[...] ’’Il dramma di chi è vittima di pedofili - aggiunge la Curia di Brescia - non può essere in alcun modo sottovalutato e tanto meno eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti, ma la delicatezza della situazione di chi si trova accusato di una colpa tanto grave ed è innocente è pure di grande portata".
"Il provvedimento della magistratura - si legge ancora nella nota - è forte e doloroso. Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Manifestiamo la nostra vicinanza a don Baresi, alla sua famiglia, al Seminario e a tutte le persone coinvolte’’ [...]
La Chiesa: ’’Il fenomeno non è sottovalutato anche se poi possono sfuggire singoli episodi’’
Brescia, vicerettore del seminario arrestato per violenza su minori
Don Marco Baresi, 38 anni, è accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di un 14enne e detenzione di materiale pedopornografico. Il vescovo Monari e la Curia: ’’Il provvedimento della magistratura è forte e doloroso’’.
Brescia, 27 nov. (Adnkronos) - Il vicerettore del seminario della diocesi di Brescia, don Marco Baresi, 38 anni, è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile che hanno eseguito un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Brescia.
Le accuse per il sacerdote sono di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di 14 anni e detenzione di materiale pedopornografico.
L’arresto di don Baresi è "forte e doloroso". Con queste parole il vescovo di Brescia, Luciano Monari, e il vicario generale, monsignor Francesco Beschi commentano ufficialmente il provvedimento di custodia cautelare eseguito oggi dalla squadra mobile. ’’La notizia che abbiamo appreso - scrivono i prelati in una nota - ci addolora profondamente. Don Marco Baresi è un sacerdote conosciuto e stimato da moltissime persone. Gli incarichi che gli sono stati affidati sono espressione e riconoscimento di una stima diffusa e avvalorata. Il grave tenore delle accuse deve essere attentamente valutato’’
’’Il dramma di chi è vittima di pedofili - aggiunge la Curia di Brescia - non può essere in alcun modo sottovalutato e tanto meno eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti, ma la delicatezza della situazione di chi si trova accusato di una colpa tanto grave ed è innocente è pure di grande portata".
"Il provvedimento della magistratura - si legge ancora nella nota - è forte e doloroso. Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Manifestiamo la nostra vicinanza a don Baresi, alla sua famiglia, al Seminario e a tutte le persone coinvolte’’.
La Chiesa italiana non ha sottovalutato il fenomeno degli abusi sessuali sui minori, ma anzi ha sempre avuto una grande attenzione ai percorsi formativi dei futuri sacerdoti nei seminari, agli aspetti psicologici come a quelli della sessualità perché c’è la consapevolezza che il celibato è una scelta controcorrente. Lo riferisce all’ADNKRONOS un’autorevole fonte ecclesiale. ’’Il fenomeno non è sottovalutato - afferma la fonte - anche se poi possono sfuggire singoli episodi. C’è molta attenzione alla prevenzione, ma certo in questi casi l’attenzione non è mai troppa. Nei seminari c’è poi un’attenzione specifica ai problemi legati all’affettività e alla sessualità proprio perché il celibato è una scelta controcorrente rispetto a quella della maggioranza’’.
Sul tema, in rete, si cfr.:
Da più fonti apprendiamo che già un altro responsabile del seminario di Brescia era stato condannato per pedofilia, un certo don Luigi.
Chi sa qualcosa di più su questo don Luigi? Come fa di cognome? Cosa ha fatto? Ora dove esercita?
http://wildgreta.wordpress.com/2007/11/28/arresto-sacerdote-brescia-la-maledizione-di-via-bollani-stessa-accusa-per-il-suo-predecessore/
La maledizione di via Bollani stessa accusa per il suo predecessore
Originario di Chiari, dopo una breve esperienza a San Zeno, era stato chiamato a sostituire don Luigi.
L’ex responsabile patteggiò la condanna e ora si occupa di una biblioteca e di preti anziani
Sembra un brutto scherzo della sorte. Ma don Marco Baresi, nel seminario di Brescia, era stato chiamato a risolvere un problema. Ed ora il problema - con accuse quasi identiche a quelle di otto anni prima - è diventato lui. Fino al 1999, infatti, ad occuparsi dei ragazzi delle scuole medie era don Luigi, che attorno al 2002 ha patteggiato una condanna per reati collegati alla pedofilia commessi proprio negli anni in cui era vicerettore dell’istituto diocesano di via Bollani e successivamente è stato trasferito ad occuparsi di una libreria e dei preti più anziani. Don Marco era stato indicato come suo sostituto - incarico delicatissimo, dato il precedente - nonostante avesse trent’anni appena compiuti.
http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/65
Nel passato capitò un fatto analogo: l’allora vicedirettore del Seminario, don Luigi, venne indagato sempre con l’accusa di pedofilia. Dopodiché per lui scattò il trasferimento nella parrocchia di Ome. Altri momenti di imbarazzo.
