudo 5.6. L’epicentro del terremoto ha avuto una latitudine 38,67 nord, una longitudine 15,41 est e una profondita’ di 208,8 chilometri. Il punto si trova in mare a poca distanza dall’isola di Stromboli. Le province maggiormente interessate, sempre secondo l’Ingv, sono quelle di Vibo Valentia, Messina e Reggio Calabria.
Sono in corso le verifiche da parte della Protezione Civile per verificare eventuali danni a persone o cose.
In numerose localita’ della costa tirrenica calabrese e della Piana di Gioia Tauro la gente si e’ riversata per strada per paura. La scossa di terremoto e’ stata avvertita a Palermo, in Puglia ed in larga parte dei comuni costieri della Campania.
* http://www.ansa.it/, 26.10.2006
Il sisma, magnitudo 5.7, alle 16.28: avvertito anche in Puglia e Basilicata. Nessun danno.
Epicentro in mare vicino Stromboli, 208,8 chilometri sotto la crosta terrestre
Paura in Calabria e Sicilia
per un forte terremoto
Boschi: "Questo genere di scosse non produce grandi problemi".
Tozzi: "E’ l’Africa che s’infila sotto l’Europa. Quella zona è tra le più attive d’Italia" *
REGGIO CALABRIA - Alle 16.28 il sud Italia ha tremato. La scossa di terremoto, secondo i dati ufficiali dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si è ha avuto una magnitudo di 5.7. I dati preliminari dello stesso istituto parlavano di magnitudo 5.6. L’evento é stato avvertito dalla popolazione in Calabria, Sicilia, Puglia e con minore intensità in Basilicata. In molte zone la gente è scesa in strada. Si tratta, dicono gli esperti, della scossa più forte da trent’anni a questa parte nel Tirreno.
L’epicentro del terremoto si trova in mare a poca distanza dall’isola di Stromboli, ad una profondità di 208,8 chilometri. Le province maggiormente interessate, sempre secondo l’Ingv, sono quelle di Vibo Valentia, Messina e Reggio Calabria. Nessun danno a cose o persone viene comunque segnalato dal Dipartimento della protezione civile regionale della Calabria, dove sono giunte numerose telefonate da parte di cittadini. Molte le chiamate anche al centralino del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, ma anche in questo caso non è stato segnalato nessun danno.
E un invito alla calma arriva da Enzo Boschi, direttore dell’Ingv: "La scossa di questo pomeriggio, tra la Sicilia e la Calabria - dice -, è avvenuta in una zona molto ben identificata, l’unica del Mediterraneo in cui ci possono essere terremoti con epicentri a grandi profondità. Infatti, è stato registrato a oltre duecento chilometri sotto il mare. E per questo è stato avvertito in una zona molto vasta: tanto più è profondo l’epicentro, tanto più l’onda d’urto in superficie è vasta. Non c’è però nessun effetto disastroso, questo genere di terremoti fanno vibrare le cose, ma non producono grandi danni". Per Boschi, inoltre, non c’è alcuna relazione con la nuova fenditura dell’Etna, nè con le altre scosse sismiche registrate sempre oggi in Friuli e ad Isernia e neppure come quelle di ieri a Cassino in provincia di Frosinone e a Reggio Emilia.
"E’ l’Africa che s’infila sotto l’Europa - spiega il geologo Mario Tozzi - La scossa di oggi conferma, e non ce n’era bisogno, che quella zona è tra le più attive d’Italia. Tutti i terremoti dalla Sicilia a Gaeta hanno la stessa origine. Un monito - insiste Tozzi - per tutti: in quell’area bisogna stare attenti a quello che si costruisce".
Il sisma di oggi pomeriggio ha mandato quasi fuori scala gli strumenti dell’osservatorio sismologico Andrea Bina di Perugia. In Umbria il sisma non sarebbe stato comunque avvertito dalla popolazione. La scossa ha avuto una magnitudo simile a quella che il 26 settembre del 1997 interessò l’Umbria e le Marche, valutata in 5.9 gradi della scala Richter.(26 ottobre 2006)
* www.repubblica.it, 26.10.2006
EPICENTRO DEL SISMA:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/10_Ottobre/26/pop_epicentro.shtml
Sul tema, in rete, si cfr.:
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia:
http://www.roma1.ingv.it/ricerca/tettonica-attiva/effetti-dei-grandi-terremoti
Comunicato stampa
L’intelligenza artificiale al servizio della vulcanologia
Dal machine learning un prezioso aiuto per comprendere i vulcani napoletani
Elaborare e classificare la composizione delle rocce vulcaniche dell’area napoletana attraverso l’intelligenza artificiale. Questo l’obiettivo dello studio Machine learning applied to rock geochemistry for predictive outcomes: The Neapolitan volcanic history case appena pubblicato sulla rivista ‘Journal of Volcanology and Geothermal Research’ e opera di due ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Il lavoro rappresenta un nuovo ‘punto di partenza’ per lo sviluppo delle analisi petrologiche utilizzando i database già in possesso ai ricercatori. “La composizione chimica delle rocce”, spiega Monica Piochi, ricercatrice dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, “consta del contenuto di numerosi elementi presenti nella roccia come silicio, calcio, potassio, stronzio, piombo, zolfo, arsenico, uranio, bario e via di seguito. Questo set chimico può essere quasi costante o variare sia all’interno del singolo deposito vulcanico sia nel corso dei diversi eventi eruttivi, in risposta alla specifica dinamica del serbatoio magmatico”.
“Ogni eruzione napoletana”, prosegue la ricercatrice, “ha prodotto depositi con una propria composizione chimica, cosicché da essa si può dedurre l’eruzione e le caratteristiche del serbatoio magmatico di alimentazione; è come risalire all’identità di un individuo dalle sue caratteristiche somatiche e dal set di parametri ematochimici.
Date le piccole e grandi diversità esistenti e i numerosi parametri che descrivono tali diversità, l’individuazione delle rocce, così come degli individui, è un’operazione lunga e complessa. Tuttavia, conoscerne la tipologia risulta necessario per la conoscenza del comportamento del vulcano e del suo impatto sul territorio così come, analogamente, riconoscere un individuo è utile per stabilirne, ad esempio, il suo stile di vita e il suo stato di salute”.
“Il machine learning”, spiega Alessandro Pignatelli, ricercatore INGV, “è uno strumento comune in ambito scientifico e sta acquisendo sempre maggiore diffusione in vari campi della ricerca, medica, economica, sociale, e ci sono tentativi di applicazione anche in campo petrologico”. Per valutare le potenzialità dell’intelligenza artificiale i due ricercatori hanno raccolto e raggruppato l’enorme mole di dati chimici presenti in letteratura in un unico database (54 variabili per 9800 campioni), evincendo, in primis, l’abbondanza di dati per alcune eruzioni e la carenza per altre. In particolare, il database è molto esteso per i Campi Flegrei e per il Vesuvio mentre è risultato carente per le attività vulcaniche di Ischia e Procida. Inoltre, hanno cercato l’algoritmo ottimale per gli obiettivi dello studio.
“Per una corretta valutazione” prosegue Alessandro Pignatelli, “abbiamo usato diverse tecniche di machine learning e, per ciascuna, abbiamo valutato la capacità di classificare correttamente il campione”.
“I risultati del nostro studio”, aggiungono Monica Piochi e Alessandro Pignatelli, “indicano che sulla base del database esistente è possibile ottenere una prima, rapida classificazione di dati composizionali di rocce vulcaniche napoletane mediante l’intelligenza artificiale. Tale classificazione ha il vantaggio di essere rapida e scevra della discrezionalità dell’operatore. Il machine learning, infatti, ha una capacità di circa il 98% di “centrare” l’attribuzione di una roccia di origine ignota - ma comunque individuata nel contesto napoletano - a uno dei vulcani, circa il 90% al periodo eruttivo e almeno il 70% alla formazione eruttiva. Inoltre, l’AI (artificial intelligence) si è dimostrata capace di “maneggiare” i dati petrologici in maniera rapida grazie a delle capacità di calcolo superiori rispetto a quelle di un essere umano. La nostra applicazione dell’intelligenza artificiale al caso napoletano crea il presupposto per analisi veloci e affidabili su dati di futura acquisizione ed in particolare per la realizzazione di sistemi di controllo automatico su grandi dataset relativi all’intero vulcanismo italiano (se non globale)".
“L’attribuzione di un deposito roccioso ad un certo evento eruttivo”, conclude la ricercatrice, “è una informazione molto utile nella definizione della distribuzione areale dei prodotti magmatici e della magnitudo stessa dell’eruzione, degli effetti sul territorio e sui cambiamenti climatici così come sulla mobilità delle specie viventi. In archeologia, per esempio, può essere utile per determinare il luogo di estrazione dei materiali da costruzione e di comune uso, ad esempio le macine, e ricostruire i traffici commerciali”.
Link: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0377027321000834
(La redazione di Le Scienze non è responsabile del testo di questo comunicato stampa, che è stato pubblicato integralmente e senza variazioni)
Terremoto 4.4 al largo della Calabria
Scossa avvertita sulla costa ma al momento non segnalati danni *
di Redazione ANSA
(ANSA) - ROMA, 14 LUG - Un terremoto di magnitudo 4.4 è stato registrato dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in mare al largo delle coste sud-occidentali della Calabria. La scossa, che si è verificata ad una profondità di 57 km, è stata avvertita nettamente dalla popolazione. Secondo le prime verifiche del Dipartimento della Protezione Civile al momento non si registrano danni a persone o cose, anche se sono state decine le telefonate giunte ai centralini di vigili del fuoco e forze di polizia, con i paesi costieri in questo periodo affollati di turisti. La scossa è stata registrata alle ore 4.50 della notte - riferisce l’ Ingv - ed è stata chiaramente avvertita nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Molta paura, ma non è stato segnalato alcun danno alle cose o alle persone.
Terremoti, scoperta una ’finestra’ sotto lo Ionio
Ricercatori italiani, la faglia spiega il distacco tra Calabria e Sicilia
di Redazione ANSA *
Un sistema di spaccature profonde, una vera e propria ’finestra’ sotto il mar Ionio e’ stata scoperta dai ricercatori italiani. Una scoperta importante che contribuisce a spiegare il lento ma progressivo allontanamento della Sicilia dalla Calabria e l’alto rischio di terremoti nella zona. ’’Le numerose campagne oceanografiche effettuate nella zona - spiega la ricercatrice del Cnr, Alina Polonia - hanno permesso di scoprire un sistema di faglie diffuso non lontano dalle coste che ora puo’ essere sorvegliato.
