Il Colosseo del terzo millennio dopo Cristo ...

INFORMAZIONE E FORMAZIONE TELEVISIVA IN ITALIA, OGGI. A colazione, a pranzo e a cena, servire omicidi. Una lettera di Elisa Merlo - a cura di pfls

mercoledì 28 novembre 2007.
 
[...] Oggi moltissime persone non assistono ad esecuzioni, ma in qualche modo assistono sempre all’uccisione reale di uomini da parte di altri uomini, stando comodamente sedute davanti al televisore. L’omicidio non si vede, ma i dettagli (sangue, strumenti per uccidere, impronte, ecc), sono tali, e tanto a lungo se ne parla, che lo si può immaginare quasi come ad averlo davanti agli occhi [...]

L’omicidio è servito

Sembra che ci fa televisione non si renda conto di un costume di questi ultimi tempi, non solo di cattivo gusto ma anche immorale. Mi riferisco alle innumerevoli (non una o due!) trasmissioni che immancabilmente seguono ogni efferato omicidio di cui si ha notizia. Ed anche i telegionali alle volte, anche dopo molto tempo che il crimine è avvenuto, danno come prima notizia (più importante quindi!) le "novità" sul tragico evento. Venti secoli fa la tortura e l’uccisione di uomini al Colosseo erano un divertimento. Ancora pochi secoli fa la gente si recava nelle piazze per assistere ad impiccagioni e roghi.

Oggi moltissime persone non assistono ad esecuzioni, ma in qualche modo assistono sempre all’uccisione reale di uomini da parte di altri uomini, stando comodamente sedute davanti al televisore. L’omicidio non si vede, ma i dettagli (sangue, strumenti per uccidere, impronte, ecc), sono tali, e tanto a lungo se ne parla, che lo si può immaginare quasi come ad averlo davanti agli occhi.

Qualcuno si commuove, rabbrividisce magari, ma la sera dopo è ancora lì davanti al televisore a "godersi" (tra virgolette!) lo spettacolo. Non sarebbe ora di porre un freno a questo costume se non altro incivile, richiamando alla responsabilità autori e conduttori?

Elisa Merlo

* Il Sole 24 Ore, 27 novembre 2007


Sul tema, nel sito, si cfr.:

COME TI "FORMATTO" IL CERVELLO, CON IL RITUALE DEL TELEGIORNALE.


Rispondere all'articolo

Forum