Lettere

Per Francesca Ribeiro i gay sono solo ricchi onirologi, nel catechismo ufficiale

venerdì 25 maggio 2007.
 

Caro direttore,

Davide Rondoni, su "Avvenire" del 22 maggio, dopo avere ironizzato riguardo alla manifestazione dei Gay di Bologna, davanti alla cattedrale, osserva seriamente: "Forse non lo capiscono, forse non se ne accorgono, ma così facendo stanno paradossalmente indicando una questione vera. Chi infatti, se non la Chiesa, in questi anni ha preso così seriamente a cuore la faccenda della sessualità umana? Chi ha dedicato pensiero, accoglienza, chi ha esercitato pazienza e rischio, su questi temi capitali per la vita personale e anche per la società se non la Chiesa?". Possono mai gli omosessuali, depravati, gravi peccatori, qualora non abbraccino la castità per tutta la vita (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357), non dare pienamente ragione al bravo giornalista? Chi infatti, se non la Chiesa, ancora oggi (terzo millennio) considera peccato la masturbazione, il ricorso ai contraccettivi artificiali, i rapporti al di fuori del matrimonio? Per chi non lo sapesse, la castità degli omosessuali è diversa dalla castità dei fidanzati eterosessuali. Questi ultimi, infatti, secondo il Catechismo, possono scambiarsi carezze, ma non avere rapporti prima del matrimonio; gli omosessuali, invece, neppure un bacio! Essi "con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana" (n. 2359).

Francesca Ribeiro


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