I docenti cattolici: "Il vescovo doveva sospendere don Baresi" *
Un altro caso di pedofilia nella Chiesa cattolica riguarda, purtroppo, ancora un ministro di Dio. Si tratta di don Marco Baresi, 38 anni, originario di Chiari (Brescia), attuale vice rettore della comunità del Triennio Superiore del Seminario diocesano di Brescia dedicato a Maria Immacolata.
Don Baresi è stato nominato sacerdote nel 1994 e subito assegnato nella parrocchia di San Zano Naviglio dove resterà fino al 1999. Cinque lunghi anni...
Poi, in quell’anno, il sacerdote, viene infatti promosso vice rettore della Comunità delle Medie e del Biennio Superiore del Seminario diocesano e qui conosce il giovane che lo accusa di violenza sessuale aggravata. Siamo nel 2004 e don Baresi è nel Seminario diocesano da cinque anni occupandosi forse casualmente di minori. Al punto che il gip del Tribunale di Brescia, dopo sei mesi mesi di indagini, ha disposto su richiesta del Pm la traduzione in carcere del sacerdote con due accuse pesantissime: a) detenzione di materiale pedo pornografico; b) violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di anni 14.
Il giovane che accusa don Baresi ha ora 17 anni e, all’epoca dei fatti, aveva solo 14 anni. Si tratta di un ragazzo ex ospite del convitto, che avrebbe confessato a una psicologa una triste storia di abusi sessuali subiti circa tre anni fa.
E’ dalla scorsa estate che la polizia e la magistratura stanno indagando sulla vicenda: anche don Baresi è stato sentito dagli inquirenti, ma ha sempre negato con forza ogni coinvolgimento. Il suo arresto con l’accusa di violenza sessuale aggravata è forse dovuto alla necessità della Procura di evitare un possibile inquinamento delle prove.
Dopo l’arresto del vicerettore del seminario il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, con l’Ausiliare monsignor Francesco Beschi, ha diramato un comunicato stampa, in cui si definisce profondamente addolorato per la vicenda. "Don Marco Baresi è un sacerdote conosciuto e stimato da moltissime persone. Gli incarichi che gli sono stati affidati", spiega la nota, "sono espressione e riconoscimento di una stima diffusa e avvalorata. Il grave tenore delle accuse deve essere attentamente valutato". Il comunicato diffuso dal prelato chiarisce subito che "il dramma di chi è vittima di pedofili non può essere in alcun modo sottovalutato e tanto meno eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti, ma la delicatezza della situazione di chi si trova accusato di una colpa tanto grave ed è innocente è pure di grande portata". "Il provvedimento della magistratura è forte e doloroso", conclude monsignor Monari: "Confidiamo che si giunga il più rapidamente possibile a chiarire i fatti e le responsabilità. Manifestiamo la nostra vicinanza a don Baresi, alla sua famiglia, al seminario e a tutte le persone coinvolte".
Dichiarazioni un po’ blande, forse troppo garantiste, troppo diplomatiche dal momento che un minore aveva una vocazione sacerdotale e l’ha persa. Ha subìto delle violenze sessuali gravissime, e nessuno gli ha chiesto scusa. E poi, come al solito si tende a minimizzare l’accaduto.
Vedremo, studieremo le carte, leggeremo i capi di imputazione. E poi la solita frase ipocrita: ribadiamo la nostra stima a don Baresi. Ma quale stima dovete ribadire a don Baresi, Vorremmo capire? Qui c’è un giovane che è stato violentato ripetutamente da un ministro di Dio, da un alter Christus, che ha subito un trauma, che fa ricorso sistematico a uno specialista e viene emarginato, discriminato, e relegato ai margini della società come se fosse un matto.
Eh, no, monsignor Monari, lei è un biblista, non è un vescovo qualunque. sa cosa pensava Gesù della pedofilia. Sa cosa ha fatto Dio distruggendo Sodoma e Gomorra per la depravazione dei suoi abitanti, sa che nel decalogo c’è scritto "Non commettere atti impuri", sa che nelle otto beatitudini sta scritto fra l’altro "Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio". E lei che fa? ribadisce la stima a don Baresi.