’’Aver scoperto questo sistema di faglie in mare - spiega ancora Alina Polonio - e’ positivo. Faglie a terra, infatti, farebbero senz’altro piu’ danni. ’’Si tratta - prosegue la ricercatrice - di processi lenti e non catastrofici - che confermano i rischi geologici che la zona conosce’’. Lo studio e’ stato condotto da ricercatori dell’Istituto di scienze marine Ismar-Cnr di Bologna, dell’università di Parma, dell’Ingv e del Geomar (Germania) e pubblicato su Nature Communications e aiuterà anche a capire la formazione le catene montuose e i forti terremoti storici. Lungo queste strutture, infatti, risale materiale del mantello che formava il basamento dell’oceano mesozoico da una profondità di circa 15-20 km.
Lo studio, che si intititola Lower plate serpentinite diapirism in the Calabrian Arc subduction complex, è stato condotto da un team di ricercatori delle diverse strutture e consente di osservare da vicino blocchi dell’antico oceano, svelando i processi che hanno portato alla sua formazione. "Le faglie lungo le quali risale il mantello della Tetide - spiega ancora Alina Polonia, ricercatrice Ismar-Cnr e coordinatrice della ricerca - controllano anche la formazione del Monte Etna, dimostrando che si tratta di strutture in grado di innescare processi vulcanici e causare terremoti. Queste faglie, infatti, sono profonde e lunghe decine di chilometri, e separano blocchi di crosta terrestre in movimento reciproco". Attraverso uno studio multi-disciplinare, che integra immagini acustiche del sottosuolo, dati geofisici e campioni di sedimento, acquisiti nel corso di spedizioni scientifiche con la nave oceanografica del Cnr Urania, è stato possibile identificare le faglie, ricostruire la loro geometria e scoprire anomalie geochimiche nei sedimenti legate alla presenza di fluidi profondi.
L’analisi di tutti i dati raccolti ha permesso di proporre un modello geologico che conferma l’origine profonda del materiale in risalita lungo le faglie. "Grazie a questa scoperta - prosegue Alina Polonia - l’Arco Calabro, il sistema di subduzione tra Africa ed Europa nel Mar Ionio, ha un importante primato: è l’unica regione al mondo in cui sia stato descritto materiale del mantello in risalita dalla placca in subduzione.
Questa scoperta avrà importanti implicazioni per capire meglio come si formano le catene montuose e come questi processi siano legati ai forti terremoti storici registrati in Sicilia e Calabria".
*ANSA, 22 dicembre 2017 (ripresa parziale - senza immagine).
Ingv, terremoto più forte degli ultimi decenni
Scossa più forte delle precedenti, ma non c’è una regola
di Redazione ANSA *
Il terremoto più violento degli ultimi decenni in Italia
Il terremoto di magnitudo 6,5 avvenuto oggi nella zona a Sud-Est di Norcia è stato il più violento avvenuto in Italia a partire dal 1980, ossia dal tettemoto dell’Irpinia. Quello del Friuli del 1976 fu di magnitudo 6.4 della scala Richter. La scossa principale dell’Aquila del 2009 fu del 5.8, quello di Umbria e Marche del 1997 del 6.1. Anche quello del Belice, del 1968, fu del 6.1. Solo in Irpinia, nel 1980, la magnitudo fu del 6.5 della scala Richter, pari a quella odierna, e causò 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti.
Ingv, dal 1980 i terremoti più forti nell’ Appennino
A partire dal terremoto dell’Irpinia del 1980 i terremoti più forti avvengono in Italia nella zona dell’Appennino centrale: "nel recente passato nella storia sismica dell’Italia è stato pesantemente coinvolto l’Appennino Centrale, che da quasi 40 anni sta dando luogo ai fenomeni maggiori registrati nel nostro Paese", ha detto il sismologo Antonio Piersanti, dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Stessa sequenza sismica del 24 agosto
Il terremoto di oggi rientra nella stessa sequenza sismica che si è attivata il 24 agosto, con il terremoto nel Reatino. “Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso sistema di faglie e fa parte della sequenza cominicata in agosto e che adesso sta procedendo”, ha detto il sismologo Alberto Michelini, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)
La sua intensità è tale da interessare una zona che si estenze almeno per 20-25 chilometri, ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. “Interessa un’area ampia - ha aggiunto - localizzata tra quella che si è attivata con il sisma del 24 agosto e quella che si è attivata il 26 ottobre”. I simologi adesso sono al lavoro per localizzare tutte le repliche e raccogliere tutti i dati, sia sai simografi sia dai satelliti.
Scossa 6,5 più forte delle precedenti, ma non c’è regola
Il fatto che il terremoto di magnitudo 6,5 avvenuto vicino Norcia sia il più intenso nella sequenza sismica cominciata il sisma di magnitudo 6,0 del 24 agosto scorso non è un’anomalia: “non c’è una norma, sappiamo che in passato sono avvenute cose simili”, ha detto Amato. Anche Michelini ha osservato che “in Italia purtroppo questi eventi accadono con una certa frequenza, che si protrae nel tempo con terremoti di intensità uguale o più forte. Bisogna sempre stare allerta”. Ilfatto che oggi sia avvenuto un terremoto più forte rispetto a quelli registrati a partire dal 24 agosto - ha aggiunto - indica che il sistema di faglie aveva accumulato abbastanza energia elastica nelle rocce e che la sta rilasciando”
* ANSA, 30.10.2016 (ripresa parziale - senza foto).
L’allarme dell’Ingv: "Attesi in Italia terremoti 30 volte più forti"
Il sismologo, livello costruzioni deve essere adeguato *
In Italia i geologi si aspettano terremoti con energia 30 volte più forte di quello di Amatrice. Non si può sapere quando, né dove di preciso, ma di sicuro avverranno. L’allarme arriva dal sismologo Antonio Piersanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. "I terremoti degli ultimi anni hanno portato in sé delle grandi tragedie, con un elevato numero di vittime, ma purtroppo la Terra ci sta dando degli avvertimenti - rimarca Piersanti all’Adnkronos - perché in Italia avverranno dei terremoti più forti di questo. Abbiamo la certezza che arriveranno a magnitudo 7, che equivale a un fattore + 30 di energia liberata rispetto a una magnitudo 6.0 come quello di Amatrice". I sismi che sono attesi "saranno, per intensità simili a quello dell’Irpinia nel 1980, al sisma di Messina e Reggio Calabria nel 1908" spiega ancora Piersanti che, a fronte di queste evenienze, lancia un monito "bisogna essere preparati adeguatamente in termini di qualità dell’edificato".
In Italia, del resto, si perde facilmente la memoria. "Il fatto che dal terremoto dell’Irpinia del 1980 a quello di Colfiorito del 1997, non ci sono stati sismi molto forti - aggiunge - se da una parte è stata una fortuna, dall’altra ha fatto sì che si sia persa la memoria in un momento in cui l’economia italiana cresceva molto e si facevano investimenti. Dal 1997 invece i terremoti di una certa intensità si sono ripetuti con una maggior frequenza, nel 2002 San Giuliano di Puglia, nel 2009 L’Aquila, nel 2012 l’Emilia Romagna e quest’anno il terremoto di Amatrice.
Quanto alla zona di Norcia, che pur essendo equidistante dall’epicentro rispetto ad Amatrice e Accumoli, ha subito pochi danni, il sismologo conferma che ciò è dovuto "di sicuro alla qualità del costruito ma è possibile che a Norcia ci siano stati fenomeni più favorevoli (tecnicamente la direttività e gli effetti di sito) e quindi hanno prodotto danni minori". Questi parametri, che in qualche modo vanno a influenzare la distruttività di un terremoto, però possono essere studiati successivamente, alle volte occorrono settimane e quindi, per ora "sono solo ipotesi che andranno confermate". A Norcia, d’altra parte, la qualità del costruito è migliore in virtù dei processi di adeguamento e di ricostruzione successivi ai terremoti della Val Nerina del 1979 e di Colfiorito del 1997.
Un modello a cui guardare è sicuramente il Giappone. "Un obiettivo difficile da raggiungere - dichiara infine Piersanti - ma è importante puntare verso quella meta. Anche se è chiaro che il patrimonio edilizio del Giappone era ed è diverso e magari per loro, è più semplice".
Terremoto a Rieti, avvenuto in zona ad alta sismicità
39 forti scosse nell’arco di 3 ore *
Il terremoto di magnitudo 6.0 che ha colpito Rieti e l’area compresa fra Lazio, Umbria e Marche è avvenuto in una zona ’’ad alta sismicità’’, nella quale storicamente si sono verificate forti scosse. Il forte terremoto più recente, di magnitudo 5.9, ha colpito Norcia nel 1979, ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e altri forti terremoti sono avvenuti fra ’600 e ’700. Il più violento, di magnitudo stimata 7, colpì Norcia e Cascia nel gennaio 1703.
39 forti scosse in poco più di 3 ore
Sono state 39 in poco più di tre ore le principali scosse di terremoto, di magnitudo pari o superiore a 3, avvenute fra Lazio, Umbria e Marche a partire dalle 3:36, quando un terremoto di magnitudo 6 ha colpito Rieti. Le più forti scosse successive alla principale sono state registrate finora nella zona di Norcia (Perugia): la prima con una magnitudo di 5.4 avvenuta alle 4:33, preceduta appena un minuto prima, alle 4:32, da una scossa di magnitudo 5.1.
Terremoto causato dal processo di estensione dell’Appennino
E’ lo ’stiramento’ dell’Appennino, ossia il processo di estensione da Est a Ovest, il meccanismo all’origine del terremoto di magnitudo 6 che ha colpito Rieti alle 3:36 del 24 agosto, con numerose repliche in una zona di circa 30 chilometri compresa fra Lazio, Marche e Umbria. Lo indicano le prime analisi condotte dai sismologi dell’Ingv. "Il tipo di movimento osservato dai dati sismici indica una faglia estensionale, simile a quella all’origine dei terremoti più recenti e vicini, ossia quello de L’Aquila del 2006 e quello di Colfiorito del 1997", ha detto all’ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. "Anche quei terremoti - ha aggiunto - erano stati superficiali, avvenuti come questo alla profondità compresa fra 8 e 10 chilometri, cosa che spiega i forti scuotimenti".
