VIBO VALENTIA (www.ansa.it, 03.07.2006)
Secondo quanto hanno riferito i vigili del fuoco, le persone morte a causa del nubifragio abbattutosi stamattina nel vibonese sono in tutto quattro. Al momento non sono ancora note le circostanze nelle quali hanno perso la vita. Una bambina di 15 mesi risulta dispersa. Sempre secondo i vigili del fuoco, ci sono anche due feriti gravi. Da quanto si e’ appreso due persone sono morte a causa di una frana provocata dal nubifragio. Le due persone, un uomo e una donna, secondo le prime notizie, viaggiavano in località Longobardi a bordo di un’ auto che è stata travolta da una massa di detriti.
Il dispositivo di soccorso organizzato, nel territorio di Vibo Valentia interessato dal violento nubifragio, dal centro operativo nazionale del Dipartimento dei Vigili del fuoco del Viminale è stato potenziato con l’intervento di uomini dei reparti di Cosenza e Catanzaro. Vigili del fuoco sono giunti anche da Napoli, Salerno, Bari e Brindisi. Nella zona si sta operando con l’ausilio di elicotteri per il soccorso.
PASTORE MUORE FOLGORATO DA FULMINE Un pastore, Antonio Arcella, di 56 anni, è morto folgorato da un fulmine mentre si trovava all’ interno della sua azienda agricola in località Crocicelle, nel comune di Sant’ Onofrio, nel vibonese, dove si è abbattuto un violento nubifragio. Una seconda persona, Onofrio Calcapietra, di 61 anni, che era in compagnia di Arcella, è rimasta gravemente ferita. Il fulmine ha ucciso anche diversi capi di bestiame a cui i due accudivano. Calcapietra è stato soccorso da alcune persone e ricoverato nell’ ospedale di Vibo Valentia.
ALCUNI DISPERSI, ANCHE UNA BIMBA DI 15 MESI Alcune persone risultano disperse, tra cui una bambina di 15 mesi, a causa del violento nubifragio che si è abbattuto nel vibonese. Le persone, delle quali non è stato precisato il numero, si trovavano nella frazione Longobardi di Vibo Valentia dove la violenza del nubifragio è stata particolarmente intensa. La bambina, secondo quanto si è appreso, sarebbe sfuggita dalle braccia di uno dei genitori che stava tentando di allontanarsi a piedi dalla zona.
BERTOLASO IN PARTENZA PER CALABRIA Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso è in partenza per la Calabria per verificare di persona gli effetti dell’ondata di maltempo che ha investito la zona di Vibo Valentia e che ha provocato per il momento la morte di quattro persone. Assieme a Bertolaso, in Calabria andrà anche un team del Dipartimento composto da esperti che si occupano di previsioni, prevenzione e rischio idrogeologico.
La protesta delle vittime del nubifragio del 3 luglio "Ci hanno abbandonati". Fermati tutti i treni a lunga percorrenza. Vibo, alluvionati bloccano i binari "Vogliamo gli interventi promessi" *
VIBO VALENTIA - Al grido di "vogliamo gli interventi promessi", circa 500 persone hanno occupato i binari della stazione ferroviaria Vibo-Pizzo dalle 10 di stamani fino alle 14.30 di questo pomeriggio: si tratta degli abitanti delle aree colpite, lo scorso 3 luglio dal nubifragio che si è abbattuto sulle frazioni di Vibo Valentia, Bivona, Longobardi e dintorni.
Sono passati 20 giorni dall’alluvione che ha provocato anche la morte di quattro persone, fra le quali un bambino di sedici mesi. I manifestanti, che hanno occupato un importante snodo ferroviario della regione, hanno protestato per le gravi condizioni in cui versano i loro territori a circa 20 giorni dal disastro, e per ottenere il risarcimento dei danni subìti.
Erano principalmente donne e bambini della frazione di Bivona e di Vibo Marina a dare man forte a questa manifestazione, indetta dai comitati civici delle due località per denunciare lo stato di abbandono in cui sono stati lasciati: "vogliamo più impegno e più visibilità a livello nazionale e vogliamo che la ricostruzione avvenga subito - hanno chiesto - Inoltre, desideriamo sapere quando arrivano i fondi, più volte promessi ma ancora nessuno ha visto nulla".
"Lamentiamo anche - hanno aggiunto - il fatto che dal giorno del nubifragio, ormai venti giorni fa, l’ area delle due frazioni è ancora invivibile. Le strade interne sono piene di polvere e c’ è gente che ancora spala fango. Per fortuna c’ è la luce e l’acqua. Ma la nostra è una situazione di estrema precarietà. E’ per questo che noi protestiamo e vogliamo che ci sia l’attenzione necessaria sulla nostra condizione".
