Politica

Indagine di "Vattimo per la città". Il consiglio comunale di San Giovanni in Fiore deve essere sciolto per legge. Violate le norme della convocazione del consiglio in cui si dovevano approvare gli equilibri di bilancio

Obbligatorio il ritorno alle urne
domenica 9 ottobre 2005.
 

Il sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Nicoletti, deve tornarsene a casa, come la maggioranza, l’opposizione e tutto il consiglio comunale. Il consiglio deve essere sciolto e si deve andare nuovamente alle urne. Le ragioni di ciò, nude e crude, giuridicamente ineccepibili sul piano logico e sostanziale, sono le seguenti. Il professor Gianni Vattimo, consigliere comunale a San Giovanni in Fiore dimessosi il 28 settembre ultimo scorso, non è stato convocato nei termini previsti dalla specifica normativa per presenziare al consiglio comunale del 20 settembre, nel corso del quale bisognava approvare gli equilibri di bilancio. Vattimo, vale ricordarlo, è stato convocato, tramite fax, solo il 19 settembre, molto al di fuori dei termini obbligatori. Il caso è già stato sottoposto all’attenzione della stampa, anche con l’esplicito invito al presidente del consiglio, l’avvocato Franca Migliarese Caputi, a fornire una sua spiegazione. Alla data odierna, non c’è stata nessuna motivazione ufficiale, rispetto all’accaduto. Da un’indagine condotta dal movimento politico “Vattimo per la città”, risulta che il giorno previsto per la consegna delle convocazioni i messi del Comune di San Giovanni in Fiore erano assenti. Tutta la procedura di convocazione è stata gestita in modo approssimativo, al punto che, andando a ritroso, si è arrivati a consegnare le convocazioni proprio il giorno della scadenza dei termini. Assenti i messi comunali, il compito è stato affidato ai vigili urbani, i quali non erano a conoscenza dei modi con cui fare pervenire in tempo utile la convocazione all’onorevole Vattimo. Lo stesso, solo come atto di cortesia, ha trasmesso in municipio una nota di scuse, in quanto impossibilitato a partecipare al consiglio del 20 settembre, mancando i tempi materiali per raggiungere San Giovanni in Fiore. Questo fatto, si noti bene, non ha alcuna attinenza con la convocazione trasmessa in abbondante ritardo, da parte del Comune. Vattimo è stato tempestato di chiamate dal sindaco Nicoletti e dalla presidentessa del consiglio, l’avvocato Migliarese Caputi. In queste chiamate, si raccomandava al filosofo di trasmettere con urgenza una lettera di giustificazione per la mancata presentazione al consiglio, fatto che, per i due esponenti della maggioranza, serviva a metterli a riparo da eventuali ricorsi in sede amministrativa. Col segretario comunale precedente, dottor Pasquale Urso, situazioni del genere non si sono mai verificate. Nessuno ha poi approfondito la faccenda, al punto che è finita nel nulla, come troppe questioni essenziali di carattere politico e amministrativo nella città florense. Poiché entro il 30 settembre bisognava approvare gli equilibri di bilancio, cosa che è immediatamente collegata con l’approvazione del bilancio stesso, il movimento politico “Vattimo per la città” informa i cittadini e la stampa tutta che il consiglio comunale del 20 settembre, per irregolarità di convocazione, è da ritenersi nullo. La mancata approvazione degli equilibri di bilancio configura la mancata approvazione del bilancio: ne deriva che il consiglio comunale deve, per legge, essere sciolto, col conseguente ritorno alle urne.

Il movimento politico “Vattimo per la città”


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