Scosse sempre meno intense, ma l’andamento è imprevedibile
Le decine di repliche sono sempre meno intense, ma per i sismologi dell’Ibgv l’andamento della situazione è "imprevedibile", al momento è cioè impossibile escludere scosse confrontabili a quella principale.
"L’andamento della magnitudo è andato calando nelle repliche osservate finora, ma è presto per trarre conclusioni", ha rilevato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. "Al momento non si possono escludere scosse confrontabili alla principale perché siamo ancora nelle prime ore di una situazione in evoluzione, il cui andamento è imprevedibile", ha rilevato un altro sismologo dell’Ingv, Andrea Tertulliani. Nella sala sismica dell’Ingv si sta lavorando per registrare e analizzare la distribuzione delle repliche, che sembrano circondare la zona dell’epicentro. "La scossa principale - ha aggiunto Amato - è al centro delle distribuzione delle repliche alle due estremità della faglia.
Nell’arco delle prime 2-3 ore le più forti si sono concentrate ai bordi della zona colpita, in un raggio di 30 chilometri". Le repliche sono state oltre 40 solo nelle prime tre ore e si sono registrate sia a Sud della zona dell’epicentro, fino ad Amatrice, e a Nord fino a Norcia. "Stiamo valutando - ha concluso Amato - se questi dati possano essere un indizio per capire come potrà evolvere la situazione".
Calabria sismica
Forti scosse di terremoto, l’epicentro in Sila
Picco di magnitudo 4.4: avvertito fino a Reggio
Allarme tra la gente: molti fuggono in strada. La terra ha tremato per due volte in tre minuti, la seconda ha raggiunto intensità 3.3. Poi una serie di altre scosse più lievi. I vigili del fuoco: nessuna criticità *
Una forte scossa di terremoto è stata avvertita attorno alle 22.45 in Calabria. L’epicentro è nel distretto della Sila. Due le scosse ravvicinate: la prima alle 22.43 di magnitudo 4.4, la seconda 3.3 a distanza di tre minuti. Una serie di altre scosse si è verificata poco dopo: tra le 22.51 e le 23.49 si è registrata magnitudo 2, poi 2.3, 2.2 e 2.7.
GUARDA IL VIDEO: GENTE IN STRADA A COSENZA PER LA PAURA
Il terremoto è stato a una profondità di circa 10.5 chilometri, quindi è stato avvertito in modo marcato dalla popolazione. Ai vigili del fuoco non risultano al momento particolari criticità.
L’allarme è scattato comunque in diverse aree delle provincie di Cosenza, Crotone e Catanzaro, ma gli effetti si sono avvertiti in modo più lieve anche nel Vibonese e nel Reggino. I comuni compresi nel raggio di dieci chilometri sono Aprigliano, Casole, Castiglione Cosentino, Celico, Cellara, Figline Vegliaturo, Lappano, Mangone, Pedace, Pianecrati, Pietrafitta, Rovito, San Pietro in Guarano, Serra Pedace, Spezzano Sila, Spezzano Piccolo, Trenta e Zumpano, tutti in provincia di Cosenza.
LA MAPPA: I LUOGHI IN CUI E’ STATO PERCEPITO
Nella città bruzia e in Presila molte persone si sono riversate in strada. Gente in auto a Cosenza anche attorno ai centri commerciali e allo stadio, obiettivo: raggiungere i piazzali ritenuti più sicuri. Disagi alle linee telefoniche nell’imminenza delle scosse, a causa delle numerose telefonate.
LA SCHEDA: COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO
La rete del 118 si è allertata ma dopo le prim verifiche non si è attivata la procedura d’emergenza perché non ne sono state registrate le condizioni.
* IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, domenica 28 dicembre 2014 22:44 (RIPRESA PARZIALE).
"Il sisma causato dall’uomo”
Emilia, il verdetto della scienza
di Silvia Bencivelli (la Repubblica, 11 aprile 2014)
Non si può dire né sì né no, ma di certo non si può escludere. E di certo si deve continuare a indagare. Sarebbe questa la sintesi di un rapporto stilato per conto della Regione Emilia Romagna da un panel di esperti chiamati a dire se i terremoti che hanno colpito la regione nel 2012 possano aver avuto come concausa le attività estrattive del petrolio (che nella regione si praticano da decenni) e, più in generale, trivellazioni e perforazioni del suolo.
Il rapporto non è ancora stato reso pubblico, ma già circola negli ambienti scientifici e politici. Se ne occupa l’ultimo numero della rivista scientifica Science, secondo la quale il documento è stato consegnato agli amministratori emiliani da almeno un mese, ma ci sarebbe imbarazzo nel parlarne. Non solo: la rivista americana precisa come sul rapporto si baseranno le decisioni in merito a nuove autorizzazioni per le attività estrattive nella regione.
Ed è molto probabile che la linea sarà quella della massima cautela. Il panel si chiama Ichese (Commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento di attività sismica nel territorio della regione Emilia Romagna colpita dal sisma del mese di maggio 2012) ed è stato convocato dalla Regione guidata da Vasco Errani nel maggio del 2013: è composto da due esperti italiani e da tre stranieri che hanno effettuato sopralluoghi sia nelle aree colpite dal terremoto sia negli impianti petroliferi di Cavone, quelli contro i quali oggi si punta il dito. Ichese ha interpellato esperti, aziende e istituzioni. Ed è giunto alle conclusioni che Science riporta tra virgolette: il legame tra le attività estrattive e terremoto «non si può escludere».
Da anni si sa che alcune attività umane possono causare terremoti. Non è mai stata una novità e gli scienziati hanno sempre preso l’ipotesi molto sul serio. L’idea è che il ricorso ad alcune tecniche geoingegneristiche, tra cui il famigerato fracking che però in Italia non si pratica, almeno non ufficialmente), se effettuato ad alta intensità può causare l’instabilità delle faglie su cui poggiamo i piedi.
In particolare, il nesso è stato studiato laddove le ricerche di petrolio comportano trivellazioni numerose e profonde, come nel centro degli Stati Uniti. Indagini statistiche hanno rafforzato questo timore e alcuni degli ultimi terremoti in Texas e Oklahoma sono stati ritenuti probabili “figli” delle trivellazioni.
Bisogna però considerare che al momento è molto difficile dire se un dato sisma è stato causato da una certa attività. Resta il fatto che quelli per i quali è stata ipotizzata una concausa umana sono stati pochi e, in ogni caso, più deboli di quelli generati solamente dalla natura in una specifica zona. Comunque, se i sospetti su certe responsabilità dell’uomo dovessero diventare forti, è probabile che non sarebbe solo la Regione Emilia Romagna a rivedere le proprie scelte sull’utilizzo del territorio.
Il rapporto di Ichesa, prosegue Science, spiega anche che rimuovere e reiniettare liquidi non basta a causare un terremoto più intenso di quanto non sarebbe senza quell’attività. Ma è possibile che la faglia coinvolta nella sequenza sismica del maggio di due anni fa fosse sul punto di muoversi e che l’uomo abbia accelerato il processo.
Non solo: le attività estrattive nel sito di Cavone erano state aumentate dall’aprile del 2011 e questo stabilirebbe un legame temporale. Però, conclude la rivista, manca ancora un modello fisico di sostegno: insomma, ipotizzato il nesso, non è ancora chiaro come e perché funzioni.
Science spiega infine di non aver ricevuto risposte sul rapporto né da parte degli estensori né da parte delle compagnie che sarebbero implicate, ma riferisce di altri sismologi per i quali questi legami sarebbero molto deboli e tutto il rapporto poco chiaro: l’impianto di Cavone, del resto, è molto piccolo e si trova ad almeno venti chilometri dall’epicentro.
Sisma nel Crotonese, magnitudo 5.1
La scossa è stata avvertita in tutta la Calabria. Momenti di panico si sono vissuti nelle scuole a Catanzaro e Vibo Valentia dove gli studenti hanno abbandonato le aule e si sono riversati in strada. *
Una prolungata scossa di terremoto è stata distintamente avvertita a Catanzaro. Il sisma, registrato alle 12.24 di oggi , ha avuto magnitudo 5.1 ed una profondità di 68 chilometri. L’epicentro è stato localizzato nel Mar Jonio, a ridosso della costa calabrese, con coordinate 38.7927 di latitudine nord e 17.2603 di longitudine Est. Sul sito dell’Ingv, la magnitudo del sisma è stata indicata in 5.0 Richter. La profondità è stata denitivamente calcolata in 65.7 chilometri.
I comuni più vicini all’epicentro sono stati indicati in Isola Capo Rizzuto, Crotone, Cutro e Botricello, in un’area compresa tra le province di Crotone e Catanzaro. La scossa è stata avvertita in tutta la Calabria e anche a Messina. Momenti di panico si sono vissuti nelle scuole a Catanzaro e Vibo Valentia dove gli studenti hanno abbandonato le aule e si sono riversati in strada.
La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile ha avviato contatti con le strutture nazionali e locali di protezione civile. "Il sistema locale di protezione civile - si legge in una nota del Dipartimento - si è immediatamente attivato per l’evento con epicentro individuato al largo dei comuni di Isola Capo Rizzuto, Crotone e Cutro: non si segnalano danni a persone o cose".
Numerose le chiamate sono giunte al 115 dei vigili del fuoco di Crotone. Al momento, secondo quanto riferito dagli stessi vigili, si è trattato di richieste di informazioni e non sono giunte segnalazioni di danni. Anche ai carabinieri del Comando provinciale di Crotone, al momento, non risultano danni.
Paura nello stretto di Messina
Scossa di magnitudo 4 all’alba *
Il sisma è stato avvertito distintamente dalla popolazione a Messina e Reggio Calabria. Numerosi abitanti sono scesi in strada. Ma non ci sarebbero danni
Il sisma ha avuto epicentro in prossimità di Messina e dei comuni reggini di Campo Calabro e Villa San Giovanni.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4 è stata registrata alle 5:20 nello stretto di Messina, davanti alle coste siciliane e calabresi.
Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 7,3 km di profondità ed epicentro in prossimità di Messina e dei comuni reggini di Campo Calabro e Villa San Giovanni.