Tutti i convogli a lunga percorrenza sono stati bloccati nelle stazioni più vicine al luogo in cui si trovavano al momento dell’ inizio della protesta. Trenitalia ha provveduto ad organizzare un servizio sostitutivo di pullman per superare il blocco.
I manifestanti hanno annunciato poi che avrebbero cessato l’occupazione della stazione solo al raggiungimento del loro obiettivo: un dialogo concreto con le istituzioni. E qualcosa si è mosso, visto che il vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, e l’ assessore regionale all’Ambiente, Diego Tommasi, hanno subito raggiunto Vibo per parlare con loro. Visto l’impegno delle istituzioni il blocco è stato rimosso e la circolazione dei treni ristabilita nonostante i disagi e i ritardi. (22 luglio 2006)
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* www.repubblica.it, 22.07.2006
Vibo Valentia, 20 giorni dopo il nubifragio: blocchi di protesta alla stazione*
Quattro morti, tra cui un bambino di quindici mesi, due feriti gravi: questo il bilancio delle vittime del nubifragio che ha colpito la provincia di Vibo Valentia, in Calabria, lo scorso 3 luglio. Una tragedia che ha lasciato ferite profonde e che sabato mattina ha portato 300 cittadini della zona a occupare per protesta la stazione ferroviaria cittadina.
Dalle 10 sono stati occupati i binari della stazione di Vibo-Pizzo, snodo ferroviario tra i più importanti della Calabria. Da qui, infatti, passano i treni diretti da e per la Sicilia. Al sit-in partecipano qualche centinaio di persone che vogliono così denunciare gli errori e i ritardi nei soccorsi, le precarie condizioni igieniche in cui si trovano ancora le zone colpite dal nubifragio ed il fatto che ci sono famiglie ancora senza tetto a distanza di 20 giorni dal nubifragio.
Tutti i convogli a lunga percorrenza sono stati bloccati nelle stazioni più vicine al luogo in cui si trovavano al momento dell’ inizio della protesta. Trenitalia sta provvedendo ad organizzare un servizio sostitutivo di pullman per superare il blocco.
* www.unita.it, Pubblicato il 22.07.06
Vibo Valentia, 5 milioni per emergenza Il Presidente del Consiglio ha ribadito l’impegno del Governo (www.la stampa.it, 4/7/2006)
VIBO VALENTIA. Prima di entrare nella sala stampa, il Presidente del Consiglio ha avuto un colloquio con Giuseppe De Pascali, 17 anni, figlio del 44enne che ieri ha perso la vita insieme a un collega sulla strada Vibo-Vibo Marina. «Mi ha solo detto- ha spiegato Prodi- che queste cose non devono più capitare in Calabria, non devono più avvenire su una strada provinciale. Credo abbia ragione».
A livello operativo, ha spiegato Prodi, «il nostro impegno deve coinvolgere il governo per interventi attivi relativamente all’assetto idrogeologico del Paese». Per quanto riguarda la provincia di Vibo Valentia, ha continuato, «si provvederà alla ricostruzione dei lavori pubblici e delle attività economiche, oltre a un impegno per le vittime che non possono essere dimenticate».
Infine, il presidente del Consiglio ha detto: «Ci deve essere un nostro impegno forte per dare un esempio. Abbiamo bisogno del rilancio economico della Calabria che è di gran lunga la regione più dimenticata e più depressa del Paese. Vi chiedo di aiutare il governo, è sufficiente risvegliare il tessuto produttivo per dare il senso di potercela fare. Non vorrei venire in Calabria solo per le disgrazie. Mi auguro di tornare presto da voi- ha concluso- per lanciare qualche grande progetto».
Prodi è stato accompagnato in sala stampa dal presidente della Regione Agazio Loiero, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Silvio Sircana, dal vice Ministro dell’Interno Marco Minniti, dal Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, dal responsabile della protezione civile Guido Bertolaso e dal sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri.
Il premier e il ministro dei trasporti a Vibo Valentia per un vertice Istituiti numeri di telefono e centri d’accoglienza per gli sfollati PRODI NEL VIBONESE DOPO IL NUBIFRAGIO E la procura avvia un’inchiesta*
VIBO VALENTIA - Due metri d’acqua in alcune zone, terreni agricoli sommersi, fiumi esondati. Quattro le vittime, venti i feriti. Si scava ancora nel fango dopo il nubifragio di ieri che ha colpito l’area di Vibo Valentia. Alle 11 è atteso il premier Romano Prodi per presiedere un vertice assieme al ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, il viceministro all’Interno Marco Minniti e il sottosegretario all’Interno Giuseppe Rosato.
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha avviato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità per le conseguenze del nubifragio. A condurre l’inchiesta è il procuratore della Repubblica Alfredo Laudonio. Per il momento si procede contro ignoti. L’ipotesi di reato è quella di disastro colposo. I magistrati stanno acquisendo tutta la documentazione necessaria al caso.