Io, invece, contrariamente a lei, sto vicino non a una mela marcia, ma a un giovane di 17 anni, che è stato umiliato, ferito e offeso quando aveva solo 14 anni. Che ha perso la sua dignità di persona per colpa di un sacerdote della sua Diocesi. Tale sacerdote, tanto per essere chiari, lei dovrebbe immediatamente sospenderlo a divinis come prevede il Codice di Diritto canonico e in un secondo momento ridurlo allo stato laicale.
La Chiesa - monsignor Monari - non ha bisogno di questi preti, i giovani cercano pastori credibili e autorevoli, e me lo dicono tutti i santi giorni nelle aule scolastiche. Io sono stufo di difendere preti indifendibili solo perchè ritenuti degni di stima da parte di settori della Curia.
Ma Lei monsignor Monari me lo insegna: essi col sacramento dell’Ordine dichiarano solennemente di osservare i tre precetti evangelici: castità, povertà e obbedienza. E su questi precetti non si transige, non si negozia, non si patteggia.
Certo, un uomo è innocente fino a prova contraria, fino a quando un tribunale della Repubblica non ha emesso nei suoi confronti una sentenza di condanna. Su questo concordo con tutti i garantisti. Ma possibile che tutti coloro che hanno espresso solidarietà a Marco Baresi (e non al povero ragazzo forse rovinato per sempre) non si siano domandati come mai questo prete cosi zelante, cosi bravo, cosi capace, cosi efficiente deteneva materiale pedo pornografico?
Vi ricordo che questa è l’altra grave accusa per cui il signor Baresi, pardon don Baresi, è in carcere e della quale deve rispondere. Nessuno ha pensato a questa seconda accusa: tutti erano impegnati a esprimere solidarietà a questo prete.
Fate invece una riflessione su questo secondo aspetto della questione che non è secondario come ci ha insegnato don Ferdinando Di Noto segnalando quotidianamente siti web di pedofili mettendo a repentaglio anche la sua vita con minacce e ritorsioni.
Dicevo che spesso a scuola gli studenti mi dicono che sono stanchi di leggere episodi di casi isolati che riguardano preti pedofili su 38 mila sacerdoti italiani che fanno del bene quotidianamente eppure non fanno notizia. Per chi se ne fosse dimenticato essi operano negli ospedali, nelle case di riposo per anziani, nelle Caritas, nelle carceri, nelle scuole, nelle parrocchie, negli oratori, nelle Università, e nelle missioni accanto agli ultimi di questa terra. Noi guardiamo ad essi con fiducia e con speranza perchè sono il futuro della Chiesa. Essi sono Pastori veri, che si occupano del gregge, che riportano all’ovile le pecore smarrite. Non abusano del loro ruolo di educatore, non abusano del loro abito talare, e vivono alla sequela di Cristo.
Noi guardiamo a questi sacerdoti che sono dei modelli, dei punti di riferimenti per tanti giovani, tanti scout, tanti ragazzi dei movimenti ecclesiali. Essi sono ministri di Dio, agiscono in col «sommo ed eterno sacerdote» che è Cristo, in persona Christi capitis (in persona di Cristo Capo) e a nome della Chiesa. E l’abito, che il sacerdote indossa, gli ricorda che non può considerarsi come un «proprietario», ma gli ricorda che sta agendo a nome di un Altro, compiendo una missione che è distinta essenzialmente da quella degli altri fedeli. Infatti "nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, non tutte le membra svolgono lo stesso compito. Questa diversità di compiti, nella celebrazione dell’Eucaristia, si manifesta esteriormente con la diversità delle vesti sacre, che perciò devono essere segno dell’ufficio proprio di ogni ministro" (Messale Romano, Ordinamento generale, n. 335). Da loro esigiamo più rigore, più serietà, più coerenza con lo stile di vita che hanno scelto.
Nessuno gli ha puntato una pistola alla tempia quando hanno scelto di essere sacerdoti e ministri di Dio. lo hanno fatto liberamente e spontaneamente. e allora basta con questi scandali, con questi moralismi alla don Dante Sguotti di Monterosso (Padova) o come quelli di Padre Fedele Bisceglia da Cosenza: o uno il prete lo fa bene, oppure non lo fa. Stop. Non ci sono vie di mezzo. Non possiamo mercanteggiare o perdonare peccati che arrecano sconcerto e disorientamento tra i fedeli e deturpano la Sposa di Cristo, cioè la Chiesa, il suo corpo Mistico. Quella Chiesa fatta da santi e da peccatori. Casta meretrix come diceva Ambrogio, o una Chiesa "santa e immacolata senza macchia e senza ruga" come scriveva Paolo di Tarso. Anche se i casi di questi tre sacerdoti non si possono e non si debbono accostare perchè molto diversi tra loro.