Non si hanno la momento segnalazioni di danni a persone o cose.
Il sisma è stato avvertito distintamente dalla popolazione a Messina e Reggio Calabria. Numerosi abitanti spaventati sono scesi in strada. Il centralino dei Vigili del fuoco è stato tempestato dalle telefonate di persone allarmate. La Protezione civile, che sta monitorando la situazione, ha confermato comunque che al momento non vengono segnalati danni a persone o cose questa eventualità.
La scossa è stata seguita alle 5:58 da una replica di magnitudo 2.8, con ipocentro a 4,3 km di profondità ed epicentro in prossimità di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni.
* La Stampa, 23/12/2013
Messina, terremoto di magnitudo 3.7
La Protezione civile: non risultano danni a cose o persone *
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 è stata avvertita dalla popolazione nel messinese. Dalle verifiche effettuate dalla Protezione civile, non risultano danni a persone o cose.
Il sisma è stato registrato alle 23.36 di ieri sera. Le località più prossime all’epicentro sono San Fratello, Caronia e Acquedolci.
* La Stampa, 08/03/2013
Sei in: Repubblica > Cronaca > Calabria, nuova scossa di magnitudo 4.4
+ - Stampa Mail Condividi Facebook OKNOtizie Google Buzz Twitter
TERREMOTO
Calabria, nuova scossa di magnitudo 4.4
Avvertita alle 8 di questa mattina dalla popolazione in provincia di Reggio Calabria. L’evento registrato ad una profondità di 75 chilometri. Non risultano feriti né crolli, verifiche in corso *
REGGIO CALABRIA - Paura in Calabria per una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 avvertita alle ore 8.06 dalla popolazione in provincia di Reggio Calabria tra i comuni di Sant’Eufemia di Aspromonte, Sinopoli e Bagnara Calabra. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento è stato registrato ad una profondità di 75.7 Km. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano al momento danni a persone o cose.
I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno riferito che non risultano, al momento, nè feriti, nè crolli. Le verifiche proseguono, comunque, in tutti i centri dell’Aspromonte e nell’intera Piana di Gioia Tauro per accertare che non ci sia effettivamente alcun problema.
Ieri tre scosse si erano registrate nell’area del Pollino, colpita nei giorni scorsi da un sisma di magnitudo 5. I movimenti tellurici sono stati registrati alle 4,31 della notte con magnitudo 2 e 2.1, a distanza di pochi secondi una dall’altra; la terza scossa è stata avvertita dalla popolazione alle 5,03 con magnitudo 2.8.
Scuole e uffici nei centri dell’Aspromonte e della Piana di Gioia Tauro in cui si è registrata stamattina la scossa di terremoto sono regolarmente aperti. Alla centrale operativa del Comando provinciale dei vigili del fuoco sono giunte numerose telefonate da parte di cittadini allarmati dalla scossa, senza però segnalazioni particolari.
* la Repubblica, 13.11.2012
TERREMOTO
Scossa di magnitudo 5 nell’area del Pollino
un morto per infarto, evacuato un ospedale
MORMANNO (Cosenza) - Una scossa di terremoto di magnitudo 5 è stata registrata questa notte nella zona del massiccio del Pollino, al confine tra Basilicata e Calabria. Un uomo di 84 anni è morto per infarto a Scalea, non lontano dall’epicentro. Nessun altro è rimasto ferito. A Mormanno (Cosenza) ci sono stati dei crolli, l’ospedale è stato evacuato e la gente è scesa in strada in preda al panico. A Laino Borgo, sempre nel Cosentino, è stata sgomberata una casa di riposo per anziani che aveva riportato lesioni. Crolli si sono verificati inoltre ad Altomonte, dove il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole, così come è stato deciso anche per Mormanno. Tanta paura anche a Rotonda (Potenza), dove la popolazione è uscita di casa ed è stata segnalata una fuga di gas in una centrale elettrica, subito posta sotto controllo. Alla prima scossa, verificatasi all’1.05, in meno di quattro ore se sono seguite altre 21, di intensità compresa tra 2 e 3.3.
A scopo precauzionale a Mormanno le persone ricoverate, una cinquantina, sono state via via trasferite in altri nosocomi. Gran parte degli abitanti del centro storico hanno passato la notte all’aperto. Oltre all’ospedale, hanno subito danni numerose case, la cattedrale, che è stata dichiarata inagibile, e a una strada che collega il centro del Pollino a Campotenese.
Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 6,3 chilometri di profondità ed epicentro in prossimità del comune potentino di Rotonda e di quelli cosentini di Laino Borgo, Laino Castello e Mormanno. La scossa è stata avvertita distintamente anche sulla costa tirrenica del Cosentino e nel capoluogo.
Da oltre due anni l’area del Pollino è interessata da uno sciame sismico che ha registrato oltre 2.200 scosse.
Quella di questa notte è stata la più forte; oltre 2.000 sono state di magnitudo minore ai 2 gradi della scala Richter, quasi 200 di magnitudo tra 2 e 3, sei di magnitudo tra 3 e 4, una di magnitudo 4.3.
Nel biennio vi sono stati periodi di attività sismica frequente intervallati da periodi di relativa calma. In particolare, si è verificata un’intensa attività sismica da aprile 2010 a ottobre 2010 e tra novembre 2011 e febbraio 2012. Dopo questo punto massimo di attività, la sismicità dell’area si è attestata su livelli piuttosto modesti, con pochi terremoti al giorno. Alla fine di maggio 2012 l’attività è ripresa a partire dal terremoto di magnitudo 4.3 avvenuto il 28 maggio 2012 alle 3:06.
* la Repubblica, 26 ottobre 2012
Forte terremoto con epicentro Scilla
magnitudo 4,6: non ci sono danni
La scossa all’1:12, con epicentro a Scilla e origine a 56 chilometri di profondità. I vigili del fuoco di Messina, Reggio Calabria e Gioia Tauro hanno ricevuto centinaia di chiamate per avere notizie *
REGGIO CALABRIA - Un sisma di magnitudo 4,6 ha scosso lo stretto di Messina. L’epicentro a pochi chilometri a ovest di Scilla, con ipocentro a circa 40 chilometri di profondità. La scossa dodici minuti dopo l’una di notte.
La scossa è stata avvertita da Cosenza a Catania, ma secondo la Protezione Civile non ci sono danni. I vigili del fuoco di Reggio Calabria, Messina e Gioia Tauro sono comunque stati tempestati di chiamate per avere notizie.
E la paura tra chi ha sentito la scossa invade i social network: su Twitter centinaia di messaggi dalla zona dell’epicentro.
* la Repubblica, 29 agosto 2012
SISMA
In Sicilia la terra trema due volte
Due scosse di terremoto.
La prima al largo delle Eolie,
la seconda di magnitudo 3,9 avvertita anche a Palermo*
Palermo
Un terremoto di magnitudo 3.9 è avvenuto alle ore 09:30:52 italiane nel tratto di mare antistante la costa palermitana. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico del Tirreno meridionale A.
L’ipocentro del sisma, avvertito lievemente dalla popolazione di Palermo soprattutto ai piani alti dei palazzi, è avvenuto a 10 km di profondità.
In precedenza, alle 5,23 un altro sisma di magnitudo 3.5 è stato localizzato a nord dell’arcipelago delle Eolie, nel distretto sismico del Tirreno Meridionale B.
* La Stampa, 13/08/2012
Terremoto: 10 vittime. Scossa di 5.8 in Emilia e nel Nord. Nuova fortissima scossa alle 12:56, per almeno 30 secondi Epicentro a Mirandola (Modena), nuovi crolli. Operai sotto i capannoni. Napolitano: ’Supereremo questo momento’ *
All’origine delle nuove scossa potrebbe essere la rottura di una nuova faglia.
Intanto sono salite a dieci le vittime accertate del sisma: tre a San Felice, nel crollo della azienda Meta, 2 a Mirandola, 1 a Concordia (un anziano colpito in strada da un cornicione che si è staccato dal tetto di un palazzo), 1 a Finale. Alla lista si aggiunge il parroco di Rovereto di Novi. Un altro parroco, a Carpi, dato inizialmente per morto sembra essere rimasto invece ferito nel crollo di una parte del duomo.
Tra le vittime anche due donne a Cavezzo, una sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi. La Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha reso noto che la forte scossa è stata avvertita in tutto il Nord Italia, in alcune regioni centrali e persino in Austria. Ad Aosta alcuni piani del palazzo regionale sono stati evacuati a scopo precauzionale e nella zona di Pordenone studenti e professori hanno abbandonato le lezioni e sono scesi in strada spaventati. Scuole sono state evacuate, seppure momentaneamente e per precauzione, anche in altre zone del Paese. A Venezia il terremoto ha provocato la caduta di una statua che ha sfiorato una donna ai Giardini Papadopoli dove diverse statue sono pericolanti mentre distacchi di intonaco si sono registrati alla Basilica di Sant’Antonio a Padova, con momenti di panico per i fedeli in visita, ma nessun ferito.
Nuovi crolli si sono registrati a Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Moltissime le persone corse fuori da case e uffici e scese per le vie del centro storico di Bologna, subito dopo che è stata avvertita la scossa. Studenti usciti dalle scuole anche in provincia di Reggio Emilia. Gente in strada a Parma, e paura: il sisma è stato avvertito in tutta la città, anche nell’albergo dove alloggia la nazionale azzurra che questa sera ha in calendario al Tardini l’amichevole con il Lussemburgo. Sul fronte della circolazione, sia stradale sia ferroviaria, la situazione non sembra destare preoccupazioni. Autostrade per l’Italia informa che la prima visita ispettiva è stata completata e non si sono registrati problemi, in particolare sull’A13 Bologna-Padova e sull’A1 Milano-Napoli nel tratto tra Modena e Bologna. E sta tornando alla normalità pure la circolazione dei treni sulla Bologna-Verona, Bologna-Padova, Bologna-Piacenza e Verona-Modena. A Roma, nella sede della Protezione Civile, il Comitato operativo ha fatto il punto della situazione con tutti i soggetti interessati disponendo i primi interventi necessari per fronteggiare l’emergenza. Nelle zone colpite dal sisma si è recato il capo del Dipartimento Gabrielli e nel pomeriggio sarà a Modena il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri.