Molte persone che hanno subito danni alle loro abitazioni sono state ospitate da familiari ed in strutture ricettive della zona. Stamane alcune famiglie hanno provveduto a prendere il materiale necessario dalle proprie case dove rientreranno dopo i lavori di rimozione del fango. I corpi delle quattro vittime decedute a causa del nubifragio si trovano attualmente nell’obitorio dell’ospedale di Vibo Valentia dove per tutta la notte si sono susseguite le visite di familiari ed amici.
Si tratta di un pastore folgorato da un fulmine, due guardie giurate travolte in auto da una piena d’acqua, e del piccolo Salvatore, 16 mesi, che la madre ha invano tentato di salvare mentre la furia dell’acqua lo scaraventava in un vigneto poco distante da Longobardi. Tutti e quattro si trovavano nella zona maggiormente interessata dal nubifragio.
Presso la Scuola di Polizia di Vibo Valentia è stato anche istituito il Centro coordinamento soccorsi, impegnato a garantire l’assistenza alla popolazione ed il coordinamento degli uomini e dei mezzi di tutti gli enti e le amministrazioni che stanno lavorando nella zona disastrata. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile, che ha anche attivato dei numeri telefonici per l’emergenza. (4 luglio 2006)
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www.repubblica.it, 04.07.2006
NUBIFRAGIO NEL VIBONESE: MORTE 4 PERSONE, ANCHE UN BIMBO DI 15 MESI
VIBO VALENTIA (www.ansa.it, 03.07.2006)
Si chiamava Salvatore Galioti il bambino di 15 mesi (e non una bambina, come si era appreso in un primo tempo) morto nel nubifragio abbattutosi stamattina a Vibo Valentia. Il bimbo é finito insieme al padre, trascinati dalle acque, in una scarpata, precipitando per alcune decine di metri. L’ uomo è rimasto ferito ed è stato ritrovato dai soccorritori dopo qualche ora. Per il piccolo, invece, sfuggito alle braccia del padre e precipitato ancora più in profondità, non c’ è stato nulla da fare.
Secondo quanto hanno riferito i vigili del fuoco, le persone morte a causa del nubifragio abbattutosi stamattina nel vibonese sono in tutto quattro. Al momento non sono ancora note le circostanze nelle quali hanno perso la vita. Sempre secondo i vigili del fuoco, ci sono anche due feriti gravi. Da quanto si e’ appreso due delle vittime sono morte a causa di una frana provocata dal nubifragio. Le due persone, un uomo e una donna, secondo le prime notizie, viaggiavano in località Longobardi a bordo di un’ auto che è stata travolta da una massa di detriti.
Il dispositivo di soccorso organizzato, nel territorio di Vibo Valentia interessato dal violento nubifragio, dal centro operativo nazionale del Dipartimento dei Vigili del fuoco del Viminale è stato potenziato con l’intervento di uomini dei reparti di Cosenza e Catanzaro. Vigili del fuoco sono giunti anche da Napoli, Salerno, Bari e Brindisi. Nella zona si sta operando con l’ausilio di elicotteri per il soccorso.
PASTORE MUORE FOLGORATO DA FULMINE Un pastore, Antonio Arcella, di 56 anni, è morto folgorato da un fulmine mentre si trovava all’ interno della sua azienda agricola in località Crocicelle, nel comune di Sant’ Onofrio, nel vibonese, dove si è abbattuto un violento nubifragio. Una seconda persona, Onofrio Calcapietra, di 61 anni, che era in compagnia di Arcella, è rimasta gravemente ferita. Il fulmine ha ucciso anche diversi capi di bestiame a cui i due accudivano. Calcapietra è stato soccorso da alcune persone e ricoverato nell’ ospedale di Vibo Valentia.
Il presidente del Consiglio Romano Prodi sarà domani a Vibo Valentia per effettuare un sopralluogo delle zone colpite dal nubifragio. Lo si è appreso dal portavoce del presidente della Regione, Agazio Loiero. Loiero, secondo quanto riferito, è stato informato telefonicamente della visita del presidente del Consiglio.
BERTOLASO IN CALABRIA: NON CI SONO DISPERSI Non ci sono persone disperse a causa del nubifragio abbattutosi stamattina nel vibonese. Lo ha riferito ai giornalisti, nella Prefettura di Vibo Valentia, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, mettendo così fine alla ridda di voci che era circolata per tutta la giornata i questo senso. Bertolaso, dopo essere giunto nella Prefettura di Vibo Valentia, ha tenuto una riunione operativa cui hanno partecipato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ed il prefetto di Vibo Valentia, Paola Basilone, insieme ai rappresentanti delle forze dell’ ordine, delle organizzazioni di volontariato e delle unità di soccorso.