Non abbiamo più sentito parlare di don Bruno Puleo della diocesi di Agrigento che, dopo aver patteggiato la pena con i giudici, per il reato di violenza sessuale (2 anni e 6 mesi) regge ancora una parrocchia in un piccolissimo comune dell’agrigentino. Cioè da Palma di Montechiaro è stato trasferito nel comune di sant’Anna. Non ho mai avuto grande stima per padre Fedele Bisceglia, ma nei suoi confronti la Chiesa è stata durissima: trasferimento in Corsica, sospensione a divinis ed espulsione dall’Ordine dei Frati minori Cappuccini. E don Puleo che ad Agrigento che ha abusato di sette minori? E don Baresi a Brescia? Perchè non vengono anch’essi sospesi a divinis? Perchè due pesi e due misure diversi? Forse che costoro godano delle simpatie dell’Ordinario diocesano?
Bisogna essere giusti anche nel comminare sanzioni disciplinari, perchè gli scandali che un prete commette in una parrocchia, poi li trasferisce nell’altra che gli viene affidata con grave nocumento per l’intero popolo di Dio come abbiamo visto per esempio a Boston negli Usa.
Per ciò che ci riguarda restiamo fermi alle parole di papa Benedetto XVI rivolte ai vescovi irlandesi in visita ad limina Apostolorum. Per gli atti di pedofilia, secondo Papa Benedetto XVI, serve " stabilire la verità di quanto accaduto, al fine di adottare qualsiasi misura sia necessaria per prevenire la possibilità che i fatti si ripetano, garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e, soprattutto, portare sostegno alle vittime e a tutti quanti siano colpiti da questi enormi crimini".
Gli abusi sessuali sui bambini «sono crimini abominevoli» che vanno perseguiti «con forza, determinazione e tempestività» per «punire i colpevoli e aiutare le piccole vittime». Ma quando i colpevoli sono «religiosi, questo particolare crimine diventa ancora più grande e la Chiesa deve fare tutto il possibile per assicurare alla giustizia chi lo commette, e nello stesso tempo dare sostegno alle vittime ed evitare che altre violenze simili possano ripetersi».
Di fronte a simili violenze, avverte papa Ratzinger, occorre «stabilire la verità per adottare qualsiasi misura necessaria per prevenire la possibilità che i fatti si ripetano, garantire che i principi di giustizia siano pienamente rispettati e, soprattutto, portare sostegno alle vittime colpite da questi enormi crimini».
"Nell’esercizio del vostro ministero pastorale, -conclude il Papa - avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora più tragici quando ad abusare è un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondità ed è un’operazione urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza là dove esse sono state danneggiate".
E poi ha concluso dicendo: "Il pregevole lavoro e l’abnegazione della grande maggioranza dei sacerdoti e religiosi d’Irlanda non devono essere oscurati dalle trasgressioni di alcuni dei loro fratelli. Sono certo che la gente lo capisca e continui a guardare al suo clero con affetto e stima". Ecco, noi siamo attestati sulla stessa lunghezza d’onda di Benedetto XVI che di fronte alla pedofilia non intende coprire nessuno, condannare questa sporcizia morale, aiutare le piccole vittime, e sostenere le famiglie colpite da questo crimine abominevole.
Alberto Giannino, presidente Associazione culturale docenti cattolici
* Lettere a quiBrescia, 28.11.2007
Questa "autorevole fnte ecclesiale" non ha nemmeno il coraggio di firmarsi nome e cognome.
Non capisco ancora come si faccia a sottovalutare tanto il problema del reclutamento dei fanciulli nei seminari minori che è una tragedia che coinvolge 102.000 bambini in tutto il mondo, quasi 3.000 in Italia.
Il pedoseminarismo è causa di enormi problemi, tra i quali la pedofilia sui seminaristi e il mancato sviluppo della sfera affettiva e sessuale, che causa la pedofilia nei futuri preti.
Inoltre è profondamente disumano avviare al sacerdozio bambini dagli 8-9 anni in sù, che non sanno niente delle rinunce che faranno.