MOBILITATI MILITARI DEL GENIO - Cinquanta militari del Genio Ferrovieri di Bologna, con relativi mezzi, sono stati mobilitati per far fronte all’emergenza terremoto di oggi e si uniscono a quelli già in azione dai giorni scorsi. Una ventina di genieri con 4 mezzi si sono già diretti a Cappelletta del Duca, presso S. Felice sul Panaro.
* Ansa, 29 maggio 2012, 13:59
La Rivelazione di Un gruppo di ricercatori
Avevano previsto il terremoto in Emilia,
ora avvertono: «Attenzione al sud»
Alessandro Martelli, del centro Enea di Bologna:
«Potrebbe verificarsi un sisma di magnitudo 7,5»
di Redazione - Corriere online *
NAPOLI - Come da copione ogni volta che arriva un terremoto ci si ripete la stessa domanda: il sisma era prevedibile? Per ora la risposta è no, perché non esistono strumenti in grado di prevedere con certezza quando e dove possa verificarsi un evento sismico. Un gruppo di studiosi internazionali, però, aveva previsto quello dell’Emilia e aveva anche portato, qualche giorno fa, la ricerca alla Commissione Grandi Rischi. Dividendo l’Italia in tre parti, nord, centro e sud, avevano visto un possibile evento sismico nel nord a medio termine, cioè poteva verificarsi entro settembre.
PAURA PER IL SUD - Ora però, stando alle parole di Alessandro Martelli, direttore del centro di ricerche dell’Enea di Bologna e che fa parte del gruppo di ricercatori, interpellato dal Tgr Leonardo, dopo Ferrara a fare paura sarebbe il sud. Gli studiosi, infatti, temono che possa verificarsi nel meridione un terremoto di addirittura 7,5 gradi di magnitudo. Come ha dichiarato anche a RaiNews, Martelli è preoccupato «per il Sud Italia - dice -, Sicilia e Calabria in particolare. Ci sono tre diversi algoritmi di previsione, due elaborati da esperti nazionali e uno da sismologi russi, concordi nel prevedere un forte evento sismico in questa zona, in un arco di tempo che va da pochi mesi ad un anno, forse anche due».
IL METODO - Il metodo, infatti, si basa sul lavoro con due algoritmi che individuano nell’attività moderata i precursori di un terremoto. «Questi strumenti - dice Martelli - non sono in grado di permettere evacuazioni o cose simili, ma sono utili per verificare lo stato di sicurezza di strutture importanti per organizzare la protezione civile e la popolazione. Si tratta di metodologie in fase di sviluppo avanzato ma che non sono ancora ben accette».
*
Redazione online 21 maggio 2012
Corriere del Mezzogiorno /Napoli
Terremoto in Emilia: 7 morti, 50 feriti e 4 mila sfollati. Ancora scosse nella notte
La terra ha continuato a tremare nelle ultime 12 ore. Le scuole dei paesi colpiti chiuse e i centri storici isolati. Monti rientra con un giorno d’anticipo dagli Stati Uniti. I soccorsi sono proseguiti per tutta la notte, anche se la pioggia - che non ha mai smesso e continuerà a scendere fino a domani - ha complicato la situazione
di Davide Turrini *
E’ di sette morti il bilancio oramai definitivo della forte scossa di terremoto avvertita nella notte tra il 19 e il 20 maggio in tutto il Nord Italia. Le vittime sono tutte in Emilia Romagna, dove si è registrato l’epicentro del sisma di magnitudo 5.9, tra le provincie di Modena, Ferrara e Bologna. Intanto la notte apenna trascorsa ci sono state altre quattro scosse violentissime tra Finale Emilia, San Felice e Mirandola: la prima è stata registrata 22 minuti dopo la mezzanotte, poi alle 1.04, alle 3 e alle 4 del mattino. Ma in totale i sismografi ne hanno contate 24. Il tutto sotto una pioggia (prevista fino a domani) che non ha mai dato tregua.
Le vittime sono Tarik Naouch (29 anni) un operaio marocchino rimasto schiacciato sotto le travi della sua fabbrica, l’Ursa di Bondeno; di Nicola Cavicchi (un delegato Cisl), 35 anni, e Leonardo Ansaloni, di 50, che stavano lavorando nei forni della Ceramiche Sant’Agostino; infine Gerardo Cesaro, 54 anni, travolto dal crollo del tetto della fonderia di alluminio Tecopress, sempre a Sant’Agostino, dove stava svolgendo come le altre vittime del terremoto, il turno di notte. La quinta e la sesta vittima sono state uccise da un malore. Si tratta di Gabi Ehsemann, nata nel 1973 in Germania, morta nell’appartamento in cui risiedeva a Sant’Alberto di San Pietro in Casale e di Nerina Balboni, anziana invalida di 103 anni, che è stata mortalmente colpita alla testa dalla sua casa nel bassa ferrarese. A Vigarano Mainarda, nel Ferrarese, una donna di 86 anni, Anna Abeti, ha avuto un ictus dopo il sisma ed è deceduta dopo il ricovero all’ospedale. Circa cinquanta i feriti accertati fino ad ora. Inoltre anche il meteo non promette nulla di buono. Già in tarda mattinata la pioggia ha colpito i paesi coinvolti dal sisma e non dovrebbe diminuire fino almeno a lunedi mattina. Quattromila, infine, sono gli sfollati, secondo l’ultimo bilancio della protezione civile.
La prima scossa è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4.04 della mattina del 20 maggio, seguita da almeno sei repliche: tra cui quella delle 5.02 da 5 gradi Richter. L’ipocentro nella pianura padana emiliana, a una decina di chilometri di profondità dal suolo, sempre nella stessa zona, in provincia di Modena, dove secondo le forze dell’ordine, dove si sono registrati una cinquantina di feriti non gravi.
Terremoto nella zona dell’Etna
non ci sono danni a persone o cose
Una scossa di magnitudo 2,5 ha fatto tremare la terra alle 5,30 al confine fra le province di Catania e Messina.
Una replica di magnitudo 2 è stata registrata tre quarti d’ora dopo
ROMA - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 è stata registrata alle 3:11 nella zona dell’Etna, tra le province siciliane di Catania e Messina.
Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 5 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni catanesi di Calatabiano, Fiumefreddo, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Piedimonte, Riposto e Sant’Alfio, e quelli messinesi di Castelmola, Gaggi, Giardini Naxos, Graniti, Motta e Toarmina.
La scossa è stata seguita, 44 minuti più tardi, da una replica di magnitudo 2. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.
* la Repubblica, 18 maggio 2012
Terremoti. Lieve scossa sismica nel Cosentino *
Continua lo sciame sismico nel Cosentino. Dopo le tre scosse di ieri, un’altra è stata registrata a mezzogiorno
12/01/2012 Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 1.9 è stata avvertita nella Valle del Crati alle 12.02 di oggi. Le località prossime all’epicentro sono i comuni di Montalto Uffugo, San Vincenzo La Costa, San Benedetto Ullano e San Fili. Dalle verifiche effettuate dalla Sala situazioni del Dipartimento della Protezione civile non risultano danni a cose o persone. Nella stessa zona ieri si sono verificate altre tre eventi sismici il più intenso dei quali ha raggiunto magnitudo 2.7.
IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA, 12/01/2012
Magnitudo(Ml) 2.7 - CALABRIA - COSENZA 11/01/2012 14:31:40 (italiana) 11/01/2012 13:31:40 (UTC) *
Comunicato
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.7 è avvenuto alle ore 14:31:40 italiane del giorno 11/Gen/2012 (13:31:40 11/Gen/2012 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Valle_del_Crati. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.
Dati evento
Event-ID 2221048110
Magnitudo(Ml) 2.7
Data-Ora 11/01/2012 alle 14:31:40 (italiane)
11/01/2012 alle 13:31:40 (UTC)
Coordinate 39.415°N, 16.201°E
Profondità 5.9 km
Distretto sismico Valle_del_Crati
Comuni entro i 10Km
LATTARICO (CS)
LUZZI (CS)
MONTALTO UFFUGO (CS)
RENDE (CS)
ROSE (CS)
SAN BENEDETTO ULLANO (CS)
SAN FILI (CS)
SAN VINCENZO LA COSTA (CS)
Comuni tra 10 e 20km
BISIGNANO (CS)
CAROLEI (CS)
CASOLE BRUZIO (CS)
CASTIGLIONE COSENTINO (CS)
CASTROLIBERO (CS)
CELICO (CS)
CERISANO (CS)
CERVICATI (CS)
CERZETO (CS)
COSENZA (CS)
DIPIGNANO (CS)
DOMANICO (CS)
FALCONARA ALBANESE (CS)
FUSCALDO (CS)
LAPPANO (CS)
MARANO MARCHESATO (CS)
MARANO PRINCIPATO (CS)
MENDICINO (CS)
MONGRASSANO (CS)
PAOLA (CS)
* ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA:
http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2221048110/event.html
Sciame sismico sul Pollino, si indaga
la gente ha paura ma non è allarme *
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nell’area che sconfina Calabria e Basilicata sta avviando uno studio sul fenomeno: 517 scosse in 15 mesi. Ieri, per tutto il giorno, la terra ha tremato. E cresce la preoccupazione nell’area
COSENZA - Quindici mesi segnati da 517 scosse sismiche, di varia intensità. Succede nell’area del Pollino, un territorio montuoso al confine tra Calabria e Basilicata, secondo quanto ha rilevato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia fin da settembre 2010. Uno sciame sismico che ha messo in ansia gli amministratori e abitanti dell’area. Non è allarme, ma gli esperti avviano un’indagine.
A colpire è però l’anomalia della presenza di questa lunga serie eventi sismici in un’area che, pur considerata ad alto rischio sismico, non ha né una storia né episodi eclatanti. Sismografo in attività soprattutto a Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore. Non tutti gli episodi, però, sono stati avvertiti dalla popolazione. Ultima scossa registrata, quella delle 22,25 con magnitudo 3.2 e profondità 8.8 km ed epicentro a 10 Km dalle cittadine.
Sfogliando nell’archivio delle rilevazioni simische, è possibile individuare la scossa più forte in assoluto: quella registrata lo scorso 23 novembre, 3.6 Richeter, proprio nel giorno trentunesimo anniversario del disastroso sisma che colpì l’Irpinia. I tecnici dell’Ingv assicurano che stanno seguendo la vicenda con attenzione e avviando anche uno studio degli strati del terreno per tentare di documentare la presenza di terremoti nel passato dell’area che ospita, tra l’altro, anche il Parco nazionale del Pollino.
* la Repubblica, 03 dicembre 2011
Magnitudo(Ml) 3.7 - CALABRIA - CATANZARO- 14/10/2011 19:30:25 (italiana) 14/10/2011 17:30:25 (UTC)
Comunicato *
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.7 è avvenuto alle ore 19:30:25 italiane del giorno 14/Ott/2011 (17:30:25 14/Ott/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Le_Serre.
I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.
Dati evento
Event-ID 2219768890
Magnitudo(Ml) 3.7
Data-Ora 14/10/2011 alle 19:30:25 (italiane)
14/10/2011 alle 17:30:25 (UTC)
Coordinate 38.827°N, 16.363°E
Profondità 10.7 km
Distretto sismico Le_Serre
Comuni entro i 10Km
AMARONI (CZ)
CORTALE (CZ)
CURINGA (CZ)
GIRIFALCO (CZ)
JACURSO (CZ)
MAIDA (CZ)
SAN PIETRO A MAIDA (CZ)
FILADELFIA (VV)
POLIA (VV)
[...]
* Fonte: Ist. Naz. di GEOFISICA E VULCANOLOGIA
http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2219768890/event.html (ripresa parziale)
Comunicato
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.7 è avvenuto alle ore 11:08:38 italiane del giorno 06/Lug/2011 (09:08:38 06/Lug/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Costa_siciliana_settetrionale. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo. *
Dati evento
Event-ID 2218323880
Magnitudo(Ml) 3.7
Data-Ora 06/07/2011 alle 11:08:38 (italiane)
06/07/2011 alle 09:08:38 (UTC)
Coordinate 38.015°N, 14.799°E
Profondità 7.5 km
Distretto sismico Costa_siciliana_settetrionale
Comuni entro i 10Km
ALCARA LI FUSI (ME)
CAPRI LEONE (ME)
CASTELL’UMBERTO (ME)
FICARRA (ME)
FRAZZANO’ (ME)
GALATI MAMERTINO (ME)
LONGI (ME)
MIRTO (ME)
SAN SALVATORE DI FITALIA (ME)
SINAGRA (ME)
TORTORICI (ME)
UCRIA (ME)
* Fonte: http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2218323880/event.php
Comunicato
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.4 è avvenuto alle ore 08:48:44 italiane del giorno 24/Giu/2011 -(06:48:44 24/Giu/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Valle_del_Belice.
I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.
Dati evento
Event-ID 2218149680
Magnitudo(Ml) 2.4
Data-Ora 24/06/2011 alle 08:48:44 (italiane)
24/06/2011 alle 06:48:44 (UTC)
Coordinate 37.725°N, 12.905°E
Profondità 10.6 km
Distretto sismico Valle_del_Belice
Comuni entro i 10Km
GIBELLINA (TP)
PARTANNA (TP)
SANTA NINFA (TP)
MONTEVAGO (AG)
Comuni tra 10 e 20km
CALATAFIMI-SEGESTA (TP)
CAMPOBELLO DI MAZARA (TP)
CASTELVETRANO (TP)
POGGIOREALE (TP)
SALAPARUTA (TP)
SALEMI (TP)
VITA (TP)
MENFI (AG)
SANTA MARGHERITA DI BELICE (AG)
* FONTE: INGV - http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2218149680/event.php
Comunicato *
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.8 è avvenuto alle ore 05:12:41 italiane del giorno 13/Mag/2011
(03:12:41 13/Mag/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Costa_calabra_occidentale. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.
Distretto sismico Costa_calabra_occidentale
Comuni entro i 10Km
ACQUAPPESA (CS) CETRARO (CS) FUSCALDO (CS) GUARDIA PIEMONTESE (CS) PAOLA (CS)
* Fonte: http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2217542720/event.php
Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.2 è avvenuto alle ore 12:09:01 italiane del giorno 11/Mag/2011 (10:09:01 11/Mag/2011 - UTC).
Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Monti_Iblei. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.
Comuni entro i 10Km
BUSCEMI (SR)
CASSARO (SR)
FERLA (SR)
PALAZZOLO ACREIDE (SR)
SORTINO (SR)
*
http://cnt.rm.ingv.it/data_id/2217515200/event.php
Scossa di magnitudo 4.1 in Calabria
Le località prossime all’epicentro sono Catanzaro, Soveria Simeri, Sellia Marina e Crichi *
ROMA - Una scossa sismica di magnitudo 4.1 è stata avvertita alle 7.21 dalla popolazione in provincia di Catanzaro. Secondo quanto informa una nota della Protezione Civile, al momento non risultano danni a persone o cose. Le località prossime all’epicentro sono Catanzaro, Soveria Simeri, Sellia Marina e Crichi.
Alla Protezione Civile non risultano notizie di danni a persone o cose
Scossa di terremoto tra Bologna e Firenze
I sismografi hanno registrato una magnitudo di 3.5. L’epicentro al confine tra le tre province
MILANO - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 2 del mattino ed è stata avvertita dalla popolazione tra le province di Bologna, Ravenna e Firenze. Dalle verifiche effettuate dal dipartimento della Protezione civile, non risultano al momento danni a persone o cose. I Comuni prossimi all’epicentro sono Castel Del Rio (Bologna), Casola Valsenio (Ravenna) e Palazzuolo sul Senio (Firenze). (Fonte: Ansa)
* Corriere della Sera, 19 settembre 2010
DUE SCOSSE IN 13 MINUTI
Terremoto nel Foggiano
tanta paura, gente in strada
La scossa di magnitudo 4,4 della scala Richter. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di Foggia, Carapelle e Orta Nova, ad otto chilometri di profondità. Secondo le prime verifiche della Protezione civile non ci sono feriti ne danni a cose
di ROBERTO ZARRIELLO *
La terra ha tremato a Foggia. Due scosse in tredici minuti: la prima di magnitudo 4.4 è stata nettamente avvertita dalla popolazione mentre la seconda classificata di magnitudo 2.0 della scala Richter dall’Istituto Nazionale di Geofisica è stata registrata alle 14.33. Tanta paura ma per il momento nessun danno registrato a cose o persone. L’epicentro del sisma verificatosi alle 14.20 è stato localizzato tra Foggia, Carapelle e Ortanova. Lo si è appreso dal Dipartimento della protezione civile che sta facendo ulteriori verifiche.
Momenti di panico si sono registrati tra la gente. Numerose persone si sono riversate per strada, gridando e chiedendo aiuto. I centralini delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco sono stati presi d’assalto dai tanti che chiedevano informazioni. "Chiediamo alla popolazione di rimanere tranquilla perchè la situazione è sotto contollo" fanno sapere polizia e carabinieri.
’’Sino a questo momento dalle verifiche che abbiamo fatto nell’ area garganica non risultano feriti, né danni consistenti’’. Lo afferma l’assessore alla Protezione civile della Regione Puglia, Fabiano Amati. ’’Abbiamo cominciato la verifica nel Subappennino: stiamo contattando tutti i Comuni - ha detto Amati - per verificare le conseguenze della scossa e siamo in fase di accertamento per valutare il grado di intensità della scossa zona per zona. Al momento non ci risultano situazioni di emergenza’’. ’’Nel frattempo squadre di tecnici - ha reso noto Amati - sono già al lavoro per verificare la staticità delle infrastrutture più importanti (come ponti e ospedali) presenti sul territorio interessato alla scossa di terremoto’’.
Terremoti: sisma in provincia di Reggio Calabria
Roma, 11 set. 2010- (Adnkronos) - Un evento sismico e’ stato avvertito dalla popolazione in provincia di Reggio Calabria. Le localita’ prossime all’epicentro sono S. Stefano in Aspromonte, S. Alessio in Aspromonte e Laganadi. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile non risultano al momento danni a cose o persone. Secono i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico e’ stato registrato alle 23,39 con una magnitudo di 2,9.
Forte scossa alle Eolie, crolli e paura a Lipari
Magnitudo 4.6 gradi della scala Richter
ROMA - Una forte scossa di terremoto e’ stata registrata alle isole Eolie, nettamente avvertita dalla popolazione. Il terremoto risulta aver avuto una magnitudo 4.6 ed e’ stato abbastanza superficiale. Secondo le analisi in corso nella sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) il sisma e’ avvenuto alla profondita’ di 13 chilometri, contrariamente ai terremoti piuttosto profondi tipici della zona, tradizionalmente sismica. ’’E’ stato un evento superficiale che si e’ sentito molto forte ed e’ stato avvertito in modo significativo anche sulla costa’’, ha detto il funzionario della sala sismica Luca Malagnini.
Un portavoce dell’unita’ di crisi istituita presso il municipio di Lipari ha detto che fino a questo momento non risultano ufficialmente feriti a causa della scossa di terremoto che ha colpito le Eolie. ’’Abbiamo chiamato il pronto soccorso dell’ospedale - spiega - e ci hanno confermato che, nonostante le voci che si erano diffuse, fino ad ora non sono state medicate persone rimaste ferite’’. Oltre alla zona di Valle Muria a Lipari altri smottamenti si sarebbero registrati anche sull’isola di Vulcano. Un gommone della Protezione Civile in questo momento sta perlustrando le spiagge dell’isola.
Una quarantina di bagnanti che si trovavano sulla spiaggia di Valle Muria, dove e’ avvenuto lo smottamento di un costone roccioso in seguito alla scossa di terremoto, sarebbero stati prelevati da una motovedetta della Capitaneria di Porto di Lipari. Tra di loro, secondo quanto riferito dalla centrale operativa della Protezione Civile regionale, non vi sarebbero feriti.
Secondo quanto si apprende da fonti dei soccorritori sull’isola ci sarebbero state alcune frane che avrebbero investito delle persone. Sono ancora in corso le verifiche dei vigili del fuoco e delle autorita’ per accertare l’effettivo numero di persone coinvolte e ulteriori danni.