Ricordo che la Convenzione Onu di New York sui diritti del fanciullo (ratificata dallo stato italiano, ma non firmata dal Vaticano) proibisce espressamente il reclutamento dei minori.
E tolleriamo ancora questa barbarie?
Per quelli che si firmano come seminaristi del triennio (ma perché non fate i nomi?), che esperienza avete di relazioni affettive e sessuali. E che esperienza ne hanno quelli che vengono dalle medie? Si potrebbe dire che voi siete ... ignoranti in materia... O no...? E voi, che vi ritenete privilegiati rispetto agli altri perché studiate in seminario, cosa ne sapete dell’altrui educazione? Sapete della libera scoperta dell’amore, dei giochi d’amore dei ragazzi della vostra età? Sapete del sesso? E se ne sapete qualcosa... come fate a saperlo...ragazzi?
Il seminario indispensabile per i giovani? Per quali giovani? I bambini di 10 anni non hanno alcuna capacità di decidere di essere "candidati al sacerdozio". Chi li candida, ragazzi? I genitori, il prete della parroccchia che da il consiglio di avviarlo al sacerdozio? E il bambino che ne sa di cosa è la vita affettiva che si nega a 10 anni? Li chiamate "candidati al sacerdozio" questi bambini di 10 anni, no?
Ragazzi, avete mai visto le foto dei seminaristi e dei preti del seminario di St. Polten? Ve le hanno fatte vedere i vostri precettori? Cercatele in internet...
La stampa ci informa che l’indagine sui presunti reati di cui si sarebbe reso colpevole don Baresi era in corso già dalla scorsa estate.
Per quale ragione il vicerettore non è stato sospeso dall’incarico? La posizione ricoperta dal sacerdote bresciano era talmente delicata, per il contatto quotidiano con adolescenti destinati al sacerdozio, da richiedere sin dalle prime avvisaglie la massima severità.
E invece ai telegiornali della sera assistiamo increduli alle attestazioni di solidarietà del vescovo per il suo vicerettore, tanto scontate quanto inopportune. Qui non si parla di presunzione di innocenza, ma di protezione dei giovani.
L’impressione che si ricava è che molti prelati non abbiano alcun interesse a far luce sulla vicenda, perché temono che l’indagato possa denunciare i suoi confratelli e far emergere scandali ben peggiori.
Allora don marco baresi è innocente io sono stata sua alunna l’ho visto fino a lunedì a scuola, è una persona eccezzionale, ha sempre avuto il sorriso, è sempre stato onesto e sono sicura che non è colpevole. é stato accusato da un ragazzo di nome patrick cacciato da tutte le scuole compresa l’arici per problemi mentali e messo in seminario dalla famiglia. Don Marco Baresi l’ha accettato nel suo seminario ma quando scoprì che il giovane faceva uso di droghe lo cacciò . Il ragazzo per vendicarsi lo ha accusato di colpe gravissime e che in un mondo come il nostro sono questioni molto importanti : Pedofilia. La pedofilia è un reato. é una grave colpa e bisogna avere prove schiaccianti per accusare una persona ,non per vendetta. è un ragazzo squallido senza un cuore io lo metterei in un riformatorio e c’è lo farei rimanere per sempre perchè il dolore che sta recando a don marco è veramente tanto. Non capisco questa cattiveria e soprattutto non capisco come la gente possa pensare che sia colpevole senza le prove. SIETE un mondo squallido pensate cAZZATE GRANDISSIME..MI FATE SCHIFO... DON MARCO TI VOGLIAMO BENE E TUTTI TI RIVOGLIONO LIBERO E SOLARE!!
CREDIAMO IN TE..
ANONIMA
L’anonima amica di don Marco dice che il prete ’è innocente...perché lei lo conossce... Se dovessimo stabilire l’innocenza delle persone in questo modo sarebbero tutti innocenti. Come noto chi commette in crimine non va dicendo in giro quello che fa. Ovviamente lasciamo il giudizio alla magistratura.
C’è solo da domandarsi che ci fanno foto pedopornografiche nel p.c. di un prete.
Si ripropone un classico dei casi di pedofilia ecclesiastica: le accuse di pessima reputazione intorno a chi denuncia e la santificazione del prete accusato, così da distogliere l’attenzione dai fatti di indagine, buttarla tutta sulle "pubbliche virtù" del prete. Niente di nuovo, la solita rete di solidarietà ecclesiastica che si scorda della sorte delle, anche solo potenziali, vittime. Oltre alla violenza anche il linciaggio.