UN TESTIMONE: SCOSSA VIOLENTISSIMA - ’’All’improvviso abbiamo avvertito una scossa violentissima. Per fortuna e’ durata solo pochi secondi, ma la paura e’ stata tanta’’. Cosi’ Angelo Natoli, commesso in un negozio di Lipari, ha descritto il terremoto di magnitudo 4.5 che, nel pomeriggio, si e’ verificato a largo delle Eolie. ’’Ci siamo spaventati - prosegue - e ci siamo precipitati tutti in strada. C’era una gran confusione e da alcuni edifici vecchi si sono staccati pezzi di cornicioni’’. ’’La situazione - continua - e’ piu’ grave sulla spiaggia di Valle Muria dove dalla parete a picco sul mare si sono staccati alcuni pezzi di roccia. Ci hanno detto che ci sarebbero feriti’’. ’’Molti turisti - conclude - vogliono andar via, noi speriamo che il peggio sia passato’’.
AD AGOSTO SEI SCOSSE NELL’ARCIPELAGO - Nel mese di agosto sono state sei le scosse sismiche - compresa quella di oggi - che hanno interessato le isole Eolie. Le prime tre sono state registrate dall’Ingv l’1 agosto nel giro di un paio d’ore: la magnitudo e’ stata di 2.1, 2.9 e 3; la profondita’ e’ variata da 8,7 a 13,4 chilometri. Le altre scosse si sono verificate il 5 (magnitudo 2.1, profondita’ 9,5 km) ed il 14 agosto (magnitudo 2.5, profondita’ 102 km). Quella di oggi e’ stata dunque la scossa piu’ intensa. Sempre nel mese di agosto altre 8 lievi scosse hanno interessato la Sicilia.
UNITA’ CRISI A LIPARI, C’E’ ANCHE SCHIFANI - Un’unita’ di crisi per monitorare i danni provocati dal terremoto e coordinare gli interventi di soccorso e’ stata istituita presso il municipio di Lipari dal sindaco, Mariano Bruno. Oltre alle forze dell’ordine e alla Protezione Civile partecipa alla riunione anche il presidente del Senato Renato Schifani, che era in vacanza sull’isola a bordo di un’imbarcazione. Schifani ha dirottato immediatamente la motovedetta che lo scortava nella zona dove e’ avvenuto lo smottamento, sulla spiaggia di Valle Muria, ed ha chiesto di raggiungere subito il porto per presenziare alla riunione dell’unita’ di crisi.
Scossa di terremoto alle Eolie
registrati crolli, si cercano feriti
Il sisma poco prima delle 15. La popolazione si è riversata in strada. Segnalate frane a Lipari
Alcune persone sarebbero rimaste ferite a Lipari in seguito al terremoto che ha colpito nel primo pomeriggio le isole Eolie. Secondo quanto si apprende da fonti dei soccorritori sull’isola ci sarebbero state alcune frane che avrebbero investito delle persone. Sono ancora in corso le verifiche dei vigili del fuoco e delle autorità per accertare l’effettivo numero di persone coinvolte e gli ulteriori danni.
La scossa di terremoto si è verificata alle 14.54 e ha colpito le Eolie e la costa tirrenica della Sicilia, in particolare la zona tra Capo d’Orlando e Milazzo, in provincia di Messina. La popolazione si è riversata in strada.
Il sisma ha fatto registrare una magnitudo di 4.5. L’epicentro della scossa è stato registrato in mare a 19 chilometri di profondità e a sei chilometri dall’isola di Lipari. Le località prossime all’epicentro, informa la Protezione civile, oltre a Lipari, sono Santa Marina Salina e Leni.
Forte scossa alle Eolie, magnitudo sopra 4
ROMA - Una forte scossa di terremoto e’ stata registrata poco fa alle isole Eolie. La scossa e’ stata nettamente avvertita dalla popolazione.
Dai rilievi effettuati al momento, la magnitudo sarebbe superiore ai 4.0 della Scala Richter.
SCOSSA DI TERREMOTO IN CALABRIA, NESSUN DANNO
09:37 17 GIU 2010
(AGI) - Lamezia Terme (Catanzaro), 17 giu. 2010. Scossa di terremoto, questa notte, nel lametino. Secondo i dati riportati dal bollettino del "Centre Sismologique Euro-Méditerranéen European-Mediterranean Seismological Centre", si è verificato intorno alle 00:39 un sisma di magnitudo 3.7 e profondità 2 km.
L’epicentro è stato localizzato a 18 km a sud ovest di Lamezia Terme e 14 km a Sud Ovest di Gizzeria (Cz). Al momento non si registrano danni a cose e persone. (AGI) Cli/Adv
Terremoti: scossa di mangitudo 3.5 nel golfo di Milazzo
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 18-49 in mare, nel golfo di Milazzo, in prossimità di Barcellona Pozzo di Gotto.
La scossa, rende noto il Dipartimento della Protezione Civile, è stata avvertita dalla popolazione della provincia di Messina. Dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose.
TERREMOTO OGGI, CALABRIA: TRA COSENZA, CATANZARO / scossa di terremoto nel distretto Sila tra Cosenza e Catanzaro. Magnitudo 3,1 *
Terremoto oggi in Calabria tra le provincie di Cosenza e Catanzaro, nel distretto sismico della Sila. La scossa di terremoto, avvertita anche dalla popolazione, è stata di magnitudo grado 3,1 Richter ed è stata rilevata questa sera alle ore 23:01 dagli strumenti della rete Sismica Nazionale dell’INGV. Non vengono segnalati danni a persone o cose nel distretto sismico della Calabria dove è avvenuto il lieve sisma. L’epicentro sulla Sila tra Cosenza e Catanzaro ad una profondità rilevata di 20,1 chilometri. Tra i Comuni situtati a meno di 20 chilometri dall’epicentro della lieve scossa di terremoto, troviamo anche Rende, Castrolibero, Spezzano della Sila, la stessa città di Cosenza ed altri comuni in provincia di Catanzaro.
Fonte: Uno Notizie Calabria - Cosenza -
TERREMOTO OGGI E IERI / ultime scosse di terremoto 2009 in Italia e nel mondo. Oggi terremoto lieve in Puglia *
Terremoto oggi martedì 29 dicembre 2009 nella regione Puglia e più precisamente, secondo le ultime notizie, nel Tavoliere delle Puglie in provincia di Foggia avvertito anche a San giovanni Rotondo. La scossa di terremoto in Puglia, di magnitudo 2,9 Richter in provincia di Foggia non ha causato danni.
Terremoto ieri in Calabria, Piana di Gioia Tauro. La scossa di terremoto, grado 2,8 Richter in provincia di Reggio Calabria, non ha causato danni ed è stata avvertita pure a Rosarno, Platì, San Luca, Gioia Tauro, Polistena, Sinopoli ed altri comuni nel territorio di Reggio Calabria.
Un altro lieve sisma è stato registrato domenica 27 dicembre 2009 in Sicilia, distretto sismico Etna tra Catania e Messina. Il 26 dicembre 2009 una scossa di terremoto è stata rilevata in Umbria, Terni e Perugia, ed in Toscana, a Firenze, nel Valdarno inferiore.
La scossa di terremoto, magnitudo 2.4 a Firenze, ha avuto il suo epicentro vicino a Sesto Fiorentino e Fiesole. Altra scossa di terremoto ieri in Umbria, Monti Martani tra Perugia e Terni avvertita anche a Todi e Spoleto, grado 2,8 Richter, nessun danno.
In Toscana è stata registrata una scossa di terremoto magnitudo 2.4 dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 13.05 di sabato 26 dicembre 2009 a Firenze. Le localita’ prossime all’epicentro del sisma secondo l’INGV sono Sesto Fiorentino, Firenze e Fiesole. Dalle verifiche effettuate non sono risultati danni a persone o cose.
Un pò di apura, ma nessun danno, anche per la scossa di terremoto in provincia di Roma registrata il 23 dicembre 2009. La scossa di terremoto nell’area di Roma è stata comunque molto lieve. Epicentro della scossa di terremoto Roma, Ciampino e Marino.
Passando all’estero in Indonesia, un sisma della scala 6,7 Richter è arrivato il 26 dicembre 2009, a 5 anni dallo tsunami che causò 230mila morti.
Lo riferisce l’istituto geofisico americano (Usgs). L’epicentro della forte scossa di terremoto e’ stato localizzato a 88 km di profondita’. La forte scossa e’ stata avvertita esattamente a cinque anni di distanza dallo tsunami che il 26 dicembre del 2004 causo’ la morte di oltre 230.000 persone in 13 Paesi. Proprio in Indonesia i morti furono quasi 170.000. Per commemorare quelle vittime, in tutta l’Asia si sono svolte cerimonie religiose.
Per quanto riguarda le scosse di terremoto di domenica 27 dicembre 2009 in Italia, sono ben 5 quelle registrate, senza danni, in Sicilia, nelle provincie di Catania e Messina con epicentro nell’area del Vulcano Etna. Nessun danno.
* UNO NOTIZIE terremoti Italia - Roma -
TERREMOTI: DOPO ETNA E NEBRODI, LA TERRA TREMA 2 VOLTE IN ASPROMONTE *
Dopo l’Etna e i Nebrodi, in Sicilia, trema pure la Calabria dove stamattina si sono verificate due scosse di terremoto. La prima di magnitudo 2.5 alle ore 08:18:16 italiane del giorno 09/Dic/2009. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Aspromonte.
La seconda di magnitudo(Ml) 2.5 alle ore 13:09:12 italiane del giorno 09/Dic/2009 Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Aspromonte. La profondità a 2 km. Distretto sismico Aspromonte.
Comuni interessati, entro i 10Km
BAGALADI (RC)
CARDETO (RC)
LAGANADI (RC)
SANT’ALESSIO IN ASPROMONTE (RC)
SANTO STEFANO IN ASPROMONTE (RC)
Comuni tra 10 e 20km
BOVA (RC)
CALANNA (RC)
CAMPO CALABRO (RC)
CONDOFURI (RC)
FIUMARA (RC)
MELITO DI PORTO SALVO (RC)
MONTEBELLO IONICO (RC)
MOTTA SAN GIOVANNI (RC)
REGGIO DI CALABRIA (RC)
ROCCAFORTE DEL GRECO (RC)
ROGHUDI (RC)
SAN LORENZO (RC)
SAN ROBERTO (RC)
SCILLA (RC)
VILLA SAN GIOVANNI (RC)
Terremoto, due scosse nella Sicilia centrale
L’epicentro è stato localizzato sui Monti Nebrodi, al confine tra le province di in provincia di Messina ed Enna: i paesi interessati dal sisma sono Capizzi, Cerami e Troina. Nessun danno a persone o cose *
Due scosse di terremoto, la prima di magnitudo 3.0 e la seconda di magnitudo 4.2, sono state registrate nella Sicilia centrale alle 7.50 e alle 7.51 dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’epicentro è stato localizzato sui Monti Nebrodi, al confine tra le province di in provincia di Messina ed Enna: i paesi interessati dal sisma sono Capizzi, Cerami e Troina.
Non si registrano danni, anche se la Protezione civile sta proseguendo l’opera di monitoraggio nelle zone colpite dal sisma. In particolare per quanto riguarda la diga Ancipa, un invaso artificiale che si trova nell’epicento del sisma, fra Troina e Cerami, e che approvvigiona numerosi comuni delle province di Enna, Caltanissetta e Catania.
A Capizzi, Cerami e Troina la seconda scossa di magnitudo 4.2, durata una decina di secondi, ha provocato panico tra la popolazione che si è riversata per strada. Il terremoto è stato avvertito distintamente anche a Enna, Gagliano, Castelferrato e Nicosia, sempre nell’Ennese, e persino in provincia di Palermo, a Lascari e Cefalù.
Controlli sono in corso anche in alcune strade provinciali, alcune delle quali sono state temporaneamente chiuse al traffico. Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, in contatto con il direttore regionale della Protezione Civlle, Salvatore Cocina, sta seguendo la situazione.
* la Repubblica/Palermo, 08 novembre 2009
Reggio a cento anni dal sisma
Viaggio nella città "friabile"
di Gianluca Ursini *
“Se arrivasse un terremoto a Reggio e Messina, anche di potenza uguale all’ultimo in Abruzzo, e provocasse uno tsunami nello Stretto, causerebbe tra gli 80mila e i 260mila morti”. Cifre choc, cosi come riportate nella simulazione del professor Stefano Tinti dell’università di Bologna, istituto di Geofisica: “Analisi di rischio e modelli numerici di valutazione del rischio sismico e da tsunami nello Stretto di Messina”.
A cento anni dal sisma che rase al suolo le due rive il 28 dicembre del 1908 sembra che da queste parti pochi abbiano capito la lezione. Così come gli abruzzesi non avevano imparato da sismi devastanti come quello di Avezzano del 1915. E il terremoto dell’Aquila, con tutte le lezioni che se ne devono trarre in termini di prevenzione e messa in sicurezza dei nostri edifici, è arrivato a poche settimane da un evento cruciale per la vita amministrativa in riva allo Stretto: a fine marzo il cosiddetto ‘emendamento Bocchino’ ha visto diventare Reggio Calabria la decima “area metropolitana” del Paese, pur avendo solo 200mila abitanti. Un evento che porterà molti milioni di euro di finanziamenti, soprattutto in vista della riunione con la città gemella di Messina, una volta che il premier vedrà realizzata la sua opera-Totem: il Ponte sullo Stretto.
“Un risultato per la città, salutato positivamente dal gruppo Pd in consiglio comunale - ammonisce il presidente provinciale del partito, il 37enne Giuseppe Strangio - ma che va però abbinato a due considerazioni preoccupanti. La prima è che sappiamo in questi giorni che la nostra area è ancora considerata ‘Area 2’ cioè a pericolosità non massima, per le mappe regionali del rischio”.
L’ultima valutazione nazionale della Protezione civile risale al 2002, ma in Calabria non hanno ancora aggiornato le mappe del rischio sismico, e di conseguenza neanche le misure precauzionali da preparare... “ E c’è un fatto ancora più sconcertante - prosegue Strangio - da pochi giorni sappiamo che il nostro ospedale Provinciale Bianchi Melacrino Morelli, non resisterebbe quasi per intero ad una scossa maggiore al 5to grado scala Richter, come successo in Abruzzo”.
“Questo in una città dove il 70% degli edifici è stato edificato in regime abusivo, per poi essere condonato con le ultime due sanatorie Tremonti”, confida a mezza voce una architetto con molte committenze pubbliche, e che non vuole veder pubblicato il suo nome, “se dovesse arrivare un sisma come all’Aquila, più di metà Reggio si accartoccerebbe su se stessa. E se il sisma arrivasse dopo la costruzione del Ponte, la Grande Opera svetterebbe su diversi cumuli di macerie”. Una situazione paradossale, che ha attirato in questi giorni sullo Stretto troupe delle maggiori tv nazionali (stesera Matrix dedicherà parte della puntata del 21 aprile al tema della sicurezza antisismica).
“Sulla necessità di maggiore sicurezza, il Pd calabrese e reggino ha parecchio da dire - precisa Strangio che lunedì 20 aprile convocava sul tema della sicurezza antisismica nell’Area metropolitana una pubblica assise cittadina- il nostro obiettivo primario anzitutto dev’essere una sicurezza integrata: si spenda di più in prevenzione e sicurezza. Si spendano i soldi per l’Area metropolitana (che arriveranno, e in copiosi fondi) per la messa in sicurezza. Ma i soldi si spendano stando attenti a non arricchire le mafie che prosperano sul nostro territorio: i calabresi da questo punto di vista possono vantare una ‘best practice’, una abitudine virtuosa. Qui sta funzionando quella Stazione unica degli appalti, costituita presso la prefettura di Reggio, che cerca di limitare le infiltrazioni mafiosi dai pubblici appalti, a tutela anche gli amministratori dei comuni dalle minacce di natura mafiosa”. E qui si inserisce nel dibattito anche il senatore calabrese del Pd De Sena, ex prefetto reggino: “Bisogna cominciare a valutare anche l’opportunità di istituire presso tutte le prefetture del Sud un Albo degli appaltatori, per eliminare ogni infiltrazione mafiosa”.
“Ma come Pd ci proponiamo anche di incentivare una gestione razionale del territorio - prosegue Strangio - e per questo dalla Giunta regionale in questi giorni è passata la proposta di migliorare la nostra pianificazione del territorio, per esempio affrontando un problema che è veramente uno scempio per la nostra regione: gli edifici non finiti. La giunta calabrese ha varato un provvedimento di incentivi per chi ultima le case non finite, con una fiscalità di vantaggio, che sottrarrà al fisco i capitali investiti nel decoro urbano”.
Rischioso parlare di certi temi in Calabria, si rischia di perdere voti. “non sono d’accordo - ribatte Strangio d’impeto - le cose qui stanno cambiando, e va crescendo tra i giovani una coscienza ecologica. E’ tempo di smettere di credere che al Sud ci sia solo una politica del consenso con metodi clientelari, ma credeteci, si può anche costruire consenso con una politica per la legalità”. L’importante, conclude il responsabile provinciale Pd, “è non abbandonare il Sud, come sta facendo l’attuale Governo. Dal 1998 in poi, si era stabilito che il 45% delle quote dei fondi di solidarietà andasse destinato comunque al Sud. Obiettivo realizzato poi con fasi alterne, ma con questa ambizione di ridistribuire le risorse. Il ministro Tremonti ha eliminato con la scusa della crisi e della necessità di risparmio questa destinazione per quote di fondi al Sud, destinando molte meno risorse al meridione rispetto agli esecutivi dell’ultimo decennio”.
“Mettere in sicurezza tutta Reggio, o tutti gli edifici pubblici di Reggio? Non basterebbero i 6 miliardi destinati al Ponte sullo Stretto! Esclama ironico Nuccio Barillà del direttivo nazionale LegAmbiente e memoria storica dell’ambientalismo calabrese: “dall’area Metropolitana dello Stretto potrebbe venire uno stimolo a ripensare un territorio devastato e se ne potrebbe approfittare per ‘decementificare’ questa area dello Stretto: molte situazioni non sono semplicemente sanabili”. L’ex ministro del governo Prodi Alessandro Bianchi, quando era rettore della Università a Reggio, aveva calcolato “in una città da 200mila persone è stata edificata una metrocubatura abusiva nella quale potrebbero vivere un milione di cittadini”.
“Non oso pensare a come sono state realizzate la maggior parte delle case in questa città - valuta scettica Beatrice Barillaro, presidente regionale Wwf - sia per il terreno sul quale sono state edificate, sia per la struttura degli edifici, da verificare secondo criteri antisismici, sia per la qualità dei materiali utilizzati; chissà se c’è un po’ di cemento nella sabbia usata per il calcestruzzo! Servirebbero miliardi a mettere in sicurezza il nostro territorio, e di sicuro c’è solo una cosa di cui non abbiamo bisogno: il Ponte. Ma di questi tempi dall’assessore al presidente, ogni politico mira non alle opere utili alla collettività, ma a opere dove possano apporre la loro firma sul cemento”.
Dimenticare il Ponte e ricostruire tutto secondo criteri antisismici sembra la priorità anche per Nuccio Barilla’: “il paradosso è che qui a Reggio abbiamo una delle due migliori facoltà di Urbanistica d’Italia, insieme con Venezia, come ricordava l’ex ministro Bianchi. E noi dovremmo ripartire dalla nostra migliore tradizione: dopo il sisma del 1908 qui a Reggio sperimentarono tecniche antisismiche d’avanguardia; qui tra i primi in italia vennero a sperimentare il cemento armato. Qui i vari architetti Zani, Demojà e Autore realizzarono opere di abitazioni pubbliche all’avanguardia, sperimentando il concetto di ‘insulae’ di isolati con le corti al centro, un modello di edilizia pubblica. L’area dello Stretto dovrebbe dimenticare il totem-Ponte e mirare a essere un laboratorio della sostenibilità e della modellazione del territorio”.
* l’Unità, 20 aprile 2009
Ansa» 2009-04-08 08:06
Terremoto: scosse anche in Calabria e Emilia
A Crotone e nelle province di Forli’- Cesena e Ravenna
(ANSA) - L’AQUILA, 8 APR - Intensa attivita’ sismica anche in altre regioni d’Italia (Calabria e Emilia), oltre all’Abruzzo. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato due scosse in due diverse regioni. La prima alle 22:25, ha reso noto la Protezione civile si e’ verificata a Crotone con una magnitudo di 3.2. Di magnitudo 2.5, invece, la scossa delle 23:15 nelle province di Forli’-Cesena e Ravenna.