Il vero nodo del problema è la repressione affettiva e sessuale nella formazione del clero cattolico, che è la causa della pedofilia ecclesiastica. I seminari minori sono da chiudere immediatamente.
Viviamo in un paese di mer**a dove giornalisti sparano a raffica su chiunque e dove la gente spara sentenze ancora prima di sapere la verità. Diventiamo tuttologi e ci sentiamo liberi di parlare senza conoscere tutta la storia... che schifo! In più ci attacchiamo ad un singolo fatto per sparare su tutto quello che ci stà attorno... Pensate, adesso c’è chi dice che i seminari sono luoghi da chiudere perchè attuano una repressione affettiva e sessuale sulla formazione del clero. Smettiamola di dire putta**ate. Scusate se metto le parolacce ma sono veramente stanco di quello che sento e leggo su questa vicenda! Prima ti picchio sulle mani, poi guardo se hai rubato la caramella... se l’hai rubata ok, sei colpevole ma... se non l’hai rubata? Sono cazzi tuoi, tanto oramai le hai già prese...
Tutti parlano di foto di bambini sul pc ma nessuno dice quante, dove sono, che foto sono. Prendiamo una delle 200 email di spam che ci arrivano quotidianamente sul pc, quelle del viagra o quelle di fantomatici video di un’amico che ritrae la sua ex (su tin.it o su alice.it ne arrivano a bizzeffe)... allora cosa siamo??!? tutti maniaci sessuali perchè nella nostra casella email ci sono questi messaggi?!?!? Ma dai... per favore, accendiamo il cervello prima di "scoreggiare" con la bocca.
E’ facile per tutti sparano il nome di don Marco ovunque ma nessuno mette il nome della persona che ha fatto la denuncia... Chi è? cosa fà? Io dico solo che Don Marco lo conosco, non posso dire di conoscerlo come conosco mio fratello, però non lo credo capace di una cosa del genere.
Il fatto comunque è che il nostro BEL PAESE (e non parlo del formaggino) è ad un livello di schifo veramente alto. In qualunque caso è una schifezza! Se è colpevole è preoccupante di come persone che dovrebbero aiutare gli altri siano le prime a "mettertelo in quel posto" ma, se è innocente, è ancora più orribile che ci sia gente capace di spargere merda senza preoccuparsi di nulla!!!
Pensate che potrebbe accadere anche a voi: Vi mandano 2 o 3 email con la foto di una "zoccola", le danno 1000 euro per dire che l’avete stuprata e vi trovate nella situazione di maniaco sessuale con materiale compromettente sul pc. Basta poi che vi seguano in autogrill e mentre pisciate raccolgano un vostro pelo e hanno pure la prova del DNA che siete stato voi...
Speriamo almeno che la giustizia, se funziona ancora, faccia chiarezza su tutta questa storia e che la verità, qualunque sia, venga sbandierata come è stato sbandierato il nome di Don Marco, perchè accusare è facile ma chiedere scusa è molto difficile.
I fiilmini pedoporno non si prendono con lo spam, ma se le vanno a cercare i pedofili e solo quelli che sono pratici degli ambienti pedofili. Sono siti a registrazione. E’ ridicolo cercare di difendere il prete che li aveva nel suo p.c. con queste scuse.
Anche nel seminario di St. Polten furono trovati filmati pedoporno nel p.c. di un seminarsta, poi condannato, come anche è stato condannato a Siracusa pochi giorni fa don Hansjorg Rigger, da Bressanone, prete docente di teologia nei seminari di Bressanone (diocesi di Bolzano) e Trento. A processo anche altri 2 preti nell’ambito della stessa inchiesta per detenzione di materiale pedopornograico.
Nel seminario di St. Polten, oltre a scaricare filmini pedoporno, si organizzavano orge e "matrimoni gay" tra preti docenti dei seminari e seminaristi. In internet è facile trovare le foto dei precettori e seminaristi in atteggiamenti hard. Il vescovo sapeva tutto e aveva fatto finta di niente.
I seminari sono luoghi di repressione affettiva e sessuale e, allo stesso tempo, di abusi sessuali. Sono luoghi di incubazione di futuri preti pedofili e, allo stempo, luoghi dove accadono violenze, anche pedofile, come nei seminari minori.
In essi si pratica il reclutamento e l’indottrinamento forzato dei minori, proibito dalla convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata dall’Italia e non firmata dal Vaticano.
E’ una barbarie che occorre fermare.